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Discussione: Esiste una dieta che una volta finita non mi faccia riprendere i chili persi?

  1. #1
    Opinionista
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    Esiste una dieta che una volta finita non mi faccia riprendere i chili persi?

    ho provato a fare un sacco di diete, ma una volta finite ho sempre ripreso i chili persi e alcune volte li ho anche superati!
    qualcuno di voi ha fatto una dieta e poi non ha ripreso i chili persi?

  2. #2
    ci sarebbero due cliniche altamente specializzate, non so se ancora attive...

    http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_d...o_di_Auschwitz

    http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_d..._di_Buchenwald

    i 'clienti, non si sono MAI lagnati....


    Lo so � un umorismo assai macabro
    P�nta rh�i h?s potam�s

    arecata � il 2� nick-name di Blasel

  3. #3
    Party Crasher L'avatar di okno
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    La dieta, intesa come dovrebbe essere e cio� educazione alimentare, non si smette mai. Se si alternano periodi di privazione ad altri di esagerazione non si va da nessuna parte, purtroppo.
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  4. #4
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    S�, ma non la si fa da vivi.

  5. #5
    Party Crasher L'avatar di okno
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    Un modo di dire usato il pi� delle volte per dimostrare come il mangiare poco porti a dimagrire. Tanti dimenticano l'enorme mole di lavoro e di stress psicofisici a cui erano sottoposti i detenuti, concausa di un dimagrimento tanto rapido quanto insalubre. Insomma, senza malgiudicare chi porta avanti questi detti, lo trovo un modo di dire stupido.

    Mangiare poco di per se � una cazzata, lo dimostra il fatto che mediamente gli obesoni americani (mangiatori di schifezze per antonomasia) vivono pi� a lungo che gli africani denutriti. Una delle cause dell'innalzamento della speranza di vita media nei paesi sviluppati � proprio la maggiore disponibilit� di cibo e la sua migliore qualit�.

    Si vuole dimagrire in modo efficace, salutare e duraturo? Allora � importante mangiare meglio, non poco. E si faccia tanto sport, tanto movimento.
    Ultima modifica di okno; 01-10-2013 alle 16:36
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  6. #6
    Astensionista L'avatar di nahui
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    Per quel che ne so io, la dieta a zona � un regime alimentare che pu� essere mantenuto per lunghi periodi di tempo senza eccessivo stress. Pu� diventare un modo di alimentarsi per il resto della vita, con qualche aggiustamento delle quantit� e le sacrosante saltuarie abboffate liberatorie.
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  7. #7
    Party Crasher L'avatar di okno
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    Lo so, non ho mica scritto che � facile. Sicuramente � pi� facile se si impara uno stile di vita sano in giovent�.

    Formule magiche non ce ne sono, il moto � un requisito indispensabile.
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  8. #8
    Astensionista L'avatar di nahui
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    Da giovane facevo molto sport, era una specie di droga, mi ha sempre fatto stare bene, anche mentalmente. Dopo la nascita di mia figlia per� arranco... Ritagliare le due ore settimanali per la palestra � una faticaccia. In alcuni anni ci riesco, in altri no. Quando torni a casa alle sei di sera vuoi solo toglierti la roba di dosso e collassare, oppure ti assalgono le incombenze serali domestiche. L'anno scorso ho provato ad allenarmi a casa: mezz'ora di step e poi un po di g.a.g.. Non male, si risparmia tempo e denaro. E poi vado al lavoro in bici, e quando non ho fretta ritorno a piedi a passo veloce, un'altra mezz'oretta rubata. Per� prima era un piacere, adesso � davvero una fatica, un dovere.
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  9. #9
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Mangiare poco di per se � una cazzata, lo dimostra il fatto che mediamente gli obesoni americani (mangiatori di schifezze per antonomasia) vivono pi� a lungo che gli africani denutriti. Una delle cause dell'innalzamento della speranza di vita media nei paesi sviluppati � proprio la maggiore disponibilit� di cibo e la sua migliore qualit�.
    oddio, la comparazione andrebbe depurata dalla medicalizzazione, anche se � ovvio che la denutrizione non fa bene;
    sembrerebbe che il campione degli abitanti di Okinawa mostrino una correlazione tra dieta e longevit� in buona salute, che � il dato importante;

    il mangiare "poco" andrebbe saggiamene relazionato al "molto" delle nostre abitudini, che probabilmente � "troppo", detto senza pretesa di affermare verit� scientifiche;

    per quel poco che ho dovuto leggere con la diligenza imposta dal lavoro, oltre all'eccesso di cibo in generale, un ruolo importante e sottovalutato � svolto dall'eccessiva concentrazione di zuccheri semplici o complessi nell'alimentazione, che col tempo stressa e manda in tilt le funzioni pancreatiche e scombussola l'assimilazione;

    perci�, a lume di naso e in base alle pi� frequenti raccomandazioni dei professionisti, si dovrebbe mangiare moderatamente e in rapporto al proprio stile di vita, un po' di tutto, facendo pi� pasti al giorno ed evitando di giungere alla sensazione di "fame";

    bisognerebbe essere cauti con i carboidrati, perch� il nostro organismo non � predisposto geneticamente per l'apporto ingente di quelli che la nostra dieta contempla;
    l'agricoltura ha solo 10mila anni, sull'arco di un milione della specie Homo, che si � nutrita prevalentemente di vegetali, con un modico apporto di proteine animali;

    l'unico consiglio buono per�, � quello di rivolgersi ad un professionista e farsi prescrivere una dieta specifica e concordarla nei dettagli perch� sia il pi� piacevole possibile.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #10
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    oddio, la comparazione andrebbe depurata dalla medicalizzazione, anche se � ovvio che la denutrizione non fa bene;
    sembrerebbe che il campione degli abitanti di Okinawa mostrino una correlazione tra dieta e longevit� in buona salute, che � il dato importante;

    il mangiare "poco" andrebbe saggiamene relazionato al "molto" delle nostre abitudini, che probabilmente � "troppo", detto senza pretesa di affermare verit� scientifiche;

    per quel poco che ho dovuto leggere con la diligenza imposta dal lavoro, oltre all'eccesso di cibo in generale, un ruolo importante e sottovalutato � svolto dall'eccessiva concentrazione di zuccheri semplici o complessi nell'alimentazione, che col tempo stressa e manda in tilt le funzioni pancreatiche e scombussola l'assimilazione;

    perci�, a lume di naso e in base alle pi� frequenti raccomandazioni dei professionisti, si dovrebbe mangiare moderatamente e in rapporto al proprio stile di vita, un po' di tutto, facendo pi� pasti al giorno ed evitando di giungere alla sensazione di "fame";

    bisognerebbe essere cauti con i carboidrati, perch� il nostro organismo non � predisposto geneticamente per l'apporto ingente di quelli che la nostra dieta contempla;
    l'agricoltura ha solo 10mila anni, sull'arco di un milione della specie Homo, che si � nutrita prevalentemente di vegetali, con un modico apporto di proteine animali;

    l'unico consiglio buono per�, � quello di rivolgersi ad un professionista e farsi prescrivere una dieta specifica e concordarla nei dettagli perch� sia il pi� piacevole possibile.
    Non ho dimenticato la medicalizzazione, ma nel 2006 il 58% delle morti totali in tutti il mondo � stato attribuito alla malnutrizione. 36 milioni di persone sono morte per carenza di micronutrienti. 3100000 bambini sotto i 5 anni muoiono di inedia ogni anno. Sembra che l'inedia causi la morte di 25000 persone al giorno, quasi 10 milioni l'anno. Si calcola che 925 milioni di persone sono afflitte da denutrizione in tutto il globo.

    Quello che voglio dire � che mangiare poco, in linea di massima, sembra fare pi� male che mangiare molto. Comunque sto facendo un discorso di massima, do ormai per scontato che ognuno debba calibrare tutto in base al suo stile di vita, al suo stato di salute, e a quello che vuole ottenere. Al giorno d'oggi trovo assurdo che si consigli ancora di mangiare poco (che � diverso da consigliare di mangiare meno) per trovare benessere psicofisico. Ormai dovrebbe essere chiaro che bisognerebbe mangiare il giusto e fare il giusto quantitativo di moto, in relazione appunto all'et�, alla preparazione atletica e agli obiettivi che ci si pone.

    Riguardo alle informazioni che fornisci dopo, mi trovi in linea di massima d'accordo, ma ci trovo delle inesattezze. In particolare dici che il nostro organismo non � predisposto geneticamente ad un ingente quantitativo di carboidrati perch� l'agricoltura ha una storia recente se comparata alla storia dell'uomo, che si � nutrito per milioni di anni di vegetali. Vegetali che per� sono composti grossomodo da acqua, fibre e appunto carboidrati. Il motivo � che nel nostro stile di vita a noi non servono tutti i carboidrati che assumiamo al giorno d'oggi. Rispetto agli uomini di migliaia di anni fa, siamo delle utilitarie che si riforniscono di benzina come delle Ferrari (se mi passi la metafora ). Tutto il carburante in eccesso, oltre a stressare il nostro fisico inutilmente (l'apporto eccessivo di carboidrati � la principale causa di diabete, malattia di cui si soffre principalmente nel mondo sviluppato) si accumula in depositi adiposi per cui diamo la colpa ai grassi, mentre non � assolutamente cos�.

    Che poi mangiassero poca carne � vero sempre in relazione alla disponibilit� e al consumo che ne facciamo oggigiorno. Eravamo cacciatori-raccoglitori prima di scoprire l'allevamento e l'agricoltura, si pu� ipotizzare che l'apporto di macronutrienti fosse nei migliori dei casi comunque ben proporzionato, un po' come la famosa dieta a zona dei giorni nostri.

    Scusami auxeUgene se sono un po' confusionario ma sto scrivendo al lavoro
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  11. #11
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    Comunque, viva la ciccia.
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  12. #12
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    non entro nelle questione tecniche perch� non informato , aggiungo solo questa mia considerazione , perch� grasso � brutto se non ha nessuna conseguenza sulla salute ?
    magre da sfilata macheccefrega , viva le curve morbide , mi scappava di dirlo , ciao
    Per quanto mi riguarda, gli sforzi sono tesi a non scassarmi , non certo a raggiungere le misure da modella: quelle neanche a 20 anni, figurati a 40 e passa
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
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  13. #13
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    Non ho dimenticato la medicalizzazione, ma nel 2006 il 58% delle morti totali in tutti il mondo � stato attribuito alla malnutrizione. 36 milioni di persone sono morte per carenza di micronutrienti. 3100000 bambini sotto i 5 anni muoiono di inedia ogni anno. Sembra che l'inedia causi la morte di 25000 persone al giorno, quasi 10 milioni l'anno. Si calcola che 925 milioni di persone sono afflitte da denutrizione in tutto il globo.

    Quello che voglio dire � che mangiare poco, in linea di massima, sembra fare pi� male che mangiare molto. Comunque sto facendo un discorso di massima, do ormai per scontato che ognuno debba calibrare tutto in base al suo stile di vita, al suo stato di salute, e a quello che vuole ottenere. Al giorno d'oggi trovo assurdo che si consigli ancora di mangiare poco (che � diverso da consigliare di mangiare meno) per trovare benessere psicofisico. Ormai dovrebbe essere chiaro che bisognerebbe mangiare il giusto e fare il giusto quantitativo di moto, in relazione appunto all'et�, alla preparazione atletica e agli obiettivi che ci si pone.
    ovviamente il "poco" � una nozione relativa, comparata alle abitudini, considerando che lo stile di vita occidentale � molto sedentario;
    poi, va detto che le conseguenze dell'alimentazione sulla salute e le quantit� andrebbero ponderate sull'accresciuta aspettativa di vita e sulla diversa taratura che questa tendenza impone alle tolleranze:
    a 70 anni si digerisce con pi� fatica che a 30, e comunque la digestione � uno stress per l'organismo;

    Riguardo alle informazioni che fornisci dopo, mi trovi in linea di massima d'accordo, ma ci trovo delle inesattezze. In particolare dici che il nostro organismo non � predisposto geneticamente ad un ingente quantitativo di carboidrati perch� l'agricoltura ha una storia recente se comparata alla storia dell'uomo, che si � nutrito per milioni di anni di vegetali. Vegetali che per� sono composti grossomodo da acqua, fibre e appunto carboidrati. Il motivo � che nel nostro stile di vita a noi non servono tutti i carboidrati che assumiamo al giorno d'oggi. Rispetto agli uomini di migliaia di anni fa, siamo delle utilitarie che si riforniscono di benzina come delle Ferrari (se mi passi la metafora ). Tutto il carburante in eccesso, oltre a stressare il nostro fisico inutilmente (l'apporto eccessivo di carboidrati � la principale causa di diabete, malattia di cui si soffre principalmente nel mondo sviluppato) si accumula in depositi adiposi per cui diamo la colpa ai grassi, mentre non � assolutamente cos�.

    Che poi mangiassero poca carne � vero sempre in relazione alla disponibilit� e al consumo che ne facciamo oggigiorno. Eravamo cacciatori-raccoglitori prima di scoprire l'allevamento e l'agricoltura, si pu� ipotizzare che l'apporto di macronutrienti fosse nei migliori dei casi comunque ben proporzionato, un po' come la famosa dieta a zona dei giorni nostri.
    ovviamente, i carboidrati ci dovevano essere anche nella dieta dei cacciatori-raccoglitori, ma in una diversa concentrazione e con diversi effetti a medio termine sul metabolismo;
    a prescindere dall'equilibrio tra carboidrati e attivit� fisica, il nodo metabolico riguardala sollecitazione del sistema insulinico, che in presenza di alte e diuturne concentrazioni di zuccheri nel sangue viene sollecitato oltre i limiti fisiologici di tolleranza, determinando frequente insulino-resistenza, diabete e iper-assimilazione;

    la riprova � che, a parit� di dieta, i genotipi direttamente e recentemente discendenti da cacciatori-raccoglitori si ammalano in modo significativamente pi� frequente e pi� precocemente di diabete rispetto alle popolazioni dal genoma ereditato dai pi� antichi agricoltori.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #14
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    Respect bro!

    Tu che ne sai a pacchi, tempo fa (e forse anche adesso, ma non ho pi� seguito) andavano di moda le diete basate sul gruppo sanguigno. Si basava sul fatto che i gruppi sanguigni si sarebbero differenziati in relazione alle differenti condizioni ambientali e alle diverse abitudini alimentari dei gruppi di uomini sparsi per il pianeta, con addirittura un elenco di alimenti che andrebbero evitati o preferiti.

    Mi ha sempre affascinato questa teoria, ma non ho mai approfondito. Secondo te ha qualche base scientifica?
    "Tipo piacevole. Mai scontato. Non banale." - Utente da Empoli


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  15. #15
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    oddio, la comparazione andrebbe depurata dalla medicalizzazione, anche se � ovvio che la denutrizione non fa bene;
    sembrerebbe che il campione degli abitanti di Okinawa mostrino una correlazione tra dieta e longevit� in buona salute, che � il dato importante;
    Ovviamente mangiare "il giusto" � preferibile, l'osservazione (corretta) di Okno era che a fronte di due modi di uscire da questo "giusto" (sforare in eccesso e sforare in difetto) � pi� dannoso per la saluto il secondo che non il primo. La cosa in realt� dovrebbe essere evidente.

    bisognerebbe essere cauti con i carboidrati, perch� il nostro organismo non � predisposto geneticamente per l'apporto ingente di quelli che la nostra dieta contempla;
    l'agricoltura ha solo 10mila anni, sull'arco di un milione della specie Homo, che si � nutrita prevalentemente di vegetali, con un modico apporto di proteine animali;
    Homo � un genere, non una specie; un genere pu� comprendere differenti specie.
    Il genere homo pare essere comparso 2,5 milioni di anni fa, ma la nostra specie (homo sapiens) pare essere comparsa tra 130.000 e 200.000 anni fa, quindi l'agricoltura, originata 10.000 anni fa, � in effetti parte delle attivit� della nostra specie da un tempo non cos� trascurabile (tra il 5 e l'8%), che ritengo un pi� che sufficiente tempo di rodaggio.
    Se ci pensi, in un tempo paragonabile l'uomo si � adattato anche ad ambienti che per clima ed ecosistema erano diversissimi da quelli nei quali la nostra specie si � evoluta (la fuoriuscita dall'africa sembra cominciata 70.000 anni fa , ma la polinesia venne raggiunta dai primi umani solo 4000 anni fa, eppure l'uomo si adatt� al nuovo clima - ed ovviamente ad una nuova dieta! - e non sembra che i polinesiani risentano gravemente per il fatto di "non essere predisposti geneticamente" alla polinesia ma alla steppa africana).
    Peraltro l'agricoltura � originata dalla domesticazione di specie vegetali gi� comprese nella dieta dei nostri progenitori, quando quindi scrivi "nutrita prevalentemente di vegetali" devi tenere presente che i vegetali pre-agricoltura erano vegetali da raccolta, non devi quindi immaginare i dietetici sedani ma succosi frutti, ricchissimi di carboidrati.
    Soprattutto, forse vale la pena ricordarlo, i carboidrati sono il principale nutrimento delle nostre cellulle.

    Insomma, mi pare che questo grido di allerta contro i carboidrati sia veramente infondato. Ovviamente non bisogna esagerare (n� coi carboidrati, n� con le proteine, n� con i lipidi).

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