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Risultati da 31 a 45 di 83

Discussione: Matteo Renzi...

  1. #31
    Opinionista
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    Ci voleva proprio un rimpatriato per mettere bene in chiaro certi meccanismi. Bravo Aquae Sextiae.
    Volevo aggiungere solo una cosa. Ci� che da noi accade in modo dozzinale, data l'assuefazione di un popolo italico vessato e a vario titolo colluso, se non altro nell'inseguire continuamente i propri interessi particolari a totale scapito di una visione d'insieme, accade anche negli altri paesi cosiddetti civili. Con la differenza che l� una parvenza di regole � seguita anche da chi vince gli appalti con le mazzette, e soprattutto che chi viene pescato con le mani in pasta per qualsiasi motivo � costretto a dimettersi, onde salvaguardare l'immagine di pulizia dell'intero sistema.
    Qui se ti beccano a rubare manca poco che ti facciano santo, mentre altrove vige ancora la buona prassi delle spie. Se ti bruci cadi da solo e non fare nomi, perch� nessuno verr� a salvarti.
    Ma perch� � costretto a dimettersi? I meccanismi diciamo di stampo mafioso sono uguali ovunque e altrettanto praticabili e porterebbero alle stesse conseguenze. Per� esistono dei paesi dove non dico che ci sia meno tendenza alla corruzione, quella � dappertutto, ma dove non � un sistema cos� articolato. Non cos� rinsaldato da generazioni di accordi, non cos� attrezzato e dove i media a volte campano a contrastare questo malaffare, magari perch� i giornalisti ambiscono pi� al Pulitzer che alla mazzetta (in positivo o in negativo). Se vedi la nostra storia, in tempi pi� vicini alle guerre c'erano persone che credevano pi� in quello che facevano. Oggi non trovi in un parlamento un onesto perch� � stato escluso da un sistema che non si preoccupa neanche pi� di nascondersi, altrove esiste una tenaglia di opinione pubblica che non esclude la singola corruzione, ma il nascere di un sistema cos� rigido. Se un tempo non ce lo tiravano in tasca cos� a faccia aperta � perch� Argo aveva sempre almeno cinquanta occhi aperti e altrove, per quello che ho visto, � ancora cos�. Pu� essere una tendenza culturale, ma � dovuta anche a flussi e riflussi storici e geografici, tanto � vero che il tasso di corruzione neanche in Italia � sempre stato costante, per quanto prima se ne sapesse di meno. Non � la corruzione ma il suo elevarsi a normalit� che distingue l'Italia, insieme a tanti altri paesi, da altri pi� civili. Chiaro che la mela marcia c'�, ma altrove hanno diserbanti migliori. Non costringono chi infrange le regole a dimettersi per un caso.

  2. #32
    Opinionista L'avatar di Il gatto
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    Argo lo hanno fatto scoppiare

    Il 23 novembre del 1973, alle sette del mattino, un aereo*C47*Dakota*dell'aeronautica Militare, si schianta sul suolo dopo essere decollato dall'aeroporto di Venezia. Il disastro provoca quattro morti, tra cui il Comandante*Borreo, un pilota di grande esperienza, pluridecorato durante la Seconda Guerra Mondiale. Il nome in codice di quell'aereo � Argo 16, cos� chiamato in riferimento al gigante mitologico 'Argo che tutto vede'. Il velivolo, infatti, svolgeva missioni speciali per il Servizio Segreto italiano interno alle forze armate ed effettuava le misure elettroniche nell'Adriatico contro la rete radar jugoslava.

    Dietro Argo 16 si nasconde ancora oggi un mistero mai chiarito, un intrigo che coinvolge i Servizi Segreti, il conflitto nel Medio Oriente, Gladio e la Guerra Fredda.


    APPROFONDIMENTO

    Qualche settimana prima
    A Roma era arrivato un commando di cinque palestinesi di origine.....

    http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/p...5/default.aspx

  3. #33
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    Pu� essere una tendenza culturale, ma � dovuta anche a flussi e riflussi storici e geografici, tanto � vero che il tasso di corruzione neanche in Italia � sempre stato costante, per quanto prima se ne sapesse di meno. Non � la corruzione ma il suo elevarsi a normalit� che distingue l'Italia, insieme a tanti altri paesi, da altri pi� civili. Chiaro che la mela marcia c'�, ma altrove hanno diserbanti migliori. Non costringono chi infrange le regole a dimettersi per un caso.
    la corruzione � lo strumento di gestione ordinario di una societ� incapace di organizzare e mantenere la lotta di classe entro meccanismi condivisi di dialettica politica; un accessorio del sottogoverno trasformista;

    noi ragioniamo istintivamente in termini sovrastrutturali - la democrazia liberale, ecc... - perch� questo � il modello delle societ� dominanti ed � quello che organizza in modo pi� intuitivo il campionato di calcio della politica;

    a livello strutturale invece abbiamo una societ� che da secoli non esprime una dinamica di classi in competizione tra loro; infatti, non abbiamo avuto rivoluzioni - figli contro i padri - ma guerre civili - fratelli contro fratelli - per l'eredit� feudale del sottogoverno;
    si vede bene nel modo in cui funzionano i partiti: le leadership emergono quasi sempre per cooptazione e investitura, col testimone che passa solo quando eventualmente la leadership � talmente decrepita e perdente da essere insostenibile; un Berlusconi alla frutta ancora si sente legittimato a comandare;
    in questo senso, la parabola di Renzi � stata una novit�, perch� ha conteso il potere dall'interno e apertamente, apparentemente senza una speculare risposta a destra; verosimilmente, perch� il bacino d'opinione della destra � troppo eterogeneo perch� da quei blocchi sociali emerga qualcosa in grado di tenere insieme tutto;

    lo spazio della corruzione � sempre quello delle economie di rendita, che sia da risorse naturali, da capitale, o da buffi di stato, perch� questi modelli si sottraggono al controllo della competizione per un potere contendibile.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #34
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Straquoto Acque.

    Comunque cosa pretendete? Vi danno Sanremo, Amici di Maria, X-Factor e l'Isola dei famosi... vi danno la possibilit� di votare in tv chi pu� entrare o uscire dal Grande Fratello. Questa � la nostra democrazia. Cosa volete di pi�? Benvenuti in Italia!
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  5. #35
    Banana L'avatar di Ailis
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    Una sola parola per definirlo: viscido
    "Nulla si sa, tutto si immagina"
    Federico Fellini

  6. #36
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    Straquoto Acque.

    Comunque cosa pretendete? Vi danno Sanremo, Amici di Maria, X-Factor e l'Isola dei famosi... vi danno la possibilit� di votare in tv chi pu� entrare o uscire dal Grande Fratello. Questa � la nostra democrazia. Cosa volete di pi�? Benvenuti in Italia!
    ti danno quello che gli chiedi;
    se vuoi, hai Report o altro, solo che poi ti prende il mal di pancia;
    se si va a vedere da dove arrivano e come i soldini che ognuno di noi, o il babbo, il fratello, il cognato, si intasca, finisce subito la lagna contro "il sistema".
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #37
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    ti danno quello che gli chiedi;
    se vuoi, hai Report o altro, solo che poi ti prende il mal di pancia;
    se si va a vedere da dove arrivano e come i soldini che ognuno di noi, o il babbo, il fratello, il cognato, si intasca, finisce subito la lagna contro "il sistema".
    In che senso?
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  8. #38
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    Straquoto Acque.

    Comunque cosa pretendete? Vi danno Sanremo, Amici di Maria, X-Factor e l'Isola dei famosi... vi danno la possibilit� di votare in tv chi pu� entrare o uscire dal Grande Fratello. Questa � la nostra democrazia. Cosa volete di pi�? Benvenuti in Italia!
    Esatto! La tristezza della situazione � che ci lasciamo affogare da questa gente pensando che, oh, mica � il caso di fare una rivoluzione. Beati i francesi che l'hanno fatta, ma adesso per carit� non � il momento. Sorridiamo dei romani che davano panem et circenses al volgo per farlo rimanere buono nella miseria e a noi che hanno tolto tutto quello che riempie una vita questa possibilit� la escludiamo in partenza nonostante che abbiamo (ci danno) proprio e soltanto queste due cose.

  9. #39
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Esatto! La tristezza della situazione � che ci lasciamo affogare da questa gente pensando che, oh, mica � il caso di fare una rivoluzione. Beati i francesi che l'hanno fatta, ma adesso per carit� non � il momento. Sorridiamo dei romani che davano panem et circenses al volgo per farlo rimanere buono nella miseria e a noi che hanno tolto tutto quello che riempie una vita questa possibilit� la escludiamo in partenza nonostante che abbiamo (ci danno) proprio e soltanto queste due cose.
    Ma infatti guarda, la colpa � tutta nostra. Alla fine lamentarci serve a poco perch� abbiamo esattamente quello che chiediamo.
    Da quando lavoro sull'online me ne rendo conto ancora di pi�. Le cose che la gente legge maggiormente sono le cazzate. Quando scrivi cose serie e impegnative, di politica o economia, ti cagano in tre gatti.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  10. #40
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    In che senso?
    nel senso che in un paese dove il PIL � mosso per oltre il 50% dalla spesa pubblica, � ovvio che in realt� una corrispondente quota dei percettori di reddito, e tutti gli aventi causa, sia sostanzialmente abbarbicata al sistema; oltre a tante altre categorie in cui il meccanismo � pi� nascosto;
    in Italia, su 60 mln, lavorano circa in 21, dei quali - se non ricordo male - solo un terzo addetti a produzioni che hanno un riscontro di mercato indipendente dall'intervento pubblico, i cd. tradeable goods (la cosa � pi� complessa e trasversale, ma semplifico per comodit�);

    il che significa che se si cambiasse davvero politica, eliminando sovvenzioni & sussidi, sgravi fiscali, commesse dispensabili di acquisto, tolleranze varie e privilegi grandi e piccoli, prima di aver recuperato un ipotetico ruolo, l'80 % della gente sarebbe in bancarotta.
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #41
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    nel senso che in un paese dove il PIL � mosso per oltre il 50% dalla spesa pubblica, � ovvio che in realt� una corrispondente quota dei percettori di reddito, e tutti gli aventi causa, sia sostanzialmente abbarbicata al sistema; oltre a tante altre categorie in cui il meccanismo � pi� nascosto;
    in Italia, su 60 mln, lavorano circa in 21, dei quali - se non ricordo male - solo un terzo addetti a produzioni che hanno un riscontro di mercato indipendente dall'intervento pubblico, i cd. tradeable goods (la cosa � pi� complessa e trasversale, ma semplifico per comodit�);

    il che significa che se si cambiasse davvero politica, eliminando sovvenzioni & sussidi, sgravi fiscali, commesse dispensabili di acquisto, tolleranze varie e privilegi grandi e piccoli, prima di aver recuperato un ipotetico ruolo, l'80 % della gente sarebbe in bancarotta.
    E questo � gravissimo. Non � che possiamo trincerarci dietro a ci� per non cambiare nulla. Invece � proprio quello che facciamo!
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  12. #42
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ma cose buone fatte da Renzi ce ne sono, secondo voi? Possibile che al giorno d'oggi abbia un gradimento del 40% (distribuito equamente fra Nord Sud e Centro) fra gli italiani senza aver mosso niente? Delucidatemi, per favore.
    amate i vostri nemici

  13. #43
    Eufonista L'avatar di BiO-dEiStA
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    Ma perch� � costretto a dimettersi? I meccanismi diciamo di stampo mafioso sono uguali ovunque e altrettanto praticabili e porterebbero alle stesse conseguenze. Per� esistono dei paesi dove non dico che ci sia meno tendenza alla corruzione, quella � dappertutto, ma dove non � un sistema cos� articolato.
    Bah. Per conto mio la differenza netta fra ci� che � scritto sulla carta e ci� che accade nella realt� � tranquillamente imputabile alla corruzione. Essendoci dappertutto in misura pi� o meno marcata, direi proprio che � endemica al sistema stesso.
    Poi sul peso relativo si pu� discutere, ma pi� c'� burocrazia e pi� la corruzione trova terreno fertile. E l'Italia � uno dei paesi pi� burocratizzati al mondo.

    Non cos� rinsaldato da generazioni di accordi, non cos� attrezzato e dove i media a volte campano a contrastare questo malaffare, magari perch� i giornalisti ambiscono pi� al Pulitzer che alla mazzetta (in positivo o in negativo).
    Non ne sarei troppo sicuro. Ad esempio le grosse famiglie che controllano il sistema bancario americano e non solo sono sempre le stesse, per� i loro esponenti non mettono la faccia in televisione. La fanno mettere ad altri.

    Se vedi la nostra storia, in tempi pi� vicini alle guerre c'erano persone che credevano pi� in quello che facevano.
    Idealisti di qualunque estrazione sociale, manovrati ad arte da pesci pi� grossi, se ne trovano sempre quando il momento lo richiede. E ancora oggi sulle pagine dei libri di storia troviamo le altisonanti fanfaronate su risorgimento e resistenza.

    Pu� essere una tendenza culturale, ma � dovuta anche a flussi e riflussi storici e geografici, tanto � vero che il tasso di corruzione neanche in Italia � sempre stato costante, per quanto prima se ne sapesse di meno. Non � la corruzione ma il suo elevarsi a normalit� che distingue l'Italia, insieme a tanti altri paesi, da altri pi� civili. Chiaro che la mela marcia c'�, ma altrove hanno diserbanti migliori. Non costringono chi infrange le regole a dimettersi per un caso.
    Fa parte delle regole del gioco di altri sistemi meno burocratizzati e pi� efficienti del nostro.
    L'Italia di oggi non � peggiore di quella di Mussolini, e la Germania di oggi non � migliore di quella di Hitler. Una rapida ricostruzione tedesca non sarebbe stata possibile se non si fosse continuato a gonfiare le tasche di quelli che gi� si erano arricchiti durante la guerra. E non parlo solo di tedeschi, ma anche di quelli che formalmente combattevano contro di loro.

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    [...]
    Non che leggerti mi risulti meno penoso del solito, ma almeno per una volta sono d'accordo con te.
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    i miei post in media sono di una dozzina di righe, al più;
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    Sono stato tanto...ma tanto Laurina, lontano dal Signore: Ne ho combinate di cotte e di crude. Ti basti sapere soltanto questo....

  14. #44
    Opinionista L'avatar di simba
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    Io sto ancora aspettando di sentire Renzi (ri)parlare di freelance e partita IVA, perch� la situazione � imbarazzante.
    Gli unici risparmi che possiedo li ho su un Libretto Postale.

  15. #45
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    L'inquietante intreccio dei nomi che appoggiano Renzi: "Poteri forti che vogliono eliminare la sinistra"
    Una magistrale inchiesta di Franco Fracassi svela l'intreccio dei nomi che svernano all'ombra di Renzi. E c'� poco da stare allegri perch�, tra questi, ve ne sono di terribilmente inquietanti.

    Quando negli anni Ottanta Michael Ledeen varcava l'ingresso del dipartimento di Stato, al numero 2401 di E Street, chiunque avesse dimestichezza con il potere di Washington sapeva che si trattava di una finta. Quello, per lo storico di Los Angeles, rappresentava solo un impiego di facciata, per nascondere il suo reale lavoro: consulente strategico per la Cia e per la Casa Bianca. Ledeen � stato la mente della strategia aggressiva nella Guerra Fredda di Ronald Reagan, � stato la mente degli squadroni della morte in Nicaragua, � stato consulente del Sismi negli anni della Strategia della tensione, � stato una delle menti della guerra al terrore promossa dall'Amministrazione Bush, oltre che teorico della guerra all'Iraq e della potenziale guerra all'Iran, � stato uno dei consulenti del ministero degli Esteri israeliano.
    Oggi Michael Ledeen � una delle menti della politica estera del segretario del Partito democratico Matteo Renzi. Forse � stato anche per garantirsi la futura collaborazione di Ledeen che l'allora presidente della Provincia di Firenze si � recato nel 2007 al dipartimento di Stato Usa per un inspiegabile tour. Non � un caso che il segretario di Stato Usa John Kerry abbia pi� volte espresso giudizi favorevoli nei confronti di Renzi. Ma sono principalmente i neocon ad appoggiare Renzi dagli Stati Uniti. Secondo il "New York Post", ammiratori del sindaco di Firenze sarebbero gli ambienti della destra repubblicana, legati alle lobby pro Israele e pro Arabia Saudita. In questa direzione vanno anche il guru economico di Renzi, Yoram Gutgeld, e il suo principale consulente politico, Marco Carrai, entrambi molti vicini a Israele. Carrai ha addirittura propri interessi in Israele, dove si occupa di venture capital e nuove tecnologie. Infine, anche il suppoter renziano Marco Bernab� ha forti legami con Tel Aviv, attraverso il fondo speculativo Wadi Ventures e, il cui padre, Franco, fino a pochi anni fa � stato arcigno custode delle dorsali telefoniche mediterranee che collegano l'Italia a Israele.

    Forse aveva ragione l'ultimo cassiere dei Ds, Ugo Sposetti, quando disse: �Dietro i finanziamenti milionari a Renzi c'� Israele e la destra americana�. O perfino Massimo D'Alema, che defin� Renzi il terminale di �quei poteri forti che vogliono liquidare la sinistra�. Dietro Renzi ci sono anche i poteri forti economici, a partire dalla Morgan Stanley, una delle banche d'affari responsabile della crisi mondiale. Davide Serra entr� in Morgan Stanley nel 2001, e fece subito carriera, scalando posizioni su posizioni, in un quinquennio che lo condusse a diventare direttore generale e capo degli analisti bancari.?La carriera del giovane broker italiano venne punteggiata di premi e riconoscimenti per le sue abilit� di valutazione dei mercati. In quegli anni trascorsi dentro il gruppo statunitense, Serra inizi� a frequentare anche i grandi nomi del mondo bancario italiano, da Matteo Arpe (che ancora era in Capitalia) ad Alessandro Profumo (Unicredit), passando per l'allora gran capo di Intesa-San Paolo Corrado Passera. Nel 2006 Serra decise tuttavia che era il momento di spiccare il volo. E con il francese Eric Halet lanci� Algebris Investments.?Gi� nel primo anno Algebris pass� da circa settecento milioni a quasi due miliardi di dollari gestiti.?L'anno successivo Serra, con il suo hedge fund, lanci� l'attacco al colosso bancario olandese Abn Amro, compiendo la pi� importante scalata bancaria d'ogni tempo. Poi fu il turno del banchiere francese Antoine Bernheim a essere fatto fuori da Serra dalla presidenza di Generali, permettendo al rampante finanziere di mettere un piede in Mediobanca.
    Definito dall'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani �il bandito delle Cayman�, Serra oggi ha quarantatr� anni, vive nel pi� lussuoso quartiere di Londra (Mayfair), fa miliardi a palate scommettendo sui ribassi in Borsa (ovvero sulla crisi) ed � il principale consulente finanziario di Renzi, nonch� suo grande raccoglietore di denaro, attraverso cene organizzate da Algebris e dalla sua fondazione Metropolis. E cos�, nell'ultimo anno il gotha dell'industria e della finanza italiane si sono schierati uno a uno dalla parte di Renzi. A cominciare da Fedele Confalonieri che, riferendosi al sindaco di Firenze, disse: �Non saranno i Fini, i Casini e gli altri leader gi� presenti sulla scena politica a succedere a Berlusconi, sar� un giovane�. Poi venne Carlo De Benedetti, con il suo potentissimo gruppo editoriale Espresso-Repubblica (�I partiti hanno perduto il contatto con la gente, lui invece quel contatto ce l'ha�). E ancora, Diego Della Valle, il numero uno di Vodafone Vittorio Colao, il fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio e l'amministratore delegato Andrea Guerra, il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera con la moglie Afef, l'ex direttore di Canale 5 Giorgio Gori, il patron di Eataly Oscar Farinetti, Francesco Gaetano Caltagirone, Cesare Romiti, Martina Mondadori, Barbara Berlusconi, i banchieri Fabrizio Palenzona e Claudio Costamagna, il numero uno di Assolombarda Gianfelice Rocca, il patron di Lega Coop Giuliano Poletti, Patrizio Bertelli di Prada, Fabrizio Palenzona di Unicredit, Il Monte dei Paschi di Siena, attraverso il controllo della Fondazione Montepaschi gestita dal renziano sindaco di Siena Bruno Valentini, e, soprattutto, l'amministratore delegato di Mediobanca Albert Nagel, erede di Cuccia nell'istituto di credito.
    Proprio sul giornale controllato da Mediobanca, "Il Corriere della Sera", da sempre schierato dalla parte dei poteri forti, � arrivato lo scoop su Monti e Napolitano, sui governi tecnici. Il Corriere ha ripreso alcuni passaggi dell'ultimo libro di Alan Friedman, altro uomo Rcs. Lo scoop ha colpito a fondo il governo Letta e aperto la strada di Palazzo Chigi a Renzi. Il defunto segretario del Psi Bettino Craxi diceva: �Guarda come si muove il Corriere e capirai dove si va a parare nella politica�. Gad Lerner ha, pi� recentemente, detto: �Non troverete alla Leopolda i portavoce del movimento degli sfrattati, n� le mille voci del Quinto Stato dei precari all'italiana. Lui (Renzi) vuole impersonare una storia di successo. Gli sfigati non fanno audience�.

    Recuperato da http://www.infiltrato.it/inchieste/l...re-la-sinistra, secondo cui sarebbe stato originariamente pubblicato su Globalist.it venerd� 14 Febbraio 2014 10:47. Sul sito di Globalist il materiale risulta ora irreperibile.
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    i miei post in media sono di una dozzina di righe, al più;
    Citazione Originariamente Scritto da Ned Flanders Visualizza Messaggio
    Sono stato tanto...ma tanto Laurina, lontano dal Signore: Ne ho combinate di cotte e di crude. Ti basti sapere soltanto questo....

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