C'è qualcosa nell'aria

e non mi riferisco
a ciò che avete letto
sui giornali, né alle voci
che avete messo in giro,

e nemmeno a ciò che detestate nominare:
la crepa nell’intonaco della casa nuova,
i fusibili che si bruciano spesso, i rubinetti che gocciano,
i giochi pericolosi dei bambini.

Sta succedendo qualcosa
che non riuscite a capire.
Qualcosa si è mosso.
C’è qualcosa nell’aria.

Sta lì nel pasticcio
del mezzobusto che legge una cosa per l’altra.
O nel tremore della mano del perdente
mentre gira l’ultima carta.

Sta lì di domenica, il pomeriggio presto,
quando il sole ustiona i tetti
e uno straccio bruciacchiato viene soffiato, senza ombra,
lungo i marciapiedi e i porticati della città morta.

Mark Strand

(Trad. Damiano Abeni)