San Paolo - Si e' tenuto a San Paolo del Brasile un Gay Pride con circa tre milioni di partecipanti, il "piu' grande del mondo". Il coloratissimo e gioioso quanto trasgressivo corteo ha attraversato la citta' con luci, suoni e danze all'insegna dello slogan: "Un voto contro l'omofobia", in vista delle presidenziali di ottobre nel gigante sudamericano.
Fonte : Notiziegay.it
[FONT="Arial Black"][COLOR="Red"]Nessuno
Cos
Vabbe', dei gay pride in se' non c'e' mai molto da dire.
I'm laying down, eating snow
My fur is hot, my tongue is cold
On a bed of spider web
I think of how to change myself
A lot of hope in a one man tent
There's no room for innocence
So take me home before the storm
Velvet mites will keep us warm.
Se l'autore del thread è d'accordo secondo me si potrebbe fare un piccolo confronto tra i Pride organizzati all'estero (Sudamerica, Usa, Europa) e quelli italiani.
In Italia il concetto stesso di Pride è morto (se mai è nato), i cortei sono sempre meno seguiti e sempre meno radicali.
In pratica si è ridotto tutto ad un "veniamo vestiti come tutti i giorni, per mostrarvi quanto siamo normali e che anche noi ci amiamo".
All'estero invece è ancora molto forte l'idea del Pride come momento di rottura delle norme, di liberazione dei corpi e dei desideri, di scossa alla benpensante società eteronormativa. Ed incita all'azione attiva (il voto, la resistenza, la lotta per la liberazione) anziché alla tolleranza (sullo stile "siamo come voi, non maltrattateci")
Una differenza non da poco, secondo me.
Ni sumisa ni devota, libre linda y loca!
Nel tuo piccolo mondo, tra piccole iene, anche il sole sorge solo se conviene.
[QUOTE]In pratica si
Quelli italiani mi paiono più normalizzati che normali. Ansioni di appartenere alla normalità e di rifiutare la diversità. Il che potrebbe anche andare bene se fossero davvero considerati normali dal resto della popolazione.Originariamente Scritto da Frutto
E invece si dividono in impresentabili ma applaudite checche alla televisione, e in spaurite vittime prese a calci dai fascistelli nelle strade, senza che neanche emerga la forza di una reazione collettiva.
Ditemi voi se questo significa essere normali.
[I][FONT="Book Antiqua"][SIZE="3"]Ges
non credo che l'ostentazione fino all'eccesso della propria sessualità sia la via giusta per il superamento delle barriere mentali che persistono nella nostra società.
tra lo snaturarsi pur di essere accettati e riuscire ad inserirsi nella società, e proporsi come chiassosa masnada carnevalesca color arcobaleno, secondo me, ce ne passa.
[QUOTE=Frutto;1190426]ma i gay sono persone normali.
io di un carrozzone con gente vestita di piume di struzzo rosa shocking non so che farmene. in una processione di gente che pretende di essere accettata per quello che
Ni sumisa ni devota, libre linda y loca!
Nel tuo piccolo mondo, tra piccole iene, anche il sole sorge solo se conviene.
ma perchè "se" sono normali?
i gay sono persone normali, il fatto di amare una persona dello stesso sesso non costituisce ai miei occhi di ordinaria e noiosa eterosessuale un motivo di straordinarietà. ma proprio per niente.
se poi sono i primi a voler essere riconosciuti come diversi, speciali, fuori dall'ordinario allora considerino, e bene, il rischio a cui si sottopongono nel momento in cui affermano una cosa del genere.
tuttavia, nessuno dei gay che conosco si batte per affermare la propria diversità.
[QUOTE=Frutto;1190468]ma perch
Ni sumisa ni devota, libre linda y loca!
Nel tuo piccolo mondo, tra piccole iene, anche il sole sorge solo se conviene.
Credo che il gay pride in Brasile passi con un profilo basso nonostante l'affluenza,
Mototopo
Permessi di Scrittura
Rispondi Citando