Etichettarsi

[erin]

Ottima scelta

[Lamhia]

Ciò che rende il tutto impraticabile, a parer mio, è l' ipocrisia imperante in tema.

Ossia, come ho già detto, lo sfruttamento di questa idea solo al fine di potersi confondere tra la folla senza doversi porre troppi problemi.

Ed è qui che l' etichetta bisessuale fallisce, poichè l' ambiguo rivela di volta in volta una diversa natura ed una di queste più di ogni altra.

A fronte di meri motivi dettati dalla facilità di inserimento nella società circostante.

Ma "l'ambiguità", dove starebbe? Nel fatto che si possono amare o essere attratti sia da uomini che da donne?

Ho già risposto a questa domanda.
Posso definirmi lesbica perchè in 21 anni ho avuto solo donne e attualmente continuo ad essere attratta esclusivamente da donne, per tanto, mi sembra assurdo etichettarmi in modo diverso perchè forse un giorno potrei pensarla diversamente. In caso quel giorno arrivasse, abbandonerei l'etichetta lesbica.
Ovviamente ci sono buone probabilità che quest'etichetta non cambi mai.
Ma per il resto sono più o meno dello stesso parere di erin.



Bene, sono felice che esistano ancora persone così romantiche e sentimentali sulla faccia della terra. Io pensavo che il romanticismo fosse morto.

Essendo io una persona poco romantica, sono consapevole del fatto che non ti innamori di una persona nell'arco di cinque minuti e che solitamente prima dell'amore arriva l'attrazione fisica.
E se io fisicamente da un uomo non sono attratta, mi riesce difficile innamorarmene in un futuro.

Ma queste cose le ho già espresse ampiamente nei miei post in questo topic, quindi suppongo che il tuo sia un intervento esclusivamente propenso alla critica.

Poi oddio, ho detto che io non potrei avere una relazione con una bisessuale.
Mica che dovrebbero essere messe al rogo, be quite.

Più tranquilla di così. ^^
Scusa, vabbè che usciamo fuori tema, ma cosa abbia a che fare il nesso stretto romanticisimo con l'innamoramento, non lo capisco, ma fa lo stesso, comunque, io mi sono ricollegata a quanto scritto da te. Ti sei data un'etichetta, dicendo a priori però che non sai se in futuro potrà essere diverso, ed è così, di fatto.
Ma francamente che tu possa darti un'etichetta o meno, non mi riguarda, e poco mi interessa, ma vedo certi discorsi come quelli degli eterosessuali che parlano di un'omosessualità che fondamentalmente non conoscono.

[Rudra]

Che ne pensate del pansessualismo allora? Per curiosità.

[erin]

Che ne pensate del pansessualismo allora? Per curiosità.

Quando conoscerò una persona che si definisce così te lo dirò

Che io sappia, per quanto sia molto interessante l'elaborazione di Mario Mieli, e soprattutto l'idea di educastrazione, nessuno ha poi raccolto la tesi tanto da farne una rivendicazione.

[Alecs.]

Nella possibilit

[erin]

E come si obnubila la propria natura?

[iroel]

E come si obnubila la propria natura?

Strizzando gli occhi ed agitando il bacino.

[Alecs.]

Verso un esponente dello stesso sesso.

Per poi dire che non era nulla di serio, si trattava semplice dell' occhiata di una etero curiosa.

[Shakti]

In linea puramente teorica non ho niente contro il non etichettarsi, il discorso fila.
La necessità dell'etichetta non c'è a priori, nasce nel momento in cui smetto di pensarmi come singolo isolato e inizio a pensarmi calandomi nella società.

In questo momento e soprattutto in questo paese essere lesbica comporta delle conseguenze, e delle responsabilità.
A livello sociale, in parte anche politico, identificarmi chiaramente come parte di una minoranza più o meno discriminata non può che cambiare i miei punti di vista e il mio modo di percepire e di essere percepita.
Trovare una definizione che sia chiara e netta può non essere necessario finchè si parla di autocoscienza, ma diventa fondamentale nel momento in cui si amplia la visuale fino a comprendere un contesto sociale di cui volenti o nolenti facciamo tutti parte.

[erin]

Concordo pienamente.