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Discussione: Donne dei poeti

  1. #1
    Opinionista L'avatar di IlNickDiSempre
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    Donne dei poeti

    A poca distanza dalla festa delle ragazzacce, apro un discussione sugli amori degli autori. Perch� diciamolo, negli scritti di un uomo c'� il nostro zampino .
    In conclusione citate, interpretate, descrivete e insomma, fatemi sapere chi � la vostra scapolottina poetica preferita!
    Artisti. Non bisogna mai prenderli troppo sul serio: sono tutti -Dante compreso- bambini in castigo.

  2. #2
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Due domande : � un post aperto a tutti?
    La scapolottina ? un simil vezzeggiativo di zitella?
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  3. #3
    Opinionista L'avatar di IlNickDiSempre
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    Certo, � aperto a chiunque voglia intervenire.
    E si, scapolottina sarebbe "ragazza single", ma � un termine usato impropriamente da me.
    Artisti. Non bisogna mai prenderli troppo sul serio: sono tutti -Dante compreso- bambini in castigo.

  4. #4
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Non corrisponde ad un archetipo vero e proprio, se non forse a quello della passante, la donna che il poeta incontra per caso e che non � la sua donna, ma per un attimo si incrociano, la Barbara di Pr�vert.

    Ricordati Barbara
    Pioveva senza tregua quel giorno su Brest
    E tu camminavi sorridente
    Raggiante rapita grondante, sotto la pioggia
    Ricordati Barbara
    Pioveva senza tregua su Brest
    E t'ho incontrata in rue de Siam
    E tu sorridevi, e sorridevo anche io
    Ricordati Barbara
    Tu che io non conoscevo
    Tu che non mi conoscevi
    Ricordati, ricordati comunque di quel giorno
    Non dimenticare
    Un uomo si riparava sotto un portico
    E ha gridato il tuo nome
    Barbara
    E tu sei corsa incontro a lui sotto la pioggia
    Grondante rapita raggiante
    Gettandoti tra le sue braccia
    Ricordati di questo Barbara
    E non volermene se ti do del tu
    Io do del tu a tutti quelli che amo
    Anche se non li ho visti che una sola volta
    Io do del tu a tutti quelli che si amano
    Anche se non li conosco
    Ricordati Barbara, non dimenticare
    Questa pioggia buona e felice
    Sul tuo viso felice
    Su questa citt� felice
    Questa pioggia sul mare, sull'arsenale
    Sul battello d' Ouessant
    Oh barbara, che cazzata la guerra
    E cosa sei diventata adesso
    Sotto questa pioggia di ferro
    Di fuoco acciaio e sangue
    E lui che ti stringeva fra le braccia
    Amorosamente
    � forse morto disperso o invece vive ancora
    Oh Barbara
    Piove senza tregua su Brest
    Come pioveva prima
    Ma non � pi� cosi e tutto si � guastato
    � una pioggia di morte desolata e crudele
    Non � nemmeno pi� bufera
    Di ferro acciaio sangue
    Ma solamente nuvole
    Che schiattano come cani
    Come cani che spariscono
    Seguendo la corrente su Brest
    E scappano lontano a imputridire
    Lontano lontano da Brest
    Dove non c'� pi� niente



    C'� poi Deola di Pavese, che invece � una prostituta.
    Il poeta la ritrae in un momento tutto suo, che non appartiene a nessuno, solo per lei che si concede ad uomini che non sanno chi �, a cui non importa cosa le piace.
    Seduta a fumare in un caff� , a pensare a s�.


    Pensieri di Deola


    Deola passa il mattino seduta al caff�
    e nessuno la guarda. A quest'ora in citt� corron tutti
    sotto il sole ancor fresco dell'alba. Non cerca nessuno
    neanche Deola, ma fuma pacata e respira il mattino.
    Fin che � stata in pensione, ha dovuto dormire a quest'ora
    per rifarsi le forze: la stuoia sul letto
    la sporcavano con le scarpacce soldati e operai,
    i clienti che fiaccan la schiena. Ma, sole, � diverso:
    si pu� fare un lavoro pi� fine, con poca fatica.
    Il signore di ieri, svegliandola presto,
    l'ha baciata e condotta (mi fermerei, cara,
    a Torino con te, se potessi) con s� alla stazione
    a augurargli buon viaggio.

    E' intontita ma fresca stavolta,
    e le piace esser libera, Deola, e bere il suo latte
    e mangiare brioches. Stamattina � una mezza signora
    e, se guarda i passanti, fa solo per non annoiarsi.
    A quesr'ora in pensione si dorme e c'� puzzo di chiuso
    - la padrona va a spasso - � da stupide stare l� dentro.
    Per girare la sera i locali, ci vuole presenza
    e in pensione, a trent'anni, quel po' che ne resta, si � perso.

    Deola siede mostrando il profilo a uno specchio
    e si guarda nel fresco del vetro. Un po' pallida in faccia:
    non � il fumo che stagni. Corruga le ciglia.
    Ci vorrebbe la voglia che aveva Mar�, per durare
    in pensione (perch�, cara donna, gli uomini
    vengon qui per cavarsi capricci che non glieli toglie
    n� la moglie n� l'innamorata) e Mar� lavorava
    instancabile, piena di brio e godeva salute.
    I passanti davanti al caff� non distraggono Deola
    che lavora soltanto la sera, con lente conquiste
    nella musica del suo locale. Gettando le occhiate
    a un cliente o cercandogli il piede, le piaccion le orchestre
    che la fanno parere un'attrice alla scena d'amore
    con un giovane ricco. Le basta un cliente
    ogni sera e ha da vivere. (Forse il signore di ieri
    mi portava davvero con s�). Stare sola, se vuole,
    al mattino, e sedere al caff�. Non cercare nessuno.



    Infine le ragazze, le donne senza nome, che Gozzano ritrae in una "confetteria".
    Di loro non importa quale sia il nome, dal ritratto che fa di ognuna ci si pu� riconoscere in una o nell'altra.


    Le golose


    Io sono innamorato di tutte le signore
    che mangiano le paste nelle confetterie.

    Signore e signorine -
    le dita senza guanto -
    scelgon la pasta. Quanto
    ritornano bambine!

    Perch� n�un le veda,
    volgon le spalle, in fretta,
    sollevan la veletta,
    divorano la preda.

    C'� quella che s'informa
    pensosa della scelta;
    quella che toglie svelta,
    n� cura tinta e forma.

    L'una, pur mentre inghiotte,
    gi� pensa al dopo, al poi;
    e domina i vassoi
    con le pupille ghiotte.

    un'altra - il dolce crebbe -
    muove le disperate
    bianchissime al giulebbe
    dita confetturate!

    Un'altra, con bell'arte,
    sugge la punta estrema:
    invano! ch� la crema
    esce dall'altra parte!

    L'una, senz'abbadare
    a giovine che adocchi,
    divora in pace. Gli occhi
    altra solleva, e pare

    sugga, in supremo annunzio,
    non crema e cioccolatte,
    ma superliquefatte
    parole del D'Annunzio.

    Fra questi aromi acuti,
    strani, commisti troppo
    di cedro, di sciroppo,
    di creme, di velluti,

    di essenze parigine,
    di mammole, di chiome:
    oh! le signore come
    ritornano bambine!

    Perch� non m'� concesso -
    o legge inopportuna! -
    il farmivi da presso,
    baciarvi ad una ad una,

    o belle bocche intatte
    di giovani signore,
    baciarvi nel sapore
    di crema e cioccolatte?

    Io sono innamorato di tutte le signore
    che mangiano le paste nelle confetterie.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  5. #5
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    I versi che Dante dedica a Beatrice nel suo divino poema, sono impareggiabili!
    amate i vostri nemici

  6. #6
    Superstite L'avatar di Doppio
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    A me il dolce stil novo schifa abbastanza, ma vabbe'.
    Non avete ancora visto niente

    Moderatore droghe

  7. #7
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Matilde, d�nde est�s? Not�, hacia abajo,
    entre corbata y coraz�n, arriba,
    cierta melancol�a intercostal:
    era que t� de pronto eras ausente.
    Me hizo falta la luz de tu energ�a
    y mir� devorando la esperanza,
    mir� el vac�o que es sin ti una casa,
    no quedan sino tr�gicas ventanas.

    De puro taciturno el techo escucha
    caer antiguas lluvias deshojadas,
    plumas, lo que la noche aprision�:
    y as� te espero como casa sola
    y volver�s a verme y habitarme.
    De otro modo me duelen las ventanas

    P.Neruda

    Matilde dove sei? Ho avvertito quaggi�
    tra la cravatta e il cuore, pi� su
    una certa malinconia intercostale
    era che tu all'improvviso non c'eri.
    Mi e` mancata la luce della tua energia
    e ho guardato divorando la speranza,
    guardato il vuoto che e`senza di te una casa
    non restano che tragiche finestre.
    Da tanto e` imbronciato il tetto ascolta
    cadere antiche piogge sfogliate,
    piume, quanto la notte ha catturato:
    e cosi` ti aspetto come una casa deserta
    e tornerai a trovarmi e ad abitarmi.
    Altrimenti mi fanno male le finestre.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  8. #8
    Qualche mese fa a Recanati ho visto la finestra da cui Leopardi amava Silvia deve aver sofferto molto!

  9. #9
    Dito nel Culo L'avatar di Cerbero
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    Tempo fa su fb ho trovato queste parole, che mi hanno fatto scompisciare:

    Se Beatrice l'avesse data a Dante?
    Se Silvia l'avesse data a Leopardi?
    Se Laura l'avesse data a Petrarca?

    Molto probabilmente ora a scuola faremmo 7 ore di educazione fisica.
    "Beati i giusti, perch� saranno giustiziati". (Angelo Cecchelin)

  10. #10
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da saras Visualizza Messaggio
    Qualche mese fa a Recanati ho visto la finestra da cui Leopardi amava Silvia deve aver sofferto molto!
    L'Amore f� sempre soffrire. Sempre!
    amate i vostri nemici

  11. #11
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Cerbero Visualizza Messaggio
    Tempo fa su fb ho trovato queste parole, che mi hanno fatto scompisciare:

    Se Beatrice l'avesse data a Dante?
    Se Silvia l'avesse data a Leopardi?
    Se Laura l'avesse data a Petrarca?

    Molto probabilmente ora a scuola faremmo 7 ore di educazione fisica.
    Incontestabile
    amate i vostri nemici

  12. #12
    Opinionista L'avatar di Eclips
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    obbiettivamente, se foste stati/e nei panni di Silvia, l'avreste mai data ad una persona come Giacomino?
    Io ho sempre sospettato che la reale causa della morte di quella povera ragazza fosse stato lo stalking a livelli agonistici di Leopardi!

    "fin su i veroni del paterno ostello
    tendea gli orecchi alla tua voce
    ed alla man veloce
    che percorre la faticosa tela"

    MALEDETTO STALKER!!!
    Cliente: "� felice di rivedermi, vero?!"
    Io: "Signora, Oscar Wilde una volta ha detto 'Alcuni portano felicit� ovunque vadano, altri quando se ne vanno.', mi vede particolarmente felice adesso che � qui?"

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