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Discussione: Poesie

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di Wolfy
    Data Registrazione
    27/09/13
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    78
    LA NOTTE(1� cantore)

    Trista � la notte, tenebria s�aduna,
    tingesi il cielo di color di morte:
    qui non si vede n� stella n� luna,
    che metta il capo fuor delle sue porte.
    Torbido � �l lago, e minaccia fortuna;
    odo il vento nel bosco a ruggir forte:
    gi� dalla balza va scorrendo il rio
    con roco lamentevol mormorio.

    Su quell�alber col�, sopra quel tufo,
    che copre quella pietra sepolcrale,
    il lungo-urlante ed inamabil gufo
    l�aer funesta col canto ferale.

    Ve� ve�:
    fosca forma la piaggia adombra:
    quella � un�ombra:
    striscia, sibila, vola via.
    Per questa via
    tosto passar dovr� persona morta:
    quella meteora de� suoi passi � scorta.

    Il can dalla capanna ulula e freme,
    il cervo geme � sul musco del monte,
    l�arborea fronte � il vento gli percote;
    spesso ei si scuote � e si ricorca spesso.
    Entro d�un fesso � il cavriol s�acquatta,
    tra l�ale appiatta � il francolin la testa.
    Teme tempesta � ogni uccello, ogni belva,
    ciascun s�inselva � e sbucar non ardisce;
    solo stridisce � entro una nube ascoso
    gufo odioso;
    e la volpe col� da quella pianta
    brulla di fronde
    con orrid�urli a� suoi strilli risponde.

    Palpitante, ansante, tremante
    il peregrin

    va per sterpi, per bronchi, per spine,
    per rovine,
    ch� ha smarrito il suo cammin.

    Palude di qua,
    dirupi di l�,
    teme i sassi, teme le grotte,
    teme l�ombre della notte,
    lungo il ruscello incespicando,
    brancolando,
    ei strascina l�incerto suo pi�.

    Fiaccasi or questa or quella pianta,
    il sasso rotola, il ramo si schianta,
    l�aride lappole strascica il vento;
    eco un�ombra, la veggo, la sento:
    trema di tutto, n� sa di che.

    Notte pregna di nembi e di venti,
    notte gravida d�urli e spaventi!
    L�ombre mi volano a fronte e a tergo:
    aprimi, amico, il tuo notturno albergo.

    -Ossian

    "I libri hanno gli stessi nemici dell'uomo:
    il fuoco, l'umidit�, il tempo e il proprio contenuto"

    -Paul Vel�ry

  2. #2
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/10/13
    Messaggi
    12
    Non hai idea di quanto sia stato difficile trovare un dono
    da portarti.
    Nulla sembrava la cosa giusta.
    Che senso ha portare oro ad una miniera d'oro,
    oppure acqua all'oceano.
    Ogni cosa che trovavo, era come portare spezie in Oriente.
    Non ti posso donare il mio cuore e la mia anima,
    perch� sono gi� Tue.
    Cos�, ti ho portato uno specchio.
    Guardati e ricordami.

    Jalaluddin Rumi

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