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Risultati da 16 a 30 di 554

Discussione: Cosa ci dice la scienza sulla realt

  1. #16
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Nasce da Dio, Laura. Visto che siam fatti a Sua immagine.
    amate i vostri nemici

  2. #17
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Come sempre il nulla.

  3. #18
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Probabilmente l'etica è il compromesso degli umani che si sono trovati a non essere poi così diversi.
    Se faccio uno sgarbo a te o a lui o lei può darsi che questo sgarbo mi si ripercuota contro; allora chi ha inventato l'etica, accordando le parti, avrà detto: se fai uno sgarbo, non più dente per dente come nella Bibbia, ma paghi 100 € di multa.
    L'etica non è arrivata tutta in un botto, ma in millenni e millenni di tentativi anche inutili. L'Etica è una conquista umana, non una concessione divina.

  4. #19
    الإمام محمد بن الحسن المهدى L'avatar di Mr. D.
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    Citazione Originariamente Scritto da Artemis Visualizza Messaggio
    Ribadisco la domanda e propongo questa discussione, senza alcuna retorica.
    Ma voglio mettere sul campo il mio punto di vista immediatamente.
    La scienza mi dice come sono fatta. La scienza mi dice com'è strutturato il mio organismo, la scienza mi spiega l'osmosi, la pompa sodio-potassio, la scienza mi spiega perchè respiro. Volendo la scienza mi spiega come è fatto il terreno, di cos'è costituita l'atmosfera, e mi dice anche secondo quale legge si muovono i pianeti.
    Ma la scienza mi dice perchè esisto?
    Mi dice perchè esistono gli elementi? E perchè proprio questi?
    La scienza mi dice perchè esiste l'universo?
    Se anche sapessimo tutto di quest'ultimo, com'è fatto, se sia infinito o meno, se conoscessimo tutti i corpi celesti esistenti... arriveremo mai a sapere perchè esiste la realtà tramite la scienza?
    E, in conclusione, è lecito porsi queste domande? O non c'è nulla da stupirsi, per cui, come diceva Shopenhauer, l'uomo è un animale metafisico?
    L'uomo è sicuramente un animale metafisico (se per metafisica intendiamo la riflessione sulle proprietà di ciò che è in quanto è piuttosto che l'aldilà e le sfere celesti o scale dorate e quant'altro); l'architettura profonda del nostro cervello eccelle nel cercare nessi causali, o nel crearli tout-court laddove non ve ne sia traccia, ma se ne senta il bisogno.
    Mi tocca però bacchettarti in quanto, immagino inconsapevolmente, confondi le diverse accezioni del termine "perché".
    L'impresa scientifica si occupa sin dalla sua nascita di individuare i "perché" della realtà fenomenica, e questo lo sappiamo tutti e lo hai rimarcato tu stessa nel post iniziale. L'equivoco di cui parlo nasce quando si devia dalla ricerca di cause, per così dire, materiali ed efficienti per inseguire ciò che potremmo definire una causa finale.
    Mi spiego meglio.
    Ti chiedi, giustamente, per quale motivo quella stessa scienza capace di spiegarti la struttura del tuo corpo e i meccanismi che lo reggono si rifiuti poi di indagare il perché le cose siano così (qualcuno più capace di me disse: "Non chiederti perché non c'è nulla piuttosto che tutto; chiediti perché c'è questo invece di altro"), ed ecco che così facendo operi l'equivoco di cui sopra: hai smesso di indagare il mondo dei fenomeni e ti stai spingendo verso il regno della teleologia e delle scale dorate di cui sopra. Chiedersi il perché le cose stiano così, nel senso in cui tu poni la domanda (cioé in senso finale) implica necessariamente che gli enti siano pensati con uno scopo e che ci sia qualcuno che ha pensato allo scopo in questione. Questo all'indagine scientifica non interessa, non perché ci creda o meno, ma perché ininfluente sulle misurazioni operate, in quanto necessariamente trascendente rispetto al suddetto mondo fenomenico.
    Tirando le somme, se ciò che ti preme sapere quando chiedi "perché" è il funzionamento o la struttura di un ente allora c'è la forte probabilità che l'attività scientifica possa darti se non tutte, almeno la maggior parte delle risposte; se il "perché" che ti interessa è di natura più, diciamo, "etica" allora no, la scienza non può darti, ne vuole darti, alcuna risposta.


    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Te pensi di essere davvero solo materia? Quando ami, quando soffri, quando piangi, quando gioisci, quando ti adìri, vengono toccate le corde della tua anima, Bruco.
    Ecco, appunto. Sto ancora aspettando che le mie qaesitionem vengano degnate della tua grande intelligenza e conoscenza in materia.
    Ultima modifica di Mr. D.; 13-05-2010 alle 17:26
    بناهاى آباد گردد خراب
    ز باران و از تابش آفتاب

    پى افكندم از نظم كاخي بلند
    كه از باد و باران نيابد گزند

    از آن پس نميرم كه من زنده*ام
    كه تخم سخن را پراكنده*ام

    هر آنكس كه دارد هش و راى و دين
    پس از مرگ بر من كند آفرين

  5. #20
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Te pensi di essere davvero solo materia?
    No, siamo anche singolarità virtuali.
    Infatti quello che noi concepiamo del reale è solo proiezione.

  6. #21
    Opinionista L'avatar di Artemis
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    [QUOTE=Spaitek;1176771]E' un po' curioso parlare di Scienza in una cartella dedicata alla spiritualit
    ???? ??????? ????????

  7. #22
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    Artemis

    @Bruco, quello non è Schopenhauer, ma Nietzsche.
    Perdonami Artemis, avendoli studiati nello stesso periodo mi si sono accavallati gli autori. Ecce Homo.
    Ora, per quel che concerne la discussione, io sono libera di chiedermi perchè esisto. Non pretendo che la scienza me lo dica. Ma so per certo che essa, per il suo metodo e le sue finalità, che nel tempo sono ovviamente mutate, non può fornirmi al momento una domanda soddisfacente.
    Potreste dirmi: devi avere per forza un senso?
    Come abbiamo affermato e discusso in diversi thread, sopratutto religiosi, gli atei stanno cercando, tramite la scienza, il loro Massimo Sistema che gli permetterà di comprendere come sono nati e quali sono le motivazioni della presenza dell'uomo nell'universo. Naturalmente, tali descrizioni si potranno accettare solo con la nostra ragione, a differenza di quelle religiose su cui si deve applicare la fede.

    In tal senso, ultimamente, ho letto un libro su questo tema che, ha per titolo: LE EQUAZIONI DI DIO; dove l'autore spiega la sua opinione sullo scopo dell'uomo in questo universo.
    Contrariamente al titolo che cita dio, i contenuti non parlano di religione, ma dello scopo che avrebbe avuto la materia nel creare la vita sulla terra.

    In pratica, seguendo il concetto scientifico di casualità della nascita della vita sulla terra, l'autore, oltre ad accettarlo, innalza la materia come dio degli atei.

    Sinceramente, a parte alcune forzature necessarie al collegamento degli eventi, l'ho trovato molto originale nei suoi contenuti, poiché non ricalcano nulla di quello fin qui descritto, né dalle religioni, né dalla filosofia, né dalla scienza.
    Per carità di Dio, non mettiamola sul piano teologico, una volta tanto! In ogni caso potrei avere un senso anche se Dio non esistesse.
    Mi sembra che quest'ultima affermazione contraddica un tantino le tue richieste iniziali; infatti: perché l'avresti fatte se sei contenta di quello che sei e di quello che hai?
    Ultima modifica di Bruco; 14-05-2010 alle 16:24
    [FONT="Lucida Console"][COLOR="Blue"]La fantasia

  8. #23
    Opinionista L'avatar di Artemis
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    [QUOTE=Bruco;1177980]Perdonami Artemis, avendoli studiati nello stesso periodo mi si sono accavallati gli autori. ecce Homo.

    Come abbiamo affermato e discusso in diversi thread, sopratutto religiosi, gli atei stanno cercando, tramite la scienza, il loro Massimo Sistema che gli permetter
    ???? ??????? ????????

  9. #24
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Ho chiesto: la scienza può dirmelo
    Forse. A priori non si può dire se si o no, stiamo ancora in cammino per accumulare altro sapere e dove arriveremo non si sa. Studiando ed osservando la natura, l'universo, qualcosa viene fuori.

  10. #25
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Aspettando che quel giorno arrivi (se mai arrivera') trovo molto + razionale pensare che la vita sia stata voluta, pensata e amata da un'Intelligenza superiore. Che sovrasta milioni di volte la nostra.
    amate i vostri nemici

  11. #26
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    Ma quanto è ragionevole ciò? A te non piace solo pensarlo, lo dai per certo. E' li il problema.

  12. #27
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ragionevolezza della fede: Ne hai mai sentito parlare?

    La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità. E Dio ad aver posto nel cuore dell’uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso – dalla lettera enciclica Fides et ratio .
    La ragione è una cosa viva che, perciò, per ogni oggetto ha un suo metodo, ha un suo modo, sviluppa una sua dinamica, ha anche una dinamica per conoscere cose che non vede direttamente e che non può vedere direttamente, le può conoscere attraverso la testimonianza di altri: conoscenza per mediazione. Conoscenza diretta e conoscenza indiretta. La prima si chiama anche “esperienza diretta”, la seconda è una “esperienza indiretta”: si viene a conoscere la cosa attraverso un intermediario, che si chiama testimone.

    Come si chiama questo secondo tipo di conoscenza? Fede, si chiama fede. La conoscenza indiretta si chiama conoscenza di fede: conoscenza di un oggetto, di una realtà attraverso la testimonianza. Se io vedo è un conto, ma come faccio ad essere altrettanto sicuro di quello che mi dice X? Se ho delle ragioni adeguate per fidarmi di lui. Se ho delle ragioni adeguate per fidarmi di X e non mi fido, faccio un atto irragionevole, cioè contro me stesso perché è ragionevole, invece, che io mi fidi di lui. Si chiama fede quella conoscenza della realtà attraverso la mediazione di una persona fidata, adeguatamente affidabile.

    Quindi la fede, prima di tutto, non è soltanto applicabile a soggetti religiosi, ma è una forma naturale di conoscenza, una forma naturale di conoscenza indiretta. Se è una conoscenza indiretta, lascia intatto il problema della certezza; se è una conoscenza indiretta, ma io posso veramente fidare, sono certo. Togliere questa forma di conoscenza significa togliere tutta la cultura umana, tutta, perché tutta la cultura umana si basa sul fatto che uno incomincia da quello che ha scoperto l’altro e va avanti. Se non si potesse fare così, la cultura non potrebbe esserci. La cultura, la storia e la convivenza umana, si fondano su questo tipo di conoscenza che si chiama fede. Un breve esempio: come fai tu a fidarti ad andare a prendere il pane essendo sicuro che non ci mettano il veleno, se non attraverso la pratica per cui migliaia di persone sono sempre andate lì? E’ la somma dell’affidamento che ti dà tutta questa gente che ti fa andare lì con tranquillità. La parola fede indica un metodo che la ragione vive ed attua, per natura, in tutta la sua vita, e si può dire che il metodo della fede è quello in cui la ragione più si esalta perché mai la ragione è impegnata così a fondo, in modo così vivo e potente come nella fede. Perché? Perché A, per fidarsi di B, deve impegnare tutto se stesso, non appena una rotella, come quando si ragiona con la matematica. Qui, invece, sono tutte le rotelle e tutti gi annessi e connessi con il corpo e l’anima: è il mio “io” che ha fiducia in X, sono io. E quando dico “io” intendo: ragione, occhi, cuore, tutto. La ragione è strettamente connessa con tutta la realtà organica dell’io, con tutti i suoi nessi con gli altri aspetti della personalità; tant’è vero che se l’io fosse patologico, stenterebbe a fidarsi, non riuscirebbe a fidarsi. Nella fede la ragione è impegnata in modo molto più ricco e potente che in tutti gli altri modi, perché tutti gli altri modi sono parziali, riguardano un tipo di oggetto, un segmento della realtà.

    Questo metodo è il più importante di tutti i metodi della ragione, molto più dell’evidenza che si basa sui sensi, e molto più della scienza che si basa sull’analisi e sulla dialettica. Gli altri metodi della ragione usano soltanto una parte dell’uomo; la fede, invece, usa tutto l’uomo. Perché? Perché bisogna fidarsi del testimone. Per fidarsi di una persona in modo giusto e ragionevole occorre impegnare tutta la lealtà della propria persona, occorre applicare l’acume dell’osservazione, occorre implicare una certa dialettica, occorre una sincerità del cuore, occorre che l’amore alla verità sia più forte che non l’antipatia, per esempio, che possa nascere, occorre un amore alla verità. Per questo è il metodo più dignitoso e più prezioso. Infatti tutta la convivenza umana non potrebbe esserci se non attraverso l’uso di questo metodo, lo sviluppo della convivenza come esistenza della società, una società piccola come la famiglia o la società nella sua totalità. Se tutti noi non ci fidassimo l’uno dell’altro cosa succederebbe? Di fatto laddove manca la naturalità di queste cose vanno in giro coi coltelli, con le pistole: nessuno può fidarsi più di nulla.

    Quando uno si può veramente fidare del testimone? L’unico vero problema è questo. Quando si è giusti nel fidarsi di una persona? Quando quella persona sa realmente quel che dice e non vuole ingannare. Da un punto di vista razionale è chiaro che uno, se raggiunge la certezza che una persona sa quel che dice e non lo vuole ingannare, allora logicamente deve fidarsi, perché se non si fida va contro se stesso, va contro il giudizio formulato su quella persona. La fiducia è un problema di coerenza, di coerenza con un’evidenza della ragione, una evidenza raggiunta direttamente o attraverso il testimone, subito o in seguito a una convivenza.

    La fede è la capacità estrema della ragione perché senza di essa non esisterebbe più la storia, non esisterebbe più la convivenza, e per questo non esisterebbe più la conoscenza del destino. La parola destino sta ad indicare il significato della vita, il significato ultimo. Parlare del destino, dell’anima, del Mistero, è parlare di fede: il contenuto di questi non si vede, eppure lo si può conoscere attraverso una testimonianza, attraverso dei testimoni. Si tratta di un vero che altrimenti non si arriverebbe mai ad affermare con certezza, e se si tratta del destino, del significato ultimo della vita, non arrivarci mai vuol dire distruggere la vita. Nell’ambito della ricerca scientifica si è venuta imponendo una mentalità positivista che non soltanto si è allontanata da ogni riferimento alla fede come metodo di conoscenza, ma ha anche, e soprattutto, lasciato cadere ogni richiamo alla visione metafisica e morale. Come conseguenza di ciò ha preso corpo, infine, il nichilismo. Quale filosofia del nulla, esso riesce ad esercitare un suo fascino sui nostri contemporanei. I suoi seguaci teorizzano la ricerca come fine a se stessa, senza speranza né possibilità alcuna di raggiungere la meta della verità. Sulla scia di queste trasformazioni culturali si abbandona la ricerca della verità per se stessa assumendo come unico scopo il raggiungimento della certezza soggettiva o dell’utilità pratica. Conseguenza di ciò è stato l’offuscamento della vera dignità della ragione, non più messa nella condizione di conoscere il vero e di ricercare l’assoluto. Ciò che emerge da questo ultimo scorcio di storia della umanità è, dunque, la constatazione di una progressiva separazione tra la fede e la ragione filosofica e scientifica. La ragione, privata dell’apporto della fede, ha percorso sentieri laterali che rischiano di farle perdere di vista la sua meta finale. La fede, privata della ragione, ha sottolineato il sentimento e l’esperienza, correndo il rischio di non essere più una proposta universale. E’ illusorio pensare che la fede, dinanzi a una ragione debole, abbia maggior incisività; essa, al contrario, cade nel grave pericolo di essere ridotta a mito o superstizione. Alla stessa stregua, una ragione che non abbia dinanzi una fede adulta non è provocata a puntare lo sguardo sulla novità e radicalità dell’essere.

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    http://www.dillinger.it/la-ragionevo...ede-47381.html
    amate i vostri nemici

  13. #28
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    Bla bla bla

  14. #29
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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  15. #30
    Opinionista L'avatar di Artemis
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