Per vivere il Cristianesimo deve riacquistare la conoscenza perduta ed avere di nuovo l’insegnamento occulto e mistico; di nuovo deve presentarsi come maestro autorevole di verità spirituali, rivestito della sola autorità che abbia valore, l’autorità della conoscenza. Se questi insegnamenti saranno riacquistati la loro influenza si manifesterà ben presto nel modo più largo e profondo di considerare la verità. I dogmi che adesso sembrano vuoti simulacri, di nuovo appariranno come presentazioni parziali di realtà fondamentali. Prima il cristianesimo esoterico riapparirà nel “Luogo santo” nel tempio, affinché tutti coloro che sono capaci di riceverlo possano seguire le direzioni del suo pensiero reso pubblico; quindi il Cristianesimo occulto di nuovo scenderà nell’Adito e dimorerà dietro il Velo che nasconde il “Santo dei Santi”, in cui solo l’iniziato può penetrare. Allora l’insegnamento occulto sarà di nuovo a portata di coloro che, seguendo le antiche regole, si renderanno capaci di riceverlo, di coloro che, nei tempi moderni, intendono adempiere gli antichi requisiti, richiesti a tutti quelli che desiderano conoscere la verità e la realtà delle cose spirituali.
Che la Chiesa possedesse tali insegnamenti si rileva dalle dichiarazioni contenute tanto nel Nuovo Testamento che negli scritti della Chiesa primitiva, dai quali apprendiamo l’esistenza dei Misteri, chiamati i Misteri di Gesù o Misteri del Regno, le condizioni imposte ai candidati, qualche cosa circa la natura generale degli insegnamenti impartiti ed altri particolari.
Alcuni passi del Nuovo Testamento rimarrebbero assolutamente oscuri se non fosse per la luce che gettano su di essi alcune definite esposizioni dei Padri e Vescovi della Chiesa, nella qual luce i passi divengono chiari ed intelligibili.
Le parole del Maestro stesso sono chiare e definite e furono citate da Origene come alludenti all’insegnamento segreto conservato nella Chiesa. “Ora quando egli fu solo, coloro che lo seguivano coi dodici, gli domandarono della parabola. Ed egli disse loro: A voi è dato intendere il mistero del regno di Dio; ma a coloro che son di fuori tutte queste cose si propongono per parabole”. E più oltre: “ E con molte di tali parabole esponeva loro la parola, secondo che potevano intendere. E parlava loro senza similitudine; ma in disparte egli dichiarava ogni cosa ai suoi discepoli ” Sono degne di nota le parole significanti: “ quando erano soli ” e la frase: “ coloro che sono fuori ” . Parimenti nella versione di Matteo: “ Allora Gesù licenziate le turbe se ne ritornò a casa ed i suoi discepoli gli si accostarono ”. Questi insegnamenti dati “nella casa” , cioè il significato più intimo delle sue istruzioni erano, si dice, tramandati da insegnante ad insegnante.
Si noti che il Vangelo dà la spiegazione allegorico-mistica chiamata i Misteri Minori, ma il significato più profondo era dato soltanto agli Iniziati.
Di nuovo Gesù dice, anche ai suoi apostoli: “ Io ho ancora molte cose da dirvi, ma voi non le potete ancora portare ”. Alcune di queste cose furono poi probabilmente dette dopo la sua morte, quando si presentò vivente ai suoi discepoli “ ragionando delle cose appartenenti al regno di Dio”. Nessuna di queste istruzioni fu pubblicamente ricordata, ma chi può credere che esse fossero dimenticate e non tramandate come tesoro inestimabile?