Cos'e' la personalita'?

[Kyra]

Sono pigro, sono a lavoro, e non ho tempo di rielaborare il seguente scambio ad uso e consumo dei minus habens, quindi fate i bravi.

Tutti si finisce per diventare quello che gli altri pensano di noi.

tu scherzi, questo vale per chi non ha personalità.
(quindi si applica a molti, dici tu. hai ragione, ammetto io)

No, vale anche per chi ha personalità perchè non è esclusivamente un'attitudine passiva quella di adeguarsi a ciò che gli altri pensano di noi, ma è anche una questione di autocompiacimento e in un certo senso di autodeterminazione quella di potersi riconoscere in un'immagine dai contorni definiti.

Contorni che è sempre l'altro a definire, perchè la misura e le caratteristiche distintive della nostra personalità la possiamo percepire solo quand entriamo in relazione col prossimo.

ho la sensazione che la mia idea di "avere personalità" sia diversa dalla tua, ciccio.

E allora dimmi cosa vuol dire avere personalità.

uff.
avere personalità significa, secondo me, non aver bisogno degli altri in cui specchiarsi per sentire di esistere.

Quindi fondamentalmente Asperger e autistici sono il top della personalità.

hm, probabilmente.

Personalmente sarei quasi quasi d'accordo con terra, ma avrei piacere a leggere cosa ne pensano le persone normali.

Oh si, terra e Risotto, voi non lo siete. Non piu' in ogni caso.

[terra]

definisci "persone normali"

comunque io ho gi

[Kyra]

Persone normali: sono quegli individui che normalmente fanno tenerezza per la loro candida stupidita', eppure sono sempre odiosamente felici e socialmente inseriti. Sono quelle persone che non riesci a frequentare per piu' di un paio d'ore alla volta, pena uno sfogo cutaneo.

[Baboulenka]

Secondo me prima di tutto bisognerebbe capire se quella che intendiamo per personalità è quello che siano noi oggettivamente o quello che noi percepiamo di noi stessi (non è detto che ci percepiamo come siamo esattamente) o ancora quello che gli altri percepiscono di noi. Non è detto che nel considerare un soggetto queste tre dimensioni siano convergenti, anzi, molto spesso non lo sono.

[terra]

Persone normali: sono quegli individui che normalmente fanno tenerezza per la loro candida stupidita', eppure sono sempre odiosamente felici e socialmente inseriti.

la candida stupidit

[Lilith9]

Sì, senza estremizzare sull'autismo, non penso che avere personalità implichi necessariamente la tendenza asociale. Piuttosto la definirei come il giusto equilibrio tra le interferenze altrui che magari assorbiamo per osmosi( si spera con i dovuti filtri personali. In quel caso sì, un tocco di asocialità per scremare non guasta affatto),limando conseguentemente alcuni aspetti del nostro temperamento, ed il bisogno spasmodico di compiacere il prossimo plasmandosi sui suoi canoni per avere considerazione. La seconda modalità è il tipo di interazione preferita dalle persone insicure e bisognose dell'atrui approvazione. I "camaleonti" senza senso insomma.
Ecco sì, qualcosa di simile, schematizzando all'osso le dinamiche.

[Baboulenka]

Mmm, ma dobbiamo distinguere fra personalità sociale e personalità individuale o no?
Nel senso che a me è capitato di conoscere delle persone che apparentemente avevano molta personalità per come si ponevamo, per come interagivano con gli altri, ma a conoscerle a fondo ti rendevi conto che tendevano a plasmarsi in base ai bisogni delle persone con cui interagivano. Per me questo è non avere personalità, perchè se cambi modo di essere spesso, in base alle persone con cui entri in contatto, vuol dire che di base non sai ancora chi sei.
Al contrario altre persone che apparentemente in gruppo non rendevano o sembravano poco comunicative, in altre circostanze mi hanno aperto il loro mondo e mi seno resa conto di quanta personalità avessero.

[nahui]

Mah, ripeto quello che hanno scritto altri: per me ha personalit

[nahui]

[QUOTE=Baboulenka;1153426] ma a conoscerle a fondo ti rendevi conto che tendevano a plasmarsi in base ai bisogni delle persone con cui interagivano. Per me questo

[Lilith9]

L'assoluta impermeabilità non la vedo come un segno di forza, perchè è un bene che gli altri possano indurci a riflettere su noi stessi ed anche a cambiare, altrimenti si rischia di diventare dei cretini egocentrici, anche con un alto QI.

Sì, lo penso anche io. Si protrebbe degenerare nell'ottusità.

Non necessariamente: sapersi rapportare agli altri, mettere al loro livello, capire ciò che vogliono, è una strategia vincente di comunicazione.
Il notaio da cui ho fatto pratica, detto "Devoto -Oli" per fine conoscenza della lingua italiana, con la gente di paese parlava in dialetto stretto di potatura e seminatura, che non erano certo al centro dei suoi interessi culturali, ma io in questo ho sempre visto un segno della sua intelligenza, non una forma di debolezza.

Beh, quello io lo vedo più come capacità lucida e razionale d'adattamento alle situazioni, non uno snaturarsi o mutare la propria indole.

[Baboulenka]

No, c'è differenza fra plasmarsi e essere empatico o immedesimarsi negli altri.
Una persona che si plasma ad esempio cambia idee in base alle persone con cui sta. Penso che il notaio di cui parlavi prima avesse comunque una sua personalità, fosse in grado di definirla e sulla base di essa interagiva con altri. Al contrario chi non ha personalità per me è una sorta di banderuola che si muove in base a come tira il vento.

[terra]

quoto le due signorine qui sopra.

[alys]

Interagire positivamente con gli altri, capendone le esigenze e modulando le proprie inclinazioni (ovviamente senza perdere di vista le proprie caratteristiche), io lo vedo sintomatico di forte personalità. E di una sana gestione dei rapporti interpersonali. La rigidità sulle proprie posizioni troppo spesso sfocia nell'ottusità. Credo che ogni persona dotata di un minimo di buonsenso (e di personalit&#224 sia anche munita di una buona dose di flessibilità.

[AliceIsCrazy]

Personalità non è forse seguire la propria natura? Non tutte le personalità sono positive.

[Kyra]

[QUOTE=AliceIsCrazy;1153480]Personalit