Le religioni forniscono risposte preconfezionate a chi non ha voglia (o capacit�) di andare a fondo nelle cose, domande a chi invece ama interrogarsi circa quesiti cosmologici ed esistenziali, funge da collante sociale (dalla notte dei tempi le comunit� si stringono attorno alla figura del saggio, dello stregone, ... . L'altra fonte del potere � rappresentata dal guerriero, ma si tratta di un difensore, una figura che pu� accorpare nuovi territori con la forza ed � in grado di esercitare coercizione affinche le regole della comunit� siano rispettate, ma non fornisce con facilit� identit� ai singoli facendoli sentire parte della comunit� stessa, salvo che in rari casi in cui il carisma di questa figura � davvero superiore alla norma, ma che si esauriscono con la morte del personaggio), costituiscono le linee guida dei principi morali indispensabili al vivere associato, accorpano massivamente la cultura e la sapienza...
Direi che fatico di pi� a trovare una ragione per cui non dovrebbero esistere, non dico che non ne vedo del tutto, ma quelle che vedo non mi sembrano insite nella o nelle religioni, bens� nella natura umana: in un ipotetico mondo ateo le forme contradditorie che ritroviamo nelle religioni troverebbero terreno fertile (come gi� lo trovano) in altre manifestazioni del vivere comunitario.