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Risultati da 1 a 15 di 71

Discussione: Depressione come passaggio

  1. #1
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    Depressione come passaggio

    ciao, quanti considerano la depressione come un messaggio dell'anima che invita se stessi ad un cambiamento interiore?
    Ultima modifica di darknaiz; 20-08-2010 alle 12:08

  2. #2
    L'avatar di dietrologo
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    sono d'accordo , ciao

  3. #3
    L'avatar di dietrologo
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    hai modificato , certamente , la felicit

  4. #4
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    Come sempre il cervello è un optional! Ma che ci sta a fare quella massa dentro il cranio secondo voi, a riempire uno spazio?
    Esistono pure cause familiari e genetiche riguardo all'insorgenza della depressione.

  5. #5
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    Gli psichiatri stanno riprovando a curarla con Lsd.
    C'era oggi un articolo su Repubblica.

  6. #6
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    Io considero la depressione la naturale evoluzione mentale e il punto di arrivo finale di una persona che ha capito tutto dalla vita e sa che non è possibile cambiare, al di là che sia un concetto all'interno di un percorso spirituale o meno.

  7. #7
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Ma il cervello, i neurotrasmettitori, i geni...dove li metti????

  8. #8
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    Parlavo sul piano psicologico e spirituale.

    Non c'è dubbio che possa avere origini genetiche che fungono da predisposizione e riguardi un funzionamento del cervello.

  9. #9
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    Ma dimentichi i perchè dell'insorgenza della depressione.
    Purtroppo è una malattia.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da darknaiz Visualizza Messaggio
    ciao, quanti considerano la depressione come un messaggio dell'anima che invita se stessi ad un cambiamento interiore?
    Quelli che la vedono come mezzo e fase intermedia di maturazione propria, solo che poi non

  11. #11
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    Probabilmente c'è una via di mezzo.
    Può essere una malattia che una volta superata o guarita permette di vedere le cose del mondo in maniera diversa (avendone avuto un rapporto psicologico intensamente negativo) forse in maniera più profonda rispetto a chi non l'ha avuta.
    Nel superamento non si dimentica facilmente il passato, ma, oltrepassata una certa soglia la si considererà ormai acqua passata che non macina più, ora ci si riconosce piacevolmente nello stato attuale con una notevole esperienza in più.
    Uscire da una situazione penosa di depressione è uno sforzo che difficilmente si dimentica, e una volta usciti quasi si vorrebbe ringraziare qualcuno che invisibilmente e misteriosamente ci ha carpito per i capelli.
    Ovviamente il discorso regge solo se la depressione è una nostra psicosi e come tale può essere curata anche da noi stessi attraverso metodi (yoga, ginnastica e pensieri particolari) di riflessione e meditazione.
    Si,sono d'accordo con la domanda iniziale, la depressione spesso è accompagnata nella fase di superamento e di più nella guarigione da una certa religiosità personale.
    Quindi una volta usciti ci si sente meglio è più fortificati.
    Ma....; secondo me c'è anche un ma, ed è: attenti a non desiderare di ritornar sui vecchi passi, guarire sarà sempre più difficile.
    Ultima modifica di crepuscolo; 20-08-2010 alle 14:22

  12. #12
    Opinionista L'avatar di Il gatto
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    Alla base il sintomo evidente è una propria inadeguatezza rispetto al contesto, inadeguatezza patologica però.
    Vale quale sostegno, nella diversa efficacia e risposta personale al "farmaco", inteso in senso ampio, sia il farmaco chimico, che la stampella psicologica trovata in tentativi artiginali del fai da te, tentativi che però valgono quel che valgono dove ad essere messi in forse sono proprio i meccanismi di base della percezione, della valutazione, della volontà e dell'azione, cosette che minano alla base la validità di certe scelte il cui valore deriva dalla consapevolezza e dalla piena avvertenza con cui sono fatte.
    Consapevolezza e piena avvertenza che la patologia che affligge il malcapitato mette seriamente in forse, da cui l'accanimento dei nuovi predicatori ad indirizzarsi proprio su persone indebolite nella loro capacità critica per vendergli i propri sostegni comprati per motivi diversi da quelli per cui esisterebbero.

    Poi nella carenza di mezzi alla fine quel che conta è sopravvivere e allora se una cosa fa brodo si mangia quel brodo e la stampella che più o meno un appoggio lo ha dato la si rende protesi fissa, sperando che non crei in seguito malanni peggiori essendo comunque un corpo estrane messo con l'inganno dove non doveva stare.
    E comunque ciò però non trasforma la protesi in una riattivazione funzionale dell'arto.
    Ultima modifica di Il gatto; 20-08-2010 alle 14:34

  13. #13
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Il gatto Visualizza Messaggio
    Alla base il sintomo evidente è una propria inadeguatezza rispetto al contesto, inadeguatezza patologica però.
    Vale quale sostegno, nella diversa efficacia e risposta personale al "farmaco", inteso in senso ampio, sia il farmaco chimico, che la stampella psicologica trovata in tentativi artiginali
    A quali zoppi ed a quali tentativi artigianali ti riferisci?
    Esistono innumerevoli libri seri sul controllo del corpo e della mente....e della psiche.
    La medicine danno solo dipendenza, le sedute costano care e fanno pene.
    La parola artigianale può diventare con un po' di sforzo professionale per quel che basta. Chi meglio del soggetto può analizzare l'intimo personale preso ad oggetto?
    Basterebbe un pochino di coraggio.

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Il gatto
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    Mi riferisco al malato di depressione che comunque malato fisico o psichico resta avendo la patologia che lo affligge consuguenze distruttive per la sua qualità di esistenza e talvolta per la stessa esistenza fisica, situazioni anomale nello stato di salute.

    Esistono innumerevoli libri seri sul controllo del corpo e della mente....e della psiche.
    Come esistono per tutte le patologie salvo poi dovervi intervenire dall'esterno in quanto la patologia stessa invalida le tecniche più efficaci applicabili.
    Si può essere maghi della chirurgia interna, ma al cuore non ti ci operi da solo, in anestesia totale per di più.

    Oltretutto ciò che caratterizza questa patologia è invalidante proprio sotto l'aspetto del percepire e del volere essenzialmente, quindi difficilino che un soggetto che deve curarsi le capacità di percezione e volontà sia in grado di attuare quelle soluzioni che le richiedono.
    Salvo poi identificare e aggredire adeguatamente la problematica specifica, cosetta che è abbastanza fuori dalle normali capacità amatoriali trasmissibili da scritti divulgativi.
    Fermo restando che situazioni patologiche molto semplici sono comunque affrontabili in termini semplici, cosicchè se invece della broncopolmonite virale hai il raffreddore l'aspirina te la prescrivi da solo e se si è "melanconico" magari una certa attività che ti tiene impegnato risolve e basta ad attivare quel circolo episodico di adrenalina che inverte la semplice situazione.

    Dopodichè non va nemmeno scambiato l'essere introversi con l'essere depressi al che spesso si curano malattie che non ci sono con cure che non sono soluzioni ad un problema che non c'è nella sua sostanza, ma esiste solo nella convinzione propria o di chi sta intorno che mal valuta certe atteggiamenti per altro normali nella casistica.

    Alla base sta quindi la diagnosi su quanto è grave la depressione di cui si è preda e se hai tentato il suicidio tre volte es mi sembra sciocco affidarsi a soluzioni casalinghe del fai da te.

    La parola artigianale può diventare con un po' di sforzo professionale per quel che basta. Chi meglio del soggetto può analizzare l'intimo personale preso ad oggetto?
    Basterebbe un pochino di coraggio.
    Se stai nel deserto, ti fai male e cominci ad intravedere la cancrena può darsi pure che opti per tranciarti la gamba con una scure e farci una colata di catrame per cauterizzare la piaga, ma non è consigliabile.
    Però stando nel deserto con un ragionevole sospetto di cancrena e senza mezzi forse provarci può essere una scelta ponderabile.
    Inoltre la malattia mentale è caratteistica per essere invalidante in un certo grado e misura delle capacità mentali, capacità che sono il fondamento di ogni diagnosi e cura, semplici o complesse che siano siano, infatti si genera quella situazione tipica dove il malato è facilmente l'ultimo ad accorgersi, quando pure se ne accorga, di essere malato.
    Infatti la malattia sta nei centri di percezione e valutazione che operano anche per riconoscere lo stato di malattia, come dire che una macchina rotta è in grado di riparare se stessa quando la rottura l'ha sostanzialmente messa fuori uso.
    Ultima modifica di Il gatto; 20-08-2010 alle 15:46

  15. #15
    D'Alessio Forever L'avatar di dajide
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    L'unica cosa da fare con la depressione è questa:
    CONVIVERCI, andare avanti con la vita, fare tutte le cose che uno fa sempre sforzandosi di farle e vedere se sei più forte te o la depressione.
    I farmaci possono essere d'aiuto è chiaro che poi spetta all'individuo fare il lavoro maggiore.
    Ciao.

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