C'è dunque una saggezza anche della morte. E poi pensate alla grazia di morire; o al contrario: pensate se non ci fosse la morte!...
La grazia di saper morire, di essere degni di morire. Il dono di chiudere, cantando, il lungo giorno, «poiché i miei occhi hanno visto la luce delle genti». La grazia di poter dire di fronte al mondo: «Le valigie sono pronte; arrivederci, figlioli». Una morte sempre più rara, è vero, la bella morte all'antica.
Di contro, questa civiltà di morte, questa morte a battaglioni: una morte industrializzata.
Una vita che è già morte: morte mangiata nei cibi stessi che mangi. Morte salita con te nel Jumbo: morte che appunto con te viaggia sulla stessa auto, divertita a spingerti lei al folle sorpasso...

DAVID MARIA TUROLDO