Quello che da fastidio, maggiormente, dei francesi, � il loro acceso nazionalismo.

Al contrario gli italiani sono esterofili ed i primi denigratori del loro paese e delle sue opere.

Ancora stamattina apprendo, dai quotidiani, lo sconcerto di moltissimi italiani perch� ieri sera, 16 febbraio, al film "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino � stato assegnato il BAFTA (British Academy Film & Television Award) quale miglior film straniero. Premio che fa seguito all'analogo riconoscimento ricevuto dall'associazione della stampa internazionale di Hollywood con il Golden Globe ed il film � anche tra i 5 candidati al premio Oscar che si terr� fra 2 settimane a Los Angeles.

Il corriere della sera ha ritenuto di dover pubblicare un elenco delle recriminazioni italiche in tal senso, per un numero di 10. Ci stiamo esaltando per qualche 'medaglietta' ai giochi olimpici di Sochi, alcune delle quali, come spesso � accaduto, sono italiche esclusivamente di passaporto, mentre, con il nutrito elenco di critiche al film in questione, ovviamente bocciano anche le accademie che hanno prescelto il suddetto film.

Probabilmente questi neo-critici sono, in buona parte, gli spettatori affezionati dei cinepanettoni e delle commedie all'italiana che il compianto Renzo Montagnani definiva di "chiappa e spada", oppure non capiscono nulla di cinema.

Stanley Kubrick, prima di divenire l'immenso regista cinematografico di tantissimi capolavori � stato un eccellentissimo fotografo. Ma cos'� una fotografia? E' l'immortalare un'immagine che � sotto lo sguardo di tutti i presenti allo scatto, magari evidenziando un qualcosa, ma, mentre il fotografo rendeva perpetua quell'immagine, il passante non l'aveva neppure memorizzata nella sua mente, era soltanto un'altra, inutile scena, della sua vita.
Quando, poi, ha comiciato a realizzare i films, Kubrick non ha pi� immortalato la realt�, ma soltanto ha raccontato, con immagini interpretate da attori professionisti, le sue storie. Lo ha fatto benissimo, ma erano le 'sue' storie.

Spesso, parlando con conoscenti, anche di cinema, chiedo se hanno letto il libro da cui � tratto, oppure direttamente parlo di un libro e chiedo se lo hanno letto ed il pi� delle volte mi son sentito rispondere :"No, ma ho visto ilfilm." Costoro ancora devono capire e mai lo capiranno, che film e libro da cui � tratto possono anche avere molro in comune, magari la trama, ma di certo sono due opere artistiche completamente diverse tra di loro.
Faccio un esempio : Gadda, uno dei maggiori autori del 900' ha scritto "Quer pasticciacci brutto de' via Merulana", chi, come me, lo ha letto, l'ha definito un capolavoro. Pietro Germi ne ha tratto un film, anch'esso capolavoro, dal titolo "Un maledetto imbroglio". Anche se il film di Germi contiene molte delle pagine di Gadda (non tutte, anzi solo una parte) e le porta benissimo in immagini, libro e film erstano due manifestazioni d'arte completamente diverse tra di loro.

Cosa non � pia ciuto del film di Sorrentino? Descrive una Roma che i romani non riconoscono, e chissenefrega, dico io, mica voleva esser un film documentario...
E' un revival del felliniano "La dolce vita", ed anche se...???
Descrive un'Italia come non esiste. Ma, mi domando, nei film � indispensabile mostrare una citt�, un paese reale? E quali sono i films che rappresentano integralmente la realt� sociale?

Insomma tutte pretestuosit� di nessuno spessore.

Fanno il paio con coloro che dopo aver visto il Colosseo e magari gli scavi di Pompei ed Ercolano dicono :"Ma non ci vedo nulla dispeciale in questi ruderi."