La legge s-concia contro l'omofobia

[mat]

Le uscite di Gentilini non sono un pensiero, sono una dichiarazione d'intenti.

Erin,

[hancock]

[QUOTE=mat612000;1052042]Erin,

[Account eliminato1]

Ma no.

Sembra un processo alle intenzioni.

No no, il reato va punito dopo essere stato commesso, non prima.

Sarebbe davvero grave, gravissimo.
Insomma qua parliamo di qualcosa che va oltre la dittatura.
Ma che dite?

[hancock]

Ma no.

Sembra un processo alle intenzioni.

No no, il reato va punito dopo essere stato commesso, non prima.

Sarebbe davvero grave, gravissimo.
Insomma qua parliamo di qualcosa che va oltre la dittatura.
Ma che dite?

Beh, io sono contro il processo alle intenzioni in generale, ma se le intenzioni sono chiare e decise...
tipo: stuprer

[Account eliminato1]

[QUOTE=hancock;1052085]Beh, io sono contro il processo alle intenzioni in generale, ma se le intenzioni sono chiare e decise...
tipo: stuprer

[mat]

piuttosto si deve vedere la dichiarazione cosa comporta:

-"I terroni fanno schifo" è ok
-"Ammazziamo i terroni" non è ok.

La prima non la punirei, la seconda si.

La seconda sì se poi è eseguita nel senso che è la prova della premeditazione nel caso che le due persone (istigatore ed esecutore) coincidano.
Se invece è un altro a metterla in pratica saranno puniti entrambi per differenti responsabilità (uno arma la mano dell'altro).
Ovvio che la sanzione migliore sarebbe che chi fa l'affermazione in questione avesse nei dintorni qualcuno tipo Pascalone 'e Nola...oppure o Malommo...

[hancock]

[QUOTE=Silenzio;1052088]Ma questa

[erin]

[QUOTE=mat612000;1052042]Erin,

[mat]

Lo so che esiste l'istigazione.
Ma per quanto strano possa sembrare è un reato puramente ideologico, non per niente nel Codice Rocco (quello fascista del 1930) erano previsti reati tipo "Istigazione all'odio tra le classi sociali", "istigazione a disobbedire alle leggi", praticamente forme di dissenso pubblicamente espresse erano punite come delitti contro l'ordine pubblico.
E questo è tipico dei regimi autoritari e io mi rifiuto di utilizzare strumenti autoritari anche per motivi giusti.

[erin]

E io mi rifiuto di pensare che qualcuno che danneggia deliberatamente delle altre persone sia considerato degno di ricoprire una carica di pubblico rilievo.
Mi spiace, ma continuo a non credere che la democrazia sia meramente un permettere a chiunque di esprimere liberamente il proprio pensiero anche quando questo danneggia (e, ripeto, deliberatamente) delle persone.

Così come sono d'accordo con il reato di apologia del fascismo, che per me rappresenta qualcosa di assolutamente inconciliabile con la democrazia (il fascismo, non la legge).

[mat]

Qui il discorso diventa complesso.
Infatti, il nostro ordinamento costituzionale e legale riconosce il diritto di espressione del pensiero come "inviolabile" e "fondamentale", le disposizioni contro il fascismo sono contenute nelle disposizioni transitorie della Costituzione e sono l'evidente frutto della volontà di combattere in ogni modo possibile ogni ricostituzione sotto qualunque forma del partito fascista e l'instaurazione di un regime di stampo fascista.
L'Italia e gli italiani ne avevano avuto abbastanza.
Temere il ritorno del regime mussoliniano (a quello pensavano i costituenti) è oggi come oggi anacronistico e fuorviante: altri sono i pericoli per la democrazia.
Il fatto poi che fossero disposizioni transitorie rivela con chiarezza la loro contestualità storica e la loro appunto "transitorietà".
Avendo riconosciuto il diritto di espressione del pensiero come assoluto e inviolabile, è evidente che per definizione esso non può tollerare limitazioni e censure di alcuna sorta, comprese anche le idee razziste, antidemocratiche e negazioniste, tali idee vanno contrastate ma non perseguite per legge.
La Costituzione ce lo impedisce e non possiamo pretendere che certe idee (quelle a noi più gradite) siano tollerate e altre (quelle a noi sgradite) siano represse: è contraddittorio, significa piegare i principi assoluti a favore uso e consumo di una sola parte.
Questo non significa che le uscite omofobe siano tollerate, ma le criticherà e contrasterà chi non le apprezza e le condanna, non certo la magistratura.

[erin]

[QUOTE=mat612000;1053066]
Questo non significa che le uscite omofobe siano tollerate, ma le criticher

[mat]

Per me sopra tutto sta il principio che nessuno può essere giudicato e punito per delle idee o per un suo modo di vivere i rapporti tra sessi e interpersonali.
Se questo modo di vivere e pensare si traduce in atti offensivi esistono già tutta una serie di norme giuridiche che puniscono il comportamenti diffamatori, offensivi, oltraggiosi, violenti o minacciosi.
Se passa o s'incoraggia il principio che con una semplice legge ordinaria è possibile punire un'opinione o un pensiero e sia potere del legislatore limitare un diritto costituzionale, questo principio un domani potrebbe essere usato per reprimere opinioni diverse da quelle omofobe.
Ci hai pensato a questo?
Chi ti garantisce che domani una maggioranza parlamentare approvi una legge che punisce la manifestazione di idee "rivoluzionarie" o "sovversive" dell'ordine costituito anche qualora tali idee riamngano pure e semplici teorizzazioni?

[erin]

[QUOTE=mat612000;1053139]Per me sopra tutto sta il principio che nessuno pu

[mat]

[QUOTE=erin;1053218]A parte che mi pare ci sia una legge che punisce l'associazione eversiva, il punto