Ciao a tutti.
Sono nuova di questo forum e mi auguro di essere nel posto giusto.
Il problema che vorrei esporvi forse sar� considerato da qualcuno di poco conto, fuori luogo o comunque non troppo importante.
Mi rendo conto che a tratti potrebbe sembrare una storiella da quattro soldi ma in questi giorni di forti dubbi e debolezza non so a chi rivolgermi: gli amici ripetono sempre le stesse cose, quegli stessi consigli che seguiti o meno sinora non han portato da nessuna parte.

Tutto ha inizio circa un anno fa, quando conosco un ragazzo pi� grande di me di una decina di anni.
Inizia a contattarmi spesso, per fare due chiacchiere o scambiare qualche battuta: nulla di pi�.
Con il passare del tempo per� il legame si infittisce: cominciamo a parlare ogni giorno, a conoscerci meglio. Dalle due chiacchiere si passa al racconto vero e proprio volto allo scoprirsi sempre di pi�, al conoscerci realmente.
Inutile dire che comincio ad affezionarmi a lui come persona: di mio, inoltre, sono sempre stata piuttosto chiusa e riservata. I suoi anni in pi� si fanno sentire nei consigli che riesce a darmi, nella sua vicinanza su cose che molti miei coetanei stentano a comprendere (ho 23 anni ma tendo ad essere molto pi� matura della mia et� a detta di tutti). Insomma, diventa una parte importante della mia vita. In contatto ogni giorno anche se spesso molto distanti geograficamente parlando.
Ogni tanto si esce insieme da soli ma non accade nulla: mi rendevo conto che era presente, anche solo con i messaggi del buongiorno o della buonanotte, da qualche complimento, qualche sguardo.
Quando mi accorgo che da parte sua potrebbe esserci un interesse, mi interesso a mia volta e il rapporto si infittisce ancora di pi�.
Ad inizio aprile, durante una chiacchierata, decido di chiedere se ha qualche interesse nei miei confronti visti alcuni atteggiamenti: mi risponde che sin dall'inizio ha provato qualcosa per me, ma conoscendo la sua scarsa attitudine ai rapporti a lunga durata non ha voluto fare alcun passo avanti. Ha imparato a conoscermi e si � reso conto che mi avrebbe fatto male se avesse iniziato qualcosa pur sapendo di non essere in grado di portarla a termine o di condurla come si deve. Consapevole del fatto che non sono fatta per le storielle fisiche e basta, non s'� fatto avanti e s'� ripromesso di farsi avanti solo se sicuro. Io mi sono messa in parte l'anima in pace, in parte ne ho sofferto: cominciava ad interessarmi davvero e sapere che non c'era possibilit� di avere altro se non una bellissima amicizia un po' pesava. Ero felice di piacergli, certo, ma non abbastanza evidentemente.
15 giorni dopo, a casa sua, succede. Ero felice, inutile dirlo. Prosegue per due settimane: rimango stupita da quel che vedo. Non solo era bellissimo stare con lui, ma mi stupivo nel vedere soprattutto come fosse stato bravo a creare immediatamente una quotidianit� straordinaria, quasi non ci frequentassimo da sole due settimane ma da moltissimo tempo.
Spesso parlava dell'eventualit� di presentarmi appena possibili agli amici, mi dice che i colleghi e gli amici pi� cari sanno di me e lo han messo in guardia ("E' una brava ragazza, non farle del male!"), si accenna addirittura a fare qualche viaggio insieme di tanto in tanto (lui viaggia molto, io no per abitudini famigliari e gruppo di amici piuttosto statico. Altra cosa che mi affascina di lui: una sorta di libert�..)
Un giorno, nella solita quotidianit�, mi chiede se stiamo facendo la cosa giusta, se non stiamo sbagliando, se non stiamo facendo casino. Mi confessa di essere partito molto convinto, ma di sentirsi frenato, di non sapere perch� si sente cos� ma che gli capita con tutte quelle con cui ha provato ad intraprendere qualcosa di pi� del "solito sesso".
Mi chiede di fermarci, di rallentare la cosa, di mettere in pausa e vedere se si schiarisce le idee, magari uscendo da un periodo di lavoro e salute famigliare problematico.
Dopo qualche giorno di discussioni accetto e dal canto suo promette che se sceglie di tornare, si impegna seriamente senza farmi male di nuovo.
Tutto bene fino a qualche giorno fa: mentre inizialmente si era ripreso il classico rapporto di amicizia che c'era sempre stato, condito dalla sua comunque presente gelosia nei miei confronti, ad un certo punto comincia a cambiare. Si fa un po' pi� presente di nuovo, qualche frase carina, un regalo da un viaggio di lavoro (che non ha fatto ad altri amici a mo' di souvenir, ma dedicato, con tanto di "attinenza" al mio carattere e via dicendo).
Gli propongo di fare una serata sbronza e relax al termine dei miei esami e mi chiede di farla prima della fine degli esami, per non aspettare fine luglio.
Mi passa a prendere prima del previsto, mi porta da lui mentre si cambia (quotidianit�.. di nuovo), mi presenta ad alcuni colleghi con cui siamo usciti quella sera stessa, si siede accanto a me ad un tavolo a parte passando con me la serata e finiamo a casa sua.
Se la prima volta, quella sera, si poteva definire dovuta alla poca lucidit�, il mattino dopo le cose sono state ben diverse. Eravamo entrambi lucidi e consapevoli.
Nuovamente propone weekend al mare, un concerto insieme. Torna come prima ed io dentro di me mi tranquillizzo: mi dico che in ossequio alla sua vecchia promessa � tornato.
Ed invece � sparito. Due giorni che non risponde al telefono come prima, ma che si limita a qualche risatina di circostanza. Silenzi prolungati. Nessuno dei due ha toccato l'argomento n� chiesto cosa quella sera abbia rappresentato: se sia stata una debolezza (non comprensibile.. qualche tempo fa, tornando ubriaca da una festa, mi � scappato di voler andare da lui. Mi ha risposto che non si poteva fare perch� entrambi troppo vulnerabili. in quest'ultima occasione, invece, ha organizzato lui stesso, consapevole del fatto che saremmo stati comunque vulnerabili. Inoltre cosi fosse non mi spiegherei le proposte di weekend e vacanze.. o la sua stessa scelta del mattino, quando non pi� vulnerabili ha comunque voluto passare dei momenti in intimit� con me ) o se sia stato invece il segno di una sua volont� di ritorno (ma non mi spiegherei il silenzio).

Sono confusa, smarrita e mi dispiace tediare voi. Ma come dicevo prima a volte gli amici non bastano. A volte servono pareri esterni, magari anche gelidi, ma che siano in grado di dare una speranza o una risposta. O che magari raccontino storie simili.
Sono stata forse troppo prolissa e mi scuso anche di questo.
Spero in qualche vostra risposta.. magari illuminante..