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Discussione: Il "Disegno Intelligente" NON

  1. #46
    asinus volans L'avatar di Fuchur
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    Gara? Il disegno intelligente non rientra nei canoni scientifici e difatti non da possibilità di verifiche.
    Non si riconoscono finalità nell'universo e nella vita, almeno per ora. Il problema è che la religione non vuole perdere terreno rispetto alla scienza ed in più ci si mettono personaggi vari, anche di scienza purtroppo ogni tanto, a confondere le idee con concezioni come il creazionismo, il disegno intelligente ed altre questioni in cui vengono tirate in ballo cose come il principio antropico, la complessità, l'evoluzione ed i suoi detrattori e critici ecc...
    Il fatto è che la scienza cerca delle risposte e pian piano le trova e le trova con la ricerca, la religione ed i credenti non danno contributi perchè l'unica cosa che sanno fare è dare sfogo alle paturnie personali ed alle credenze. Non ci sono studi, esperimenti, solo le proprie idee ed i propri sentimentalismi in questo ambito.
    Laici o teisti alla fine conta quello che la scienza al momento conosce.
    Esatto, infatti la scienza vera su questioni che vanno oltre il suo livello di esperienza ha il buon senso di tacere. Molti non si rendono conto che il 99% di quello che viene smerciato come pensiero scientifico è in realtà politica.
    Il problema è che lo scienziato è un pò come il magistrato, dovrebbe parlare solo attraverso gli atti d'ufficio, e invece oggi vediamo scienziati che in quanto tali se ne vanno in giro per i paradisi mediatici a pontificare come novelli cardinali su tutto lo scibile umano, e magistrati che in quanto tali fondano addirittura partiti. E' un chiaro caso di accaparramento di ambiti che il ristretto campo di competenza professionale non dovrebbe consentire.
    Uno scienziato chiamato a parlare in tv dovrebbe dire:"per rispondere su questo argomento che non rientra tra le esperienze concrete dei miei studi ed esperimenti di laboratorio, mi devo spogliare della mia veste professionale, ma dato che mi avete invitato in qualità di scienziato, dunque per correttezza taccio."

    Quanto al disegno intelligente invece non concordo. Il solo fatto che esista la tecnologia attuale, sta a significare che un disegno intelligente c'è. Anche se fosse stato il caso, vuol dire che il caso ha una sua intelligenza inevitabile.
    Infatti non è che la complessità della vita organizzata sia superiore per qualche motivo strano, chessò, un titolo nobiliare conferito nell'iperspazio, rispetto allo "stupido" brodo di aminoacidi. Il fatto che abbia prevalso la complessità è in sè una forma di intelligenza insita nel meccanismo. Non la vogliamo chiamare intelligenza? Chiamiamola genoveffa, che cambia? Non vogliamo parlare di finalismo? In definitiva cos'è il finalismo? E' la visione umana assai parziale, psicologica, di un disegno intelligente...mi correggo, di un disegno genoveffo.
    Se vogliamo confutare il finalismo, benissimo, si fa piazza pulita di una entità troppo umana per essere applicata ai massimi sistemi. Ma in fondo anche il Dio che sta dietro al finalismo è un Dio con caratteristiche troppo umane, e anche lui puro "strumento di lavoro", da rottamare prontamente se non utile.
    Sì, come un kleenex sporco.
    Ultima modifica di Fuchur; 07-08-2010 alle 17:42
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  2. #47
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Disegno intelligente? Se l'intelligenza è contenuta nei meccanismi di selezione o di altro tipo invece che in un intervento esterno,
    E se l'intervento fosse oltreché esterno, come l'evoluzione fisica, e poi anche interno, come l'evoluzione della coscienza o conoscenza?
    Ultima modifica di crepuscolo; 07-08-2010 alle 20:47

  3. #48
    Opinionista L'avatar di Il gatto
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    Ma anche gli scienziati non campano di scienza e come gli altri la propria merce se la debbono vendere se vogliono campare al che fanno come fan tutti, lasciando agli altri il problema proprio di stabilire o decidere dove arriva il conosciuto e relativamente certo, dove arriva il creduto di ampia incertezza e dove si prosegue con il solo dire dei più vari scopi e sotenibilità dialettica, con la complicazione che le tre fasi si sovrappoggono pure.
    Al che in via prudenziale ciò che non ha verificabilità propria lo si delega alle cavie se è di proprio interesse o semplicemente lo si archivia come cosa detta da verificare successivamente se ricorre la possibilità e l'interesse di farlo.

    Il progetto, o disegno, o realizzazione o in generale "segnale" quale emanazione e propagazione di una inteligenza, predefinita per farne riferimento di comparazione, c'è si, ed infatti diventa strumento di ricerca di pensiero intelligente esterno al nostro.
    Solo che la produzione casuale di di risultati intelligenti è esclusa perchè entra in contrasto con la produzione reale del pensiero intelligente che è ben più efficiente e realizzativa ed è proprio su quasta discriminazione che esce il "questo è opera artificiale fatta da un pensiero individuale capace di pensiero astratto, progettazione, previsione e realizzazione complessa e ripetitiva uguale a se stessa", oppure è il risultato di una casualità che proprio nella infinita possibilità casuale ha prodotto una volta quel risultato si di per se apparentemente intelligente, ma uscito per caso una volta.

    Ovvero un numero infinito di scimmie messe davanti ad un infinito numero di macchine da scrivere in un tempo infinito finiranno per scrivere casualmente la divina commedia il che le lascia scimmie e non le fa diventare sommi poeti.
    Se invece in un anno dieci scimmie mi tirano fuori la divina commedia e pure il seguito, si pone un serio problema
    Quindi una situazione complessa osservabile una sola volta non indica niente similmente ad un "guizzo ordinato" in un rumore di fondo che nella sua complessità contiene tutti i segnali e proprio per questo non dice niente restando rumore mentre si cerca un continuo dire significativo e selettivo nei suoi significati ripetitivi.

    Da cui si pone la questione del per quanto tempo il fenomeno casuale è stato monitorato? perchè ci sono dati diluiti su tempi che eccedono di molto, in alto e in basso, la finestra temporale di osservabilità e pure quella spaziale, cosa che li fa sfuggire all'analisi rendendoli invisibili qualora ci fossero, esistenza che sul dato unico non si può nemmeno stabilire, al che nel caso fossero proprio speciali e particolarmente indicativi nella loro unicità seguono la strada degli eventi unici, archivio e attesa di ulteriori dati o possibilità di monitoraggio, non potendo al momento nello stato di fatto farne altro utilizzo, se non semmai quello di indirizzare una qualche osservazione mirata se fattibile.
    fosse poi anche interno, come l'evoluzione della coscienza o conoscenza?
    Avresti un bel problema irrisolvibile in quanto l'osservatore diventa parte del problema da risolvere e man mano che osserva determina una variazione del problema che lo contiene al che l'equazione circolare che dipende da se stessa non si chiude mai e rotola su se stessa arrivando alla conclusione limite che forse ci sta un problema
    Ultima modifica di Il gatto; 07-08-2010 alle 17:57

  4. #49
    asinus volans L'avatar di Fuchur
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    [quote=crepuscolo;1225107]E se l'intervento fosse oltrech
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  5. #50
    asinus volans L'avatar di Fuchur
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    Solo che la produzione casuale di risultati intelligenti è esclusa perchè entra in contrasto con la produzione reale del pensiero intelligente che è ben più efficiente e realizzativa ed è proprio su questa discriminazione che esce il "questo è opera artificiale fatta da un pensiero individuale capace di pensiero astratto, progettazione, previsione e realizzazione complessa e ripetitiva uguale a se stessa", oppure è il risultato di una casualità che proprio nella infinita possibilità casuale ha prodotto una volta quel risultato si di per se apparentemente intelligente, ma uscito per caso una volta.
    Sono valutazioni fatte su una base che comunque non incide sul discorso. Vogliamo dire che c'è voluto un pò più di tempo? Che c'è voluta l'eternità? Il risultato non cambia. Che cosa è l'eternità? Chi ha fretta? Cosa toglie al discorso? La rapidità, l'efficienza sono valori della civiltà industriale, quindi se ci facciamo condizionare da tali elementi, rientriamo su di un piano psicologico, e la psicologia non è scienza. Lo può essere la neurofisiologia dello studio delle correnti elettriche del cervello, ma oltre non possiamo andare come scienza secondo i canoni. A parte il fatto che sulla nascita dell'universo e sullo sviluppo della vita la scienza non potrebbe ancora esprimersi dicendo "questo è vero, questo invece è falso", dato che non ha seguito l'esperimento dall'inizio e in un laboratorio sterile. Oppure vogliamo prendere per vera la storia di quello che ha "creato la vita" mettendo un dna da lui sintetizzato copiandolo da altri organismi e innestandolo in una cellula esistente già bella che pronta, oppure dell'altro tizio che ha creato dalla materia grezza un organismo evoluto, però virtuale, con un software di computer, mettendo dentro i suoi parametri di realtà, che non è detto siano stati analoghi alle condizioni in cui era il brodo primordiale quanto a difficoltà di evoluzione. Tutto questo se spacciato per creazione della vita, non è scientifico. Nell'un caso si tratta di giocare al frankenstein, nell'altro di giocare al computer con ampio utilizzo di cheat codes.
    Ultima modifica di Fuchur; 07-08-2010 alle 18:57
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  6. #51
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    Il problema della fede è un bel problema e potrebbe essere lo stesso di chi mentre cerca di definire la consistenza e i contorni del disegno intelligente con i suoi mezzi che avanzano lentamente nell'osservazione gli si presenta qualcuno e gli dice "guarda amico senza che ti impazzisci a ricostruire il disegno" io o chi per me ha già parlato con il progettista del tutto che gli ha spiegato come funzionava l'ambaradan, quello che ci si deve mettere dentro e quello che ne esce e il tutto già pure descritto in un campo di tua esistenza eterna che nell'inframezzo cambia di natura secondo certe normative e regolette che il progettista ha detto e io ora rivelo a te e a tutti.
    Quindi va a casa, risparmiati tanta fatica che quello che c'era da sapere ora lo sai, incluso quello che devi fare dentro quel sistema che poco capisci, te lo sto a dire io infatti

    Non sarebbero cose nemmeno dell'altro mondo, mentri ti scervelli a capire che fa ogni scatolina sigillata del superjet ti arriva la squadra degli ingeneri che l'ha pensato e costruito e ti illustra tutto a che quello che era inspiegabile diventa spiegato e utilizzabile secondo le istruzioni d'uso che gli stessi ti danno.

    Il guaio si crea solo che se quello che ti spiegano poi non è verificabile con la prova funzionale di verifica propria e finchè ci si limita ad accendere la lucina sull'interruttore con scritto lucina la cosa passa, ma se si pone la questione di volarci, di persona e ti dicono per volarci si deve premere quel pulsante dove sta scritto autodistruzione, allora la cosa diventa sospetta e si approfondisce se chi tanto diceva era invece traditore, spia e depistatore

    Nella fede si genera lo stesso, il tizio che ha parlato con il dio in qualche modo suo dice a me di credere a questo e quello che nessun impatto ha e la cosa passa pure alla carlona, tanto non produce alcun risultato o effetto, mi dice di fare ciò che farei comunque e lo stesso tutto passa tanto lo avrei fatto lo stesso, mo anzi siamo in due a dirlo anzichè io solo.
    Mi dici di mettere la mano nel tritacarne perchè la cosa è bene e si crea un problema infinito.
    c'è voluto un pò più di tempo? Che c'è voluta l'eternità? Il risultato non cambia
    Invece cambia proprio perchè casualmente una volta avviene tutto sull'eternità, anche l'impossibile e questo ne determina una inaffidabilità ad investirci sopra a rischio proprio dove l'assodato consiglia caldamente di regolarti diversamente.
    Infatti come detto il problema di fede non si pone su questioni accademiche che come cominciano, durano e passano, ma su questioni dove ci si si gioca cosette proprie consistenti e non recuperabili e le via indicata dalla ragione è diversa da quella indicata dalla fede, poi indicata da un intermediario di varia inaffidabilità, manco dette di prima mano in modo univoco e certo da quella che si indica/ritiene origine primaria della cosa, situazione che pure lascerebbe un certo problema di fede anche se forse minore di quello generato dai vari intermediari contraddittori che nel comune si presentano a dire loro a te, dove il dirsi da soli ha già una sua forte inaffidabità se si va oltre il normale trastullo e fantasticare.
    Ultima modifica di Il gatto; 07-08-2010 alle 19:17

  7. #52
    asinus volans L'avatar di Fuchur
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    Invece cambia proprio perchè casualmente una volta avviene tutto sull'eternità, anche l'impossibile e questo ne determina una inaffidabilità ad investirci sopra a rischio proprio dove l'assodato consiglia caldamente di regolarti diversamente.
    E perchè? Quella è sempre questione psicologica. Mica dobbiamo scommettere il conto in banca sulla nascita della nostra realtà. Lo scommetteremo ai tavoli da gioco, o in borsa. E poi chi viene a farci scommettere su una cosa come il big bang? Al di sotto della realtà materiale, tutte le costruzioni che vi vengono fatte sopra sotto o intorno sono psicologia, e la responsabilità ricade sugli uomini. Se viene un santone a dirti che suo cognato ha creato il mondo, il santone parla per sè, neanche per suo cognato.
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  8. #53
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    Ma infatti l'accettare la propria realtà, ma anche polemicamente affermare di vivere in matrix, come pure di dire di credere o non credere nel bing bang, creazionismo, mo s'è aggiunto pure il ferrarelle, non cambia nulla a nessuno se non il condurci una discussione qui e il modo di farlo.

    Solo che la fede, quella cattolica in particalare, ma anche tutte le altre in generale, ben altri dettami contengono e sono pure il contenuto più corposo e più imperativo.
    Quello quindi va in gioco nel reale dubbio di fede quando nella sua concretezza ti prospetta scelte contrastanti fra loro dove la scelta di fede ti indica strade alquanto rischiose come minimo nel contesto dell'esistenza reale salvo poi essere affermate salvifiche se psicologicamente valutate nel contesto trascendentale di fede a cui accedere dopo morto, incassettato e pure seppellito, se va bene anche.

    Da ciò il tutto, quando assume dimensioni di fede e non di dialettica accademica sulla fede, in problematiche generate da una situazione teorica ed ipotetica non si sa di chi, pone problemi reali e costosi dalle consegueze che vanno ben ponderate e li solo si vede la scelta di fede e quella di ragione.
    Non sul dire su cose che pigliano la fede e la ragione solo quale monopoli economico del momento da giocarsi a dadi con soldi falsi.
    Ultima modifica di Il gatto; 07-08-2010 alle 19:46

  9. #54
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  10. #55
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    Ultima modifica di Il gatto; 08-08-2010 alle 13:08

  11. #56
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    Ciao Bio! Se ho postato Einstein vuol dire che mi ritrovo nelle sue parole....
    Solo quando ti pare: sei un'ipocrita cono.
    [FONT="Lucida Console"][COLOR="Blue"]La fantasia

  12. #57
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    Mi piace la persona, a tutto tondo. A prescindere dal suo essere o meno credente.
    amate i vostri nemici

  13. #58
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    Mi piace la persona, a tutto tondo. A prescindere dal suo essere o meno credente.
    Non mi riferivo a questa tua preferenza, ma al fatto che, quando lo cito io mi rimproveri perch
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  14. #59
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    Io non capisco perch

  15. #60
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    Se mi parli dell'omeopatia ci sono certo parecchie riserve, la psichiatria

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