Il sogno Italiano (cartoon)

[Il gatto]

Se uno non � all'altezza dell'impresa fa fiasco qui e altrove, ma minori costi di produzione e normative pi� larghe permettono di operare con pi� agio e chi pu� usa tali opportunit� che sono possibilit� e non sicure garanzie.
D'altra parte chiunque dovendo comprare un oggetto va da chi glielo vende a meno a parit� di altre condizioni.

Il discorso pu� essere generico solo che non ritengo di unire chi ha bisogno a chi pu� scegliersi la propria via economica, � evidente che le strade sono diverse e ciascuno segue quella pi� congeniale a lui e alla sua specifica situazione.
E poi chi produce, sapendolo fare, sa che i mercati non sono eterni e mentre ne usa uno se ne prepara uno nuovo e, dal suo punto di vista, l'interessante � avere un mercato, non quel mercato e nemmeno quel prodotto.
Volendo non deve nemmeno mantenere quell'attivit� essendo lo scopo far rendere l'investimento con i mezzi che le opportunit� gli mettono a disposizione ogni momento adattandosi e riconvertendosi a ciclo continuo su ogni aspetto dell'impresa "redditivit� della capacit� di investimento".

Poi � naturale che le isole kayman saranno in fortissimo surplus

C'� sempre la discriminazion di chi alle cayman sta in surplus, nulla � mai per tutti e da quelle parti la divsione non � mica molto conosciuta.
Fermo restando che il denaro circolante ha una certa distribuzione, ma nel caso bisogna vedere quanto ne circola li e quanto sta solo nei box d'attesa.
Il poca gente � detrminante perch� ai pochi puoi dare molto senza che quel molto per loro sia significativo per te.
i pochi sono sempre stati bene ovunque e il meglio soli che male accompagnati ne � la derivata.

[lo stregatto]

Se uno non � all'altezza dell'impresa fa fiasco qui e altrove.

Sono d'accordo, infatti la stragrande maggioranza delle aziende italiane che hanno delocalizzato erano aziende gi� traballanti che stavano in piedi grazie al lassismo sul controllo dell'evasione o altri aiuti di Stato, chiuso qualche rubinetto, hanno scoperto il lavoro a basso costo in buco di culo di Mondo, spesso paesi con alta corruzione e mille altri fattori.

Il discorso pu� essere generico solo che non ritengo di unire chi ha bisogno a chi pu� scegliersi la propria via economica, � evidente che le strade sono diverse e ciascuno segue quella pi� congeniale a lui e alla sua specifica situazione.

Sei un imprenditore che ha delocalizzato?
(Scherzo, non rispondermi)

S�, ho capito cosa intendi, mi sono espresso male e in fretta, qua il thread era pi� sulla situazione dello Stato e dell'economia della stesso, quindi al limite ci sarebbe da chiedersi cosa la politica avrebbe potuto fare per rendere a chi ha bisogno di scegliersi la via economica, una strada agevole nel non drenare risorse altrove, non mi interessava giudicare l'imprenditore (o l'insieme di imprenditori) che operano la scelta, che pure io, a livello manageriale, ritengo, spesso scelte miopi, ma qua, hai ragione, ci sarebbe da guardare caso per caso e non � certo la sede, parlavo di miopia della politica, non dell'imprenditore.

[Il gatto]

Il rischio politico e ambientale ha i suoi impatti, va valutato come gli altri fattori classici, non valuti un elemento del problema, azzeccando valutazione e soluzioni da adottare e te ne cadi nel gorgo.

Dipendente, ma con una visibilit� sulla gestione di impresa e con poco sforzo, non dovendo gestire il proprio, si fa presto a ragionare da impresa e anche in modo pi� spregiudicato dell'imprenditore che opera a rischio proprio, d'altra parte la tua sorte � legata all'impresa e quella diventa l'appartenenza immediata e vitale.

Lo stato doveva operare secondo i criteri del buon padre di famiglia che sono agli antipodi dei criteri politico ideologici adottati e poco si accordano con una ricerca del consenso a tutti costi quando la controparte � vista rispettivamente come il male assoluto da estirpare a qualunque costo, specialmente altrui.

[lo stregatto]

Dipendente, ma con una visibilit� sulla gestione di impresa e con poco sforzo, non dovendo gestire il proprio, si fa presto a ragionare da impresa e anche in modo pi� spregiudicato dell'imprenditore che opera a rischio proprio, d'altra parte la tua sorte � legata all'impresa e quella diventa l'appartenenza immediata e vitale.

Capisco il punto, sebbene insomma, se sei un dirigente e sbagli vai a casa dalla mattina alla sera, certo con il conto corrente, gli investimenti e le propriet� intatte ma ti rimetti sul mercato del lavoro con un fallimento in curriculum che insomma, come minimo ti declassa.
Questo solo da un punto di vista meramente egoistico, perch� le persone che gestisci e che possono venir travolte da un fallimento di gestione pesano su uno come sull'altro.
Comunque capisco la diversa posizione, non voglio paragonare, ci� non toglie che posso esprimere un'opinione sulla gestione, svincolandola dal giudizio sulla persona che l'ha gestita, sopratutto se mi trovo a rilevarla (per conto di chi lavoro) e quindi poi ho il quadro in mano, ma - ripeto - non era mia intenzione qua fare questo genere di valutazione, n� potrei visto che, appunto, biosognerebbe entrare nel merito caso per caso.

Il rischio politico e ambientale ha i suoi impatti, va valutato come gli altri fattori classici, non valuti un elemento del problema, azzeccando valutazione e soluzioni da adottare e te ne cadi nel gorgo.

Certamente.

Lo stato doveva operare secondo i criteri del buon padre di famiglia che sono agli antipodi dei criteri politico ideologici adottati e poco si accordano con una ricerca del consenso a tutti costi quando la controparte � vista rispettivamente come il male assoluto da estirpare a qualunque costo, specialmente altrui.

*
(Anche se penso che la storia del male assoluto da estirpare fosse pi� una messa in scena, ma va bene).

[Il gatto]

Certo, in proprio si � sempre in altri problemi approblemati che non nel male assoluto del breviario di scena, ma se quello � il copione la trama del film da sceneggiare ne viene condizionata e il comportarsi come se non � cos� differente da una percezione vera.
Per questo ci si immedesima nei personaggi delle varie trame pur sapendo che sono attori.

Tu da osservatore esprimi una valutazione sociale ampia, ma chi ti valuta direttamente nel concreto ne fa una patrimoniale sull'anno di bilancio e la tua sorte immediata e di media prospettiva da quella dipende, non dall'altra.
Gli azionisti vogliono risultati ogni giorno, tutti i giorni e quello va a definire tutto il gioco a seguire.
D'altra parte gli azionisti vogliono che il loro investimento renda e quelli piccoli che hanno solo quella possibilit� solo a quell'indice guardano.
Come tanti piccoli piranja, vogliono mangiare avendo solo quello da fare, un grande azionista pu� anche avere altri obiettivi, ma i piccoli sono milioni e capiscono solo se oggi il loro pacchetto vale pi� o meno di ieri pronti ad addentare altro.

[lo stregatto]

Come tanti piccoli piranja, vogliono mangiare avendo solo quello da fare,i piccoli sono milioni

[Il gatto]

tutti temono il grande squalo che si muove solitario e non pensa quello che spazzano via tanti piccoli piranja, ma le cavalette, o le formichine non sono diverse.

[lo stregatto]

Ho apprezzato particolarmente l'inciso secondo cui, non avendo una mazza da fare vogliono solo mangiare.

[Il gatto]

Chi non ha i mezzi per realizzare grandi progetti realizza quelli piccoli dove il mangiare � centrale.
E' nella scala naturale, si comincia con la sopravvivenza, assicurata questa subentra la sicurezza che consolida la sopravvivenza, poi con un certo ditacco viene l'autorealizzione.
Il 99% staziona a livello di sopravvivenza quindi mangia, andare oltre costa troppo ed � fuori possibilit�.

E ti ritrovi un fondo di investimento popolato da piranja e guidato da uno squalo che se rallenta viene mangiato.

[Il gatto]

Se si ha una esposizione finanziaria � conseguente che per ridurla sia necessaria una maggiore disponibilit� in ingresso e si attui una riduzione delle uscite a che il differenziale, che si auspica positivo vada ad incidere sull'esposizione riducendola.
Definita la strategia di massima la si deve attuare e concretezza vuole che, operando sulle poche voci maggiori, tipicamente previdenza, sanit� e scuola, si ottengano i risultati maggiori che sono sempre in percentuale dei volumi trattati e della concentrazione su cui si opera, � evidente che si hanno migliori risultati operando su su tre aspetti significativi anzich� su mille fattori diversi marginali ciascuno con una sua storia.

Definito ci� la possibilit� di incidere dipende da quanto si conosce la macchina della spesa pubblica e dal potere che si ha per intervenire.
Ovvero se la macchina non la conosci sai che assorbe troppa benzina e, non conoscendo cosa succede dopo il serbatoio, decidi di metterne di meno, o magari, con varia competenza sai che succede dopo il buco e allora vai ad intervenire sui dettagli interni con una precisione proporzionale alla conoscenza e, nel caso al potere di intervento, perch� puoi sapere tutto, ma non hai i pezzi e non concludi niente.

Nel nostro caso, fermo restando che l'operare sulle voci maggiori da i risultati maggiori con maggiore semplicit�, c'� un serio problema di potere di intervento perch� il governo nazionale pu� decidere per gli aspetti di sua competenza al che es i costi della politica generati dai costi diretti, prebende dei politici e numero degli stessi e dai costi indiretti, soldi che i politici dilapidano per alimentare la propria corruzione, furto e incapacit� gestionale sfuggono ai poteri del governo essendo funzione dell'autonomia costituzionale garantita a quelle entit�.
Ovvero la spesa delle camere e delle regioni � decisa da quegli organi in regime di autonomia dal governo centrale che quindi non pu� intervenire d'autorit�, ma solo mendicare e auspicare con i risultati noti.

Dopo questo si pone una questione, nei poteri propri, di definire ci� che serve e ci� che non serve, aspetto dove entrano n considerazioni, al che vediamo il governo, e la politica in generale che va ad interessarsi dei tagli sociali, ma si comprano gli F35 verso cui il pubblico avrebbe scarso interesse, la politica promette aiuti a mezzo mondo per suoi ritorni diplomatici di prestigio quando gli amministrati farebbero un ricco marameo a certe elargizioni.

Al che la percezione ragionevole e diffusa � che vengano tagliati i servizi perch� non si ha la capacit�, volont� e potere di incidere significativamente sull'evasione/elusione fiscale per aumentare le entrate e si ha scarso interesse sui reali desideri/necessit� del popolo sovrano al che ti compri gli f35 o vai a fare la guardia ai confini esteri invece di operare per il benessere dei contribuenti secondo il loro concetto di benessere.

Al contorno c'� pure un difetto di comuniczione visto che i loschi figuri si sperecano a spiegare perch� bisogna ridurre le pensioni e chiudere gli ospedali, ma mai si sono spesi a spiegare perch� ci servono dei cacciabombardieri che costano un sangue tanto che se te li abbattono perdi la guerra per collasso economico, devi dispiegare truppe in mezzo mondo per difendere gli altri quando ci ammazzano in casa, devi finanziare il burundi quando hai la fame in casa, tutte spese che vengono decise in silenzio senza che nessuno venga a renderne conto.

Cosette a cui non si ovvia con un rosario di vaffa allo stesso modo per cui se il vaffa lo dici ad una macchin rotta, questa non si mette mica a funzionare.

[Il gatto]

La stessa cosa di principio operando su diverse voci di spesa, certo poi ci sarebbe da vedere se riuscire a fare ci� che si vuole � altrettanto facile che dirlo e penso che poter operare sia la parte difficile dell'impresa che, dovendo obbligatoriamente essere fatta, porta a ripiegare, per l'urgenza e la gravit� del problema, su aspetti che per il contribuente non sono ottimali.
Es � evidente che andrebbe stroncata la spesa politica, diretta e indiretta, ma nel momento che ti scontri con l'autonomia costituzionale delle enti� politiche ecco che quell'autostrada del risparmio ottimale si interrompe contro un muro e si ripiega sulle solite voci a cui i soliti noti non possono opporre altrettanto forti sbarramenti.