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Discussione: Il digiuno di Pannella

  1. #1
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Il digiuno di Pannella

    Mai ci f� causa pi� giusta, secondo me.

    HA MANGIATO due mandarini per ringraziare Mario Monti, un men� da galera, forse in onore dei detenuti per i quali si batte. E cos� Marco Pannella ci ha regalato pure un sorriso, anche se per ricominciare davvero a bere e a mangiare vorrebbe qualche nome, Vasco Rossi per esempio, "che per� non sta bene e ha paura di non essere capace", e "Umberto Veronesi e Franco Battiato e Roberto Saviano e poi ci sono tanti giornalisti, scienziati, cantanti come Celentano e i fratelli Bennato, e gli artisti..., ma non ho voglia di fare lunghi elenchi".

    Vorrebbe quattro nomi trascinanti, di quelli "stoconMarco", che si candidino in una lista "rosa nel pugno per la giustizia e per l'amnistia", per farci spalancare gli occhi e costringerci a guardare l'ingiusto e il disumano delle prigioni, "il reato flagrante che lo Stato commette violando i diritti pi� elementari nelle carceri e il diritto alla normale durata dei processi: il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa condanna l'Italia da pi� di trenta anni". Quattro nomi dunque per aprire le porte delle carceri e infilare l'Italia nel bugliolo, nella puzza. E nelle violenze di quell'universo concentrazionario, nella sua ripugnanza: "Attenzione per�: non � un problema di piet�, ma di giustizia".

    Sdraiato sul lettino di ferro da malato con le sue bretelle a quadretti, le lunghe calze blu, la maglia a righe orizzontali, le mani che un critico d'arte defin� michelangiolesche, Marco parla in pannellese, che non � mai stato un linguaggio semplice, "non c'� sulla terra una sola parola che lo sia", ma che adesso � armoniosamente inarrestabile. Ed � percorso da sibili: "Quel Maroni � l'assassino degli immigrati che respinse in mare, glielo abbiamo detto e lui ha risposto che non gliene frega nulla". E poi fragorosi non-stop su argomenti come il sensus fidelium che un ironico sussurro trasforma in consensus fidelium.

    Il suo colloquiare dirama per rivoli inaspettati sino allo spiritualismo e all'energia: "Il non uccidere vale anche per la legittima difesa, perch� se sei bravo devi ferire, invece che uccidere". E ancora arrivano fischi perentori su uomini e cose che sembrano nominati per caso: "Napolitano non fa il garante ma l'impiccione e vuole fare il padrone dell'Italia". Poi improvvisamente il lessico diventa quello immediato della libert�, pi� pericoloso di qualsiasi controprova e di qualsiasi violenza del potere: "Ho spiegato a Mario Monti che il mio sciopero della fame non vuole costringerlo a fare le cose che non vorrebbe fare ma, al contrario, che voglio aiutarlo a fare le leggi che non riesce a fare".

    Gli obietto che se ha parlato cos� con Mario Monti, allora forse lo ha un po' confuso. E mi racconta che Monti gli ha detto: "Quando uscir� da qui vorrei che tu ricominciassi a bere. Cosa posso fare?". Pannella gli ha risposto con le teorie dell'ascesi e della non violenza. Poi in serata ha mangiato appunto i due mandarini che ha dedicato a Monti con l'augurio del brindisi. La sua battaglia ha sempre un sottofondo ilare, la risata gli veste la bocca scavata. A Monti ha pure parlato di Clemente, l'infermiere indiano che lo accudisce e che lo considera un guru, "una parola che secondo Clemente vuol dire pi� alto delle altezze dell'Everest". Clemente gli dice pure che "anche l'India avrebbe bisogno di gandhiani come me". E per un attimo ci passano davanti le ombre dei due mar� italiani reclusi in Kerala.

    Ma poi, come solo Pannella sa fare, tutto � diventato concreto e hanno parlato di amnistia e di leggi. Pannella ha cos� scoperto, e lo racconta con gratitudine, che tra lui e Monti, in queste ore di fame e di sete, c'� stata, imprevista, la scintilla: "Come diceva Leonardo Sciascia se Monti � venuto qui, se ha bussato a questa porta � perch� sapeva che l'avrebbe trovata aperta". La ministra della Giustizia Severino invece l'ha trovata chiusa: "Non potevo riceverla mentre Rita Bernardini spiegava in Senato che la sua legge sulla giustizia � una legge irresponsabile e che il suo celebrato sfollamento delle carceri significher� 54 detenuti in meno".

    E invece Monti e Pannella si sono capiti come due fratelli opposti e gemelli, due italiani innamorati dell'Italia che hanno in comune l'autenticit�, lo star bene nella propria sostanza, nella smoderatezza Pannella, nella morigeratezza il presidente, soldati di quella stessa fede che � la coerenza: "Alla fine ci siamo intesi su un'apertura di dialogo per l'amnistia e per la giustizia. Non � poco". Ma quanti segnali aspetta Pannella per ricominciare a bere? "Segnali ne arrivano tanti. Ma ne basterebbe uno, quello giusto". Bersani? "Mi ha invitato a riprendere a bere. Gli ho detto che � un Ponzione Pilatino o forse un Ponzino Pilatone, non ricordo". Fini? "� preoccupato per la mia salute ma non � d'accordo sull'amnistia. Gli ho risposto che non mi sorprende dall'uomo che ha messo la sua firma sotto due leggi orribili, la Fini-Giovanardi sulla droga e la Bossi-Fini sugli immigrati. Gli ho detto che molto meglio di lui era Pino Romualdi". Berlusconi? "Non esiste". Grillo? "Per l'Italia sono meglio i grillini o i pannellini?".

    Ogni tanto nella stanzetta della clinica si materializza una suora. Gli prende la pressione: 70 e 110. Poi una dottoressa gli fa l'elettrocardiogramma. Sergio Rovasio e Matteo Angioli gli stanno accanto come gli angeli credenti della tradizione, quelli che assistono il guerriero nel momento del massimo sforzo. E uno fa il conto degli errori e l'altro fa l'elenco delle cose giuste, e per ogni cosa giusta vengono cancellati tre errori. E sono belli perch� "Sergio il severo" si affretta a cercare la dolcezza e "Matteo il buono" si premura di dare rigore al trionfo. Pannella li tratta con amore ma non vuole solo l'aiuto fisico che entrambi gli offrono, vuole il loro cervello: "Non limitatevi all'emozione, non accontentatevi del brivido". In questa stanza Pannella � come il Sacro Pazzo che � figura della mistica. Solo a lui consentono di usurarsi, di smarrirsi nella follia dei gesti che forse non hanno un senso oggi ma sicuramente lo avranno domani.

    Gli dico: non costringerci a farti da becchini, stai facendo impazzire i tuoi amici e stai accendendo l'astio di chi dice "Pannella ha rotto co 'sti scioperi della fame". "Non lo dicono, glielo fanno dire, fanno finta che l'eccesso e l'oltranza stiano nel digiuno e non nella violazione della legalit�". E per�, obietto, il tuo corpo in sciopero della fame � il medium che assorbe e oscura il messaggio: nessuno parla delle carceri ma tutti della vita di Pannella, e tu sai di essere un soggetto ideale per la prosa giornalistica ispirata al lirismo che � la prosa peggiore, perch� tu cos� diventi un mito, un santone, Pannella generoso, Pannella monumento, Pannella scandalo, "non lasciate morire Pannella", � un catechismo che offende la tua identit� di laico.

    "Per la verit� sono stato sempre santificato dai credenti, penso a Baget Bozzo e a Giorgio Spini. Ma hai ragione: mi trattano amorevolmente, prendono nota del mio peso e mi invitano a bere un sorso. E c'� una strana complicit� tra me e il mondo che mi vuole nutrire a forza. D� loro la forza che non hanno". Gli ricordo che qualche anno fa, durante un altro sciopero della fame, mi disse che la voglia di nutrirlo a forza gli ricordava l'idea di mandare Ofelia in un convento: "Per preservare la virt� del casato, per salvare la mia vita e il loro onore". Il punto � che "non sopportano la mia fame e la mia sete e dunque quando tutti capiscono che io davvero rischio doverosamente e felicemente la vita, solo allora finalmente esplodono i grandi dibattiti che sempre uniscono e mai dividono un Paese, come per il divorzio, come per l'aborto, come per la fame nel mondo ... Ora non vogliono che si parli di giustizia e di carceri".

    E per� questa volta Pannella - mi raccontano - ha fatto piangere anche Emma che gli ha detto "stai superando i limiti". E allora hanno discusso del limite. Per chi la politica la sente sul corpo, per chi la intende come fame e come sete, � una disputa che, prima o poi, deve per forza arrivare. Pannella dice che "bisogna rischiare anche la vita", da sempre la Bonino gli replica che "il non violento non � un fachiro". Questa volta mi riferiscono che Emma si � sentita male. Dico a Pannella che tanta preoccupazione non l'aveva accesa mai: "Per preoccuparsi di meno bisogna occuparsi di pi�". Sul tavolo c'� una magnifica rosa rossa. � un regalo della signora Berenice Ambrosini Oriani, la moglie di un vecchio compagno di scuola: "Ti prego Marco desisti. Hai gi� vinto".

    Dico a Marco che se devo immaginare la sua morte, tra mille anni, la immagino cos�, mentre protesta per qualcosa. "Mille anni? Chiss� come mi odierei". Ha le labbra screpolate, la lingua secca, non ce la fa a parlare: "Ho bisogno di mezzora di silenzio". E prima di congedarmi mi racconta dell'euforia da digiuno e mi mostra un libro "Digiuno Autofagia e Longevit�". Pannella sostiene che lo sciopero della fame gli allunga la vita: "� un'arma di vita".

    Spegniamo la luce. Visto su quel lettino con il naso e la bocca grande tutto pelle ossa e occhioni chiari e stralunati, con Mirella che gli accarezza le caviglie, Pannella sembra aver recuperato una fisicit� da giovane Holden addormentato.

    Mirella Parachini � la compagna di una vita, e come nei veri e grandi amori Mirella e Marco da una vita si prendono e si lasciano per evadere da chiss� quali galere. Sicuramente mettono sotto i piedi la vecchiaia sia perch� lei � semplicemente bella, e accanto a lui non poteva che starci una donna bella, sia perch�, prosciugato sino a 72 chili, Pannella a 82 anni � l'utopia del mondo al contrario, di come sarebbe bello nascere vecchi e cominciare piano piano a ringiovanire e di come sarebbe bello acquisire, anno dopo anno, il vigore della giovinezza senza perdere l'esperienza della vecchiaia. Pannella, quel che resta di Pannella, � l� che ringiovanisce, l� che si asciuga, � li che Pannella si spegne bambino.

    (19 dicembre 2012) http://www.repubblica.it/politica/20...0/?ref=HRER1-1
    amate i vostri nemici

  2. #2
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    Mai ci f� causa pi� giusta, secondo me.
    Sar� pure giusta sul piano puramente ideale, ma prova a pensare di dargli una soluzione reale.

    Viene promossa l'amnistia che significa che da una certa data retroattiva viene cancellata una serie di reati e i criminali che li hanno commessi � come se nulla avessero fatto, ovviamente le loro vittime si tengono il danno, come se non lo avessero mai subito, solo che il danno non si cancella per decreto come la pena.
    Al contorno non esistendo, per decreto, il reato, scompare pure il risarcimento, ove sussista.

    Mo si provi a pensare la serie di reati da cancellare per ripulire i rei.

    L'unica cosa sensata che ho sentito � l'dea della severino di ridurre la popolazione carceraria espellendo gli stranieri, rei di crimini minori, al che si dimezzerebbe la popolazione carceraria ritornando ampiamente nella capienza di norma visto che per il crimine nostrano le strutture sono adeguate.
    Ultima modifica di Il gatto; 19-12-2012 alle 09:36

  3. #3
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    Agghiacciante.
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  4. #4
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    Le conseguenze dell'indulto hanno agghiacciato ben di pi� e tanti di pi�.
    Per i galeotti sar� pure una pacchia e una grande conquista, per le loro vittime passate e future un po meno.

    Troppi fanno belle chiacchiere ma poi a fare le vittime dei delinquenti non ci vanno loro che navigano ad un palmo da terra.

  5. #5
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    Te ti chiami fuori, Gatto? Sei integerrimo, inappuntabile, irreprensibile? Beh...complimenti!
    amate i vostri nemici

  6. #6
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    Qui si parla di responsabili di crimini, non di colpe generiche che in gran parte non implicano la necessit� dell'arresto a che la cosa non venga ripetuta e aggravata.

    Sta qua il problema, un criminale viene detenuto per limitare l'ulteriore danno che pu� arrecare alle potenziali vittime future e da ci� deriva una notevole difficolt� di cancellare i crimini spefici che prevedono la detenzione visto pure che al gabbio ormai ci si sta per crimini veramente gravi.
    E cosa nota e ripetiva e fonte di disagio e lamentela la presenza in libert� di delinquenti conclamati , ma che ancora non hanno ammazzato notoriamente nessuno.

    Chi liberiamo, i corrotti, ne sono tanti come i fiorito?

    Comunque prova a fare una lista dei reati che ritieni da indultare e che producono reali periodi detentivi.
    Ovvero massacri di botte uno ed � inutile amnistiare il delitto di violenza privata perch� quello in galera non ci va per le norme gi� presenti, la truffa non � punita, il primo furto nemmeno.

  7. #7
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    Le condanne per delitto con sentenza irrevocabile

    condannati per delitto pi� grave nell'anno 2009 sono stati 257.282 (di cui detenuti ce ne stanno un 120.000 su una capienza di circa 70.000)

    Il maggior numero di condannati per reato pi� grave riguarda il reato di furto (29.491 nel 2009 - dato in netta diminuzione rispetto al 2008 in cui era pari a 35.327), le violazione delle leggi in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope (28.722 condannati con reato pi� grave pari a tale violazione nel 2009), il riciclaggio e la ricettazione (20.008 condannati con reato pi� grave pari a ricettazione o riciclaggio nel 2009), la violazione delle norme in materia di immigrazione (18.351 condannati con questo reato pi� grave nel 2009, in leggera diminuzione rispetto al 2008 in cui erano 20.539).

    http://www.istat.it/it/archivio/52159

    Significa
    che per svuotare le carceri vanno amnistiati i reati di furto nelle sue varianti, il traffico di droga, riciclaggio e ricettazione e il traffico di merce umana.


    Una significativa presenza carceraria � data dai detenuti in day gabbio, ovvero ci stanno meno di una settimana ed escono in attesa di giudizio generando un significativo numero medio di presenze.
    Questo dipende dal fatto che per i reati che prevedono una pena detentiva � previsto l'arresto immediato nel caso il colpevole si colto sul fatto, arresto che poi si mantiene solo nel caso ci sia possibilit� di ripetizione, fuga o inquinamento delle prove.
    Ora a pensare di arrestare qualcuno mentre sta attuando un reato grave e lasciarlo andare non viene bene, tanti casi come diversi omicidi volontari recenti dimostrano che si pu� fare e infatti abbiamo n assassini a spasso, ma qualche giorno per valutare lo specifico caso pure ci vuole.

    Diventa quindi irrealistico dire che sono "povere" anime in pena, serve dire quali dei reati che producono detenuti vanno annullati ed � cosa diversa parlare dei reati concreti anzich� di "anime" sofferenti ed oppresse nei loro diritti, come se poi anche le vittime non avessero diritti.
    Ultima modifica di Il gatto; 19-12-2012 alle 14:03

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Il gatto Visualizza Messaggio
    Le condanne per delitto con sentenza irrevocabile

    condannati per delitto pi� grave nell'anno 2009 sono stati 257.282 (di cui detenuti ce ne stanno un 120.000 su una capienza di circa 70.000)

    Il maggior numero di condannati per reato pi� grave riguarda il reato di furto (29.491 nel 2009 - dato in netta diminuzione rispetto al 2008 in cui era pari a 35.327), le violazione delle leggi in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope (28.722 condannati con reato pi� grave pari a tale violazione nel 2009), il riciclaggio e la ricettazione (20.008 condannati con reato pi� grave pari a ricettazione o riciclaggio nel 2009), la violazione delle norme in materia di immigrazione (18.351 condannati con questo reato pi� grave nel 2009, in leggera diminuzione rispetto al 2008 in cui erano 20.539).

    http://www.istat.it/it/archivio/52159

    Significa
    che per svuotare le carceri vanno amnistiati i reati di furto nelle sue varianti, il traffico di droga, riciclaggio e ricettazione e il traffico di merce umana.


    Una significativa presenza carceraria � data dai detenuti in day gabbio, ovvero ci stanno meno di una settimana ed escono in attesa di giudizio generando un significativo numero medio di presenze.
    Questo dipende dal fatto che per i reati che prevedono una pena detentiva � previsto l'arresto immediato nel caso il colpevole si colto sul fatto, arresto che poi si mantiene solo nel caso ci sia possibilit� di ripetizione, fuga o inquinamento delle prove.
    Ora a pensare di arrestare qualcuno mentre sta attuando un reato grave e lasciarlo andare non viene bene, tanti casi come diversi omicidi volontari recenti dimostrano che si pu� fare e infatti abbiamo n assassini a spasso, ma qualche giorno per valutare lo specifico caso pure ci vuole.

    Diventa quindi irrealistico dire che sono "povere" anime in pena, serve dire quali dei reati che producono detenuti vanno annullati ed � cosa diversa parlare dei reati concreti anzich� di "anime" sofferenti ed oppresse nei loro diritti, come se poi anche le vittime non avessero diritti.
    e quindi diciamolo (leggendo la statistica) quali sono i 'reati' frutto di leggi ideologiche e sballate . o devo pensare che tenere in galera una folla di disgraziati (lato sensu) rei di immigrazione clandestina serve a garantire la pace sociale, la sicurezza collettiva e/o a far sentire meglio le loro 'vittime'? ovvero la massa di cavalli maghrebini che entrano ed escono dalle patrie galere render� i nostri rampolli (o noi stessi) meno propensi a una serena canna del sabato sera? intasando oltretutto tribunali, procure, posti di polizia e quant'altro per dar la caccia alle streghe?
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  9. #9
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    In quella statistica rientrano le condanne penali un po' diverse dall'immigrazione clandestina che ove non stiano a spasso nemmeno cercati occupano i cie.
    La stessa cosa dei tossici che per il solo drogarsi non vanno a costituire un gran popolazione carceraria.
    Ci sono pero' reati piu' gravi connessi con droga e immigrazione che da quei nomi sono caratterizzati.

    Il clandestino lo espelli e hai risolto, il voluto e' pero' l'amnistia per i veri reati che sono quelli che popolano le patrie galere.

    E infatti si e' visto con l'indulto chi e' tornato in circolazione, l'amnistia lo ricalca mediamente per gli stessi reati annullando il reato quindi tutta la pena e eliminando pure il processo, non e' successo niente.
    Cosa scollegata dall'essere clandestini che non e' l'azione di una volta in un momento.
    Ultima modifica di Il gatto; 19-12-2012 alle 16:28

  10. #10
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    In quella statistica rientrano le condanne penali un po' diverse dall'immigrazione clandestina che ove non stiano a spasso nemmeno cercati occupano i cie.
    La stessa cosa dei tossici che per il solo drogarsi non vanno a costituire un gran popolazione carceraria.
    Ci sono pero' reati piu' gravi connessi con droga e immigrazione che da quei nomi sono caratterizzati.

    Il clandestino lo espelli e hai risolto, il voluto e' pero' l'amnistia per i veri reati che sono quelli che popolano le patrie galere.
    non lo metto in dubbio. tuttavia chi per carceri bazzica ripete spesso � che c'� un sovraffollamento carcerario dovuto a gente che non � di sicuro in posizioni apicali nel crimine, mettiamola cos�. se mi dici che ci sono circa 20 mila grandi trafficanti di droga e altrettanti di schiavi in galera mi sconcerto.
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  11. #11
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    Un piccolo rapinatore di vecchiette non e' in una posizione criminale di spicco, ma fa pericolo sociale e numero quindi per liberare posti devi andare sul crimine diffuso che richiede carcerazione

  12. #12
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    Complessivamente si dovrebbero liberare un 70000 posti galera per avere un margine di tempo per il nuovo gran pienone, certi numeri non si ottengono con i casi pietosi buoni solo per la pubblicita' alla causa, ingannevole come tutte le pubblicit�.
    Per fare l'impresa per� la politica dovrebbe fornire una maggioranza che vada dagli elettori a spiegare perch� li ha messi in balia di una criminalit� diffusa che gi� ora fa sentire la sua oppressione ignorando il loro grido di dolore.
    In una situazione politica di equilibri molto precari con la gente un tantinello avvelenata nei loro confronti ritengono di evitarsi gli ulteriori sputi che deriverebbero loro da una decisione in tal senso, confortati dall'approvazione ottenuta con l'indulto.

    E anche pannella, � una vita che fa la fame senza morire mai e, volendo infierire, in fondo � campato sempre di politica, quindi non sta nemmeno a restituire il maltolto.
    Se non era per la politica la fame la faceva vermente e senza tanti conforti di rango e magari non avrebbe avuto tante attenzioni come non le ha chi non ha i suoi privilegi.
    Ultima modifica di Il gatto; 19-12-2012 alle 18:02

  13. #13
    gattara L'avatar di circolo.pickwick.ter
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    Un piccolo rapinatore di vecchiette non e' in una posizione criminale di spicco, ma fa pericolo sociale e numero quindi per liberare posti devi andare sul crimine diffuso che richiede carcerazione
    e infatti proprio non mi pare di aver annoverato i rapinatori di vecchiette fra i relitti non pericolosi che affollano le carceri per i deliri ideologici degli ultimi anni, lasciamelo dire. in compenso vedo che glissi su quel che dico io, o solo a te � concesso essere ... sintatticamente complesso?

    per chiarezza: le leggi bossi-fini sull'immigrazione e giovanardi fini - ancora lui! - sugli stupefacenti hanno riempito le patrie galere di paccottiglia, poi la cirielli ha dato il colpo di grazia infierendo sui piccoli recidivi e salvando pesci grossi, squali e pescecani. omaggi.
    Ultima modifica di circolo.pickwick.ter; 19-12-2012 alle 18:12
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  14. #14
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    Questi per� sono i tipi che fanno numero e quindi definiscono i reati da amnistiare servendo le decine di migliaglia di liberazioni e non un esercizio di magnanimit� rilasciando dei poveri disgraziati innocui che fanno al massimo le centinaia, andrebbero scelti individualmente caso caso e per i quali esiste l'istituto della grazia.
    L'amnistia opera su grande scala prendendo un reato diffuso che produce detenuti a migliaglia, sotto a 5 anni dentro non ci si va, salvo essere delinquenti abituali, ci� richiede che si operi su reati seri e non su situazioni marginali.

    fra i relitti non pericolosi
    Comunque pensa i relitti innocui poi prova a fare l'elenco dei reati da amnistiare perch� � il reato e non la persona ad avere l'amnistia.
    Una volta stabilito il reato da cancellare tutti i condannati per quel reato escono e i colpevoli sia noti, che da cercare vengono mondati dalle colpe e mai pi� cercati, ne infastiditi.

    Ovvero si tratta di scegliere fra furto, rapina, lesioni, reati del lavoro, reati sessuali, corruzione, in ognuno ci sar� qualche vittima, ma l'amnistia non vede la persona, cancella il reato commesso.

    E' accusato di furto chi ruba 100 euro, chi ruba automobili, chi fa saltare un bancomat, viene amnistiato il furto ed escono tutti i ladri, non solo quelli piccoli e valutati innocui.
    Ultima modifica di Il gatto; 19-12-2012 alle 18:17

  15. #15
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    Questi per� sono i tipi che fanno numero e quindi definiscono i reati da amnistiare servendo le decine di migliaglia di liberazioni e non un esercizio di magnanimit� rilasciando dei poveri disgraziati innocui che fanno al massimo le centinaia, andrebbero scelti individualmente caso caso e per i quali esiste l'istituto della grazia.
    L'amnistia opera su grande scala prendendo un reato diffuso che produce detenuti a migliaglia, sotto a 5 anni dentro non ci si va, salvo essere delinquenti abituali, ci� richiede che si operi su reati seri e non su situazioni marginali.


    Comunque pensa i relitti innocui poi prova a fare l'elenco dei reati da amnistiare perch� � il reato e non la parsona ad avere l'amnistia.
    Una volta stabilito il reato da cancellare tutti i condannati per quel reato escono e i colpevoli sia noti, che da cercare vengono mondati dalle colpe e mai pi� cercati, ne infastiditi.

    Ovvero si tratta di scegliere fra furto, rapina, lesioni, reati del lavoro, reati sessuali, corruzione, in ognuno ci sar� qualche vittima, ma l'amnistia non vede la persona, cancella il reato commesso.
    e ti ribadisco che ci sono reati bagatellari che da soli alleggerirebbero la pressione, e ti ho anche detto esplicitamente pi� volte in quale direzione guardare. cos� qualche MIGLIAIO di posti si libererebbe - e visto che i miei dati sono un bel po' diversi dai tuoi, sarebbe gi� qualcosa.

    copio e incollo>:
    (repubblica, 7 marzo 2012) La Commissione Diritti umani di Palazzo Madama ha approvato all'unanimit� il "Rapporto sullo stato dei diritti umani negli istituti penitenziari e nei Centri di accoglienza e trattenimento". Fra i problemi, il sovraffollamento, le morti, l'assistenza sanitaria, la condizione di omosessuali e transessuali. I detenuti sono 66.632, la capienza nei 206 istituti di pena � di 45.742 posti.
    arpia certificata

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