Visto che in quest'ultimo periodo mi sto facendo una cultura sulle erbe, sulle loro propriet
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Ultima modifica di dark lady; 12-01-2010 alle 07:26
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
ECHINACEA
E' una pianta il cui nome mi ha sempre incuriosito, ed
Ultima modifica di dark lady; 12-01-2010 alle 07:26
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
ARPAGOFITO
Visto che ho una noiosissima tendinite al polso, ormai da tre settimane, e ho iniziato a curarla, con risultati buoni, con l'artiglio del diavolo, parlerò di questa pianta miracolosa. Si tratta di una radice, ed è davvero efficace per dolori articolari, dei tendini, artriti e reumatismi. Scalda la zona in cui viene applicata (io prendo la pomata in farmacia) e da un effetto benefico. Ideale anche per dolori al collo, cervicali, ecc.
SCHEDA
Contiene: glucosidi iridoidi, triterpeni, flavonoidi, fitosteroli,acidi organici, mono e oligosaccaridi, chinoni.
Parti utilizzate: radici secondarie
L'Artiglio del Diavolo o Arpagofito è una pianta erbacea rampicante e perenne, alta dai 7 ai 20 cm, con rami procombenti verso il terreno è originaria delle savane del Sud Africa australe dove predilige terreni sabbiosi. I fiori rossi producono frutti lignificati ed appiattiti provvisti di appendici a forma di uncini rivolti verso l’interno.
Nella medicina tradizionale sud-africana l'artiglio del diavolo viene utilizzato da secoli per la cura di vari problemi come malattie reumatiche, dolori articolari, febbre e fastidi allo stomaco. Ciò che è stato constatato empiricamente dalle popolazioni locali è stato poi confermato dagli studi del tedesco Schmidt che lo hanno condotto allo scoperta di tre glicosidi (harpagosid, harpagid e procumbid), ritenuti responsabili degli effetti analgesici e antipiretici dell'arpagofito.
L'artiglio del diavolo si è dimostrato particolarmente attivo soprattutto nelle situazioni che causano dolore ed infiammazione come tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide, mal di schiena e dolori cervicali. A questo vegetale vengono attribuite anche proprietà digestive (qualora venga utilizzato come infuso), ipocolesterolemizzanti ed ipouricemizzanti (è utile in caso di gotta). La spiegazione scientifica di questi effetti risiederebbe nei molti principi amari, capaci di stimolare la produzione dei succhi gastrici e della bile. Tale caratteristica rende i rimedi erboristici a base di artiglio del diavolo controindicati in caso di gastrite o ulcere gastriche e duodenali.
Le proprietà analgesiche ed antinfiammatorie dell'artiglio del diavolo sono state confermate da numerosi studi condotti in vitro, su roditori e su esseri umani. Molti di questi hanno paragonato l'efficacia di comuni prodotti antinfiammatori a quella degli estratti naturali di Arpagofito. In molti casi i risultati sono stati incoraggianti e, anche quando è stato messo a confronto con il placebo, l'artiglio del diavolo ha sempre confermato le proprie virtù terapeutiche.
E' utile per: Affezioni reumatiche, artrosiche, tendiniti, dolori articolari, Inappetenza, Anoressia, Dispepsia con meteorismo, disturbi biliari, Infiammazioni dell’apparato urogenitale.
Fonte: www.erbepiantemedicinali.it
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Eh bè il 90% dei farmaci contiene principi attivi sintetizzati su modello di quelli contenuti in piante, l'efficacia è sicura, l'unica cosa magari è che curandosi direttamente con le piante la concentrazione relativa del principio attivo è minore e l'effetto meno specifico.
[QUOTE=Userro;1106566]Eh b
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[QUOTE=dark lady;1108380]Quello
[QUOTE=Rettologo;1108479]Da non sottovalutare comunque e ricordare che i veleni pi
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
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Tiglio
Contiene: mucillagine, sostanze tanniche, grassi, zuccheri, erperidina, fitosterina
Parti utilizzate: foglie, fiori, legno e la seconda corteccia
E
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
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[QUOTE=dark lady;1108873]Dipende dalle erbe ovviamente. Certo
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Porto addosso le ferite di tutte le battaglie che ho evitato.
(F. Pessoa)
[QUOTE=dark lady;1102740]Visto che in quest'ultimo periodo mi sto facendo una cultura sulle erbe, sulle loro propriet
Dark ma qualcosa per depurare il fegato? Carciofi a parte.
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Senza dubbio il tarassaco, di cui già ho parlato, è anche un ottimo depurativo per il fegato. Accanto ad esso anche Acetosa, Cardo Santo e Rosmarino.
Un infuso di Acetosa (da usar fresca) è un ottimo depurativo. Il rosmarino in particolare aiuta nelle patologie epatiche, mentre il cardo santo aiuta a produrre ed espellere la bile.
Inoltre un tempo usavo una tisana depurativa, valida sia per fegato che per intestino, composta da un mix di erbe, che dava buoni risultati, ma non ricordo tutti gli ingredienti. Devo cercare la ricetta che mi ero scritta. Di sicuri ricordo: carciofo, tarassaco, liquirizia.
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Mi interessavano tisane e infusi, con il rosmarino che ci faccio? Devo smangiucchiare i rametti?
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Anche con il rosmarino si fa un infuso, oppure un decotto, a scelta. Combinato con tarassaco, acetosa e carciofo è perfetto
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Ok, tralasciando l'acetosa che dubito si trovi in inverno il resto lo prenderò domani erboristeria. Io e il mio fegato ti ringraziamo!
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