Citazione Originariamente Scritto da Morwen Visualizza Messaggio
Quindi per te non c'� nessuno scrittore contempoeraneo degno di essere ricordato, � corretto?
Mah, da un punto di vista storiografico, ossia di ricostruzione di una determinata stagione e di un certo ambiente civile, intellettuale, umano, anche l'ultimo degli scalzacani merita di essere ricordato perch� contribuisce ad illustrare il quadro d'insieme: da questo punto di vista antologizzerei tranquillamente, oltre a Camilleri, o Saviano, pure Moccia, o Volo, pi� o meno per le medesime motivazioni per cui � antologizzato Metastasio (e mi perdoni la buonanima per l'accostamento comunque ingeneroso). A prescindere dal merito artistico si tratta comunque di fenomeni di massa che contribuiscono a delineare la storia del costume (vile) e delle idee (poche).
Se l'antologia in questione dovesse invece premiare il merito artistico, no, non includerei nessuno dei menzionati; piuttosto mi limiterei a saltare a pi� pari questo periodo.
Peraltro dovremmo anche intenderci sull'etichetta di scrittore: se la vogliamo interpretare in termini restrittivi, come di professionista delle lettere che fa dell'attivit� di romanziere, o poeta, o novellista (ma il genere del racconto, oramai, � scarsamente praticato) la loro principale attivit� e fonte di sostentamento, allora i nomi sinora menzionati sono adeguatamente rappresentativi.
Intendendola invece in termini estensivi, penso che questo torno di tempo potrebbe essere ricordato come un'epoca di grandi critici letterari nell'accezione pi� ampia del termine: personalit�, spesso accademici come Eco o Magris o critici tout court come Citati, che nel corso delle loro carriere hanno anche nutrito (felici) velleit� letterarie sostenute da uno stile impeccabile, ma che per l'ordinario si sono occupate di studiare la letteratura e non di farla.