Originariamente Scritto da Lorixnt2
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QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.
In che senso fregarci?
Moderatore Debate Square
"Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti"
- P. Conte -
Angst essen Seele auf
Noi vogliamo creare un sistema di convivenza, più perfetto possibile. Ma tutto questo è veramente necessario?
QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.
Razionalmente no.Originariamente Scritto da Insolente
Non essendo all'altezza non ci si dovrebbe cimentare in opere e costruzioni che non siamo in grado di realizzare....però pare che l'essere umano sia l'unico tra gli animali che sia consapevole del fatto che la sua vita un giorno cesserà, questa consapevolezza porta a cercare delle soluzioni per non rassegnarsi a vivere solo ed unicamente dediti al soddisfacimento dei propri bisogni essenziali.
Altre volte succede che uomini si trovino a vivere periodi storici e sociali in cui le ingiustizie e le diseguaglianze tra loro sia talmente evidenti e crudeli da sentire il bisogno di elaborare teorie politiche che possano spingere le persone a ribellarsi o ad affrontare la propria vita con più dignità.
Chi elabora queste teorie magari non crede che si realizzeranno ma a volte è disposto a sacrificare anche la propria vita solo per diffonderle....
Su queste contraddizioni insite nell'animo umano da sempre si inseriscono anche particolari esigenze puramente materiali come la necessità di nuovi spazi, la sovrapopolazione, ecc. ecc.
Penso che sia un po' tutto questo insieme di elementi che crea la tensione a qualcosa di assoluto, alla creazione di un messaggio universale.
Ultima modifica di mat; 19-11-2005 alle 17:25
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[QUOTE=mat612000]....per
QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.
PerchOriginariamente Scritto da Insolente
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[QUOTE=Insolente]Un etologo potrebbe protestare accoratamente a questa affermazione
[URL="http://n3m0.splinder.com/"][size=1][color=red]Il problema degli uomini non
Concetto e menate varie o meno, non è vero che gli animali non sanno che moriranno, è solo una congettura campata in aria, e la comunità scientifica lo nega tutto qui.
Poi, ovviamente, di certo c'è solo la morte diceva mio nonno.
QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.
non so se la comunità scientifica neghi che gli animali conoscano la morte.
Quello che penso di poter dire è che l'uomo è mediamente più cogitabondo di una formica, e quindi pensando se stesso pensante ha una coscienza superiore a quella animale.
Questo penso che la comunità scientifica non lo neghi apriori...
Ultima modifica di N3m0; 20-11-2005 alle 22:24
[URL="http://n3m0.splinder.com/"][size=1][color=red]Il problema degli uomini non
[QUOTE=Insolente]Concetto e menate varie o meno, non
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Ma infatti io ho solo criticato la frase che diceva che solo l'uomo è consapevole che un giorno morirà non facciamo polemiche inutili.
Si diceva, la consapevolezza della morte porta l'uomo a darsi un'organizzazione sociale. Come mai?
QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.
e chi l'ha detto che è la consapevolezza della morte a portare l'uomo ad organizzarsi?
[URL="http://n3m0.splinder.com/"][size=1][color=red]Il problema degli uomini non
Si diceva che la consapevolezza della morte porta l'uomo alla ricerca di idee e sistemi di pensiero trascendenti nei quali possono rientrare anche forme di organizzazione sociale cui sono attribuiti caratteri di "perfezione" in quanto espressione terrena di idee trascendenti.
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Tra le cose che Francesco Petrarca, in grosse cassapanche, portava con sé nei suoi spostamenti, c'era l'Etica a Nicomaco di Aristotele di cui una traduzione latina circolava in Europa già dal 1240.Originariamente Scritto da mat612000
Dell'Etica a Nicomaco Petrarca diceva:
La sua lettura m'ha reso più colto, non m'ha reso migliore.
Un'affermazione di questo tipo, scritta ora da te o da altri, sembrerebbe buona per alimentare un flame colossale se ci dovessimo attaccare all'ambiguità delle parole ma quello che a me interessa più di tutto è il senso di disagio che traspare da questa affermazione che non riguarda tanto la fisica, la metafisica, il Perì Hermeneias o quant'altro di Aristotele ma proprio l'etica, ciò che noi, quasi per riflesso condizionato, siamo abituati a riferire alla nobiltà di un dovere, ad un noblesse oblige.
E che però, per qualche motivo, non prende. L'idea più nobile lascia più colti
ed eventualmente ignobili quanto prima. Ne sanno qualcosa anche il ventesimo secolo ed il primo scorcio di questo? Secoli certo di grande espansione e di grande diffusione della cultura ma grondanti sangue quanto e forse più dei precedenti. Accettiamo pure per ipotesi che queste idee non ci freghino ma possiamo dire che ci salvino?
Ultima modifica di Lorixnt2; 21-11-2005 alle 10:58
festina lente
[QUOTE=Insolente]Noi vogliamo creare un sistema di convivenza, pi
festina lente