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Ultima modifica di malesto; 12-07-2012 alle 08:38
nella sezione letteratura, scrivere [I]s
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da me
Bella Malesto!
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Tentando un'esegesi simbolica del testo, mi colpisce in particolar modo "il papavero addormentato" e l'esigenza del poeta di comunicare "senza veli e protezioni". Qualcosa mi dice che le due figure sono connesse, percepisco una sorta di difficolt
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
[QUOTE=nahui;1376037]Difficolt
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E' che non hai mai provato ad erigere un ponte con un papavero addormentato...
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Della serie: Come passare dallo spirito alla carne. Dalla poesia alle luci rosse
amate i vostri nemici
in parole povere; come invaccare un threadOriginariamente Scritto da conogelato
Della serie: Come passare dallo spirito alla carne. Dalla poesia alle luci rosse
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
Ah, perch
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
beh, almeno qualcuno l
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
[QUOTE=nahui;1376270]Ah, perch
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