SERA DI FEBBRAIO
di Umberto Saba
Spunta la luna. Nel viale è ancora
giorno, una sera che rapida cala.
Indifferente gioventù s'allaccia;
sbanda a povere mète.
Ed è il pensiero
della morte che, in fine, aiuta a vivere.
SERA DI FEBBRAIO
di Umberto Saba
Spunta la luna. Nel viale è ancora
giorno, una sera che rapida cala.
Indifferente gioventù s'allaccia;
sbanda a povere mète.
Ed è il pensiero
della morte che, in fine, aiuta a vivere.
amate i vostri nemici
«Ho sceso,
dandoti il braccio,
almeno un milione di scale,
e ora che non ci sei,
è il vuoto a ogni gradino.»
Eugenio Montale
amate i vostri nemici
Una Luce esiste in Primavera
Non presente in qualsiasi altro periodo
Dell’anno
Quando Marzo è a malapena qui
Un Colore sta là fuori
Su Campi Solitari
Che la Scienza non può cogliere
Ma la Natura Umana avvertire.
(Emily Dickinson)
amate i vostri nemici
Non l’ho ancora detto al mio giardino -
Perché potrei esserne sopraffatta.
Non ho proprio la forza ora
Di svelarlo all’Ape.
Non ne farò parola nella strada,
perfino le botteghe stupirebbero ch’io
timida ed ignorante come sono,
abbia l’audacia di morire.
Emily Dickinson
Anche la mia![]()
amate i vostri nemici
No, non voglio baciarti in una giornata di sole. Non voglio che sia estate.
Non voglio che sia in mezzo alla folla.
Vorrei baciarti in una di queste sere d’inverno, quando il sole scolora nel grigio e nel freddo; quando sarà più facile trovare, insieme,
l’alba dentro l’imbrunire....
Pablo Neruda
amate i vostri nemici
Elizabeth Barrett Browning.
Se devi amarmi, per null’altro sia
se non che per amore.
Mai non dire:
“L’amo per il sorriso,
per lo sguardo,
la gentilezza del parlare,
il modo di pensare
così conforme al mio,
che mi rese sereno un giorno”.
Queste son tutte cose
che posson mutare,
Amato, in sé o per te, un amore
così sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pietà di lacrime
che bagnino il mio volto.
Può scordare il pianto
chi ebbe a lungo
il tuo conforto, e perderti.
Soltanto per amore amami
e per sempre, per l’eternità.
"Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"
Sublime
amate i vostri nemici
“Prato d’aprile” di Ada Negri
C’era un prato: con folte erbe, frammiste
a bianchi fiori, e gialli, e violetti;
e fra esse un brusio di mille piccole
vite felici; e se sull’erbe e i fiori
spirava il vento, con piegar di steli
tutto il prato nel sol trascolorava.
E volavan farfalle, uguali a petali
sciolti dai gambi; e si perdean rapidi
i miei pensieri in quell’aerea danza
ove l’ala era il fiore e il fiore l’ala.
Ma dov’era quel prato? Non so più.
E quel vento soave, che scendea
sull’erbe folte, a renderle
curve e beate, e me con loro, in quale
tempo io dunque l’intesi? Non so più.
Fu un sogno, forse. E che mai altro, o vita,
chiedere a te dovrei? Vita perduta,
nella tua verità non sei che un sogno.
amate i vostri nemici
Chi non è bello ha il torto di esistere;
la bellezza ama solo la bellezza.
Aprile volge le spalle a Gennaio.
La bellezza è perfetta.
La bellezza può tutto.
La bellezza è la sola cosa che non esiste a metà.
(Victor Hugo)
amate i vostri nemici
Sono nata il ventuno a primavera
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Alda Merini
amate i vostri nemici
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vedere tutto intero il tuo volto
Il secondo per vedere i tuoi occhi
Il terzo per vedere la tua bocca
E l’oscurità intera per ricordare tutto questo
Mentre ti stringo fra le braccia.
Jacques Prevert
amate i vostri nemici
Primavera 1938 – Bertolt Brecht
Oggi, domenica di Pasqua, presto
Un’improvvisa tempesta di neve
si e’ abbattuta sull’isola.
Tra i cespugli verdeggianti c’era neve. Il mio ragazzo
mi ha portato verso un piccolo albicocco attaccato alla casa
strappandomi ad un verso in cui puntavo il dito contro coloro
che stanno preparando una guerra che
puo’ cancellare
il continente, quest’isola, il mio popolo,
la mia famiglia e me stesso. In silenzio
abbiamo messo un sacco
sopra all’albero tremante di freddo....
amate i vostri nemici
arriva la Settimana Santa. Quanti ricordi infantili, mi suscita questo periodo dell’anno! Ricordi prettamente infantili, quando, a metà della settimana, cominciavano le vacanze pasquali, e non si andava a scuola fino alla metà della settimana successiva; non erano lunghe come quelle natalizie, ma erano comunque bellissime. Poi c’erano i riti religiosi che la mia famiglia, essendo cattolica, seguiva scrupolosamente; nel pomeriggio tardo del venerdì santo si andava in chiesa, a visitare i Sepolcri; nello stesso giorno non si mangiava alcun tipo di carne; la sera, poi, si assisteva alla Via Crucis che era trasmessa dalla televisione. Il sabato iniziavano i preparativi per il giorno della Pasqua. Ora che è passato quasi mezzo secolo, mi rendo conto di quanto siano belli questi ricordi, così lontani che mi occorre frugare con insistenza nella memoria per farli riemergere. Pur avendo perduto da decenni la fede, ricordare questi eventi mi procura un benessere indescrivibile, poiché appartengono al periodo più felice della mia esistenza.
MERCOLEDÌ SANTO
di Nicola Moscardelli (1894-1943)
Le ore passano frettolose quasi timorose d'essere riconosciute.
Dietro i cancelli belano gli agnelli come se sapessero d'essere già stati venduti. Il loro belato purifica l'aria. Se il profumo delle margherite avesse una voce sarebbe simile a quella dell'agnello. La giornata passa presto tra sole e nuvolo come di marzo. Se un canto di donna si leva, subito si spegne.
Gli abitanti del paese sono distratti e sui calzoni di tutti i giorni portano la giacca nuova, perché la giornata è metà lavoro e metà festa.
Il tramonto arriva quando meno ci si pensa: rosso come d'estate.
Il belato degli agnelli nella sera che odora come un prato si ode appena appena, come se il sangue del tramonto fosse il loro.
(Da "Le grazie della terra", Carabba, Lanciano 1924
amate i vostri nemici