Pagina 99 di 141 PrimaPrima ... 49 89 95 96 97 98 99 100 101 102 103 109 ... UltimaUltima
Risultati da 1,471 a 1,485 di 2101

Discussione: Poesie

  1. #1471
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Il corvo
    I.

    Una volta in una fosca mezzanotte, mentre io meditavo, debole e stanco, sopra alcuni bizzarri e strani volumi d'una scienza dimenticata; mentre io chinavo la testa, quasi sonnecchiando - d'un tratto, sentii un colpo leggero, come di qualcuno che leggermente picchiasse - pichiasse alla porta della mia camera.
    �� qualche visitatore - mormorai - che batte alla porta della mia camera.�
    Questo soltanto, e nulla pi�.

    II.

    Ah! distintamente ricordo; era nel fosco Dicembre, e ciascun tizzo moribondo proiettava il suo fantasma sul pavimento.
    Febbrilmente desideravo il mattino: invano avevo tentato di trarre dai miei libri un sollievo al dolore - al dolore per la mia perduta Eleonora, e che nessuno chiamer� in terra - mai pi�.

    III.

    E il serico triste fruscio di ciascuna cortina purpurea, facendomi trasalire - mi riempiva di tenori fantastici, mai provati prima, sicch�, in quell'istante, per calmare i battiti del mio cuore, io andava ripetendo: �� qualche visitatore, che chiede supplicando d'entrare, alla porta della mia stanza. Qualche tardivo visitatore, che supplica d'entrare alla porta della mia stanza; � questo soltanto, e nulla pi��.

    IV.

    Subitamente la mia anima divenne forte; e non esitando pi� a lungo:
    �Signore - dissi - o Signora, veramente io imploro il vostro perdono; ma il fatto � che io sonnecchiavo: e voi picchiaste s� leggermente, e voi s� lievemente bussaste - bussaste alla porta della mia camera, che io ero poco sicuro d'avervi udito�. E a questo punto, aprii intieramente la porta.
    Vi era solo la tenebra, e nulla pi�.

    V.

    Scrutando in quella profonda oscurit�, rimasi a lungo, stupito impaurito sospettoso, sognando sogni, che nessun mortale mai ha osato sognare; ma il silenzio rimase intatto, e l'oscurit� non diede nessun segno di vita;
    e l'unica parola detta col� fu la sussurrata parola �Eleonora!�
    Soltanto questo, e nulla pi�.

    VI.

    Ritornando nella camera, con tutta la mia anima in fiamme; ben presto udii di nuovo battere, un poco pi� forte di prima.
    �Certamente - dissi - certamente � qualche cosa al graticcio della mia finestra.�
    Io debbo vedere, perci�, cosa sia, e esplorare questo mistero.
    � certo il vento, e nulla pi�.

    VII.

    Quindi io spalancai l'imposta; e con molta civetteria, agitando le ali, si avanz� un maestoso corvo dei santi giorni d'altri tempi; egli non fece la menoma riverenza; non esit�, n� ristette un istante ma con aria di Lord o di Lady, si appollai� sulla porta della mia camera, s'appollai�, e s'install� - e nulla pi�.

    VIII.

    Allora, quest'uccello d'ebano, inducendo la mia triste fantasia a sorridere, con la grave e severa dignit� del suo aspetto:
    �Sebbene il tuo ciuffo sia tagliato e raso - io dissi - tu non sei certo un vile, orrido, torvo e antico corvo errante lontanto dalle spiagge della Notte dimmi qual � il tuo nome signorile sulle spiagge avernali della Notte!�
    Disse il corvo: �Mai pi��. (1)

    (1) In inglese � �no more� che ha molto del gracchiare del corvo.

    IX.

    Mi meravigliai molto udendo parlare s� chiaramente questo sgraziato uccello, sebbene la sua risposta fosse poco sensata - fosse poco a proposito; poich� non possiamo fare a meno d'ammettere, che nessuna vivente creatura umana, mai, finora, fu beata dalla visione d'un uccello sulla porta della sua camera, con un nome siffatto: �Mai pi��.

    X.

    Ma il corvo, appollaiato solitario sul placido busto, proffer� solamente quest'unica parola, come se la sua anima in quest'unica parola avesse effusa.
    Niente di nuovo egli pronunzi� - nessuna penna egli agit� - finch� in tono appena pi� forte di un murmure, io dissi: �Altri amici mi hanno gi� abbandonato, domani anch'esso mi lascer�, come le mie speranze, che mi hanno gi� abbandonato�.
    Allora, l'uccello disse: �Mai pi��.

    XI.

    Trasalendo, perch� il silenzio veniva rotto da una risposta s� giusta:
    �Senza dubbio - io dissi - ci� ch'egli pronunzia � tutto il suo sapere e la sua ricchezza, presi da qualche infelice padrone, che la spietata sciagura persegu� sempre pi� rapida, finch� le sue canzoni ebbero un solo ritornello, finch� i canti funebri della sua Speranza ebbero il malinconico ritornello:
    �Mai, - mai pi��.

    XII.

    Ma il corvo inducendo ancora tutta la mia triste anima al sorriso, subito volsi una sedia con ricchi cuscini di fronte all'uccello, al busto e alla porta; quindi, affondandomi nel velluto, mi misi a concatenare fantasia a fantasia, pensando che cosa questo sinistro uccello d'altri tempi, che cosa questo torvo sgraziato orrido scarno e sinistro uccello d'altri tempi
    intendea significare gracchiando: �Mai pi��.

    XIII.

    Cos� sedevo, immerso a congetturare, senza rivolgere una sillaba all'uccello, i cui occhi infuocati ardevano ora nell'intimo del mio petto; io sedeva pronosticando su ci� e su altro ancora, con la testa reclinata adagio sulla fodera di velluto del cuscino su cui la lampada guardava fissamente; ma la cui fodera di velluto viola, che la lampada guarda fissamente Ella non premer�, ah! - mai pi�!

    XIV.

    Allora mi parve che l'aria si facesse pi� densa, profumata da un incensiere invisibile, agiato da Serafini, i cui morbidi passi tintinnavano sul soffice pavimento,
    �Disgraziato! - esclamai - il tuo Dio per mezzo di questi angeli ti ha inviato il sollievo - il sollievo e il nepente per le tue memorie di Eleonora! Tracanna, oh! tracanna questo dolce nepente, e dimentica la perduta Eleonora!�
    Disse il corvo: �Mai pi��.

    XV.

    - �Profeta - io dissi - creatura del male! - certamente profeta, sii tu uccello o demonio! -
    - �Sia che il tentatore l'abbia mandato, sia che la tempesta t'abbia gettato qui a riva, desolato, ma ancora indomito, su questa deserta terra incantata in questa visitata dall'orrore - dimmi, in verit�, ti scongiuro
    - �Vi � - vi � un balsamo in Galaad? dimmi, dimmi - ti scongiuro. -
    Disse il corvo: �Mai pi��.

    XVI.

    - �Profeta! - io dissi - creatura del male! - Certamente profeta, sii tu uccello o demonio!
    - �Per questo Cielo che s'incurva su di noi - per questo Dio che tutti e due adoriamo - di' a quest'anima oppressa dal dolore, se, nel lontano Eden, essa abbraccer� una santa fanciulla, che gli angeli chiamano Eleonora, abbraccer� una rara e radiosa fanciulla che gli angeli chiamano Eleonora�.
    Disse il corvo: �Mai pi��.

    XVII.

    - �Sia questa parola il nostro segno d'addio, uccello o demonio!� - io urlai, balzando in piedi. �Ritorna nella tempesta e sulla riva avernale della notte! Non lasciare nessuna piuma nera come una traccia della menzogna che la tua anima ha profferita! Lascia inviolata la mia solitudine! Sgombra il busto sopra la mia porta!
    Disse il corvo: �Mai pi��.

    XVIII.

    E il corvo, non svolazzando mai, ancora si posa, ancora � posato sul pallido busto di Pallade, sovra la porta della mia stanza, e i suoi occhi sembrano quelli d'un demonio che sogna; e la luce della lampada, raggiando su di lui, proietta la sua ombra sul pavimento, e la mia, fuori di quest'ombra, che giace ondeggiando sul pavimento non si sollever� mai pi�!

    Edgar Allan Poe
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  2. #1472
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Poesie di Charles Baudelaire

    ......Ma in mezzo agli sciacalli, le pantere, le cagne, le scimmie, gli scorpioni, gli avvoltoi, i serpenti, fra i mostri che guaiscono, urlano, grugniscono entro il serraglio infame dei nostri vizi,

    uno ve n'�, pi� laido, pi� cattivo, pi� immondo. Sebbene non faccia grandi gesti, n� lanci acute strida, ridurrebbe volentieri la terra a una rovina e in un solo sbadiglio ingoierebbe il mondo.

    � la Noia! L'occhio gravato da una lagrima involontaria, sogna patiboli fumando la sua pipa. Tu lo conosci, lettore, questo mostro delicato - tu, ipocrita lettore - mio simile e fratello! (Introduzione a I fiori del male)

    Corrispondenze

    E' un tempio la Natura ove viventi
    pilastri a volte confuse parole
    mandano fuori; la attraversa l'uomo
    tra foreste di simboli dagli occhi
    familiari. I profumi e i colori
    e i suoni si rispondono come echi
    lunghi che di lontano si confondono
    in unit� profonda e tenebrosa,
    vasta come la notte ed il chiarore.

    Esistono profumi freschi come
    carni di bimbo, dolci come gli �boi,
    e verdi come praterie; e degli altri
    corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno
    l'espansione propria alle infinite
    cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio,
    il benzoino, e cantano dei sensi
    e dell'anima i lunghi rapimenti.
    Ultima modifica di Tiberio; 23-09-2016 alle 11:17
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  3. #1473
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    L�ALBATRO



    Spesso, per divertirsi, gli uomini d'equipaggio
    Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari,
    Che seguono, indolenti compagni di v�aggio,
    Il vascello che va sopra gli abissi amari.

    E li hanno appena posti sul ponte della nave
    Che, inetti e vergognosi, questi re dell'azzurro
    Pietosamente calano le grandi ali bianche,
    Come dei remi inerti, accanto ai loro fianchi.

    Com'� goffo e maldestro, l'alato viaggiatore!
    Lui, prima cos� bello, com'� comico e brutto!
    Qualcuno, con la pipa, gli solletica il becco,
    L'altro, arrancando, mima l'infermo che volava!

    Il Poeta assomiglia al principe dei nembi
    Che abita la tempesta e ride dell'arciere;
    Ma esule sulla terra, al centro degli scherni,
    Per le ali di gigante non riesce a camminare.
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  4. #1474
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    L'invito al viaggio

    Sorella mia, mio bene,
    che dolce noi due insieme,
    pensa, vivere l�!
    Amare a saziet�,
    amare e morire
    nel paese che tanto ti somiglia!
    I soli infradiciati
    di quei cieli imbronciati
    hanno per il mio cuore
    il misterioso incanto
    dei tuoi occhi insidiosi
    che brillano nel pianto.

    L� non c'� nulla che non sia belt�,
    ordine e lusso, calma e volutt�.

    Mobili luccicanti
    che gli anni han levigato
    orneranno la stanza;
    i pi� rari tra i fiori
    che ai sentori dell'ambra
    mischiano i loro odori,
    i soffitti sontuosi,
    le profonde specchiere, l�orientale
    splendore, tutto l�
    con segreta dolcezza
    al cuore parler�
    la sua lingua natale.

    L� non c'� nulla che non sia belt�,
    ordine e lusso, calma e volutt�.

    Vedi su quei canali
    dormire bastimenti
    d'animo vagabondo,
    qui a soddisfare i minimi
    tuoi desideri accorsi
    dai confini del mondo.
    - Nel giacinto e nell'oro
    avvolgono i calanti
    soli canali e campi
    e l'intera citt�
    il mondo trova pace
    in una calda luce.

    L� non c'� nulla che non sia belt�
    ordine e lusso, calma e volutt�.
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  5. #1475
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Il rinnegamento di san Pietro

    Che se ne fa Dio di quel fiotto d�anatemi
    che sale ogni giorno verso i suoi diletti Serafini?
    Come un tiranno satollo di carne e di vini,
    s�addormenta al dolce brusio delle nostre orrende bestemmie.

    I singhiozzi dei martiri e dei supplizziati
    sono certamente una sinfonia inebriante,
    se, malgrado il sangue che costa la loro volutt�,
    i cieli non ne sono ancora sazi.

    - Ah! Ges�, ricordati dell�Orto degli Ulivi!
    Nella tua ingenuit� pregavi in ginocchio
    colui che nel suo cielo rideva al rumore dei chiodi
    che ignobili carnefici piantavano nella tue carni vive.

    E quando vedesti sputare sulla tua divinit�
    la feccia del corpo di guardia e delle cucine,
    e sentisti penetrare le spine
    nel tuo cranio in cui viveva l�immensa Umanit�;

    quando il tremendo peso del tuo corpo stremato
    stirava le tue braccia distese, e il tuo sangue
    e il tuo sudore colavano dalla tua fronte impallidita,
    e fosti posto davanti a tutti come un bersaglio,

    ripensavi a quei giorni cos� radiosi e belli
    in cui venisti per compiere l�eterna promessa,
    in cui percorrevi, in groppa ad un asinello paziente,
    strade cosparse di fiori e di ramoscelli,

    in cui, col cuore gonfio di speranza e di coraggio,
    fustigavi con forza quei vili mercanti,
    quando, infine, fosti maestro? Il rimorso
    non penetr� nel tuo fianco pi� in fondo della lancia?

    - Quanto a me, uscir� certo volentieri
    da un mondo in cui l�azione non � sorella del sogno;
    possa io usare la spada e di spada perire!
    San Pietro ha rinnegato Ges�� Ha fatto bene!
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  6. #1476
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Il ribelle

    Un Angelo furibondo piomba dal cielo come un�aquila,
    afferra a pugno pieno i capelli del miscredente
    e gli dice, scuotendolo: �Tu devi conoscere la regola!
    (io sono il tuo buon Angelo, capisci?) lo esigo!

    Sappi che si deve amare, senza tante smorfie,
    il povero, il cattivo, lo storpio, l�ebete:
    cos� tu potrai fare a Ges�, quand�egli passa,
    un tappeto trionfale con la tua carit�.

    Cos� � l�Amore. Prima che il tuo cuore diventi indifferente,
    riaccendi la tua estasi alla gloria di Dio:
    � questa la vera, duratura Volutt�!�.

    E l�Angelo, castigando nella misura che ama,
    tortura con le sue mani di gigante il maledetto.
    Ma il dannato risponde sempre: �No, non voglio!�
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  7. #1477
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Spleen

    Quando, come un coperchio, il cielo pesa greve
    Sull'anima gemente in preda a lunghi affanni,
    E in un unico cerchio stringendo l'orizzonte
    Riversa un giorno nero pi� triste dell notti;

    Quando la terra cambia in un'umida cella,
    Entro cui la Speranza va, come un pipistrello,
    Sbattendo la sua timida ala contro i muri
    E picchiando la testa sul fradicio soffitto;

    Quando la pioggia stende le sue immense strisce
    Imitando le sbarre di una vasta prigione,
    E, muto e ripugnante, un popolo di ragni
    Tende le proprie reti dentro i nostri cervelli;

    Delle campane a un tratto esplodono con furia
    Lanciando verso il cielo un urlo spaventoso,
    Che fa pensare a spiriti erranti e senza patria
    Che si mettano a gemere in maniera ostinata.

    - E lunghi funerali, senza tamburi o musica,
    Sfilano lentamente nel cuore; la Speranza,
    Vinta, piange, e l'Angoscia, dispotica ed atroce,
    Infilza sul mio cranio la sua bandiera nera..
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  8. #1478
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Desiderio del nulla

    Anima uggiosa, un tempo amante della lotta,
    la Speranza, che dava di sprone ad accenderti,
    non vuol pi� cavalcarti! Senza pudore coricati,
    vecchio cavallo che in ogni ostacolo intoppa.

    Rassegnati, cuore mio, dormi dei bruti il sonno.

    Fiaccato spirito, vinto! Per te, vecchio predone,
    l'amor non ha pi� gusto, non pi� ne ha la disputa;
    piaceri, basta testare un cuore tetro nel broncio!
    Addio dunque, sospiro di flauti e canto di ottoni!

    L'adorabile Primavera ha perso il profumo!

    E intanto il Tempo m'inghiotte minuto per minuto,
    come immensa la neve corpo rigido per il gelo;
    e dall'alto contemplo questo rotondo globo
    e non vi cerco pi� la protezione d'un rifugio.

    Valanga, vuoi trascinarmi con te nella caduta?
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  9. #1479
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Vocali

    A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,
    io dir� un giorno i vostri ascosi nascimenti:
    A, nero vello al corpo delle mosche lucenti
    che ronzano al di sopra dei crudeli fetori,

    golfi d'ombra; E, candori di vapori e di tende,
    lance di ghiaccio, bianchi re, brividi di umbelle;
    I, porpore, rigurgito di sangue, labbra belle
    Che ridono di collera, di ebbrezze penitenti;

    U, cicli, vibrazioni sacre dei mari verdi,
    quiete di bestie ai campi, e quiete di ampie rughe
    che l'alchimia imprime alle fronti studiose.

    O, la suprema Tromba piena di stridi strani,
    silenzi attraversati dagli Angeli e dai Mondi:
    - O, l'Omega, ed il raggio violetto dei Suoi Occhi!

    Arthur Rimbaud
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  10. #1480
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Soldati

    Si sta come
    d'autunno
    sugli alberi
    le foglie.

    Giuseppe Ungaretti
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  11. #1481
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Uomo del mio tempo

    Sei ancora quello della pietra e della fionda,
    uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
    con le ali maligne, le meridiane di morte,
    t�ho visto � dentro il carro di fuoco, alle forche,
    alle ruote di tortura. T�ho visto: eri tu,
    con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
    senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
    come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
    gli animali che ti videro per la prima volta.
    E questo sangue odora come nel giorno
    Quando il fratello disse all�altro fratello:
    �Andiamo ai campi�. E quell�eco fredda, tenace,
    � giunta fino a te, dentro la tua giornata.
    Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
    Salite dalla terra, dimenticate i padri:
    le loro tombe affondano nella cenere,
    gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

    Salvatore Quasimodo
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  12. #1482
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Mattina

    M'illumino
    d'immenso.

    G. Ungaretti
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  13. #1483
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Ed � subito sera

    Ognuno sta solo sul cuor della terra
    trafitto da un raggio di Sole:
    ed � subito sera.

    Salvatore Quasimodo
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  14. #1484
    Opinionista L'avatar di Tiberio
    Data Registrazione
    16/08/16
    Messaggi
    3,520
    Il tramonto della Luna

    Quale in notte solinga,
    Sovra campagne inargentate ed acque,
    L� 've zefiro aleggia,
    E mille vaghi aspetti
    E ingannevoli obbietti
    Fingon l'ombre lontane
    Infra l'onde tranquille
    E rami e siepi e collinette e ville;
    Giunta al confin del cielo,
    Dietro Apennino od Alpe, o del Tirreno
    Nell'infinito seno
    Scende la luna; e si scolora il mondo;
    Spariscon l'ombre, ed una
    Oscurit� la valle e il monte imbruna;
    Orba la notte resta,
    E cantando, con mesta melodia,
    L'estremo albor della fuggente luce,
    Che dianzi gli fu duce,
    Saluta il carrettier dalla sua via;

    Tal si dilegua, e tale
    Lascia l'et� mortale
    La giovinezza. In fuga
    Van l'ombre e le sembianze
    Dei dilettosi inganni; e vengon meno
    Le lontane speranze,
    Ove s'appoggia la mortal natura.
    Abbandonata, oscura
    Resta la vita. In lei porgendo il guardo,
    Cerca il confuso viatore invano
    Del cammin lungo che avanzar si sente
    Meta o ragione; e vede
    Che a se l'umana sede,
    Esso a lei veramente � fatto estrano.

    Troppo felice e lieta
    Nostra misera sorte
    Parve lass�, se il giovanile stato,
    Dove ogni ben di mille pene � frutto,
    Durasse tutto della vita il corso.
    Troppo mite decreto
    Quel che sentenzia ogni animale a morte,
    S'anco mezza la via
    Lor non si desse in pria
    Della terribil morte assai pi� dura.
    D'intelletti immortali
    Degno trovato, estremo
    Di tutti i mali, ritrov�r gli eterni
    La vecchiezza, ove fosse
    Incolume il desio, la speme estinta,
    Secche le fonti del piacer, le pene
    Maggiori sempre, e non pi� dato il bene.

    Voi, collinette e piagge,
    Caduto lo splendor che all'occidente
    Inargentava della notte il velo,
    Orfane ancor gran tempo
    Non resterete; che dall'altra parte
    Tosto vedrete il cielo
    Imbiancar novamente, e sorger l'alba:
    Alla qual poscia seguitando il sole,
    E folgorando intorno
    Con sue fiamme possenti,
    Di lucidi torrenti
    Inonder� con voi gli eterei campi.
    Ma la vita mortal, poi che la bella
    Giovinezza spar�, non si colora
    D'altra luce giammai, n� d'altra aurora.
    Vedova � insino al fine; ed alla notte
    Che l'altre etadi oscura,
    Segno poser gli Dei la sepoltura.

    Giacomo Leopardi
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  15. #1485
    Opinionista
    Data Registrazione
    06/02/16
    Messaggi
    5,192
    Mr mortimer
    Da un esperto:asd, per un mancato cambio dissi ad uno, ti auguro un brutto natale e un pessimo capodanno.
    Si schianto' contro il casello

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato