Se non diventa una patologia da alimentare continuamente direi che aiuta l'autostima e da dei risultati pratici.
Chi lo desidera oltre agli eremiti che ovviamento perseguono la rinuncia?
I risultati pratici spesso prescindono da ci� che si desidera, in questo caso si parla di conseguenze.
Anche i desideri ne hanno e non � detto che vadano nella direzione desiderata
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Se vuoi perseguire un obiettivo e' perche' ti da dei risultati, anche se c'e' chi si martella le dita per godere quando non ci piglia.
Ovviamente l'azione non deve essere motivata da una idea fissa o da desideri perversi, tipo serial killer che fatto un omicidio ne ha bisogno di un altro.
Certo il desiderare puo' comportare mazzate, pero' difficilmente si va al massacro e una valida strategia di azione e' richiesta.
Beh, Napoleone l'idea fissa ce l'aveva.
Io temo che si prendano ad esempio soggetti che hanno "vinto" e non si guardi l'altra faccia della medaglia.
Non � stato esemplare.
Mi dirai che se lo fosse stato non avrebbe raggiunto gli obiettivi prefissati, ma nel suo caso parlerei di bramosia.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Condivido pienamente l'analisi fatta da Axe. La penso allo stesso modo.
Rispondendo a Nahui, non sono cos� convinta che ottenere sempre quello che si vuole sia positivo.
Avete notato che spesso una volta ottenuto qualcosa che si desidera, si finisce con lo stufarsene presto, e desiderare subito qualcosa d'altro?
E' l'azione di desiderare che ci tiene vivi, vibranti, che ci lascia in quella condizione di attesa perenne e di soddisfazione mai del tutto completa, che ci rende pi� combattivi.
Vi sono dei desideri che sono destinati a restare tali, perch� se vengono soddisfatti perdono tutto il loro fascino.
Pensate al classico sogno comune: vincere al Superenalotto. Quanti si fanno veri e propri viaggi mentali su quello che farebbero se vincessero. Beh, una volta che hai vinto, hai anche smesso di farti film. Non hai pi� quel rifugio nella tua fantasia che ti consente di evadere dalla vita di tutti i giorni.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Ci vuole pure la strategia oltre al desiderio che da solo non porta a nulla.
Fatta la strategia devi pure costruirti le risorse opportune se non le hai.
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
Eh eh, il tuo discorso lascia spazio a molti sottintesi.
Mettiamola cos�: non esiste una morale unica nel tempo e nello spazio, e non � unica neanche all'interno della stessa societ� nella stessa epoca. Almeno nel mondo "civilizzato" ci sono fondamentalmente due tipi di morale: quella dei lupi e quella delle pecore.
Non ci possono essere lupi senza pecore, e non ci possono essere pecore senza lupi. � evidente che solo uno dei due tipi di morale � destinato alla diffusione su larga scala, ma sono pure evidenti gli effetti dell'altro, con conseguente quotidiano invito alle pecore a vederli come semplici distorsioni di un meccanismo di per s� valido.
Da questo punto di vista il commento attribuito a Maria Antonietta sul popolo che chiedeva il pane, nella sua magnifica incoscienza, pu� essere considerato assolutamente sincero.
Certo. Ma quando l'avrai ottenuto non ti baster� pi�, e allora desidererai qualcos'altro.
Che poi sia raggiungibile o meno dipende molto dai rapporti di forza in campo, anch'essi destinati a variare nel tempo. Non � affatto detto che ci� che non puoi raggiungere oggi non lo possa raggiungere domani, e nemmeno viceversa.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .