Non sapevo dove mettere questa discussione, ci sarebbe stata in scienze, ma non � propriamente un dubbio scientifico, magari in spiritualit�, ma non ho voglia che prenda una piega troppo esoterica, qui in SLS credo si potr� guardare alla cosa secondo punti di vista pi� variegati.
Ieri sera, guardando il cielo, mi sono venute in mente un paio di domande alle quali non sono riuscito a rispondere.
La prima riguarda il movimento relativo della terra rispetto ai moti dei vari astri che ornano il nostro cielo: un pianeta che ruota su se stesso, gira intorno al sole, segue il moto della galassia in quale � dislocato, si allontana da un punto centrale (se l'universo si � effettivamente originato con il big bang) e chiss� quanti altri movimenti compie, come mai rimane sempre in un equilibrio relativo per cui da un punto di osservazione sulla sua superfice il cielo appare statico? (Non � corretto dire statico perch� in realt� si muove sia nell'arco di una singola notte che seguendo cicli vari, ma pi� o meno il cielo resta quello.) Non sarebbe logico pensare che la "vista" da un punto qualsiasi sulla superficie di una palla che si muove in mille modi cambi completamente ogni attimo? ( Ad esempi se uno si trovasse su un punto sulla superficie di un pallone da calcio e guardasse il suo cielo immagino che difficilmente vedrebbe sempre la stessa frazione di stadio.)
La seconda domanda � invece sulle costellazioni: queste sappiamo che sono un nostro arbitrario "unire i puntini", ma i puntini che vediamo non sono numerati come sulla settimana enigmistica, potrebbero essere uniti in un numero praticamente infinito di modi, eppure mi pare che in tutto il mondo (be' in realt� in met� del mondo, il cielo cambia sotto l'equatore) popolazioni differenti hanno visto pi� o meno le medesime costellazioni, questo come si spiega? A rigor di logica ogni singolo navigatore che nel corso della storia avesse deciso di usare le stelle per orientarsi in mare aperto avrebbe tranquillamente potuto farsi le sue personalissime costellazioni (e avrebbero egregiamente servito allo scopo), magari determinate dalla posizione dei gruppi di stelle rispetto alle mete dei suoi viaggi (se per esempio un mercante, facendo la spola tra Creta e Atene 30 volte l'anno, magari avrebbe scelto di unire i puntini che vedeva dalla prua della nave guardando in direzione della sua destinazione, un altro navigatore, battendo una rotta diversa avrebbe dato importanza a gruppi differenti).
Magari poi mi sbaglio di grosso e scopro che invece nel passato le costellazioni erano legate alle popolazioni, ma nell'anno X si � stabilita per convenzione una mappa stellare tale da unificare tutti quanti, ma non mi risulta... fin dall'antichit� si parla di costellazioni e mi pare proprio siano sempre quelle stesse.