Allora ragazzi, punto primo: Ho sempre ribadito la mia stima per Monicelli o per Welby che hanno fatto quella scelta. Terribile, lacerante, ma comunque una scelta da uomini liberi.
Punto secondo (e ancora piu' importante): Se la vita e' un dono, un regalo che ci e' stato fatto, non sta' a noi disporne in modo illimitato, senza regole, senza limiti....
Si, e' vero, spesso essa puo' assumere le forme piu' truci e crudeli (penso ai malati terminali, a quelli attaccati alle macchine ecc.) eppure vivere, prima che un diritto, e' un dovere. Anche quando soffriamo. Se cominciamo ad ammettere eccezioni, se ognuno in base alla sua morale viene messo nelle condizioni di decidere ad personam quando staccare la spina, sappiamo dove iniziamo. Ma non dove andiamo a finire.