Fiat e operai

[mat]

Stai facendo l'apologia di quello che gli avvocati FIAT si stanno inventando per non dar seguito al provvedimento del giudice.
Il delegato sindacale non è un burocrate che sta al suo sportello da burocrate mentre gli altri si fanno il mazzo in produzione.
E' un lavoratore come gli altri e con gli altri deve lavorare.
Del resto l'art. 18 parla di "reintegra nel posto di lavoro" non di semplice accesso allo stabilimento.
Da quello che scrivi, sembra che per te non ci sarebbe nessun problema a reintegrare un lavoratore e lasciarlo inoperoso per tutta la giornata lavorativa.

[Il gatto]

Non è mia intenzione costruirci sopra un conflitto cosa che il "Stai facendo l'apologia di quello che gli avvocati FIAT si stanno inventando" lascia percipire eprimendo la propria visione che non lascia spazio ad alcuna replica discorsiva sulle varie percezioni che la situazione pure pone, in quanto conseguente ad uno scontro chiaramente politico dove il problema di guerriglia legale interna si era posto all'inizio ed era chiaro che le parti erano decise ad non mollare su tale aspetto e che nell'attuale causa trova concretizzazione richiedendo alle parti di dare corpo alle proprie strategie in mezzo alle quali i tre sono capitati, forse volenti e forse nolenti.

[mat]

Chissà cosa significa "guerriglia legale".
C'è una legge che prevede la reintegrazione del lavoratore licenziato "nel posto di lavoro" e un giudice che ha disposto tale reintegra.
Questo significa che il licenziamento è stato valutato illegittimo e, nonostante, questo la FIAT si rifiuta di porre rimedio a tale ingiustizia.
Il provvedimento potrebbe essere rivisto ma ora come ora è esecutivo e non vedo per quale motivo legittimo la FIAT si rifiuti di farlo, non c'è tanto da girarci intorno.
Semmai possiamo parlare dei motivi di questo rifiuto dell'azienda allo stesso modo di cui discutiamo dei motivi e della ragioni che determinano comportamenti illegali ma non trovando giustificazioni a comportamenti che non rispettano la legalità.

[Il gatto]

In questo articolo illustrano la situazione e i vari risvolti valutativi

Perché questa volta la Fiat è rimasta sola
di Peppino Caldarola
Questa volta la Fiat è rimasta sola. Il caso dei tre operai di Melfi, che l’azienda ha fatto rientrare in fabbrica perché svolgessero attività sindacale impedendo loro di riprendere il lavoro, ha sollevato critiche anche da parte di chi finora aveva sostenuto tutte le decisioni del colosso dell’auto.
http://www.ilriformista.it/stories/P...ino_caldarola/

In questo altro illustrano il licenziamento e il reintegro

LICENZIAMENTO – REINTEGRAZIONE NEL POSTO DI LAVORO
http://www.coordinamentorsu.it/sched...ReiPostLav.htm

Onde evitare sgradite e non volute apologie spiega tu come ha fatto al fiat a fare ciò che ha fatto, perchè stando al dire "l'ha fatto", perchè ha fatto questa scelta e cosa può conseguirne in quanto è presumibile che la situazione non sia fine a se stessa.

Visto che difficilmente il tutto è conseguente ad una tigna locale e che le parti si muovono in un quadro di obiettivi propri ampi che a quadratino dell'uno seguirà quadratino dell'altro fino ad una conclusione tutta da scriversi.
Visto pure che a parlarsi poi sono marchionna ed epifani cosa indicativa che la posta in gioco è diversa dal fatto circoscritto oggetto della polemica corrente.

Marchionne, pronto a incontrare Epifani
http://www.ansa.it/web/notizie/rubri...789967817.html

[mat]

Come ha fatto la FIAT a fare quello che ha fatto?
Ha licenziato tre dipendenti e nonostante il giudice del lavoro ne abbia ordinato la reintegra non l'ha fatto.
Per me la vicenda è limpida e lineare e non c'è molto da spiegare: è una prova di forza che non avrebbe ragione d'essere in uno stato in cui il concetto di legalità fosse ben chiaro.
Evidentemente non è così per i colossi economici.

[_____37_____]

Ho usato il termine legale in modo corretto: non si menzione che esiste una denuncia penale di Fiat nei confronti di 3 operai, che verrà discussa ai primi di ottobre.
Parlare di mobbing è possibile, ma in seguito al pronunciamento su tale denuncia. Prima è un qualcosa da slogan politico.

Nessuno slogan, è la denuncia ad essere pretestuosa e si risolverà anche in sede d'appello con un nulla di fatto, tant'è che in tribunale la Fiat ha già dato una versione riveduta e corretta rispetto a quella diffusa a mezzo stampa in un primo momento e tant'è che il giudice ha assolto gli operai, nessun sabotaggio. La catena di montaggio (nella fattispecie un carrello) era già ferma nel momento in cui sono arrivati i tre accusati ed è rimasta ferma quando essi sono andati via. Buona fede avrebbe voluto che, in attesa del secondo grado di giudizio, l'azienda avesse riammesso in servizio i lavoratori ma così non è stato.

Nuovo contratto che, dalla sua prima presentazione a cui tutte le sigle sindacali urlarono allo scandalo, ha subito delle modifiche che lo hanno reso accettabile per la maggior parte degli stessi lavoratori

Accettabile un par de palle! Andrebbe firmato con un sacco di articoli in deroga al Contratto Collettivo Nazionale e quindi vale ancora una volta l'affermazione fatta nel mio precedente post in proposito: è follia pura. Questa è la testimonianza di una rappresentanza di operai polacchi in una lettera ai "colleghi" di Pomigliano:

Un gruppo di lavoratori della fabbrica Fiat di Tichy ha scritto ai colleghi di Pomigliano d’Arco che oggi, con un referendum interno, dovranno decidere se accettare o meno le condizioni della Fiat per portare la produzione della Panda in Italia. Chiedono ai colleghi italiani di non cedere alle richieste della Fiat. In questa lettera di solidarietà, gli operai di Tichy descrivono con crudezza i rapporti con la proprietà: “La Fiat gioca molto sporco coi lavoratori. Quando trasferirono la produzione qui in Polonia ci dissero che se avessimo lavorato durissimo e superato tutti i limiti di produzione avremmo mantenuto il nostro posto di lavoro e ne avrebbero creati degli altri. E a Tichy lo abbiamo fatto. La fabbrica oggi è la più grande e produttiva d’Europa e non sono ammesse manifestazioni di dissenso”.

La notizia del trasferimento della nuova Panda in Italia lascia sgomenti i lavoratori polacchi. “Da quel momento su Tichy è calato il terrore. Fiat Polonia pensa di poter fare di noi quello che vuole. L’anno scorso per esempio ha pagato solo il 40% dei bonus, benché noi avessimo superato ogni record di produzione”. Dalle parole che rimbalzano dalla Polonia non vi è traccia della fabbrica ideale di cui parla Marchionne. Certo Tichy è iperefficiente e iperproduttiva, ma i diritti dei lavoratori sono stati accantonati. Le relazioni industriali sono inesistenti. “Tra noi e la direzione – si legge nella missiva – non è mai esistito colloquio, solo una rapida visita di uno dei loro vicepresidenti due anni fa, poi basta”.

E’ questa la fabbrica che vorrebbe Marchionne a Pomigliano? “In questi giorni noi abbiamo sperato che i sindacati in Italia lottassero – affermano nella lettera i lavoratori polacchi - non per mantenere noi il nostro lavoro a Tichy, ma per mostrare alla Fiat che ci sono lavoratori disposti a resistere alle loro condizioni. I nostri sindacati, i nostri lavoratori, sono stati deboli. Abbiamo implorato per ogni posto di lavoro. Abbiamo lasciato soli i lavoratori italiani prendendoci i loro posti di lavoro, e adesso ci troviamonella loro stessa situazione”.

L'articolo intero lo trovi qui:
http://www.rassegna.it/articoli/2010...he-senza-panda

Il disegno di Fiat mi pare chiaro: ridurre drasticamente i diritti dei suoi lavoratori e, come ho già scritto, fare efficienza nel modo più semplice, meno dispendioso e fanculo le garanzie ottenute in un secolo di lotte sindacali!

Io mi ripeto: si sta qui a parlare di 3 operai che stanno venendo strumentalizzati sia da Fiat ma anche dalla stessa Cgil, e del contratto proposto da Fiat quando la partita sul piatto è ben più grossa, e riguarda tutto il comparto industriale italiano.
E il rischio non è di perdere 3 lavoratori, o uno stabilimento.

A mio modo di vedere, Fiat POTEVA scegliere di agire contro i tre operai e ha SCELTO di farlo per tutta una serie di motivi, la Cgil, invece, aveva il DOVERE di tutelare i propri iscritti e non poteva esimersi dall'intervenire. Su ciò che è evidenziato in neretto siamo perfettamente d'accordo.

So benissimo che stabilimenti come quello di Cassino potrebbero essere un fiore all'occhiello dell'industria italiana, potrebbe essere migliore anche di quello di Mirafiori, e invece stenta a decollare.
So benissimo che lo stabilimento di Pomigliano D'Arco potrebbe avere volumi di produzioni tali da abbattere i tempi di consegna a chi compra le vetture, rendendo assai competitiva l'azienda per cui lavorano, e invece ci vuole quasi meno tempo ad avere una 500 prodotta in Polonia che una macchina prodotta a Pomigliano.
Si benissimo che Melfi potrebbe diventare anch'essa uno degli stabilimenti meglio organizzati in Italia, e invece ci si ferma alle scaramucce facendo orecchie da indiano alle richieste.

Non mi meraviglia che Volkswagen voglia Alfa ma non i suoi stabilimenti.


Come detto, la partita è assai più grossa, i 3 operai sono solo un tassello di tutto lo scontro.

Mi piacerebbe avere le fonti dalle quali attingi questi dati. A me risulta, ad esempio, che dagli stabilimenti di Cassino vengono fuori le auto con la più bassa percentuale di difetti fra quelle prodotte sul nostro territorio. Gli scarsi livelli di produttività di uno stabilimento, inoltre, sono imputabili solo in minima parte a responsabilità di chi lavora alle catene di montaggio. La voce da leone la fanno mille altri fattori che non sto qui ad elencarti per non diventare eccessivamente prolisso.
Ma davvero sei convinto che le fabbriche da te menzionate siano il covo di orde di operai cattivoni e lavativi che, a dispetto del fatto che senza il lavoro in Fiat morirebbero di fame per mancanza di alternative, concorrono di comune accordo al cattivo andamento della produttività? Vogliamo sguazzare ancora nel clichè del terrone fancazzista e menefreghista?
La Volkswagen non vuole gli stabilimenti per lo stesso motivo per cui, probabilmente, essi non sono competitivi adesso: sono vetusti. Le ristrutturazioni recentemente effettuate sono state un po' di cipria sul volto di una novantenne.

[Il gatto]

[QUOTE]Un gruppo di lavoratori della fabbrica Fiat di Tichy ha scritto ai colleghi di Pomigliano d

[_____37_____]

[QUOTE=Il gatto;1232105]Un tentativo "privato" di dialogo fra operai che per

[Il gatto]

Marchionna opera per realizzare un suo patto sociale internazionale, se la controparte non opera negli stessi criteri ha perso.

la legislazione in tema di diritto del lavoro è tutt'altro che omogenea all'interno della Comunità Europea e che comunque prevarrebbe, da parte delle sigle sindacali locali l'atteggiamento stile "Cicero pro domo sua".

La legislazione non è una cosa fissa, ma la fanno le forze in gioco avendola sempre fatta, separatamente quando i problemi erano separati.
Ora nell'unire la fore salvaguardando allo stesso tempo le proprie specificità sta la bravura di chi opera.
Fermo restando che il risultato lo si ha ottenendolo e non dicendolo o provandoci.

[Il gatto]

Comunque romiti critica marchiona per la sua strategia di dividere il sindacato che lo far

[Sousuke]

Naturalmente sono certo che Romiti critica Marchionne dall'alto della sua condotta passata, alla guida della Fiat, immacolata, senza scheletri nell'armadio e basata su un rapporto ragionevole coi sindacati e lavoratori.

Il bue che dà del cornuto all'asino.

[Xilinx23]

[QUOTE=_____37_____;1232097]Nessuno slogan,

[conogelato]

Facciamo un sondaggio sul forum FIAT - OPERAI?

[acid75]

Com'

[Lex]

[QUOTE=acid75;1255483]Com'