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Discussione: Pensieri musica e parole....

  1. #1

    Pensieri musica e parole....

    Bene Signore e Signori... L'eccentrico Mr Bumble vuole sfidarvi. Scopo di questo ennesimo thread è quello di ascoltare un brano su youtube e farsi ispirare per scrivere nero su bianco cosa vi passa per la testa,
    quali pensieri quali emozioni, quali fantasie e fantasticherie vi stimola il brano in questione. Inizio io e, scusate la presunzione, so già di raccontare le storie più belle e improbabili di sempre!!!



    Mi trovo in un grande mercato e giro per bancarelle... mentre lo faccio ballo al ritmo di musica.... Ed ecco che mi avvicino ad una vecchietta che vende foulard dai mille colori... rosso acceso, giallo canarino... verde mela... poi ne vedo degli altri composti da tanti colori... colori sempre accesi, color arlecchino, color arcobaleno... ne scelgo uno, lo metto al collo e faccio un nodo... do una banconota alla vecchietta, la quale mi sorride contenta, alzando il pollice in senso di approvazione.

    Poco più avanti, un vecchio seduto dietro un banchetto, aggiusta orologi. Mi fermo ad osservarlo e lui alza lo sguardo verso di me. Poi, indica l'orologio che tengo al polso. Lo tolgo e glielo do. Lui comincia a armeggiare, lo apre, traffica un pò con gli ingranaggi e poi lo richiude e me lo ridà sorridendo. Io lo prendo e lo rimetto al polso. Sto per dargli una banconota, ma lui sorride, fa un cenno di no con il capo e mi indica di andare.

    Proseguo sempre a ritmo di musica, nel frattempo una piccola folla mi segue e balla insieme a me... mi avvino verso un gruppo di uomini anziani, tarchiati, la loro pelle scura, bruciata dal sole... hanno tutti baffi, coppola e gilet nero su camicia bianca.... più che siciliani, sembrano greci. Stanno discutendo tra di loro quando, all'improvviso, si fermano e mi osservano.... io accenno dei movimenti da fermo, seguendo il ritmo della musica e loro si guardano per un momento e poi cominciano a seguire il mio ritmo... replicando le mie mosse e... proseguo con loro che si accodano agli altri.

    Vado avanti... una bimba... avrà avuto più o meno tre anni, un gran bel viso, pacioccona e con i boccoli biondi, mi guarda e sorride.... e mentre sorride, il cielo si illumina... è come se tutto sorridesse... cielo, nuvole, alberi, lampioni... tutto sorride... mi giro dietro di me e la folla continua a ballare... mi rigiro verso la bimba e lei mi prende per mano e mi tira a se... tutti gli altri mi seguono in fila indiana, ballando...

    Mi faccio guidare dalla bimba, la quale, mi porta in giro tra stretti vicoli e mura bianche come il latte e tutte le persone che incontriamo, si uniscono a noi gioendo e ballando. Ne frattempo il sole splende e ci riscalda... poi, d'avanti a noi, un grande spazio si apre alla nostra vista.... è un'immensa piazza. Al centro della quale, un albero di carrubo, maestoso, con lunghi rami e foglie cadenti, genera una grande ombra... la bimba mi guida fin sotto l'albero e tutti ci ritroviamo sotto di esso.

    La musica continua a suonare, tutti balliamo al suo ritmo... ovunque sguardi e sorrisi divertiti... ed io, sono incantato da tanta gioia ed allegria... tutto sembra senza fine... la musica continua senza sosta, balliamo, gli uni accanto agli altri, trascinati dal ritmo, ma soprattutto, dalla gioia, dalla beatitudine dalla soavità del momento.

    Strano mi dico, mentre ballo.. in genere tutto prima o poi ha fine e invece sembrano passate ore da quando stiamo ballando. Il brano che stiamo ascoltando, per esempio, sembra non terminare mai, così come l'allegria ed i sorrisi di tutti.

    Mi guardo intorno e vedo poco distante da me, il vecchietto che aggiusta orologi che mi guarda e sorride beffardo. E' stato lui che, trafficando con il mio orologio, in qualche modo ha fermato il tempo, rendendo questo momento, interminabile. Ballo, ritmo, gioia, divertimento non hanno fine dunque. Non importa se non ci si conosce... il bello è proprio questo... gioire in presenza di estranei che ti stanno accanto, con i quali, apparentemente, non abbiamo niente in comune, se non seguire il ritmo ed i movimenti che ci vengono spontanei, mentre tutto intorno a noi, al di là dell'albero di carrubo, si perde in un infinito senza orizzonte.

    Nulla di definito, nulla di scolpito, di determinato... bensì da completare a nostra immagine e fantasia, mossi da un senso di libertà, di consapevolezza che niente è importante più dello star bene con se stessi e molti altri e, per questo, il tempo si può anche fermare, scorrendo in una specie di loop infinito che ci pervade di gioia senza tuttavia appagarci completamente... come un bimbo che cerca invano di riempire un pozzo senza fondo....

    E in questo scenario, il tempo, se pur trascorrendo, è come se si fosse fermato per sempre.

    +++

    Non so se vi è piaciuto ciò che il brano mi ha stimolato... ad ogni modo... a voi la palla!!

    Bumble il sognatore.
    Ultima modifica di bumble-bee; 02-03-2021 alle 10:40
    Bambol utente of the decade

  2. #2
    Mah.... cinquanta visualizzazioni ma nessuno che ha avuto il coraggio di raccogliere la sfida...

    Ma del resto, non è da tutti sognare ad occhi aperti, specie a comando...

    Vabbè, vorrà dire che sono il RE, anche in questo campo....

    E se qualcuno ha qualcosa da obbiettare... beh, avrà occhi per leggere la prossima performance!!!

    ++++

    Bene bene... prendiamo spunto dal brano scelto dalla mia "ragazza" ( ) e vediamo cosa mi fa sognare ad occhi aperti



    Sei arrabbiata con me... e non ricordi più il motivo... ed in realtà non importa.
    Il tuo musetto imbronciato mi fa impazzire.
    Mi piaci quando mi sei ostile... mi piaci perché mi obblighi a rimediare... ad inventarmi qualcosa per riconquistarti...
    Così ti prendo per mano e ti invito a ballare.
    Tu sei ritrosa ma, mi assecondi.
    Mi abbracci, ma sei fredda, marmorea... una bambola di ghiaccio.
    Io appoggio la mia guancia sulla tua, ma tu rimani sempre impassibile.
    Guardi fissa il vuoto avanti a te, senza tradire una singola emozione.
    Il mio petto si stringe al tuo seno e... lentamente i nostri movimenti assecondano la musica e... piano piano, qualcosa comincia a scuotersi.
    Sento il mio petto bruciare e lo stesso tu.
    Sono i nostri cuori che, a contatto l'uno con l'altro, si parlano.
    I loro battiti comunicano tra loro... entrano in sintonia... fino a diventare uno solo.
    Adesso siamo due corpi, due anime ed un unico grande cuore.
    La tua guancia a contatto con la mia, da rigida e impassibile, si trasforma in un delicato fazzoletto di seta che scivola sulla mia guancia, rude, anche se ben rasata.
    Ed il tuo viso delicatamente si rilassa al ritmo lento della canzone e... con esso, tutto il tuo corpo freme in un incontrollato sussulto.
    Provi a dissimulare, a rimanere impassibile, trattenere le emozioni ma...
    E' sparito tutto. Il tuo astio, il tuo risentimento nei miei confronti, non c'è più nulla se non calma assoluta, riconquistata serenità.
    Ti abbandoni totalmente, come se nulla fosse accaduto.
    E mi basta guardarti negli occhio per averne la conferma.
    Il tuo sguardo è sereno, come incantato... i nostri cuori battono all'unisono e ... le nostre labbra, quasi senza accorgersene, si uniscono in un bacio senza fine.

    Un solo pensiero ti sfiora la mente, mentre mi baci appassionatamente....
    "CHE BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA, che sei... " Esclami dentro di te...
    salvo poi correggere il tiro.... "Beh, proprio brutto no, ma... FIGLIO DI PUTTANA... decisamente si!!!!"



    +++

    Alle prossime.
    Bambol utente of the decade

  3. #3
    Niente... non ho rivali qui... nessuno sa fantasticare ascoltando una canzone?

    Comunque stasera non sono ispirato... e tra poco inizia Leonardo alla TV!!

    Maa... mi farò ... presto leggere!!!
    Bambol utente of the decade

  4. #4
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    E' un bel 3d Bumble ma a me manca il tempo materiale. Però ti leggo volentieri
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  5. #5


    Caspita, 150 Euri per entrare in questo locale che mi ha raccomandato un caro amico. Spero veramente ne valga la pena.
    Mi siedo ad un tavolino, in prima fila ed ordino da bere alla cameriera. Voglio proprio godermi lo spettacolo.
    La presentatrice annuncia il prossimo brano ed invita sul palco una brunetta tutta pepe.

    In mano tiene una specie di guinzaglio che fa ondeggiare al ritmo della musica e subito comincia anche a cantare.
    La sua voce è molto sexy, così come i lenti movimenti del bacino... non c'è che dire, ha una bella voce... e non solo...

    Ad un certo punto dice "I want to fuck you as an animal..." e d'improvviso, si strappa la camicetta.
    Subito si sentono delle urla di giubilo alle mie spalle e sembrano, a dire il vero, urla femminili piuttosto che di maschi!!!
    Credo di aver speso bene i miei soldi, non c'è dubbio, mi dico, perché la cantante inizia uno strip che infiamma tutti.

    Continua a cantare, muovendosi sinuosa e mordicchiando il guinzaglio e... nel mentre si toglie la gonna.
    Dei brividi mi pervadono... un certo formicolio mi prende tra le gambe... la cantante sta smuovendo i miei sensi più perversi... e non solo i miei, spero.

    Rimane in mutandine con calze e reggicalze nere e ben presto comincia a togliere i guanti... mentre, i suoi vocalizzi striduli, mi penetrano il corpo come fossero lame di cristallo.
    Fa ondeggiare un guanto, prima di gettarlo via e questo aumenta in me l'eccitazione, come fossi una pentola a pressione in cui l'acqua comincia pian piano a produrre piccole bolle.

    Non c'è tempo di riflettere... si dimena mentre canta ed ora è giunto il momento di togliere il corpetto. Lo apre sul davanti, mettendo a nudo la pancia ed il magnifico ombelico...
    ondeggia per un attimo, muovendo il corpetto dietro le natiche e poi lo getta all'indietro. Ma non ti lascia un attimo di respiro. Subito slaccia sul davanti, uno dei reggicalze...
    seguito subito dal secondo.... poi, muovendosi sul palco, si offre di spalle e... ondeggia le natiche, prima di slacciare il reggicalze anche da dietro.

    Muove i glutei mentre il reggicalze slacciato ondeggia frenetico sulle natiche come a percuoterle, creando un effetto sculacciamento che aumenta l'eccitazione.
    Il formicolio è intenso e tra le gambe oramai svetta una di Torre di Pisa... leggermente inclinata come la vera torre... che sembra vivere di vita propria.

    Infatti è come se volesse farsi avanti e sbirciare personalmente, godendosi di persona lo spettacolo... causandomi, tra l'altro, dolore dovuto alla
    pressione interna che aumenta in volume verso l'alto, mentre, la posizione da seduto, comprime il tutto verso il basso... causando un contrasto appunto abbastanza doloroso.

    La cantante sfila il reggicalze, lo fa ondeggiare un pò sulla pancia, poi alza una coscia e lo strofina sulla gamba, aumentando l'eccitazione mia e credo dei presenti...
    nel frattempo, le urla di approvazione alla mie spalle aumentano e sembrano sempre in maggioranza femminili, segno che l'artista ci sa fare...

    La cantante è rimasta ora in mutandine, calze e reggiseno. Ondeggia le natiche, mentre continua a cantare, poi allunga una gamba in avanti e si erge dritta sulle gambe, spostandosi leggermente sul fianco sinistro...
    poi prende il microfono in mano e lo sposta, creandosi spazio sul palco e quindi si siede su una sedia dove ci sono due specie di enormi ventagli composti da piume rosse.

    Si slaccia ad una ad una le scarpe, quindi è il turno delle calze, che sfila con passione ed eleganza... aumentando l'eccitazione dei presenti...
    Prende in mano i ventagli e, alzandosi in piedi, comincia a danzare agitando i ventagli in ogni direzione, assumendo pose molto sinuose e sexy...
    poi, coprendosi il petto con i ventagli, slaccia il reggiseno e, prima di buttarlo via, lo agita per un momento facendogli compiere dei cerchi.
    Muovendo i ventagli, fa vedere e non vedere il seno, coperto adesso solo da due coppe che nascondono i capezzoli, il tutto mentre continua a ballare il pezzo.

    Il momento più eccitante, però, è quando, dando le spalle al pubblico, scopre per un momento i glutei e, agitando i ventagli, crea l'effetto del pavone, mentre dispiega le piume per mettersi in mostra durante il corteggiamento
    e poi ancora... agita le natiche così freneticamente, da incantarmi come fossi un cobra rintontito dal un suonatore di flauto.

    La cantante continua a danzare ed agitare le piume in maniera elegante fino a quando la musica smette all'improvviso di suonare e lei esce, dandoci le spalle e permettendoci di guardare le sue fantastiche natiche per l'ultima volta

    E solo adesso mi accorgo che, qualcuno, là sotto, è riuscito a farsi strada, abbassando non so come, la cerniera, per godersi, dal vivo lo spettacolo!

    Preso da un forte imbarazzo, prima che qualcuno potesse accorgersi di questa scostumata intrusione, alzo velocemente lo zip e.... DISASTRO!!!!
    La mia faccia assume un'espressione di trattenuto dolore, così acuto da farmi quasi svenire!!!!

    Nella fretta... ma che ve lo dico a fare... basta vedere la mia faccia per capire il dramma che sto vivendo in silenzio, senza un grido di lamento, che pure ci starebbe tutto, solo solo per il danno causato.

    dolore.png

    E già... ho speso bene i miei soldi stasera... al pronto soccorso per farmi ricucire!!!

    Buona notte a tutti

    Ultima modifica di bumble-bee; 05-05-2021 alle 23:04
    Bambol utente of the decade

  6. #6


    Il momento è giunto.
    Non è possibile procrastinare, ne tornare indietro.
    Ciò che è stato, è stato, ciò che avverrà, sarà.
    Nessuno può cambiarlo, ne fermarlo, perché è già scritto nel momento in cui avviene.
    Poco importa se non si è pronti e, ne ci si può commuovere, per tutto il vissuto che ci pervade la mente.
    Non è questo il momento dei "se".

    Adesso bisogna solo andare avanti. Abbandonare il nostro io, il nostro vissuto e azzerare la mente da tutte le emozioni.
    Il momento lo richiede, in un clima di solennità che lo renderà epico.
    Ognuno trova il suo modo di affrontarlo, attraversarlo tra mille dolori ed infine, lasciarselo alle spalle.
    E per quanto la paura ci possa immobilizzare, in un crescendo di terrore che acutizza ogni percezione del dolore nella nostra mente,
    è alquanto necessario trovare la forza di muoversi, superando la paura dell'ignoto che ci angoscia e che dilania l'anima, in un modo che non è possibile descrivere.

    E sembrerà che il tempo si fermi, per mille ed altri mille millenni, lasciandoci sospesi in un limbo di straziante dolore,
    il quale, sembrerà esaurire la nostra lucidità interiore, lasciandoci in balia di un'apparente e inesorabile pazzia.

    In realtà, non sarà passato che un solo e infinito attimo e, d'incanto, ritroveremo una pace surreale che non avevamo mai provato prima.
    Una condizione di leggerezza da far distaccare la mente dal corpo, senza nemmeno soffrire il patema d'animo del distacco.

    Una separazione che non prelude alle due metà di rimaner distanti l'una dall'altra, no!
    Anzi. E' come se il corpo e l'anima, seppur iniziando a vagare, l'uno opposto all'altro, finiscano per ricondurre a se, lo spazio tempo del cosmo infinito.
    Rendendo, l'infinito, non più infinito e costringendo il tempo, a non andar più, ne avanti, ne indietro.
    E noi faremo parte di esso, come una luce, ben definita, brillante e fluttuante nell'eternità.
    E tutto questo, come atto supremo a firmamento della nostra esistenza.
    Ultima modifica di bumble-bee; 04-08-2021 alle 23:32
    Bambol utente of the decade

  7. #7
    Wow!!! 143 visualizzazioni... ne togliamo magari tre/quattro, che saranno le mie.... dico ma quanti siamo in questo forum??

    E comunque, rileggendomi.... da sobrio, non so nemmeno io come riesco a fantasticare in questo modo, la sera!!

    Meglio stare lontani dalla tastiera!!!
    Bambol utente of the decade

  8. #8



    E ti diranno che è giusto...
    E ti diranno che è scritto...
    E ti diranno che è sacro.

    E ti diranno che sei bravo...
    E ti diranno che sei saggio...
    E ti diranno che hai fatto la scelta giusta.

    E tu marcerai, in fila con gli altri.
    E tu seguirai la via come gli altri.
    E tu penserai, che così sia, per tutti.

    E poi ti troverai di fronte l'ineluttabile.
    E a quel punto capirai...
    E a quel punto sarai solo.

    E non avrai tempo per pensare...
    E non avrai tempo per rinunciare...
    E non avrai tempo per indietreggiare...

    E agirai per come ti hanno detto...
    E agirai per come ti hanno scritto...
    E agirai per come vedrai fare agli altri.

    E dopo, tutto sarà diverso, da come l'avevano descritto...
    E tutto sarà distorto, da come te l'avevano inculcato...
    E tutto sarà tremendamente triste e angosciante, da come te lo avevano presentato.

    E solo ora capirai che tutto questo ti è stato estorto...
    Senza forza, ne ricatti, ne coercizione...

    ma con un falso sorriso...
    freddo e glaciale...
    del tutto innaturale.

    E sarai tu che dovrai patire...
    E sarai tu che dovrai espiare...
    E sarai tu che dovrai ricordare.

    E loro, piuttosto che elogiarti...
    E loro, piuttosto che aiutarti...
    E sempre loro, piuttosto che accoglierti, tra le loro fredde braccia...

    Ti indicheranno...
    Ti accuseranno...
    Ti isoleranno.

    Per averci creduto...
    Per esserti fidato...
    Per esserti illuso...
    Per esserti, di tua spontanea volontà, prestato.

    E rideranno della tua ingenuità...
    E rideranno dei tuoi rimorsi...
    E rideranno delle tue fragilità.

    E se ne andranno, lasciandoti là...
    Solo ed in conflitto con te stesso...
    Devastato dai rimorsi...
    Devastato dai sensi di colpa...
    Affranto e in torto con te stesso...
    Tanto da non esser mai più lo stesso.


    (dedicata ai reduci di tutte le guerre, in particolare a quanti stanno lasciando al suo destino, l'Afganistan)
    Ultima modifica di bumble-bee; 16-08-2021 alle 23:48
    Bambol utente of the decade

  9. #9
    L'avatar di dietrologo
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    Il rock non muore mai, si trasforma semplicemente in leggenda, con naturalezza.

    R.i.p. Charlie Watts

  10. #10
    R.i.p.
    Bambol utente of the decade

  11. #11


    Fratelli (tre tipi differenti)

    Il primo era superbo.
    Lo notavi subito, al primo sguardo.
    Ti guardava dall'alto verso il basso, sempre.
    Non gli occorreva dire nulla.
    Non gli occorreva fare niente.
    La sua mimica, l'intensità del suo sguardo,
    bastava ad appiattirti al suolo come una foglia caduta a terra e subito calpestata.

    E quando parlava poi,
    gli bastavano poche parole,
    per sintetizzare il concetto.

    Ed il concetto, era sempre lo stesso :
    la rappresentazione della tua bassezza,
    in tutto e per tutto, al suo cospetto.

    Il secondo era cattivo.
    Una cattiveria difficile da spiegare,
    perché espressa in maniera sistematica e intensa.
    Non vi erano pause, ne tregue.
    Ogni parola, ogni singolo gesto...
    ti entrava dentro l'anima...
    ti penetrava il cuore...
    ferendoti mortalmente.
    Senza alcuna logica, ne ragione...
    anche se tu eri già in piena e totale sottomissione.

    Il terzo era falso.
    Ti adulava, ti valorizzava, si complimentava.
    Facendoti sentire utile, importante...
    mostrandoti un ghigno mascherato da sorriso.
    Poi, ottenuto ciò che gli interessava...
    ti abbandonava al tuo destino.
    E non mostrava ne compassione, ne pietà...
    sebbene tu fossi il frutto del suo operato...
    la vittima designata.
    Scelta con cura e... condotta all'altare...
    per il sommo rito sacrificale.

    Poi vi era il padre.
    Il sommo padrone del creato...
    al quale tutto era dovuto...
    al quale tutto era donato.
    Seduto sul suo altare,
    compiaciuto e felice
    per ciò che era riuscito a creare.

    Un moderno Cerbero, mitico mostro a tre teste...
    che si nutriva di chiunque fosse in grado di sopraffare,
    senza minimamente curarsi del male che poteva causare.

    Ma nulla è per sempre e...
    anche la bestia meno feroce...
    finisce per sbranare se stessa...
    specie se non vi è più nulla da sbranare intorno a se.

    Così, morto il padre e finita la selvaggina...
    il Cerbero finì con il divorare se stesso.
    Ovvero, ogni testa, si avventò contro quella più vicina.
    Ogni fratello, si avventò sul proprio fratello...
    finendo per sbranare anche se stesso.
    Compiendo la missione per i quali erano stati addestrati...
    e cioè fare del male ai meno fortunati.

    Egli commise l'errore di non aver considerato, che...
    il mostro a tre teste che aveva creato...
    intriso di odio, astio e cattiveria...
    non si sarebbe affatto fermato.

    Poiché è difficile andare contro la propria natura...
    è difficile reprimere i propri istinti...
    specie se espressi con ostinata caparbietà.

    Il mostro, alla fine, si accasciò a terra, mortalmente ferito.
    Ucciso dal proprio odio, dal proprio astio...
    da quel irrefrenabile istinto a fare del male...
    verso chi fosse in grado di sopraffare.

    ++++

    Dedicato ai miei primi datori di lavoro.
    Bambol utente of the decade

  12. #12


    In un remoto villaggio, sperduto nella foresta più fitta e invalicabile del nostro pianeta, vivevano delle persone molto speciali. Apparentemente simili a noi, uguali nel modo di pensare, vestire, nel provare gioie, emozioni ecc...
    Ma con una piccola differenza, erano privi di qualsiasi sorta di preoccupazione. In pratica vivevano felici e sereni... sempre, senza eccezioni. Ed in questo era come se fossero rassegnati. Strano si direbbe, rassegnati a vivere sereni.

    Io personalmente ebbi modo di accorgermene, un giorno in cui, perdendo la via, mi addentrai nella foresta, finendo con il mio vagare, nell'arrivare nel loro villaggio. Era già tardi e loro furono sorpresi di trovarmi lì, stanco, affamato ed infreddolito, poiché non era mai accaduto che uno straniero trovasse il loro villaggio, prima di me. Tuttavia furono lieti di accogliermi, sfamarmi e di trovarmi un posto dove dormire quella notte.

    Li trovai molto disponibili e gentili, così li ringraziai e mi congedai per la notte. Mi buttai nel letto stanco morto, cadendo subito in un sonno profondo. Ma il mio sonno era turbato. Feci sogni strani... era come se vivessi vite parallele, ora ero un giovane ragazzo che giovava per strada, subito dopo, un anziano pastore che suonava la campanella per richiamare i fedeli in chiesa, per poi trasformarmi nel sindaco di quel villaggio, un tipo austero, con la barba folta e una tuba in testa e con sguardo severo.

    I sogni si susseguirono tutta la notte ed io mi vedevo ora in tizio, ora caio, insomma era come se vagassi da un corpo all'altro, da un personaggio all'altro, fino a quando mi svegliai, il mattino seguente, trovandomi in una stanza diversa da quella in cui ero andato a dormire. Una stanza lussuosa, piena di bei quadri, tende alle finestre e tappeti persiani. Mi alzai e mi guardai allo specchio. Con orrore ciò che vidi non ero io, ma un'altro. Un uomo molto più giovane, alto e con le spalle larghe, i capelli folti e lunghi. Andai completamente nel pallone, mi prese il panico, mi vestii e uscii di corsa, dalla stanza, spaventato.

    Arrivai in strada e vidi tutte le persone del villaggio. Erano lì a fissarmi, quasi come se mi aspettassero e... dietro ad uno di loro, vidi me stesso che mi guardava. Prima che cominciassi ad urlare, in preda alla pazzia, un uomo si avvicinò per spiegarmi ciò che stava accadendo. Quel villaggio in realtà era vittima di un sortilegio. Un sortilegio che colpiva tutti coloro che vi si trovavano. In pratica, ogni notte, l'anima di ognuno lasciava il proprio corpo e vagava, fino a rifugiarsi, sopraggiunto il mattino, nel corpo di un'altra persona. Questo sortilegio fu il frutto di una maledizione avvenuta tanti e tanti anni prima.

    Un uomo, accusato ingiustamente di un brutto reato, prima di esser condannato a morte, augurò a ogni componente del villaggio di trovarsi nei suoi panni, per provare la stessa disperazione che stava provando adesso lui. Fu così che l'indomani ogni persona del villaggio si risvegliò nel corpo di un altro e purtroppo, molto raramente riusciva tornare, poi, nel suo. Era molto difficile, infatti, ritornare se stessi, ma non impossibile.

    In pratica, quando una persona, dopo il suo lungo vagare, arrivava a capire veramente come ci si sentiva, ad indossare i panni di un altro, allora accadeva il miracolo e una fatidica mattina si sarebbe risvegliato nel proprio corpo, senza più vagare all'infinito.

    Tutto questo durava da anni e anni. Alcuni erano ritornati se stessi, altri ancora no. L'uomo disse anche che questa maledizione, paradossalmente, conteneva qualcosa di buono. Le anime, girando da un corpo all'altro, si raccomandavano tra loro di trattare bene se stessi. In questo modo, non vi furono più abusi, soprusi, cattive azioni, ne violenze, fisiche e psicologiche, poiché poteva capitare che ci si poteva risvegliare nel corpo di colui che avevano perseguitato il giorno prima, provando le stesse sue angustie, patendo le stesse sue pene e, soffrendo gli stessi dolori che noi stessi gli avevamo procurato con le nostre cattive azioni, il giorno prima.

    Io rimasi molto sorpreso da tutto ciò, chiedendo loro come potevano vivere tutto questo senza impazzire, senza desiderare di tornare se stessi o peggio, senza affezionarsi ad un altro corpo, magari più giovane, forte ed in salute del loro. L'uomo rispose che era impossibile affezionarsi al corpo di un altro, poiché ogni mattina ci si svegliava in un corpo diverso. Ogni giorno si era delle persone diverse, si provavano emozioni e gioie diverse... ed ogni giorno si ricominciava d'accapo. L'unico modo di rendere tutto ciò sopportabile, era quello di non fare del male, maltrattare od offendere nessuno, così da risvegliarsi nei corpi di quelle persone e non soffrire a causa degli altri.

    "Ma non è tremendo svegliarsi in qualcuno che soffre a causa di malattie?" Gli chiesi, costernato. L'uomo allora mi disse che al momento della morte, ogni anima si ricongiungeva al proprio corpo ma... grazie a questo giro di giostra, molti nel villaggio avevano capito cosa si provava soffrire fisicamente e quindi si prodigavano a dare conforto e assistenza a chi l'indomani si risvegliava in quel corpo e sofferto.

    Capii allora che la loro, era al tempo stesso, una maledizione ed una benedizione. La loro era una società equa, solidale, unita. Nessuno veniva abbandonato a se stesso o dimenticato... poiché tutti si prendevano cura di tutti, aiutandosi l'un l'altro. A quel punto, quasi rassegnato, gli chiesi che ne sarebbe stato di me. Rispose che sarei rimasto con loro, fino a quando non fossi ritornato in me stesso.

    Oggi sono ancora con loro, anzi no, sono in mezzo a loro... no, sono semplicemente loro. Ogni tanto mi vedo passare per strada, mi riconosco, mi saluto e rispondo al mio saluto, con un gran sorriso sulle labbra, felice, come non lo sono mai stato, in verità e... guardandomi dal di fuori, con occhi diversi, aspettando di ritornare in me stesso.

    Senza fretta però.
    Ultima modifica di bumble-bee; 12-09-2021 alle 23:18
    Bambol utente of the decade

  13. #13
    Oh, commenti? Che dite, sono completamente fuori?
    Bambol utente of the decade

  14. #14
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Molto bello, Bumble.

    Quando ti leggo, mi sorprendo a desiderare di avere una fantasia come la tua.

  15. #15
    Grazie, sei molto gentile. Eppure io non credo di avere molta fantasia, magari trovo il modo di argomentare e romanzare le mie emozioni, questo si. Ad ogni modo, grazie mille.
    Bambol utente of the decade

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