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Discussione: Mettiti in posa

  1. #1
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Mettiti in posa

    Volevo fare una riflessione sulla fotografia e su come sia cambiata prima con il passaggio da pellicola a digitale e poi con la social mania. I passaggi sono ovvi, la prima cosa l'ha resa pi� abbordabile sotto molti punti di vista: � ben diverso dover comprare un rullino con cui scatteremo una ventina di foto che non potremo rivedere prima di averlo esaurito pi� un minimo di un ora per lo sviluppo e la stampa (pagando sia la pellicola che la lavorazione), rispetto a scattarne cento in dieci minuti, rivederle in tempo reale e stamparle comodamente da casa; la seconda cosa ha mandato in pensione anche il passaggio della stampa: ora le foto di tutti sono fruibili da tutti in ogni momento e in ogni luogo.
    Le implicazioni sono diverse, ad esempi gli autoscatti sono sempre esistiti, ma mai prima d'ora sono stati qualcosa che necessitasse di una parola come selfie, oppure, chess�, quanti si sarebbero comentati nell'immortalare cos� facilmente le prorie imprese scoperecce sapendo che il primo a vederle sarebbe stato il vecchio sviluppatore sotto casa (alcuni risponderanno che lo facevano anche prima e non gli frega niente, alcuni magari godevano anche di un piacere esibizionistico nel farlo, ma sicuramente molti non l'avrebbero mai fatto), oppure ancora, non � che quasi ogni serata con gli amici aveva di una documentazione fotografica disponibile dal giorno successivo (se non in tempo reale) per tutti gli amici e gli amici degli amici (neanche adesso per molti, per� molto pi� di prima... e per alcuni � proprio cos�).
    Quel che � certo � che la fotografia � entrata come non mai nel nostro quotidiano e se quando avevo 14 anni se tiravi fuori una macchina fotografica un discreto numero di tue amiche avrebbero reagito coprendosi il viso (mettendo cos� le mani davanti agli occhi, consentendo pertanto a noialtri di sbirciare nelle loro scollature restando per una volta impuniti), oggi vediamo invece reazioni diverse dalla duckface alle pose pi� fantasiose.

    Personalmente non amo ne fare foto ne subirle - la riflessione mi � venuta da una discussione avuta con un amico e che era partita dal fatto che non riuscir� mai a farmi una foto decente (� un tipo di quelli un po' troppo pignoli, che non possono prendere e scattare e basta, ma si mettono a rompere su come ti devi mettere, e la luce, e i cazzi, e i mazzi, e stai fermo, e intanto diventiamo vecchi, e scatti o no!!!), perch� io vengo bene solo nelle foto che mi fanno quando non mi accorgo, altrimenti non riesco assolutamente a essere spontaneo - ma voi come avete vissuto il cambiamento?
    Non avete ancora visto niente

    Moderatore droghe

  2. #2
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Ho sempre avuto la passione per la fotografia fin da bambina. A dieci anni mi sono fatta regalare una di quelle macchinette fotografiche di quelle che saranno costate ventimilalire, e ho iniziato a sperimentare. Mettevo via i soldi delle paghette per sviluppare i miei scatti. Mi piaceva fotografare, mi � sempre piaciuto. Farmi fotografare invece no, lo odiavo.
    Poi si � arrivati all'epoca del digitale e mi sono evoluta senza problemi, acquistando la mia prima macchina fotografica digitale. Avevo una ventina d'anni. Non � stato affatto un trauma, tutt'altro. Per� sono contenta di avere imparato con la pellicola: col digitale sai che se sbagli qualcosa puoi rifare, perch� comunque l'errore lo vedi subito. Aver imparato con la pellicola mi ha insegnato a lavorare bene da subito, a non scattare a caso, a studiare l'inquadratura. Per il resto il digitale � stato senza dubbio un salto in avanti dal punto di vista della comodit� ma soprattutto dell'economicit�, perch� non si � pi� costretti a stampare le foto per vederle, se non quando strettamente necessario.
    Poi ho iniziato a trasformare il mio hobby in qualcosa di pi�. sono passata a fotocamere professionali e ho iniziato a lavorare come fotografa ai matrimoni.
    Sul mettersi o meno in posa concordo in pieno: non c'� nulla di peggio delle foto in posa. Quando fotografo ai matrimoni le evito come la peste (tranne quelle tradizionali coi parenti che devi fare per forza che poi altrimenti la nonna Pina si offende"). Le foto davvero belle sono quelle il pi� possibile naturali, per come la vedo io. Ma anche tra i fotografi vi sono diverse scuole di pensiero in merito.
    Comunque concordo anche sul fatto che l'immagine fotografica oggi � entrata prepotentemente nella nostra vita. E' credo la maggiore forma di comunicazione che abbiamo oggi. Racconta molto pi� che tante parole, e te lo dico da professionista sia delle parole che dell'immagine.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  3. #3
    Party Crasher L'avatar di okno
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    Ne ho discusso giusto 2 weekend fa, stavo pranzando insieme a un fotografo di Milano durante un servizio. Mi ha detto che lui quando ha iniziato a fare l'aiuto per i fotografi era ancora l'epoca della pellicola e ha vissuto abbastanza da vicino questa rivoluzione, ha spiegato come intanto si siano abbattuti drasticamente i costi per chi fa questo mestiere, con due conseguenze: costava meno lavorare ma costava meno anche entrare nel mercato. Poi � anche cambiata la presenza del professionista, ora pi� invasivo. Ha fatto l'esempio dei matrimoni, lui probabilmente avendo imparato con la pellicola � ancora abituato a fare poche foto, difficilmente pi� di 200. Se le studia bene e non tiene gli sposi impegnati pi� di una mezz'ora. In pi� ha detto che quando accetta un servizio di questo tipo mette in chiaro che non far� nemmeno una foto ai commensali ai tavoli, perch� tanto alla fine sono foto che non dicono niente e non ha intenzione di infastidire la gente. Suoi colleghi pi� "freschi" invece partono da un migliaio di foto, tengono gli sposi 2 ore facendo talmente tanti scatti che mettendoli insieme sarebbe possibile creare un video fluido e fotografano qualsiasi cosa per paura di perdersi un dettaglio importante. Preferiscono poi fare selezione davanti al PC.

    Altra cosa che ha lamentato � che ora, con la possibilit� di vedere immediatamente lo scatto, capita che i soggetti la vogliano vedere subito e visto che ormai sono tutti fotografi chiedono di rifarla perch� secondo loro � venuta male. Ha lamentato una svalutazione della figura del fotografo, forse perch� ora essendo disponibili a buon mercato strumenti validi pensano tutti di saperne e che il ruolo di fotografo si riduca un po' a quello di esecutore di scatti.

    Io con le foto sono una frana, mi piacerebbe essere capace e invidio chi trova sempre un bel soggetto da fotografare.. mi manca completamente la vena artistica. Da bambino quando andavo in gita con la scuola armato di usa-e-getta allo sviluppo i soggetti erano sempre: prato fiorito, rete metallica con monumento in sfondo, sasso dalla forma buffa e dito davanti all'obiettivo.
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  4. #4
    Astensionista L'avatar di nahui
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    Mi ci diverto senza ragionarci troppo. Da quando ho scoperto la possibilit� di ritagliare e correggere difetti prima dell'eventuale stampa, mi diverto ancora di pi�. Sono poco fotogenica, ma me ne frego. Spesso faccio le smorfie, � un gioco.
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  5. #5
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Ne ho discusso giusto 2 weekend fa, stavo pranzando insieme a un fotografo di Milano durante un servizio. Mi ha detto che lui quando ha iniziato a fare l'aiuto per i fotografi era ancora l'epoca della pellicola e ha vissuto abbastanza da vicino questa rivoluzione, ha spiegato come intanto si siano abbattuti drasticamente i costi per chi fa questo mestiere, con due conseguenze: costava meno lavorare ma costava meno anche entrare nel mercato. Poi � anche cambiata la presenza del professionista, ora pi� invasivo. Ha fatto l'esempio dei matrimoni, lui probabilmente avendo imparato con la pellicola � ancora abituato a fare poche foto, difficilmente pi� di 200. Se le studia bene e non tiene gli sposi impegnati pi� di una mezz'ora. In pi� ha detto che quando accetta un servizio di questo tipo mette in chiaro che non far� nemmeno una foto ai commensali ai tavoli, perch� tanto alla fine sono foto che non dicono niente e non ha intenzione di infastidire la gente. Suoi colleghi pi� "freschi" invece partono da un migliaio di foto, tengono gli sposi 2 ore facendo talmente tanti scatti che mettendoli insieme sarebbe possibile creare un video fluido e fotografano qualsiasi cosa per paura di perdersi un dettaglio importante. Preferiscono poi fare selezione davanti al PC.
    Questo � vero da un lato, ma dipende dai fotografi. Io non impegno gli sposi pi� di mezz'ora, perch� comunque la maggior parte delle foto che poi gli faccio non sono in posa, le faccio mentre stanno parlando, scherzando o giocando con i propri ospiti o tra di loro. E sono le foto pi� belle, secondo me.
    Poi guarda, proprio per l'evoluzione della fotografia oggi se presenti 200 scatti hanno ben poco da scegliere, visto che con l'album libro ce ne stanno anche 150, di foto... Io se presento meno di 1000 foto (complessivamente, tra me e l'altro fotografo con cui lavoor) mi vergogno un sacco. Abbiamo appena consegnato le foto dell'ultimo matrimonio, erano 1.500.

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    Altra cosa che ha lamentato � che ora, con la possibilit� di vedere immediatamente lo scatto, capita che i soggetti la vogliano vedere subito e visto che ormai sono tutti fotografi chiedono di rifarla perch� secondo loro � venuta male. Ha lamentato una svalutazione della figura del fotografo, forse perch� ora essendo disponibili a buon mercato strumenti validi pensano tutti di saperne e che il ruolo di fotografo si riduca un po' a quello di esecutore di scatti.
    Questo purtroppo � vero. Bisogna infatti sapersi differenziare, usando tecnica e fantasia che chi non � un fotografo non possiede. COncordo comunque, � odioso che ora tutti si atteggino a fotografi professionisti...
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  6. #6
    Party Crasher L'avatar di okno
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Questo � vero da un lato, ma dipende dai fotografi. Io non impegno gli sposi pi� di mezz'ora, perch� comunque la maggior parte delle foto che poi gli faccio non sono in posa, le faccio mentre stanno parlando, scherzando o giocando con i propri ospiti o tra di loro. E sono le foto pi� belle, secondo me.
    Poi guarda, proprio per l'evoluzione della fotografia oggi se presenti 200 scatti hanno ben poco da scegliere, visto che con l'album libro ce ne stanno anche 150, di foto... Io se presento meno di 1000 foto (complessivamente, tra me e l'altro fotografo con cui lavoor) mi vergogno un sacco. Abbiamo appena consegnato le foto dell'ultimo matrimonio, erano 1.500.
    Nel discorso che mi ha fatto non ho avvertito giudizi sulla qualit� del lavoro di chi � abituato diversamente da lui, faceva solo delle considerazioni su come ha influito questo cambio di tecnologia sul modo di lavorare. Un tempo 1500 foto erano impensabili e forse perch� lui ha imparato "risparmiando" ancora oggi ha questa abitudine.
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  7. #7
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Nel discorso che mi ha fatto non ho avvertito giudizi sulla qualit� del lavoro di chi � abituato diversamente da lui, faceva solo delle considerazioni su come ha influito questo cambio di tecnologia sul modo di lavorare. Un tempo 1500 foto erano impensabili e forse perch� lui ha imparato "risparmiando" ancora oggi ha questa abitudine.
    Si, ma senza dubbio. Anch'io quando scattavo a rullino "risparmiavo" molto di pi� sugli scatti. E' assolutamente normale.
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  8. #8
    Le 'macchinette' negli anni 60' erano le Comet Bencini, gi� da qualche anno.

    Le caxxate : per la mia prima comunione ebbi in regalo una Ferrania Rondine (macchinetta) ed una Balda Werke 35mm. super extra, ma mentre la prima me l'affidarono, la seconda non l'ho MAI vista pi�, dopo quel giorno perch� me la conservarono e quando un paio d'anni dopo la chiesi, non la trovarono pi�, probabilmente rubata da un dipendente infedele.

    Cosi la mia prima vera macchina fu una Voitglander Baldessa, e poi proseguii con le varie Nikon e (Nikkormat, F2, etc....nel 35mm. e la 'classica' Hasselblad 500 nel 6x6)

    Ci si riuniva annualmente a Numana per degli stage collettivi (Tiemp belle e na vota)
    P�nta rh�i h?s potam�s

    arecata � il 2� nick-name di Blasel

  9. #9
    Superstite L'avatar di Doppio
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    � curioso che nessuno abbia rilanciato la lomografia ora che � possibile moltiplicare all'infinito gli scatti quasi casuali.
    Non avete ancora visto niente

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  10. #10
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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    Ho sempre amato moltissimo le foto, farle con e senza di me.
    Ho sempre pensato che una foto non scattata e' un ricordo che non c'e' (era se non sbaglio una pubblicita').
    Da ragazzina usavo una vecchia Kodak di mio padre di quelle con il flash a cubetto esterno.
    A 18 anni i miei amici mi regalarono una macchina fotografica.
    Non so nemmeno di cosa si trattasse, scattavo e basta.
    Il digitale mi ha resa euforica rispetto al fatto che posso scatenarmi, senza pensare allo scatto simil perfetto altrimenti finisco a caso il rullino.
    Tanto comunque sviluppo.
    Sono affezionata alle foto e agli album fotografici da sfogliare.
    E fotografo ovunque, anche attraverso le foto mi esprimo.
    -Healthy body, clear mind, peaceful spirit-

    -Where there’s will there’s a way-

    -Work hard have fun & be nice-



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