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Discussione: Poesie

  1. #1606
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Notizie sull'acqua

    Sta nella nuvola e nel pozzo,
    nella neve e nella noce di cocco,
    negli occhi e nel fiume,
    nell’arcobaleno e nel lago,
    nel ghiaccio e nel vapore della pentola sul fuoco,
    nella bocca.
    È la maggioranza della superficie.
    È la maggioranza del corpo.
    Una persona è acqua che cammina, dall’acqua di placenta all’acqua del sudario.
    In ebraico è plurale, màim, acque.
    In francese è una vocale sola, eau, ô.
    In greco e in tedesco è neutra.
    In russo e nelle latine è femminile.
    L’impero di Roma si costruì sull’acqua, fu idraulico.
    Resiste più di altri manufatti la fabbrica di archi, gli acquedotti.


    Dal fondo del pozzo avverte il terremoto.
    Fa tremare il ramo scortecciato in mano al rabdomante.
    La sua avventura chimica è prodigio, ossigeno più idrogeno,
    ad accostarli, esplodono.
    Spegne fuoco, anche quello dei vulcani.
    Fa il pane, fa la pasta.
    È nel bianco e nel rosso dell’uovo. È nella sua buccia.
    È nella carta e nel vino, nelle ciliege e nelle comete.
    Chi la spreca verrà assetato.
    Ho visto città al buio andare coi secchi al fiume,
    ho visto Mostar e Belgrado.
    Ho visto il Danubio avvelenato dalle rovine di Pancevo.
    Sobborgo di industrie distrutte da una guerra aerea.
    Il Danubio in maggio ha avuto la più grande piena del secolo,
    gli argini sono tracimati in alluvioni nel sud della Germania.
    Il Danubio ha chiesto acqua al cielo per lavarsi e l’ha avuta.
    Ma i banchi di aringhe che salgono dal Mar Nero no.
    Chi sporca l’acqua verrà sporcato.
    Secondo Geremia la voce di lod/Dio è chiasso di acque nei cieli.
    Giusta sarà la sorpresa di chi ascolterà la prima domanda, appena morto:
    «Quant’acqua hai versato?».
    Ognuno di noi sarà pesato a gocce.

    Erri De Luca
    Post stupendo, Bauxite.

  2. #1607
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Grazie, lo può fare chiunque e sicuramente anche meglio!
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  3. #1608
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Ogni bella giornata di novembre
    è quasi sempre un’occasione persa.
    La luce ha fretta
    la luce di novembre non aspetta
    ci pensi sopra e non è più in offerta.
    E ci si illanguidisce alla promessa
    di una felicità, ah, più che certa
    se solo avessi avuto l’accortezza
    di predisporre il giusto materiale:
    un giro inconcludente in bicicletta
    e labbra sfaccendate da baciare.

    Patrizia Cavalli
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  4. #1609
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    San Martino

    La nebbia agli irti colli
    Piovigginando sale,
    E sotto il maestrale
    urla e biancheggia il mar;
    Ma per le vie del borgo
    Dal ribollir dè tini
    Va l'aspro odor de i vini
    L'anime a rallegrar.
    Gira sù ceppi accesi
    Lo spiedo scoppiettando:
    Sta il cacciator fischiando
    Su l'uscio a rimirar
    Tra le rossastre nubi
    Stormi d'uccelli neri,
    Com'esuli pensieri,
    Nel vespero migrar.

    Giosuè Carducci
    amate i vostri nemici

  5. #1610
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Poesie per vivere e per non vivere

    4
    Come un uscio che aspetti e fuori è il male
    Quest’uomo vedi e le staccate mani
    Il tormento vitale senza fine
    E un dolore di vita vesperale
    E il suo languore di vuoto intestino
    Stringere e a piedi e visi s’attaccare
    E una lampada messa sul malore
    Notturno le miserie senza nome
    Tra i segni della camera evocate
    Torcere arroventare dilatare

    Lividezza di grazia lapidata
    E’ dappertutto nell’immaginata
    Violenza dei misteri delle vite
    E la canaglia umana sui teatri
    Del suo a rompere rovine darsi
    Emette una colomba senza ali

    Un bagno vivo di vita distrutta
    Una miseria su tutte affacciata
    Risposte oscure di vita scavata
    Di male proprio nel male di tutti

    Viso illunato in un velo sanguato
    Stringendosi alla bocca di ogni buio
    La luce dentro i corpi torturata
    Disegna un malinconico bel viso
    Col lungo sangue della sua ferita
    E tu eri il suo rantolo infinito
    Un gesto oscuro e vago della vita

    La tortura di essere la vita
    In una carne breve e sciagurata
    Tutto il diabolico viso velato
    In una camera senza uscita
    E i testimoni delle solitudini
    Gli occhi di tutto avulsi e sanguinosi
    E le vesti sporcate e senza vita
    Della bellezza e del terrore umano
    Eccoli grande muta testa farsi
    Il viso triste che patisce sparso

    Tra i sigilli e gli arcani dolorosi
    Col suo sangue alla bocca sempre nuovo
    Per rovesciarlo in quei silenzi un uomo
    Vedi da inutile zelo prostrato;
    Dentro il cuore vivente delle ciglia
    E’ una lettura di come cucite
    Labbra che persero il cielo notturno
    E il loro tendere parola muta
    Tanto è pensiero d’abisso chiuso
    Che lo vedi tramare, essere corpo

    Tra le mute ali del contatto umano
    Il suo letto d’amore e di tortura
    Si disfà si rifà sotto la luna
    E il curvo ho sete del piantato umano
    Grida alla terra sciagura sciagura

    Tu che vortichi vortichi sul piano
    Ahi come dentro a con quanto dolore
    La luce sfanga nel segreto umano
    Vieni al mio espiante anelito creatura o creatura
    Vieni inginòcchiati al mio tormento umano

    10.

    Con quali azioni invece di canzoni
    Chiara faremo la tua notte nera
    Terra che bruci, terra che dolori
    Tristezza d’uomo, malattia d’uomo?
    Fare dolore è tutto il vostro fare:
    Se tu hai guardato in una faccio d’uomo
    Non fare niente; fare bene è non fare

    13.

    La specie umana miserabile è matura
    Da sempre per non essere mai chi suona
    Stanotte nella carne – divino archetto
    Su una schiena di cane ti strofini
    Battuta a morte, magnetico ne sanguini –
    Chi nella casa morta non muore?
    Io, pietà e lutto dell’inconoscibile
    Torso che lotta muto
    Tra una ringhiera e uno steccato stretto
    E ruota in un olivo livido
    Che non ha rive, il cuore.

    39.

    Questo peso implacabile che attrista
    Adorata vergogna di ciascuno
    (La tua essenza nascosta è un lazzaretto
    Una faccia rinchiusa di colpito)
    La piaga sordida dell’io umano,
    Gravezza di voragini in un solo
    Scarso e solitudine di un nome,
    Ricorderai che mai apriva il pugno?

    Il grande orrore della faccia umana
    E’ questa faccia dentro conficcata
    Che con demoni e angeli si bacia;
    L’ulcera lamentosa e sconosciuta
    Nei corpi i cieli della tenerezza
    Incide e slabra, un rigagnolo stinto
    Sulla notte dell’anima sfinita
    Testa le luci sacrificate

    Ricorderai come era stretto il cuore?
    In un’arida gola naufragata
    Dall’alto era gettata una misura
    Di chiaro e crudelmente si rompeva
    Sul fondo che non toccano occhi umani.
    E piangerai sul tuo feroce grumo
    Quando avrai la le dita la strettura
    Che è stato, ombra di un’ombra senza cosa?

    71.

    La porta era chiusa e nera. Dall’interno veniva
    Un affannare d’anime che avvolgeva. Qualcuno apriva.
    – chi vuol piegare alle lacrime, creatura
    Inattesa? Perché ne torchi senza misura
    Dai tuoi più di due occhi per darmi pena
    E sudario, su un lenzuolo muto di cena? –
    Tra un fitto fogliame di vecchie foto, nuda
    La nullità erotica, la nostra vita cruda
    Si spiava come una sete d’amare in un lenzuolo;
    E palpebre fatte mute vidi in un tiepido scolo
    Fare parlante il muro.

    Nacque un dolcissimo benedire furtivo
    Le stanze abitate da tanti accesi
    Movimenti di carne e luce, e sognarli
    Tutti morti non ne calmava il segreto
    Agire di portatori d’impuro
    A tutto, in cui era bello fermarli
    Nella più misteriosa delle pitture.
    E mentre benedicevo mi stupivo
    Della mia voce che su tante nuche cadendo
    Di dolorose bambole era attratta
    In un combattimento senza fine
    Tra gli emblemi del vivere e morire:
    Lamettina di cataclisma sottile
    Una carezza uscita dal grido
    Li scorporava dell’apparire.

    Oh inducible, suscitata
    Da viste pure e impure
    Vertigine rara del chiaroscuro!
    Sul collo dell’anima cade, la testa vola
    Felice, il filo bianco e il filo nero
    Con presa di voragine inflessibile

    Tra le sue labbra. Non era che una lampada
    Su un tavolo, su abisso puro,
    E il niente che chiede pane
    Di nomi ancora alle sfinite mani
    I polsi con più mistero mi succhiava.

    72.

    Vedo un canino stampo di colèra
    Sul viso umano prosciugato, padre
    Contratto che guarda fisso
    Se c’è pietà, e lo sfregio divino
    Brilla sul buio; a quel corpo di vinto
    Portatore e cloaca di misteri
    Una parola dilla, svegliata
    Nelle vie della gola come un medico
    Notturno, una foglia tenera
    Di pianta umida sul passato
    Suo turpe cada.

    Guido Ceronetti

    Ultima modifica di Tiberio; 31-10-2018 alle 09:49
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  6. #1611
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Novembre

    Gèmmea l'aria, il sole così chiaro
    che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
    e del prunalbo l'odorino amaro
    senti nel cuore...

    Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
    di nere trame segnano il sereno,
    e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
    sembra il terreno.

    Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
    odi lontano, da giardini ed orti,
    di foglie un cader fragile. È l'estate
    fredda, dei morti.

    Giovanni Pascoli
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  7. #1612
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Bella! Anzi, direi quasi sublime.
    Grazie Tiberio
    amate i vostri nemici

  8. #1613
    Opinionista L'avatar di Host eria
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    @Tibe
    notevole Ceronetti, e non lo conoscevo

  9. #1614
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Citazione Originariamente Scritto da Host eria Visualizza Messaggio
    @Tibe
    notevole Ceronetti, e non lo conoscevo
    si, grande poeta e intellettuale, poco noto al grande pubblico. è morto a settembre di quest'anno
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  10. #1615
    Opinionista L'avatar di Host eria
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    Citazione Originariamente Scritto da Tiberio Visualizza Messaggio
    si, grande poeta e intellettuale, poco noto al grande pubblico. è morto a settembre di quest'anno
    Visto, ho letto di lui.- Non mi sorprende che mi piaccia. Un cioraniano.
    Voglio: "Sono fragile e sparo poesia" e "Trafitture di tenerezza"
    Già i titoli sono stupendi
    peccato non li trovo in formato ebook.
    Stasera con calma, mi prendo qualche testo ebook tra quelli disponibili.

  11. #1616
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Belli "Er caffettiere filosofo"



    L'ommini de sto monno sò ll'istesso
    Che vvaghi de caffè nner mascinino:
    C'uno prima, uno doppo, e un antro appresso,
    Tutti cuanti però vvanno a un distino.

    Spesso muteno sito, e ccaccia spesso
    Er vago grosso er vago piccinino,
    E ss'incarzeno, tutti in zu l'ingresso
    Der ferro che li sfraggne in porverino.

    E ll'ommini accusì vviveno ar monno
    Misticati pe mmano de la sorte
    Che sse li ggira tutti in tonno in tonno;

    E mmovennose oggnuno, o ppiano, o fforte,
    Senza capillo mai caleno a ffonno
    Pe ccascà nne la gola de la morte.



    [Il caffettiere filosofo]

    Gli uomini a questo mondo sono lo stesso
    che chicchi di caffè nel macinino:
    che uno prima, uno dopo, e l'altro appresso,
    tutti quanti però vanno a un destino.

    Spesso mutano sito e scaccia spesso
    il chicco grosso quello piccolino,
    e s'ingorgano tutti sull'ingresso
    del ferro che li frulla fino, fino.

    E gli uomini così vivono al mondo
    mescolati per mano della sorte
    che se li gira tutti in tondo in tondo.

    E movendosi ognuno, o piano, o forte,
    senza capirlo mai calano a fondo
    per cascare nella gola della morte.



    Sono appena usciti i quattro volumi dei suoi sonetti in un’edizione prestigiosa, a oltre 200 euro. Ci faccio un pensierino, anche se non so ancora se prevede la traduzione in italiano.

  12. #1617
    Opinionista L'avatar di follemente
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  13. #1618
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ode al giorno felice

    tu al mio fianco sulla sabbia,
    sei sabbia, tu canti e sei canto.
    Il mondo è oggi la mia anima,
    canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
    lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia essere felice,
    essere felice perché sì, perché respiro e perché respiri,
    essere felice perché tocco il tuo ginocchio
    ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo e la sua freschezza.

    Pablo neruda
    amate i vostri nemici

  14. #1619
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Non mi ricordo se l'ho già postata...


    Verificate ogni parola.

    Verificate ogni parola
    verificate ogni riga
    non dimenticate mai
    con una tesi è possibile
    esprimere anche l'antitesi
    Diffidate dei titoli
    scritti in grassetto
    nascondono le cose più importanti
    diffidate degli articoli di fondo
    delle inserzioni
    delle quotazioni
    delle lettere al direttore
    e delle interviste di fine settimana
    anche i sondaggi di opinione sono manipolati
    le notizie varie escogitate
    da redattori furbetti
    diffidate della terza pagina
    delle critiche teatrali
    i libri per lo più sono migliori dei loro recensori
    leggete quello che loro hanno sottaciuto
    diffidate anche dei poeti
    in loro tutto suona più bello
    anche più atemporale
    ma non è più vero né più giusto
    Non prelevate niente senza averlo verificato
    né le parole né le cose
    né il conto e neppure la bicicletta
    né il latte e neppure l'aragosta
    né l'uva e neppure la neve
    afferratelo, assaggiatelo, rigiratelo da tutte le parti
    mettetevelo tra i denti come una moneta
    resiste? ne siete contenti?
    IL fuoco è ancora fuoco e il fogliame ancora fogliame
    l'aereo è aereo e la rivolta rivolta
    una rosa è ancora una rosa?
    Non smettete mai
    di diffidare dei vostri giornali
    anche quando cambiano i redattori
    o i governi.

    Horst Bienek

  15. #1620
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    L'ALBATROS

    Sovente, per divertirsi, i marinai
    catturano degli albatri, grandi uccelli marini
    che seguono, indolenti compagni di viaggio,
    la nave scivolante sugli amari abissi .
    Appena li depongono sulla tolda,
    questi re dell'azzurro, goffi e vergognosi,
    lasciano cadere miseramente ai loro fianchi,
    le grandi, candide ali, come ritirati remi.
    Com'è molle e goffo questo viaggiatore alato!
    Lui, poco fa così bello, com'è brutto e ridicolo!
    Qualcuno gli stuzzica il becco con una pipa
    un altro, zoppicando, mima l'infermo che prima volava.
    Assomiglia al principe delle nuvole il Poeta,
    che rotto alle tempeste irride all'arciere,
    ma esiliato in terra, fra gli scherni,
    le sue ali di gigante gli impediscono di camminare.

    BAUDELAIRE
    amate i vostri nemici

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