Solo che il cercare di per se non fa merito e nemmeno risultato se non trova qualcosa di valido e se lo trova ecco che quella colletta accennata non serve.
Nel concreto perciò la ricerca si deve autopagare con ciò che trova, che sia cosa valida, producibile e commerciabile, al che fra le altre cose produce il premio per chi l'ha trovata.
In caso contrario, ove bastasse dire "io cerco" per avere il soldino, si sarebbe fatta solo una nuova schiera di moderni accattoni scolarizzati che senza sbocco cercano e tendono la mano ad una pubblica assistenza sociale volendo pure essere considerati ricercatori, che non trovano però.

Quello che infatti è venuto a mancare è uno stipendio di stato a neolaureati che nessuno si vuol pigliare e confidano di riciclarsi come ricercatori a modesto stipendio fisso nel carrozzone del ministero dell'istruzione inventandosi il prestigioso incarico post laurea, automatico e dovuto, di ricercatori universitari.

Nel loro genere, quindi pur cercandolo, non hanno nemmeno trovato il metodo per prodursi il soldino proprio, figurarsi quindi chi se li piglia, onerosamente, confidando nella loro scienza, conoscenza ed esperienza per cercare e soprattutto trovare il soldino per tutti.