Isola di Ortigia (quartiere storico di Siracusa) gg. 05 Dicembre 2013, sera.
Siamo seduti in un rinomato ristorante. Io, i miei due colleghi e il Boss, sceso da Genova in visita. Ridiamo e scherziamo, sorseggiando del buon vino bianco, in attesa di cenare. Linguine all'astice & spaghetti alle vongole e pistacchio. All'improvviso va via la luce e rimaniamo in penombra. Le luci d'emergenza e qualche candela, a stento ci permettono di vedere cosa abbiamo nel piatto. Siamo seduti accanto la porta d'ingresso e ad un certo momento entra una coppia.
Entrambi sulla quarantina, lui, un ragazzo alto, moro con il ciuffo e per niente brizzolato. Lei, capelli lunghi, castani, longilinea, con un paio di jeans e una giacca color marrone scuro. Appena entrano e si accorgono che c'� poca luce, lei commenta che la cosa � perlomeno romantica. Poi, rivolgendosi al proprietario, gli dice "hai visto, a che non mi vedi mai, a che mi vedi sempre"
Si accomodano proprio davanti a noi, tant'� che io posso osservarla bene, ma a parte notarli quando entrano, non li seguo pi� e continuo la mia cena in compagnia dei colleghi. Dopo circa una mezz'ora, la donna si dirige fuori per fumare una sigaretta, ma rientra subito, rinunciando ed esclamando che fuori c'� molto freddo!!
Noi terminiamo di mangiare le linguine all'astice e gli spaghetti alle vongole (un assaggio di due ottimi primi piatti) e, nentre aspettiamo il secondo piatto, i miei colleghi ne approfittano per andare fuori e fumare. Per non rimanere solo al tavolo, mi alzo anch'io e li seguo. Fuori c'� effettivamente freddino, ma il vino e l'allegria ci aiutano a sopportarlo, cos� continuiamo a chiacchierare e scherzare fuori dal locale. Ad un tratto ricompare la donna che si ferma appena fuori la porta e, portandosi la sigaretta alla bocca, fa finta di cercare l'accendino. (primo segnale)
In un attimo il mio collega tira fuori l'accendino dalla tasca e le accende la sigaretta. Un classico. Lei accenna un sorriso, ringrazia e poi ci domanda se siamo forestieri. Ha sentito l'accento genovese del Boss e quindi � sicura che almeno uno lo �.
Iniziamo a chiacchierare. Racconta di essere stata diverse volte a Genova, di avere una zia l�.... poi sostiene di abitare a Priolo, un piccolo e sfigato paesino in mezzo tra Siracusa e Augusta, circondato a ben quattro raffinerie... potrete immaginare come sia bello abitare l�. Ma naturalmente, lei, prima ha vissuto a Milano, dove c'� pi� vita, rispetto le nostre zone e.... "lo dico sempre a mia figlia, appena avrai vent'anni, scappa via da qui, che non c'� niente", conclude, facendo capire di esser mamma.
Chiacchieriamo ancora un po' anche se da qualche minuto hanno smesso di fumare e poi finalmente rientriamo. L'uomo che � con lei accenna un sorriso quando lei si avvicina al tavolo e noi riprendiamo posto al tavolo. Da quel momento in poi, noto che la donna ha sempre l'orecchio teso verso di noi. Ci ascolta, segue i nostri discorsi, tant'� che nota che stiamo apprezzando il sapore di un liquore al sapore di ficodindia.... (secondo segnale)
era l'occasione che aspettava.
Con la scusa di sapere se � buono ci chiede com'�.... il mio boss, da buon "vecchio" navigatore genovese, le dice che � buono e le porge il suo bicchierino invitandola a bere. Lei, senza scomporsi, accetta e assaggia il liquore.... apprezza, sorride, ringrazia e... lo ordina. Scambiano ancora due chiacchiere apprezzando il liquore e poi ognuno ritorna a girarsi dalla propria parte. Il mio collega, quello dell'accendino, perch� l'altro � un ragazzotto di 25 anni ancora acerbo e quasi sorpreso dall'intraprendenza della donna, comincia a fare qualche battuta su di lei.. niente di volgare, ma sapete com'�, quando ci si trova di fronte una donna intraprendente... si pensa sempre che lo sia perch� presa dal nostro charme....
Niente di pi� sbagliato. La signora � a caccia... caccia grossa... e noi siamo le sue prede.... e infatti.... (terzo segnale)
si alza e si ricompone. Nel farlo mette in mostra la "mercanzia" prima tira in su i jeans sul davanti, mostrandomi delle mutandine di pizzo nere. Insieme a me, anche il collega acerbo, il venticinquenne, assiste alla scena e dalla sua espressione i restanti colleghi capiscono che sta accadendo qualcosa di eclatante e si voltano appena in tempo per osservare la donna che, dandoci le spalle, si alza i jeans da dietro, mostrandoci il lato b e gli splendidi ricami delle mutandine di pizzo nero.
A quel punto mi accorgo che il collega che le aveva acceso la sigaretta � particolarmente preso dalla situazione... l'allegria, il vino, le battute e.... l'anatomia della donna in primo piano.... avevano spostato il baricentro neurologico dalla testa, al fondo dei pantaloni.
Neanche il tempo di riprenderci dall'evento che la donna si avvicina al tavolo e, allungando di poco la mano, non ti taglio, ma aperta e verso l'alto, come se dovesse ricevere qualcosa... dei denari, una mancia... si presenta : (quarto segnale)
"Comunque... piacere, io sono Samantah!" Non sappiamo se sia una "Samanta" o una "Samantah"... non l'abbiamo capito, ad ogni modo, il mio boss le stringe la mano e le chiede scherzando... "hai un bigliettino da visita?" Lei sorridendo risponde... "bah veramente no, per� posso DARVI il mio numero di telefono"...
A quel punto il mio collega, sempre quello dell'accendino, stava per prendere una penna, qualcosa per prendere appunti, ma faccio appena in tempo a tirargli un calcio nello stinco. Glielo do con tale decisione che gli faccio male. Lui si gira verso di me, accusa il colpo, ma capisce e si ferma.
Non � pi� lui a ragionare, ma il testosterone, aiutato dal vino e da un'ottima funzionalit� erettile!!!
Nel frattempo lei si ricorda che � gi� in compagnia e si premura a giustificarsi, dicendo che non c'� gelosia, � solo un amico e che altrimenti non si sarebbe permessa..... (quinto segnale)
Il mio boss nel frattempo ringrazia, ma le dice, saggiamente, che sar� per un altra volta, non raccogliendo l'invito a scambiarsi i numeri. La donna ci rimane male, sembrava cosa fatta, ma fa buon viso a cattivo gioco. A malapena si sforza di sorridere mentre la salutiamo, sempre stringendole la mano e si dirige verso la cassa, dove il suo accompagnatore sta pagando il conto.
Da l� a poco andiamo via anche noi. Salutiamo il boss appena fuori l'albergo e ci dirigiamo verso l'auto.
l collega 25enne � basito. In vita sua non aveva ancora visto una donna che, come diciamo qui da noi, ti tira in faccia la "senapa".... mentre l'altro collega, mio coetaneo, quello dell'accendino, si riprende, risposta il baricentro neurologico dal fondo dei pantaloni, a fin sopra testa e mi mi ringrazia per la pedata che gli ho dato prima.
Se avesse preso il nr. di telefono, poi sarebbe stato obbligato a dare il suo, se la donna glielo avesse chiesto.... e per un marito come lui, il quale non pu� nemmeno permettersi di raccontare la vicenda alla propria moglie, poich� molto gelosa.... sarebbe stato un problema.... un grosso problema... e comunque a prescindere... ritornato in se, si era reso conto che non ne sarebbe valsa la pena... andarsi a cacciare in simili potenziali guai!!!
Dal canto mio, arrivato a casa, mia moglie, sveglia mi chiede com'� andata la serata... ed io sorridendo le rispondo "bene. Ho conosciuto una tipa che si chiama Samanta... o Samantah.... non saprei.... e per favore non domandarmi, perch� non ho avuto modo di approfondire la questione"