Prendo come spunto un pezzetto di una canzone dei Dhamm per portare a voi una cosa su cui ho riflettutto in questi giorni. E' un tema che prima o poi affrontano tutti nella vita, e che difficilmente si incontra una volta sola.
Trovare la propria "via", il motivo per cui si vive, la propria strada.
Io l'ho trovata... o almeno, credo di esserci riuscito. L'ho capito pensando alle cose che so fare, quelle che mi vengono di istinto. Le azioni che mi procurano una gioia intensa, senza nome... l'unico esempio che mi viene e' "come quando i bassi dello stereo ti rimbombano nel petto".
L'immagine che mi viene in mente, pensando alla mia vita, e' quella di un immenso blocco di granito, senza forma, senza scopo.... ma al suo interno, proprio come disse Michelangelo, "e' nascosto un gigante, ed io devo liberarlo". E ogni volta che respiro, che parlo con uno sconosciuto, che provo un'emozione, che sorrido, che guardo il cielo, che mi ammalo, che sanguino.... timidamente, ma con decisione, tolgo un altro piccolo pezzo di granito.
Voi come affrontate la cosa? Avete mai sentito qualcosa di simile? Avete mai smarrito la strada? Siete convinti di non averla? O di non poterla piu' ritrovare?
E perche'?