[QUOTE]Hai centrato un punto molto importante, che mi fa pensare a un altro aspetto del suicidio.
Stando alle statistiche (che potrebbero essere sbagliate o incomplete) i suicidi sono molto pi
[QUOTE]Hai centrato un punto molto importante, che mi fa pensare a un altro aspetto del suicidio.
Stando alle statistiche (che potrebbero essere sbagliate o incomplete) i suicidi sono molto pi
Secondo le regole dei samurai , se le ragioni di vita si eguagliano a quelle di morte allora si deve scegliere la morte . Per i Samurai contava molto la gloria e
i loro sacrifici venivano svolti esclusivamente per preservare il loro onore.
Anche le persone pi
[QUOTE] Il suicida, quindi, non
[QUOTE=evalorn]Anch'io l'ho sempre pensata cos
anch'io ho una riflaessione: premetto che non condannerei mai un suicida, per le ragioni esposte durante il topic, però, riflettendo sempre su Schopenauer, ho pensato a questo: secondo Schopenauer, il suicidio non compromette la volontà di vivere...
dunque, se esiste una volontà di vivere, secondo voi esiste una volontà di morire? mi spiego: secondo me esiste una negazione della volontà di vivere, ma non una volontà di morte con una sua valenza ontologica...
infatti, mi pare che siano le condizioni di vita che determinano la volontà di morire, mentre la volontà di vivere è spesso incondizionata... che ne dite?
[QUOTE=Agatone]anch'io ho una riflaessione: premetto che non condannerei mai un suicida, per le ragioni esposte durante il topic, per
editOriginariamente Scritto da Micol
Ultima modifica di Agatone; 22-02-2006 alle 14:27
Scusami, quale?Originariamente Scritto da Agatone
Giuro che non mi sogno né di dare dell'ignorante né fare ripicche, non è nella mia indole.
Quindi, mi farebbe piacere spiegarci, per capire dove mi sono espressa male o dove non sono stata chiara per arrivare ad essere fraintesa
P.S. mi sembra strano, soprattutto che i tuoi interventi li ho trovati molto perspicaci...boh?fammi sapere!
scusami non sono nemmeno io un altercatore... ogni tanto sbrocco però... nel senso che non eri d'accordo con evalorn, ossia contestavi che la morte in sè per il suicida non è un gesto di sofferenza, in quanto l'insofferenza del suicida è verso la vita, non verso la morte...
cmq non preoccuparti, leggo i tuoi post in giro per il forum, sei una persona intelligente che sicuramente è in grado di fare due più due, sicuramente più di me...
infatti hai ragione, non è che sia ignorante, è certamente condivisibile che l'istinto a vivere o sopravvivere sia un istinto naturale... ogni tanto però, quando mi metto a riflettere su argomenti difficili e complicati, perdo di vista le cose più semplici e cado in banali contraddizioni...
spero che accetterai le mie scuse...
OT: a volte nascono dei malintesi, soprattutto quando pensiamo di esprimere un concetto che dentro di noi è chiaro ma che rendiamo male, l'importante è chiedere chiarimenti e spiegarsi FINE OT
Mi sono proprio espressa male! almeno credo... non ci sto capenso più molto... allora mi ripeto,
per sapere quello che penso a riguardo, leggere i mie primi post
riguardo al pensiero di evalorn, penso che il gesto di togliersi la vita sia ANCHE un gesto di sofferenza, di sofferenza estrema. Poi, qui se non siamo d'accordo, non ci posso far nulla
Nel senso che è il risultato di una sofferenza a mio parere.
[QUOTE] Citazione:
Originale inviato da evalorn
Anch'io l'ho sempre pensata cos
Sì, evalorn () intendevo più che altro il dolore della mente,... ma nell'esempio che ho preso- quello del soffocamento- penso che si possa prendere in considerazione anche quello fisico....Comunque, sempre di dolore si parla e ripeto: "indolore", mi suona male.
Certo...in quel caso, e in molti altri, si pu