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Discussione: i miei "Fratelli"

  1. #1

    i miei "Fratelli"

    Devo raccontare...

    Stamane ho rivisto Gaspare. Uno dei miei "Fratelli".

    Devo precisare, io non ho fratelli naturali, bens� adottati, poich� ho vissuto per anni accanto a due amici con la quale ho condiviso tante storie e avventure. Si chiamano Gaspare e Cosimo (sono i veri nomi) e loro si, che sono fratelli naturali.

    Rivedere Gaspare � stata come al solito un'esplosione di gioia. Un'emozione straordinaria, qualcosa che � difficile da descrivere, cos�, anche senza correre il rischio di fraintendimenti... volendo essere maligni...

    E invece � solamente l'incontro di due amici che si conoscono da quando avevano entrambi 9 anni!! Gaspare � un fratello! Ma che dico, di pi�. E lo stesso � Cosimo, che rispetto a noi ha solo un anno in pi�. Con loro ho vissuto momenti della mia fanciullezza e della mia adolescenza che con il tempo hanno portato ad un legame indissolubile, tant'� che Gaspare poi � diventato il mio padrino di cresima (in quel lontano 1988).

    Oggi, non ci frequentiamo pi�, posso dire. Ma non perch� non ci sia stima, anzi!!! Solamente ognuno ha percorso la propria strada. Cosimo � diventato medico e vive in un lontano paesino sperduto nei Nebrodi, Gaspare, dopo diversi mestieri, � diventato un promotore finanziario... io un agente marittimo.

    Di storie ce ne sono da raccontare... come quando, abitando di fronte, dai balconi ci tiravamo i pomodori che le nostre madri compravano al mercato... o quando, tutti e tre insieme, frequentavamo gli scout...

    oppure quando, diciassettenni rubavamo l'auto del loro nonno, una innoccenti abarth e ce ne andavamo in giro per il quartiere, salvo poi essere riaccompagnati a casa dai carabinieri....

    o come quella volta in cui a me e Gaspare ci condussero in caserma, in stato di arresto, prendendoci anche due sonori ceffoni dal brigadiere con i "baffoni" (un classico)... e poi i cazzotti dei nostri genitori, dopo, una volta giunti a casa!

    Eravamo talmente "turbolenti" che mio padre con loro padre, aveva stipulato una convenzione. Ognuno dei due era autorizzato a picchiare i figli dell'altro, allo stesso modo con cui picchiava i propri.

    Mio padre ci prendeva a calci... il loro... a cazzotti. Tra i due, noi preferivamo mio padre, perch� il loro, da giovane, era stato un pugile semiprofessionista. Con un cazzotto ben assestato nello stomaco, ti faceva rimanere a terra, aggrovigliato su te stesso, per ore senza avere la forza di dire "Ahi"

    Gaspare e Cosimo assomigliano a Bud spencer e Terence Hill. Veramente!! Potrei farveli vedere in foto se non mi credete!!

    Gaspare � biondo (adesso bianco) e con gli occhi azzurri. Cosimo scuro, capelli neri e occhi castani e dalla corporatura uguale a bud spencer.

    Caratteri diversi. Cosimo un tipo tranquillo, ma quando perdeva la pazienza non lo fermava nessuno. Una volta ho visto Gaspare buttarsi dal balcone inseguito dal fratello, incazzato come una iena. Meno male che abitavamo al primo piano!!

    Gaspare invece � un tipo brillante, di successo, soprattutto con le donne, sin dall'adolescenza e.... sempre con qualche idea per la testa, specialmente per ottenere un profitto. Aveva un'abilit� eccezionale nel coinvolgerli nelle pi� disparate situazioni.

    Ad ogni modo, se vi fa piacere, utilizzerei questo spazio per raccontare un po noi... delle nostre avventure, che ripeto sono tante e devo dire che mi reputo fortunato perch�, veramente, con loro, ho vissuto delle storie pazzesche! Storie che ancora oggi, quando ce le ricordiamo, ci fanno venire i crampi allo stomaco. Pensate solo che quando ci ritroviamo, spesso cominciamo a ridere senza alcun motivo, o meglio, ognuno di noi, guardando l'altro, ricorda qualcosa e comincia a ridere!!

    a presto quindi.
    Ultima modifica di bumble-bee; 01-03-2013 alle 20:28
    Bambol utente of the decade

  2. #2
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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  3. #3
    mi spiace per come � andata a te. Io ho sofferto quando mi trasferii in un altra citt�. Mi mancavano, sia loro, sia gli altri amici. Ma poi con il tempo realizzai che ci� che era stato era stato e... comunque qualcosa era rimasto oltre la distanza... l'amicizia e i ricordi. Non � poco, volendosi accontentare.
    Bambol utente of the decade

  4. #4
    Dunque... iniziamo.

    Per primo conobbi Cosimo. Ci conoscemmo in spiaggia, nel lontano 1977. O meglio, per darvi un'idea migliore, dovrei dire che ci conoscemmo in un circolo balneare. Il circolo della marina militare, e precisamente, dei sott'ufficiali. Sapete bene che i militari si distinguono in ufficiali, sott'ufficiali e truppa. La tradizione vuole che questi si creino ognuno i loro luoghi dove riunirsi, anche a bordo delle navi. Esistono infatti le mense ufficiali e quelle dei sott'ufficiali e della truppa. Anche nei sommergibili esistevano delle mense separate, tanto per rendere l'idea di come le categorie, anche se a stretto contatto, nelle ore ricreative e per distinguersi, vivevano nettamente separati.

    Dunque dicevo, ci conoscemmo alla spiaggia sott'ufficiali di Augusta. Questa spiaggia si trova in una penisola che si affaccia sul golfo Xifonio, appena fuori la cittadina di Augusta e si trova precisamente in mezzo ad altri due circoli : La spiaggia Ufficiali e quella degli Operai, cio� quella destinata a tutti gli impiegati civili e operai che ad Augusta lavorano per le forze armate e precisamente per la Marina Militare. Questi ciroli sono i pi� belli e pi� organizzati d'Italia. Molti militari vengono da ogni parte d'Italia per trascorrere delle vacanze qui. Naturalmente sono nati e sono tutt'ora dei circoli ricreativi, dove si paga pochissimo perch� non hanno scopo di lucro. Ancora oggi sono meta ambita di tutti gli Augustani e non, i quali, senza percorrere pi� di un kilometro dalla citt�, durante l'estate, si recano al mare tutti i giorni.

    Io la frequentavo in quanto figlio di un sott'ufficiale di marina e pertanto ero un cosidetto "famigliare". Perch� dovete sapere che anche all'interno di ogni singola spiaggia esistono nette distinzioni. I sott'ufficiali sono i cosiddetti "Titolari", poi ci sono mogli & figli, considerati "famigliari", infine ci sono, gli ultimi in classifica, gli amici che � possibile far entrare, i cosiddetti "ospiti".

    Questa ultima categoria � quella pi� sfigata di tutte, perch� non ha titolo per parlare o lamentarsi con la direzione o pretendere diritti come quello di parcheggiare l'auto nei pochi posti riparati dal sole, ecc. Per loro, in caso di controversie, possono parlare i titolari che gli ospitano. Anche i famigliari non potrebbero parlare, ma con il tempo, le mogli dei titolari, un p� alla volta, sono finite per credersi anche loro dei titolari, riservandosi il diritto di intervenire in discussioni o protestare con la direzione, ecc.ecc.

    Una cosa abbastanza seccante in quell'ambiente particolare, perch� spesso evidenzia i contrasti dei caratteri delle coppie. E cos� se tal capo (tutti i sott'ufficiali si chiamano capo) � un tipo tranquillo, accomodante e la moglie invece � una donna "battagliera", petulante, che non si lascia strappare un filo di capello.... quindi, all'occhio sociale (dentro la spiaggia, che rappresenta un micro mondo), ecco che il marito diventa una "coquecchia" perch� si lascia comandare o lascia fare alla moglie, piuttosto che esporsi lui direttamente, diventando uno zimbello a confronto con gli altri capi.

    Lo sapevo, mi sono dilungato.... ma mi sembra importante descrivervi le peculiarit� di questo luogo che torner� sovente nei miei futuri racconti.

    La combinazione volle che mentre io facevo amicizia con Cosimo, anche i nostri genitori fecero amicizia tra loro. Noi giocavamo a bigliardino, facevamo il bagno insieme, e in nostri genitori giocavano a carte (la classica partita a briscola in cinque).

    Gaspare non c'era. Si trovava nel paese dei nonni paterni, Sorrento. La loro era una famiglia mista, Il padre, Zio Franco, di Sorrento, la madre, Zia Vera, di Augusta. Ad ogni modo erano pur sempre di origine "borbone" La mia famiglia invece tutta di origine solarinese, un paesino in provincia di Siracusa. In quel periodo per� abitavamo ad Augusta, in un appartamento provvisorio della Marina Militare. La marina infatti metteva a disposizione degli appartamenti per i sott'ufficiali che avevano famiglia e che si trovavano in stato di imbarco. Naturalmente era un privilegio che avevano solo coloro che prestavano servizio a bordo di navi. Una volta sbarcati, dovevano lasciare l'appartamento. Pertanto sapevamo che prima o poi dovevamo trasferirci altrove.

    continua....
    Ultima modifica di bumble-bee; 02-03-2013 alle 15:51
    Bambol utente of the decade

  5. #5
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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  6. #6
    Party Crasher L'avatar di okno
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    Giusto sabato siamo andati in gruppo a trovare un fratello che non c'� pi�. La nostra � una famiglia composta da fratelli maggiori, lo zoccolo duro, e fratelli minori, quelli che ogni tanto vanno e vengono. Mi ha colpito la riverenza dimostratami da fratellini che non vedevo pi� da mesi, o da anni. Un salto indietro nel tempo.
    "Tipo piacevole. Mai scontato. Non banale." - Utente da Empoli


    -=1313=-

  7. #7
    Venuti a conoscenza che stavamo cercando un altro appartamento ad Augusta, Zia Vera (l'appellativo zia era un modo per chiamare ognuno i genitori degli altri e non fu adottato da subito, naturalmente) ci propose un appartamento libero che si trovava proprio nella palazzina di fronte a quella in cui abitava, e al primo piano, come il suo. Il complesso condominiale si chiama "Magnolia" e si trova nel quartiere Paradiso, situato nella punta estrema di Augusta.

    Augusta � una cittadina che si trova su un isolotto collegato alla terraferma da un ponte che attravesta una porta, chiamata "Porta Spagnola" in quanto fu costruita dagli spagnoli e rappresentava l'unico accesso all'isola. Appena dopo si trova il possente Castello Svevo, adesso abbandonato, un tempo adibito a prigione fino alla fine degli anni 70 (io ricordo i carcerati affacciati alle finestre).

    Ebbene in quartiere Paradiso si trova nella punta opposta dell'isola ed � chiamato "Paradiso" per via della quiete che la zona ancora oggi, offre, dato che � una zona residenziale e non c'� molto traffico veicolare.

    Quel condominio si trovava (e si trova ancora) a non oltre 5 metri dal mare.

    4367555.jpg

    ecco una foto, palazzina scura, accanto a quella bianca, ultima da sinistra (guardando la foto)

    Una casa molto grande e con una vista unica, come potrete notare. Mia madre ne ne innamor� e cos� la prendemmo in affitto. Settembre 1980, al costo di 250.000 mila lire al mese... all'epoca. Ci trasferrimmo subito, entro la fine di quell'estate. Mio padre sarebbe sbarcato a fine Settembre. Prima di trasferirci conobbi anche Gaspare, che nel frattempo era tornato dalla vacanza a Sorrento. Un tipo magrolino, biondo e con i capelli a caschetto, occhi azzurri. All'inizio non ci facemmo tanta simpatia, mi sentivo legato pi� a Cosimo perch� l'avevo conosciuto prima e poi quel bambino aveva sempre un atteggiamento particolare che l� per l� non capii subito. In pratica aveva un modo di relazionarsi con gli altri basato sulla competizione. Ogni scusa era buona per porre un confronto, per organizzare una gara, per fare una verifica di chi sapeva far meglio una determinata cosa.
    Ultima modifica di bumble-bee; 05-03-2013 alle 21:45
    Bambol utente of the decade

  8. #8
    Gaspare era (ed � ancora) molto egocentrico. Questo suo atteggiamento � riscontrabile in molte delle storie che andr� a raccontare. Storie e avventure che altrimenti non avremmo vissuto se avesse avuto un carattere diverso.

    Il giorno in cui ci trasferimmo nella nuova casa, i miei erano molto indaffarati e pertanto sia io che mia sorella, fummo ospitati dai genitori di Gaspare e Cosimo. Gaspare e Cosimo avevano (ed hanno ancora) due sorelle minori. Eravamo sei ragazzini quindi, che quando si riunivano, comprensibilmente facevano molta caciara. A pranzo zia Vera ci fece accomodare a tavola. Zio Franco era a dare una mano ai miei genitori con il trasloco. Quando la Zia mise nel piatto di pasta un mestolo di salsa di pomodoro.... con dei pezzettoni di cipolla... che mi faceva senso solo a guardarli, all'improvviso fui preso dal panico. Non avevo il coraggio di dire che non mi piaceva la cipolla (che ancora oggi non mangio) e senz'altro non sarei rimasto l� a mangiare quel piatto. Cos� pensai bene di scappare. Corsi via e mi precipitati nella nuova casa. Dopo un p� Zia vera mi raggiunse e.. l� cominci� una rapporto d'amore, ancora oggi vivissimo, tanto che quando mi vede mia zia ripete sempre che sono il suo quinto figlio. Mi rassicur�, mi prese per mano e tornammo a casa, facendomi mangiare altro. Il nostro rapporto d'affetto comunque, non escludeva rimproveri, anche abbastanza seri, avvenuti in futuro, quando necessari. Zia Vera � una donna forte, determinata, capace di fulminarti con uno sguardo... e tante volte rimasi fulminato da lei nel corso degli anni.

    Non posso dimenticare quando alle due di notte citofonai a casa sua. Ero terrorizzato. Si affacci� al balcone. Mi guard� e mi disse con voce grave : "Bumble, dov'� Gaspare?" ed io con voce tremante "Non ti preoccupare zia, sta bene, � solo stato trattenuto in caserma" risposi. "Va bene, sali" .... ma ci arriveremo.

    Dunque dicevo, Zia Vera ci fulminava con lo sguardo. Zio Franco ci prendeva a pugni dolorosissimi per i nostri muscoli (sapeva dove colpire), mio padre pi� che altro urlava e se capitvamo a tiro, ci faceva arrivare uno o due calci.... mi madre.... beh... a me spaccava sulla schiena i manici di scopa... con Cosimo e Gaspare invece, si comportava da zia comprensiva.

    Ma torniamo a noi. Ben presto in quel condominio, i pomeriggi, finirono di esser tranquilli. Oltre a noi sei, altri ragazzini si unirono alla "banda" del condominio Magnolia e, specialmente d'estate, si rimaneva tutti fuori fino sera. I garage erano porte da calcio e ogni goal veniva certificato da un assordante fracasso della saracinesca colpita dal pallone. Ogni tanto il proprietario della nostra "porta" preferita si affacciava, lamentandosi e cos� cambiavamo porta... salvo poi cambiare di nuovo e di nuovo... insomma tutti i garage de condominio hanno suonato a turno, in quegli anni e molti vetri delle balconate, sono rimaste scheggiate dai notri tiri, fuori porta. Naturalmente i rimproveri fioccavano e pi� di una volta, i vari capi condomini, a turno, venivano a segnalarci le lamentele degli altri inquilini.

    Una coppia di anziani senza figli, I signori "Giardina", erano i principali nostri accusatori. A ragione, devo dire, e spesso per causa loro, io e i miei fratelli abbiamo subito punizioni esemplari. Un giorno mio padre, con un coltello, mi tagli� a met� il pallone. Avevo scheggiato una vetrata del loro balcone.
    Bambol utente of the decade

  9. #9
    Il rapporto con Gaspare era altanelante, per via del suo radicato egocentrismo. Lui era il pi� bravo in tutto, il pi� capace, il pi� fico di tutti. Il fatto � che aveva ragione. Possedeva una spiccata capacit� nella maggior parte delle attivit� in cui noi ragazzini potevamo cimentarci. Se giocavamo al calcio, lui era bravo sia in porta che all'attacco, se smontavamo i carburatori dei motorini, lui era in pi� bravo, tanto che era lui il "truccatore", cio� colui che si arrabbattava per aumentarne la cilindrata, se giocavamo a poker, lui era colui che vinceva.... sempre. Questa bravura vantata e dimostrata con i fatti, spesso indispettiva anche noi, io compreso. Cos� per esempio, quando decidemmo di giocare al calcio, lui divent� portiere... e anch'io lo diventai. Naturalmente lui arriv� a giocare in squadre di calcio a livello di promozione e altre categorie minori, girando anche per le province, io invece... oddio gioco tutt'ora, ma solo tra amici. Ci scrivemmo in palestra... ebbene dopo qualche mese io abbandonai perch� capii che la palestra mi scocciava tantissimo.... lui invece � arrivato a gareggiare molte volte di bodybuilding... con tanto di foto, articoli, premi ecc. ecc. Certo sembrava un salsicciotto... ma si faceva guardare... tutto questo per dire che ogni cosa che faceva arrivava sempre a certi livelli.

    Insomma se vi dovessi descrivere come eravamo, potrei utilizzare questa scena :



    Naturalmente il biondo della situazione era lui....

    Ad ogni modo il nostro rapporto non era sempre conflittuale, anzi!! Spesso eravamo complici. Gaspare venerava suo padre. Era il suo mito vivente. Spesso prendeva le foto del padre, che da giovane si allenava per gli incontri di boxe, e paragonava il suo fisico al suo, specialmente quando inizi� a frequentare la palestra.

    Cosimo invece era un tipo decisamente diverso. Anche se di un solo anno pi� grande, il suo carattere era abbastanza tranquillo e soprattutto mostrava molta sicurezza di se. Il meglio di se lo dava con gli studi. Terminate le medie frequent� il liceo classico.... e poi prese la facolt� di medicina. Si distingueva da noi perch� durante l'adolescenza, frequentava la "creme" della borghesia del paese, che mandava i propri figli al liceo classico, naturalmente, come si conviene per ogni famiglia ben in vista nel paese. Comunque non se la tirava molto e non disdegnava la nostra compagnia, anzi!! Con il padre Cosimo aveva un rapporto leggermente conflittuale... come me del resto.
    Cosimo, a parte la barba... aveva la stessa fisionomia e corporatura di Bud spencer e apparentemente era sempre tranquillo



    apparentemente.... perch� se gli prudevano le mani... io e Gaspare potevamo solo scappare.
    Ultima modifica di bumble-bee; 11-03-2013 alle 20:02
    Bambol utente of the decade

  10. #10
    premessa : i racconti che seguiranno saranno random, secondo i suggerimenti che la memoria di detter� di volta in volta... anche perch� sarebbe una faticaccia procedere in ordine cronologico.

    Cominciamo :

    Periodo natalizio, casa di Gaspare. Mentre i nostri genitori e altri amici di comitiva si trovavano nel salone a giocare a carte, io e Gaspare, un po annoiati nella stanza da letto dei suoi genitori, guardavamo la TV. Un p� per gioco, cominciammo a guardare la pubblicit� in TV e a imitarle, facendone il verso e mettendoci del nostro per fare i buffoni. Ben presto le nostre risate si sentirono in tutto l'appartamento, tanto da incuriosire una delle sorelle di Gaspare che venne a sbirciare. Mentre entrava nella stanza da letto a Gaspare scapp� di bocca il termine "Scecchigno". Un termine di cattivo gusto che, per chi non lo sapesse, dalle nostre parti indica un tizio che ha un pene abbastanza sviluppato.

    La sorella di Gaspare, che non conosceva questo termine, chiese cosa volesse significare, allora Gaspare ridendo le rispose di domandarlo al padre. Detto fatto, usc� dalla stanza e si diresse verso il salone dove giocavano a carte i nostri genitori. All'inizio pensavamo che non avrebbe avuto il coraggio e invece da li a poco sentimmo : " Pap�, pap�, cosa vuol dire Scecchigno?" All'improvviso nella stanza ci fu il gelo! Tanto nel tavolo degli uomini, che delle donne, tutti si zittirono. Zio Franco imbarazzato e bianco in viso le disse lapidariamente "Paola, vai nella tua stanza!". Ma Paola imperterrita ripet� la domanda : "Dai pap�, che vuol dire scecchigno?. Zio Franco cominci� a fumare come una locomotiva lanciata alla massima velocit� "TI HO DETTO VATTENE NELLA TUA STANZA!!" Noi sentimmo questo vocione, ma presi dall'euforia del momento non avvertimmo l'imminente pericolo.... almeno fino a quando non sentimmo Paola urlare e piangere per un sonoro ceffone preso dal padre.

    Continuai a ridere, fino a quando vidi Gaspare all'improvviso accucciarsi sul letto in posizione di difesa. Non ebbi il tempo di pensare, ma solamente di girarmi e vedere alle mie spalle zio Franco piuttosto incazzato. Riuscii a dire solo "No zio... no!" che un pugno dritto allo stomaco mi stese a terra dolorante e lasciandomi senza respiro. Da terra vidi zio Franco dare una serie di pugli a Gaspare che, sempre accucciato sul letto, cercava di pararsi dai colpi. La cosa assurda fu che pi� lo picchiava, pi� lui mi guardava steso a terra e rideva... rideva e piangeva allo tesso tempo.... io invece respiravo a fatica. Subito dopo zio Franco usc� dalla stanza dicendo "Cos� imparate a fare gli spiritosi".... dalla sua stanza Paola ancora piangeva per lo schiaffo preso davanti a tutti... io e Gaspare doloranti riprendemmo a ridere come pazzi, pensando alla scena che avevamo appena vissuto.
    Ultima modifica di bumble-bee; 20-03-2013 alle 19:07
    Bambol utente of the decade

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