Pagina 2 di 3 PrimaPrima 1 2 3 UltimaUltima
Risultati da 16 a 30 di 35

Discussione: L'occasione mancata da parte di Silvio Berlusconi

  1. #16
    Opinionista L'avatar di Il gatto
    Data Registrazione
    21/11/09
    Messaggi
    12,721
    Pochi e' dire poco, meno degli abitanti di una piccola citta e gestire l'incendio di una casa e' diverso che farlo in un grattacielo, comunque qua questo osservano

    Qualche �originalone� in Italia immagina che anche da noi si potrebbe scegliere di fare lo stesso percorso: dichiarare il default sul debito pubblico seguendo la strada dell�Islanda. Quali sarebbero le conseguenze per il nostro paese di una scelta del genere? E per l�economia internazionale?

    Mario Seminerio: Semplicemente devastanti, per le implicazioni sistemiche del nostro paese. Certo, se l�Italia avesse un avanzo primario positivo e non esiguo, oltre che sostenibile, e si arrivasse ad una resa dei conti, qualcuno potrebbe fare un pensierino a questa presunta exit strategy. Ma avremmo disoccupazione e crisi finanziaria, quindi non � neppure cos� pacifico che l�eventuale avanzo primario reggerebbe. Di certo, entreremmo in una dimensione inimmaginabile, una sorta di inverno nucleare. Dopo il quale i superstiti lentamente, uscirebbero dai rifugi per rifarsi una esistenza. Ma chi immagina un esito islandese per l�Italia dovrebbe fare l�antidoping. Probabilmente si tratta di qualche romantico anticapitalista che cerca �l�uomo nuovo�, e che capisce assai poco di come funziona l�economia finanziaria globale.

    Carlo Lottieri: Una conseguenza sicura e immediata sarebbe che si rovinerebbero le famiglie che hanno comprato titoli di Stato. In merito agli altri risultati � difficile disegnare uno scenario dettagliato, dato che avremmo effetti a catena. Ovviamente, lo Stato sarebbe nell�impossibilit� di reperire prestiti e dovrebbe quindi tagliare il bilancio pubblico come mai � stato fatto in precedenza (il che, va detto, sarebbe affatto negativo). Per giunta, il fallimento dell�Italia comporterebbe la dissoluzione dell�euro, il passaggio a nuove monete e una crisi profonda della stessa Europa. Credo che la stessa unit� italiana, di fronte a un simile cataclisma, sarebbe presto messa in discussione.

    La speculazione � diventata per molti una sorta di Grande Untore responsabile di molti degli attuali problemi dell�Italia, cos� come dell�euro. E� davvero cos�? Che cosa � in realt� la cosiddetta speculazione?

    Mario Seminerio: La speculazione �, in condizioni fisiologiche, il fornitore di liquidit� dei mercati, la forza che attenua movimenti estremi e testa le contraddizioni strutturali. Negli ultimi anni l�enorme sviluppo delle nuove tecnologie finanziarie, e l�enorme liquidit� presente sui mercati hanno determinato alcune condizioni abnormi nei mercati, ma nel caso di quanto sta accadendo oggi in Eurolandia non vedo forzature ma il tentativo di mostrare che il re europeo � nudo. E purtroppo ci� � verissimo.

    Carlo Lottieri: Per capire che cosa sia la speculazione bisogna ricordarsi di quanto avviene quando, disponendo di 20 o 30 mila euro sul conto corrente, si chiede a un funzionario del proprio istituto di credito qualche consiglio su possibili investimenti. Ci si sente offrire una serie di opportunit� e si sceglie, nella limitatezza delle nostre conoscenza, la soluzione che pi� risponde ai nostri progetti e che, in linea di massima, unisce rendimento e affidabilit�. Se non � molto sicuro, un titolo lo si accetta solo se ha una redditivit� elevata. E quindi oggi i risparmiatori australiani o canadesi comprano i nostri titoli di Stato solo se paghiamo alti interessi, mentre accettano quelli tedeschi anche se rendono assai meno. In questa circostanza ognuno di noi specula: immagina il futuro, bilanciando rischi e opportunit�. Ovviamente c�� chi fa questo in maniera professionale, ad esempio perch� gestisce fondi di investimento o altri capitali, e gioca un peso pi� rilevante, ma la logica � la medesima. Al riguardo � significativo che nonostante la stampa abbia parlato di un rischio di �default� per i titoli americani, il loro rendimento sia rimasto molto basso. Chi ha due soldi � o anche capitali ingenti � si fida del Tesoro americano molto pi� che di Italia, Islanda o Grecia, e quindi gli Stati Uniti possono finanziare il debito con oneri assai minori.

    Quali sono le responsabilit� dell�Unione Europea in questa crisi cos� prolungata nel tempo? Il �Fondo Monetario Europeo� appena creato sar� uno strumento efficace?

    Mario Seminerio: Non c��, ad oggi, alcun Fondo Monetario Europeo. C�� solo l�idea dello stesso, espressa da Sarkozy. Dovremo arrivare a qualcosa del genere, ma sar� un percorso molto doloroso, costoso e fatto di ripetuti rovesci. Se la Ue non comprende questa emergenza, come finora ha dimostrato di non capire, rischiamo davvero l�osso del collo.

    Carlo Lottieri: Nella sua essenza, l�Unione europea � una diluzione della responsabilit�: in tal senso le sue colpe sono evidenti e il nuovo fondo � l�apoteosi di tutto ci�. Stiamo diventando una famiglia composta da 27 persone, con un unico conto corrente e 27 bancomat. Qualcuno pu� davvero credere che la cosa possa reggere?

    Al di l� del cosiddetto modello islandese, quali sono le possibili ricette per risollevare l�economia europea, e italiana, al fine di superare l�attuale crisi?

    Mario Seminerio: C�era una solo idea, all�origine della crisi, semplice e terrificante. Consentire ai debitori di andare in default, e nazionalizzare le banche creditrici, travolte dal crack. Una soluzione del genere sarebbe costata meno, a tutti. Oggi si pu� solo attendere che gli eurobond prendano corpo e forma in un modo non devastante. Incrociare le dita, o dire una preghiera per chi � credente, non guasta.
    http://www.giornalettismo.com/archiv...ca-fallimento/

    Difficile che un 50 milioni di teste operino d'amore e d'accordo.
    Qua nemmeno si potrebbe fare tale referendum con un valore legale, quindi quale politico si piglierebbe la responsabilita' personale di una decisione del genere non legittimata da niente e che lo esporrebbe a serie accuse sempre che qualcuno dia seguito operativo a qualcosa che qualcun altro dice senza nemmeno le pezze d'appoggio che gli evitano la galera?

    Se funzionasse cosi' grillo si sarebbe presentato dicendo siete morti e comando io dando corso a cio' che pero' urla solo per strada, minacciando, ma senza nulla spostare, perche' se lo inchiappetterebbero.
    Ultima modifica di Il gatto; 01-10-2013 alle 16:46

  2. #17
    Opinionista L'avatar di Il gatto
    Data Registrazione
    21/11/09
    Messaggi
    12,721
    In linea di principio se non paghi i debiti puoi contare solo sulle tue forze interne, ma, in tale incerta situazione, chi rischierebbe i propri soldi per tentare delle attivita' in un'area dall'incerto destino invece di farlo in lidi piucerti, o semplicemente di tenerseli per viverci?
    Il che porterebbe a dover decidere la confisca delle risorse interne per essere gestite dallo stato e cio' comporta qualche piccolo conflitto in una terra con 60 milioni di bocche e va valutata pure la posizione che assumerebbero le forze armate, un elemento cruciale quando i numeri sono notevoli come le incertezze.

    Al contorno si potrebbe riflettere perche' in grecia tale strada non sia stata percorsa pur morendosi di fame.

  3. #18
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
    Data Registrazione
    08/10/07
    Messaggi
    24,570
    Io credo sia tutto sotto controllo, almeno per i paesi occidentali e per di pi� europei.
    Se posso essere volgaruccio io direi che pure i nostri peli del buco del ...... sono contati ( detto popolar portolotto)
    Io penso che a livello di comando economico europeo si stia valutando fino a che punto regga la nostra costituzione con gli obbiettivi economici generali e se la nostra costituzione sia appropriata per l'economicit� liberale europea. I paesi ancora sotto la morsa autoritaria ormai sono ai margini dell'area europea filo statunitense.
    Finalmente si � capito che � molto meglio esportare la demoscrazia che importare la tirannia, anche perch� con la cultura dell'area in esame non permetterebbe mai l'imporsi violenta di un esercito; sarebbero molto di pi� i danni che i benefici riscontrati.
    Ultima modifica di crepuscolo; 01-10-2013 alle 18:30

  4. #19
    Opinionista L'avatar di Il gatto
    Data Registrazione
    21/11/09
    Messaggi
    12,721
    Infatti oggi la borsa vola e lo spread crolla.
    Pero' come sempre c'e' chi sale e chi scende quindi, in funzione della posizione propria, va valutato come il controllo di stabilizzazione viene attuato.
    Pure la grecia si sta stabilizzando, ma non sembra che nelle stive se ne accorgano, quindi tante cose vanno viste e considerate.

    Intanto nel pdl sembra si stia consumando un colpo di stato interno che mette l'unto in minoranza.
    Vatti a fidare del prossimo, anche dove sei padrone e paghi i conti di tutti, oltre ad aver fatto la loro fortuna.

    Il prossimo, brrrrrr, brutta gente, gente che cospira nei vicoli

    Finalmente si � capito che � molto meglio esportare la demoscrazia che importare la tirannia, anche perch� con la cultura dell'area in esame non permetterebbe mai l'imporsi violenta di un esercito; sarebbero molto di pi� i danni che i benefici riscontrati.
    Infatti, soprattutto quando puoi dire "fate quello che dico io, o vi affamo. Mo scegliete democraticamente se ubbidire o morire".
    Diciamo che I soldi su grande scala concludono piu' dei fucili.
    Ultima modifica di Il gatto; 01-10-2013 alle 18:42

  5. #20
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
    Data Registrazione
    08/10/07
    Messaggi
    24,570
    Infatti Berlusconi, se non si specchiasse, potrebbe essere ( meglio essere stato) un uomo brillante (un buon investimento in tempo di crisi ), ma � il circondario che, rimanendo abbagliato dal suo splendore, non si � accorto ( fingendo) che ha rubato a destra ed a manca. Noi dovremmo ringraziare la magistratura se � stata neutralizzata, almeno si spera, la gang del drago rosso, colore che assomiglia di pi� al nero fumo della fuliggine e della disgrazia per tutti quelli che sono fuori gang..heri.
    Ultima modifica di crepuscolo; 01-10-2013 alle 18:47

  6. #21
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,071
    L'Islanda ha una storia a se e non � giusto che la esporti per� rimane il fatto dell'esempio in base alle proprie caratteristiche socio culturali. Quindi il paragone si pu� evidenziare con un sarto che cuce i vestiti i clienti non sono tutti delle stesse fattezze ma in base alle caratteristiche di ogni persona crea un vestiti pi� appropriato. Non esiste un metodo clich� uguale per tutti. D'altronde quando ci si trova in una situazione come ci si trova noi o la Grecia e qualche altra nazione o c'� un minimo di responsabilit� copllettiva e per collettiva non intendo al 100% ma una sostanziosa maggioranza, l'unanimit� tanto per capirci non c'� neppure in Islanda riguardo alla iniziativa intrapresa, come dicevo o c'� una unit� di intenti o c'� veramente il rischio che venga a mancare la coesione sociale. Riguardo alle iniziative che possono prendere le FF.AA. se si guarda quello che � successo nel recente passato quando hanno preso il potere la situazione socio economica � peggiorata in maniera esponenziale, ma siccome non mi meraviglierei di questo perch� purtroppo ci sono persone che ragionano in maniera schematica trascurando il buon senso. Se malauguratamente dovesse succedere questo mi sovviene una battuta ironica sarcastica e cio�, una uomo si stava tirando le martellate sui pendenti e un suo amico vedendolo gli chiede, scusa ma non senti male? E lui di rimando si, per� sento bene quando do di fuori.

  7. #22
    Opinionista L'avatar di Il gatto
    Data Registrazione
    21/11/09
    Messaggi
    12,721
    Fermo restando che la situazione evidenzia un tessuto sociale frantumato in tre gruppi significativi e una decina di cespugli ciascuno con un suo modello sociale con al contorno una massa molto consistente che sputerebbe in un occhio indistintamente a tutti, prologo minimale ad una operazione del genere sarebbe l'analisi delle conseguenze perche' sulla base di queste si aggrega quel consenso che ti permette di agire e a giochi fatti evita che chi ti aveva mandato avanti venga a cercarti per appenderti ad un lampione, se le rosee previsioni presentate non si avverano.

    Tanto per accennare se tu non mi paghi io ti congelo tutti i beni tuoi a mia portata, pubblici e privati in quanto responsabili in solido con lo stato, uguale a quello successo altre volte con stati ostili, le banche sono piene di titoli di stato che diventando carta straccia rendono insolvibili le banche e quindi falliscono i privati con il panico generalizzato.
    Inoltre il sistema energetico dipende dall'estero, senza liquidita' e senza credito, segnati come falliti e insolventi dove si piglia l'energia per funzionare?

    Tanto per dire che a priori e' assolutamente necessario conoscere lo scenario in cui ci si andrebbe a muovere e questo deve essere realistivo e credibile altrimenti, a prescindere, non si muove nessuno, specialmente chi non ha problemi contingenti propri e sono veramente tanti.

  8. #23
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,071
    Gatto come ho gi� scritto altre volte fai le domande e fra le righe ci sono le risposte. Essendo le cose come dici tu evidentemente i cittadini percepiscono solo il dramma che gli si presenta davanti non tutti per�, allora a questo punto ha ragione il leader del vaffa. Siccome si persevera come consenso le stesse personeevidentemente la storiella delle martellate non � che sia proprio campata in aria. Voglio dire se colui che dice gi� il governo e muoia Sansone con tutti i filistei altro che martellate al limite quello o quelli diveranno eunuchi ma non scegliere un metodo che � peggio della roulette russa, almeno chi si mette la pistola alla tempia ha qualche probabilit� che la pallottola non sia prossima al percussore. Se fosse cos� a questo punto diventa il si salvi chi pu�. Difatti non pochi cittadini in questi giorni i loro soldi gli hanno fatto gi� prendere il volo e non necessariamente nei paradisi fiscali. Per� cos� facendo non si va da nessuna parte salvo che confermare il nostro perenne individualismo.

  9. #24
    Opinionista L'avatar di Il gatto
    Data Registrazione
    21/11/09
    Messaggi
    12,721
    Certo pongo la domanda generale e formulo la mia risposta, che pero' resta la mia, nel mio valutata plausibile, ma che sollecita una risposta altrui, possibilmente piu' ampia e piu' convincente che presenti un credibile scenario diverso.
    D'altra parte la risposta che ha seguito non e' la prima che si formula, ma quella che aggrega la forza dei numeri e della qualita' di questi numeri.
    Quindi c'e' ampio spazio per tutti e per tutte le idee che solo in embrione sono filtrate in contraddittori personali e se sopravvivivono vanno all'esame dei grandi numeri e grandi forze.

    Le martellate possono avere un senso, in generale, pero' nel raccontino hai un individuo che si martella da solo, il corpo sociale sebbene lo si chiami corpo non funziona come un corpo umano, lui e' un corpo sociale con personalita' giuridica, quindi le martellate finiscono a martellare altri individui fisici e quello che sentono loro non lo senti tu, da cui si formano conclusioni diverse fra chi le martellate le da e chi le piglia.

    Un cranio, un voto che significa una posizione, un voluto, una scelta direi sia esemplificativo di quale sia la trama.
    Diversamente sarebbe un corpo sociale un voto.
    Ultima modifica di Il gatto; 02-10-2013 alle 12:45

  10. #25
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,071
    [

    .



    Mi sembra che da parte di chi ci rappresenta non ci sia una volont� di cercare di risolvere i problemi che attanagliano milioni di cittadini e se incedono su questa strada del dolce far poco � pi� che evidente che sussiste una realt� che gli consente di agire cos� e che ha un nome e cognome che si chiama consenso elettorale. Poi se coloro si fanno gabbare per cinque anni poi per altri cinque anni e cos� via evidentemente quello di tirarsi le martellate dove non batte il sole diventa un passatempo sperando che il prossimo colpo non arrivi a segno. Dici bene il dolore che sente uno non lo sente l'altro perch� ognuno sente il suo e per non passare da pirla l'uno con l'altro con la voce tremante dallo spasmo dicono a me � andato bene, pure a me risponde l'altro.

  11. #26
    Opinionista L'avatar di Il gatto
    Data Registrazione
    21/11/09
    Messaggi
    12,721
    E' evidente che le situazioni sono oggettivamente differenziate e, quelle che per qualcuno sono martellate, per altri sono fruscii di piume, quindi direi che sia irrealistico pensare che basta non ridere falsamente a denti stretti perch� si ragioni come un sol uomo con un solo spirito.
    Considera solo che scaricando a mare quelli che ora stanno con l'acqua al naso gli altri schizzerebbero come ferrari liberate dalla zavorra, zavorra che ha pure una sua gerarchia di sgancio, che li affonda, quindi direi impossibile presumere una identit� di scelte finali e irrevocabili.
    Chi sta nella ferrari pronta a partire ragioner� diversamente da chi sta nel sacco della zavorra pronta ad essere fiondata a mare e non c'� modo di fargli percepire la stessa realt� mentale a che arrivino alla stessa decisione per entrambi.

    Chi ci rappresenta non rappresenta una entit� unica, ma una moltitudine di identit� e situazioni e le azioni si decidono con certe procedure di voto, quindi ogni minima cosa deve avere una maggioranza formale e seguire una trafila giuridica di approvazioni e firme senza le quali puoi presentare un miracolo, ma sono semplici parole al vento.
    Ne consegue che possono essere presentate mille soluzioni meravigliose nessuna delle quali ha quella maggioranza e supera quella trafila che gli da forza di legge e obbliga gli apparati attuativi a darle corso.
    Mettici che di soluzioni meravigliose non si vede nemmeno l'ombra e pensa cosa succede quando si deve solo decidere i nomi di chi si salva e di chi affoga.

    Alla fine, invece di tanta meraviglia, passa la cagata che per� mette insieme una maggioranza e ed � quella cosa minimale contenuta in moltissime idee meravigliose, se considerate da sole e nel loro insieme, cosa che per� non supera la necessit� di avere il voto di chi ha una idea meravigliosa sua diversa.
    ll problema � sempre far convergere punti di vista diversi, spesso incompatibili a che le chiacchiere diventino sostanza trasformandosi in leggi, questo lavoro � lungo e dalla produzione povera per i motivi detti.

    Per contro chiunque � in grado, operando da solo e senza vincoli, di pensare qualcosa di fattibile e valido, solo che poi non ha la forza di pensare come renderlo legge e far muovere su quella linea da lui solo pensata milioni di soggetti che pensano diversamente, manco sanno che quello esiste.
    Ultima modifica di Il gatto; 02-10-2013 alle 13:26

  12. #27
    Opinionista L'avatar di Il gatto
    Data Registrazione
    21/11/09
    Messaggi
    12,721
    Anche l'idea di non pagare il debito dovrebbe diventare una legge, quindi necessita di qualcuno che la presenta e di tanti che la approvano e altri che la convalidano e controfirmano all'interno del quadro giuridico in vigore a che dirigenti e impiegati del tesoro operino in conformit� per trasformare in ferro e fuoco ci� che allo stato attuale sono chiacchiere in libert�.

    Si nota come sia ben pi� complicata la seconda parte attuativa che la decisione di non pagare pi�, seconda parte popolata da soggetti che magari pensano a questo modo

    Default: significato e conseguenze (parte 1)

    Cosa accadrebbe se l'Italia facesse default? L'esperienza di Russia, Argentina e Islanda.

    Dopo la decisione di abbassare il rating del debito pubblico italiano e di sette banche (mentre 15 sono sotto osservazione) da parte di Standard & Poor�s la questione default si ripropone con vigore. Ma cosa significa fare default? E quali conseguenze pu� avere sulla vita di una nazione?

    DEFAULT, COSA VUOL DIRE � Default indica il fatto che un emittente (stato, ente, azienda) non rispetti le clausole contrattuali previste nel regolamento di un finanziamento, ovvero la mancata corresponsione delle rate di interesse o il mancato rimborso del capitale alla naturale scadenza del debito. Il default � la naturale anticamera dell�insolvenza (a cui segue lo stato di bancarotta, quando l�autorit� giudiziaria deve assumere la supervisione degli affari finanziari dell�insolvente). L�insolvenza sopravviene quando il debitore non � in grado di pagare i suoi debiti.

    Il default pu� essere tecnico o formale quando vengono violate clausole del contratto di finanziamento senza che in realt� esistano problemi sostanziali per il pagamento di interessi e debito: questo era il caso degli Stati Uniti che non avrebbero potuto pagare il loro debito alle scadenze previste, andando in default, ma non per l�impossibilit� finanziaria di far fronte ai loro impegni, ma per questioni di tipo organizzativo della macchina statale. Il default diventa sostanziale quando l�inadempienza � dovuta alla mancanza di disponibilit� delle somme atte al rispetto degli impegni. Il protrarsi di questa situazione sfocia nell�insolvenza.

    Il default, che sia tecnico o sostanziale, quando riguarda in particolar modo il debito sovrano � quindi gli stati � pu� assumere ulteriori caratteristiche: pu� essere totale, selettivo e, quando � volontario, pu� essere definito strategico. Il default totale si verifica quando un emittente diventa inadempiente sul suo intero debito, � selettivo quando l�inadempienza riguarda solo una parte dei debiti (la parte rimanente viene regolarmente pagata), viene definito strategico quando un debitore sceglie di fare default.

    DEFAULT FAMOSI � La storia recente � ricca di default, sia che si considerino aziende (in Italia, Parmalat e Cirio; negli USA, Enron e Lehman Brothers), sia prendendo in esame gli Stati. Negli ultimi quindici anni, senza considerare Paesi eccessivamente esotici e poco significativi per l�economia mondiale, abbiamo avuto la crisi finanziaria russa nel 1998, il default argentino del 2002 e quello islandese del 2008.

    RUSSIA 1998 � Senza approfondirne le causa, la crisi finanziaria russa del 1998 si concretizz� in una svalutazione del rublo rispetto al dollaro, in un default sul debito interno (quello denominato in rubli) ed in una moratoria di 90 giorni imposta sulle obbligazioni delle banche russe verso creditori stranieri per evitare un default di massa del sistema bancario. Le conseguenze di questa scelta furono un�inflazione dell�84%, il raddoppio del prezzo degli alimentari, mentre i prezzi dei beni importati crebbero di quattro volte; il costo del welfare esplose, e nonostante la moratoria alcune banche fallirono. Altre conseguenze di questa scelta furono: fenomeni di accaparramento dei beni, soprattutto quelli di prima necessit�, mercato nero, un crollo della domanda di beni e dei consumi, tensioni sociali, milioni di risparmiatori persero i loro risparmi. La ripresa fu pi� rapida del previsto principalmente per due fattori: il fatto di essere un paese ancora nella fase embrionale del suo sviluppo permise alla Russia di sfruttare al meglio la globalizzazione dell�economia; inoltre, essendo paese ricchissimo di materie prime come petrolio e gas, sfrutt� la crescita della domanda di questi beni. In particolare, nei due anni successivi il prezzo del petrolio aument� rapidamente contribuendo a creare un forte surplus per la Federazione russa. Anche le aziende domestiche trassero vantaggio dall�incremento dei prezzi dei beni importati che elimin� la concorrenza di aziende straniere.

    ARGENTINA 2002 � La situazione argentina venne affrontata in modo diametralmente opposto, perch� invece di sacrificare il debito �interno� venne deciso di non rispettare il pagamento di un debito da un miliardo di dollari contratto con la World Bank. Questa decisione comport� la chiusura di ogni tipo di finanziamento dall�estero e quindi l�impossibilit� di pagare i propri debiti. Il peso sub� una fortissima svalutazione perdendo in pochi giorni due terzi del proprio valore, ci fu una crisi di liquidit� del sistema e si dovette ricorrere ad una ristrutturazione generalizzata del debito, il che caus� ulteriori polemiche da parte dei paesi stranieri pi� danneggiati dalla decisione di fare default. Ai cittadini argentini, questa decisione cost� molto cara: il crollo del peso provoc� un elevatissimo picco di inflazione, oltre l�80%. La crisi provoc� per mesi un quasi totale blocco dell�economia, molte aziende chiusero o fallirono causando un drammatico aumento di disoccupati; i prezzi dei beni importati diventarono inaccessibili mentre i salari rimasero fermi, i risparmiatori persero una buona parte dei loro risparmi e questa situazione cre� un gran numero di nuovi poveri per i quali l�unica occupazione possibile era quella di raccoglitori di cartone. La situazione vide fiorire la piccola criminalit� e gli atti di vandalismo contro banche ed esercizi commerciali, in un quadro di allarmante instabilit� sociale. Come per la Russia, la ripresa venne favorita dalle esportazioni di materie prime: l�alto prezzo della soia sui mercati internazionali caus� un grande afflusso di valuta estera (la Cina divenne il maggior compratore di soia argentina e dei suoi derivati). L�Argentina era un paese che si era aperto alla democrazia nel 1983 e che, appartenente ad un�area economicamente poco sviluppata, era ancora nella fase iniziale del suo sviluppo economico.

    ISLANDA 2008 � Il default islandese ha suscitato grande clamore ed attenzione ed � probabilmente uno dei motivi per cui molti gradirebbero un default italiano. L�attrattiva che offre l�esperienza islandese � duplice: azzerare i debiti e mandare a casa i politici colpevoli della situazione, creando una nuova costituzione dal basso con un forte utilizzo delle nuove tecnologie. Ma la situazione dell�Islanda � decisamente particolare. Stiamo parlando di un Paese con 300.000 abitanti, di un Paese che prima della crisi aveva un reddito pro capite tra i pi� elevati al mondo, un debito pubblico pari al 28% del Pil e un avanzo del 6% del Pil.

    Innanzitutto, oggi nonostante il default, il debito non � stato azzerato ma � al 90% del Pil, lo stato islandese ha un deficit di bilancio del 7,8%, un�economia che � in recessione per il terzo anno di fila (dopo il +1,4% del 2008, -6,9% nel 2009, -3,5% nel 2010 ed � probabile un dato negativo anche per il 2011) mentre il reddito pro capite � crollato ed � di poco inferiore a quello italiano.

    In secondo luogo, la possibilit� di realizzare concretamente su una popolazione di sessanta milioni di abitanti ci� che stanno realizzando dal punto di vista politico i trecentomila islandesi � tutta da verificare. Sia dal punto di vista tecnico che di rappresentativit�, sia dal punto di vista di alfabetizzazione tecnologica, sia dal punto di vista delle strutture (in Italia il problema del digital divide escluderebbe una fascia rilevante della popolazione) e, per finire, dal punto di vista della partecipazione perch� non dobbiamo dimenticare che il senso civico dei paesi nordici � molto pi� sviluppato di quello che anima gli italiani. Si tratta quindi di un caso indubbiamente affascinante ma decisamente non replicabile per il nostro Paese.
    http://ilglobalista.investireoggi.it...te-1-1309.html

    Default: significato e conseguenze (parte 2)

    Gli effetti di un default sulla vita di uno Stato. La possibilit� di fare default per un paese dell'Unione Europea.

    Per cercare di comprendere meglio la possibilit� concreta di fare default per l�Italia, abbiamo esaminato tre casi molto famosi di default del debito sovrano: quello russo del 1998, quello argentino del 2002 e quello islandese del 2008.

    CONSEGUENZE DEL DEFAULT DI UNO STATO SOVRANO � Abbiamo visto che uno stato fallisce quando non � pi� in grado di far fronte ai debiti e agli interessi che su questi maturano o quando decide di interrompere i pagamenti. La prima conseguenze di questa situazione nel caso di un default inevitabile � un�azione sui suoi conti: vengono alzate le tasse e si riducono le spese. Le voci pi� importanti sono lo stipendio dei dipendenti pubblici, le pensioni e la sanit�. Quindi una prima conseguenza per i cittadini � che i servizi fondamentali si deteriorano, perch� si rendono necessari tagli all�organico e ai salari. Nel caso di un default strategico, lo stato ha disponibili le somme derivanti dal mancato riconoscimento degli interessi, ma come vedremo la situazione non cambia.

    Poi c�� il problema dei risparmi: a chi detiene titoli di stato la cedola non viene pi� corrisposta del tutto o in parte; alla scadenza del titolo il possessore di titoli di stato non torner� in possesso della somma investita. Le banche si trovano senza liquidit� e rischiano di fallire a loro volta; il tutto condito dall�inevitabile assalto agli sportelli a cui nessun istituto pu� resistere. Anche la copertura di garanzia dei conti correnti, decisa dalla banche centrali, oltre a non essere totale, in un caso del genere non verrebbe attivata per mancanza di risorse per attuarla.

    FATTORI COMUNI AI CASI ESAMINATI � Dall�analisi dei default esaminati ieri, possiamo definire alcuni punti in comune tra loro:
    �Russia e Argentina all�epoca del default erano paesi all�alba del loro sviluppo economico; l�Islanda, paese economicamente sviluppato, ha caratteristiche decisamente singolari, si pensi al fatto che la popolazione islandese � pari a quella di una provincia italiana di medie dimensioni;
    �Le conseguenze sulla popolazione sono state drammatiche: svalutazione della moneta, impoverimento delle famiglie, recessione e aziende che falliscono, aumento della criminalit�. L�Islanda si � salvata perch� aveva un reddito pro capite molto elevato, altrimenti i danni sulla popolazione sarebbero stati molto meno facilmente sopportabili;
    �I risparmi delle famiglie perdono completamente valore, sia quando la crisi nasce per colpa delle banche, come in Islanda, sia quando le banche subiscono gli effetti collaterali del default;
    �La ripresa economica pu� essere anche rapida, ma questo � sicuramente pi� facile al verificarsi di due condizioni: a) avere un�economia giovane, con maggiori margini di crescita e pi� reattiva; b) essere esportatori di materie prime e, in ogni caso, autonomi dal punto di vista energetico: sia la Russia, che l�Argentina possiedono ricchi giacimenti di petrolio e di gas, l�Islanda copre al 70% il proprio fabbisogno energetico.
    �In tutti e tre i casi l�azzeramento del debito � una favoletta che non esiste: il debito continua ad esserci, pu� venire al massimo rinegoziato, pu� ridursi anche sensibilmente ma non si azzera e questo cambia completamente i calcoli di alcuni teorici del default.

    IL DEFAULT NELL�UNIONE EUROPEA � Abbiamo visto cosa � successo in passato a paesi che hanno fatto default ed abbiamo osservato quanti problemi possa creare il fallimento, anche volontario, di uno Stato ai suoi cittadini. I paesi dell�Unione Europea, oltre a questi fattori, devono tenere conto di tutta un�altra serie di aspetti che complicano ulteriormente la faccenda.

    Per un paese dell�Unione Monetaria Europea pare non essere proprio una decisione che si possa attuare con semplicit� perch� i membri dell�Unione non possono prendere decisioni di politica monetaria autonome: contraggono debito, ma non stampano valuta (emessa dalla BCE) e quindi non possono svalutare o scegliere di immetterne nel sistema. Ma fino a qua, mi si obietter�, si pu� decidere di uscire dall�euro e il problema si aggira: tralasciando, per il momento, la complessit� dell�operazione il vero problema � che ogni paese ha dei vincoli nei confronti degli altri membri: l�uscita andrebbe negoziata.

    La negoziazione apre due ordini di problemi. Il primo � evidentemente legato all�impossibilit� di agire in modo unilaterale, il che impedisce sostanzialmente di fare un default �totale� che azzeri il debito pubblico. Il secondo, che ne discende, riguarda quale parte del debito far �saltare�: dovendo scegliere una nazione preferirebbe danneggiare gli investitori esteri piuttosto che i propri cittadini, ma dubito che dovendo negoziare l�uscita dall�euro proprio con i rappresentanti di altri paesi questa eventualit� si possa realizzare.

    Il default sarebbe selettivo e graverebbe, come nel caso russo, su imprese e cittadini del paese che sceglie la strada dell�insolvenza. A rendere ancor pi� ostica la realizzazione di questo �progetto� tutte le operazioni di conversione dall�euro alla valuta locale sono estremamente complesse e richiederebbero mesi, durante i quali il paese rimarrebbe senza denaro per far fronte alle spese correnti per cui ci troveremmo anche in una situazione di default strategico nella situazione del default forzato: salari, pensioni e prima assistenza sarebbero penalizzati dalla mancata disponibilit� finanziaria e a questo si dovrebbero aggiungere depositi bancari congelati, oppure di valore pressoch� nullo a causa del crollo dei corsi e della fortissima svalutazione.

    Abbiamo gi� visto che i danni si estendono ai tutti i creditori dello Stato, che potrebbero non rivedere pi� i propri soldi o attendere anni per i pagamenti. Le banche, prima di tutto, sarebbero costrette a dichiarare fallimento se il valore dei titoli di Stato che hanno acquistato fosse azzerato e il fallimento di chi eroga il credito produce un effetto a cascata su tutto il resto del sistema economico.

    Le richieste di risarcimento da parte dei creditori esteri mettono in moto procedure lunghe e complicate che ritardano il ritorno alla normalit�: gli effetti si sentono per anni e anche molto lontano dall�epicentro. In effetti, il contagio si estenderebbe anche alle banche degli altri paesi, alle economie degli altri paesi, in un effetto domino incontrollabile che distruggerebbe irrimediabilmente il sistema economico.

    Infine, supponendo che il resto del mondo resista al default di un Paese importante, c�� un ultimo punto: � vero che la svalutazione della moneta comporta un vantaggio nelle esportazioni, e quindi contribuisce alla ripresa, ma le nazioni europee potrebbero invece essere penalizzate: uscendo dalla moneta unica e dall�Unione europea, il Paese perderebbe l�accesso al mercato unico, trovandosi ad affrontare dazi di ogni genere con l�aggravante di essere decisamente poco benvoluto essendo un debitore che non ha onorato i propri pagamenti. Ci si potrebbe trovare senza le materie prime necessarie per alimentare la produzione o con una produzione insufficiente che non riesce ad esportare.
    http://ilglobalista.investireoggi.it...te-2-1315.html
    Ultima modifica di Il gatto; 02-10-2013 alle 13:42

  13. #28
    Opinionista L'avatar di Il gatto
    Data Registrazione
    21/11/09
    Messaggi
    12,721
    e se incedono su questa strada del dolce far poco � pi� che evidente che sussiste una realt� che gli consente di agire cos� e che ha un nome e cognome che si chiama consenso elettorale.
    Ma sul consenso si basa la legittimazione della loro funzione ed e' su tale legittimazione che poggia il potere di trasformare, all'interno dei meccanismi in vigore, le chiacchiere in leggi e quindi in risultati.
    Tanto che una carenza del sistema elettorale, le liste bloccate, genera una vulnerabilita' alla funzione permettendo di dire che non sono stati eletti da nessuno in quanto nessun cranio li ha indicati a proprio piacimento.
    I piacimenti del cranio sono quelli che sono per cui si genera una corrispondenza fra rappresentante e rappresentati.
    Se cosi' non fosse sarebbero non rappresentanti, ma altro, guide, maestri, duci con piena delega a sostituirsi a chi li nomina per guidarlo ed educarlo e non per rappresentarlo nel suo voluto, interessi e quant'altro.
    Il papa viene ad esempio eletto, ma non e' un rappresentante, e' un capo che una volta eletto detta il passo al suo elettorato secondo una sua visione e non secondo la loro al cui consenso non e' piu' soggetto.

    Da decidere quindi pure se si vogliono continuare ad avere rappresentanti che trasportano ove si puote cio' che si vole cio' che sta nel proprio cranio, o papi che una volta nominati debbono inventarsi una strada su cui comandare la truppa al seguito.

  14. #29
    Durante

    Presumo che l'iniziativa presa dal cavaliere nel tentativo di far cadere il governo in carica sia deleteria per lui e il suo partito che poi sono la stessa cosa. Purtroppo ha ceduto ai suoi cattivi consiglieri i cos� detti falchi. Se Berlusconi voleva stare sulla breccia della politica senza incorrere a rischi ulteriori era sufficiente che avessero prima fatto la legge di stabilit� e la riforma della legge elettorale e poi dare le dimissioni prendendo lo spunto della non applicazione del 1% dell' I.V.A., sarebbe stato pi� credibile. Cos� facendo ha dato a dimostrare che la questione dell'I.V.A. � un pretesto ricattatorio nei confronti di chi di dovere doveva trovare il sistema insieme a lui di uscire indenne dalla condanna giudiziaria di 3� grado inflittagli dai magistrati di cassazione. Spero che milioni di elettori del P.D.L. non rimangano ingannati o abbagliati dallo specchietto per allodole che � stato creato maldestramente. Coloro e spero che siano molti che voteranno a destra, ma una destra liberale. Di leader senza se e senza ma l'Italia ne ha gi� avuto uno e penso che basta e ne avanza.
    Deleteri e maldestri lo sono anche coloro cui bastano una manciata di caramelle (I.M.U - I.V.A), per votarlo. Tant'� che il cavaliere le sue sparate le comunica sempre all'ultimo secondo prima della chiusura della campagna elettorale. Poi, come si � visto con la prima I.C.I da lui abolita, sempre pochi secondi dalla chiusura della campagna, i comuni si sono rifatti alzando le altre tasse. Ugualmente accadr� con l'I.M.U, poich� a lui non basta che venga tolta solo a chi non superi una certa soglia di reddito, come fece Romano Prodi con L'I.C.I, ma la vuole togliere del tutto. In questo caso risparmierebbe un bel po' di milioncini con tutte le ville che ha in giro per l'Italia.
    Sar� banale, ma continuo a credere che la verit� abbia molte facce.

  15. #30
    Opinionista L'avatar di Il gatto
    Data Registrazione
    21/11/09
    Messaggi
    12,721
    poich� a lui non basta che venga tolta solo a chi non superi una certa soglia di reddito
    Ma infatti erano contrapposti e non complementari.
    Se vediamo gli usa dove il comportamento � pi� evidente i repubblicani bloccano lo stato per rappresentare gli interessi di un'area sociale che non vuol pagare l'assistenza medica agli incapienti e tale situazione � esemplificativa di una visione sociale e amministrativa dei due schieramenti politici fondamentali che si contrappongono ovunque.
    Dopodich� qua ci sono aberrazioni enormi perch� a destra si vuole premiare la detassazione generalizzata senza pianificare un taglio della spesa sociale che si fa morire di morte spontanea, la sinistra vuole premiare la spesa sociale senza attaccare le sacche di sperpero e ci� porta ad un sistema dove la tassazione rincorre una spesa crescente con gli effetti depressivi che ci� comporta.

    Fino ad un certo punto tale idiozia � stata tamponata con il debito pubblico, mo che il debito non si pu� fare le incongruenze si scaricano sul sistema sociale ed economico.

    Per� il problema di fondo degli interessi contrapposti non nasce con Berlusconi e non scompare con lui.

    Al contorno in una situazione dove lo stato gestisce pi� del 50% della spesa nazionale � normale che venga aggredito da tutte quelle forze che cercano una fonte di reddito proprio comunque scavata, azione che altrove, dove la spesa maggiorataria dipende da tessuto produttivo, si rivolge a questo ambito.
    Ovviamente uno stato che cura la sola amministrazione ha i suoi vantaggi, ma anche svantaggi, sempre relativi alla situazione individuale del singolo che opera all'interno del sistema.
    Ultima modifica di Il gatto; 06-10-2013 alle 08:49

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato