axeUgene
� un bel ginepraio di merda, in effetti,
allora, per orientarsi un po' meglio sarebbe bene puntualizzare alcuni elementi che spesso nella percezione semplificata sfuggono e determinano una difficolt� di lettura della questione:
a) la questione del conflitto israelo-palestinese � solo una parte della faccenda e, dal punto di vista dell'albero degli eventi, interviene in un secondo momento come questione drammatica;
bisogna considerare che tutta la regione dal Libano a Suez era comunque segnata da un conflitto potenziale in previsione del ritiro britannico (Palestina, Trangiordania e Irak) e francese (Libano e Siria),
antecedente alla creazione di Israele, in cui la Palestina era gi� sotto le mire delle entit� statali create ex-novo col sistema dei mandati governate da dinastie e dirigenze insediate d'autorit� dagli inglesi e francesi, Egitto incluso, e gli arabi di Palestina costituivano il soggetto pi� debole di tutto il quadro;
b)
con l'immigrazione ebraica e l'incapacit� britannica di gestire una decolonizzazione secondo i criteri progressivi e piani, si � subito creato un sistema esplosivo di estremismi diretto a sollecitare prese di posizione chiare, perch� le soluzioni proposte non soddisfacevano le parti;
a met� degli anni 70 per�, con la guerra libanese, la situazione si � fluidificata e il conflitto si � cronicizzato su uno standard di tensione latente che esplode periodicamente, su cui si innestano altre dinamiche inter-religiose - il tentativo delle fazioni sciite, pi� estremiste, che dominano in Iran, Siria e cercano l'egemonia in Libano e si scontrano con le milizie cristiano-maronite, quelle responsabili dei massacri di
Sabra e Chatila;