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Discussione: Poesie

  1. #1891
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Sai che la Dickinson morì nubile e senza prole?
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  2. #1892
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Portami il girasole ch'io lo trapianti
    nel mio terreno bruciato dal salino,
    e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
    del cielo l'ansietà del suo volto giallino.

    Tendono alla chiarità le cose oscure,
    si esauriscono i corpi in un fluire
    di tinte: queste in musiche. Svanire
    è dunque la ventura delle venture.

    Portami tu la pianta che conduce
    dove sorgono bionde trasparenze
    e vapora la vita quale essenza;
    portami il girasole impazzito di luce.


    Eugenio Montale
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  3. #1893
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi

    Se potrò impedire a un Cuore di spezzarsi
    Non avrò vissuto invano
    Se potrò alleviare il Dolore di una Vita
    O lenire una Pena
    O aiutare un Pettirosso caduto
    A rientrare nel suo nido
    Non avrò vissuto invano.

    EMILY DICKINSON
    amate i vostri nemici

  4. #1894
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ti supplico, mio Dio, cerca di esistere,
    almeno un poco per me,
    apri i tuoi occhi, ti supplico!
    O Signore, cerca di seguire ciò che succede,
    sforzati di vedere, te ne prego!
    Vivere senza testimoni, quale inferno!
    Per questo, forzando la mia voce,
    io grido, io urlo Padre mio, ti supplico e piango: esisti!

    Aleksandr Zinovyev












    Aleksandr Zinovyev
    amate i vostri nemici

  5. #1895
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    “Alla vigilia di Natale”, poesia di Bertolt Brecht

    Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale,

    noi, gente misera,

    in una gelida stanzetta,

    il vento corre fuori, il vento entra.

    Vieni, buon Signore Gesù, da noi,

    volgi lo sguardo:

    perché tu ci sei davvero necessario.
    amate i vostri nemici

  6. #1896
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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    In un interminabile viaggio - Wanderlust
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    Il più bello dei mari
    è quello che non navigammo.
    Il più bello dei nostri figli
    non è ancora cresciuto.
    I più belli dei nostri giorni
    non li abbiamo ancora vissuti.
    E quello
    che vorrei dirti di più bello
    non te l'ho ancora detto.

    Nazim Hikmet
    -Healthy body, clear mind, peaceful spirit-

    -Where there’s will there’s a way-

    -Work hard have fun & be nice-



  7. #1897
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    Bella! Non la conoscevo.
    amate i vostri nemici

  8. #1898
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    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  9. #1899
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    INSEGUENDO QUEL SUONO

    Il suono della tua voce

    coglie nell’aria

    un invisibile

    immobilizzandolo

    in un attimo eterno.


    Quell’eco è entrata in me

    frantumando i cristalli fragili

    del mio sospeso presente

    …senza ritorno.

    Dovrò cercare futuro

    inseguendo quel suono

    io stesso disperata eco

    a ritrovarmi.



    ENNIO MORRICONE

    Nella vita di Ennio Morricone non c’era solo la musica. Il compositore era prima di tutto un uomo appassionato. Amava il calcio, il gioco degli scacchi e amava sopra ogni altra cosa Maria Travia, il grande e unico amore della sua vita, a cui dedicò l’unica poesia che avesse mai scritto. Si intitola “Inseguendo quel suono” e dà il titolo anche alla biografia del compositore, pubblicata da Mondadori nel 2016.

    L’amore con Maria Travia
    Più di 70 anni di matrimonio con l’adorata moglie Maria Travia che gli ha dato quattro figli. Un amore nato piano piano e cresciuto fra le mura di un ospedale. I due giovani si conobbero nel 1950, Maria era amica della sorella del Maestro. Poi la ragazza ebbe un incidente grave in macchina col padre e rimase ingessata dal collo alla vita. Morricone le rimase accanto in ospedale e nella convalescenza. Così nacque il loro amore. Proprio a Maria, Morricone ha dedicato l’Oscar per la Miglior Colonna Sonora nel 2016: “Lo dedico a mia moglie Maria Travia, mio mentore”, aveva dichiarato davanti a tutta la platea. “Nell’amore come nell’arte la costanza è tutto”, diceva il Maestro. “Non so se esistano il colpo di fulmine o l’intuizione soprannaturale. So che esistono la tenuta, la coerenza, la serietà, la durata”.

    https://libreriamo.it/poesie/poesia-...Db4JnelPwXzGjw
    amate i vostri nemici

  10. #1900
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    Agosto

    Agosto. In sei mesi
    Non ho letto un libro
    a parte una cosa intitolata La ritirata da Mosca
    di Caulaincourt.
    Comunque sono contento.
    Vado in macchina con mio fratello,
    beviamo una pinta di Old Crow.
    Non abbiamo in mente nessuna meta,
    andiamo e basta.
    Chiudessi gli occhi per un minuto
    Ecco, sarei perduto, ma
    potrei stendermi e dormire per sempre
    sul ciglio della strada.
    Mio fratello mi dà di gomito.
    Tra un minuto, chissà, accadrà qualcosa.


    Raymond Carver
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  11. #1901
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    Tu mi vorresti come uno dei tuoi gatti

    Tu mi vorresti come uno dei tuoi gatti
    castrati e paralleli: dormono in fila infatti
    e fanno i gatti solo di nascosto
    quando non li vedi. Ma io non sarò mai
    castrata e parallela. Magari me ne vado,
    ma tutta di traverso e tutta intera.


    Patrizia Cavalli
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  12. #1902
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Ode alla cipolla


    Cipolla
    luminosa ampolla,
    petalo su petalo
    s’è formata la tua bellezza
    squame di cristallo t’hanno accresciuta
    e nel segreto della terra buia
    s’è arrotondato il tuo ventre di rugiada.
    Sotto la terra
    è avvenuto il miracolo
    e quando è apparso
    il tuo lento germoglio verde,
    e sono nate
    le tue foglie come spade nell’orto,
    la terra ha accumulato i suoi beni
    mostrando la tua nuda trasparenza,
    e come con Afrodite il mare remoto
    copiò la magnolia
    per formare i seni,
    la terra così ti ha fatto,
    cipolla,
    chiara come un pianeta,
    e destinata a splendere
    costellazione fissa,
    rotonda rosa d’ acqua,
    sulla
    mensa
    della povera gente.
    Generosa
    sciogli
    il tuo globo di freschezza
    nella consumazione
    bruciante nella pentola,
    e la balza di cristallo
    al calore acceso dell’ olio
    si trasforma in arricciata piuma d’oro.

    Ricorderò anche come feconda
    la tua influenza l’ amore dell’ insalata
    e sembra che il cielo contribuisca
    dandoti forma fine di grandine
    a celebrare la tua luminosità tritata
    sugli emisferi di un pomodoro
    Ma alla portata
    delle mani del popolo,
    innaffiata con olio,
    spolverata
    con un po’ di sale,
    ammazzi la fame
    del bracciante nel duro cammino.

    fata madrina
    avvolta
    in delicata
    carta, esci dal suolo,
    eterna, intatta, pura,
    come semenza d’astro,
    e quando ti taglia
    il coltello in cucina
    sgorga l’ unica lacrima
    senza pena.
    Ci hai fatto piangere senza affliggerci.

    Tutto quel che esiste ho celebrato, cipolla,
    ma per me tu sei
    più bella di un uccello
    dalle piume accecanti,
    ai miei occhi sei
    globo celeste, coppa di platino,
    danza immobile
    di anemone innevato

    e vive la fragranza della terra
    nella tua natura cristallina.

    Pablo Neruda
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  13. #1903
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    La cipolla


    La cipolla è un’altra cosa
    Interiora non ne ha.
    Completamente cipolla
    fino alla cipollità.
    Cipolluta di fuori,
    cipollosa fino al cuore,
    potrebbe guardarsi dentro
    senza provare timore.
    In noi ignoto e selve
    di pelle appena coperti,
    interni d’inferno,
    violenta anatomia,
    ma nella cipolla – cipolla,
    non visceri ritorti.
    Lei più e più volte nuda,
    fin nel fondo e così via.

    Coerente è la cipolla,
    riuscita è la cipolla.
    Nell’una ecco sta l’altra,
    nella maggiore la minore,
    nella seguente la successiva,
    cioè la terza e la quarta.
    Una centripeta fuga.
    Un’eco in coro composta.

    La cipolla, d’accordo:
    il più bel ventre del mondo.
    A propria lode di aureole
    da sé si avvolge in tondo.
    In noi – grasso, nervi, vene,
    muchi e secrezioni.
    E a noi resta negata
    l’idiozia della perfezione.

    Wislawa Szymborska
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  14. #1904
    Opinionista L'avatar di Escolzia
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  15. #1905
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    I ricordi, queste ombre troppo lunghe
    del nostro breve corpo,
    questo strascico di morte
    che noi lasciamo vivendo,
    i lugubri e durevoli ricordi,
    eccoli già apparire:
    melanconici e muti
    fantasmi agitati da un vento funebre.
    E tu non sei piú che un ricordo.
    Sei trapassata nella mia memoria.
    Ora sí, posso dire
    che m’appartieni
    e qualche cosa fra di noi è accaduto
    irrevocabilmente.
    Tutto finí, cosí rapido!
    Precipitoso e lieve
    il tempo ci raggiunse.
    Di fuggevoli istanti ordí una storia
    ben chiusa e triste.
    Dovevamo saperlo che l’amore
    brucia la vita e fa volare il tempo.

    Vincenzo Cardarelli
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

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