" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
Lo ripeto, non ci si vergogna del proprio corpo (a meno di non esser super obesi), in genere ci si vergogna della propria et� biologica che non si sa e non si vuole accettare
P�nta rh�i h?s potam�s
arecata � il 2� nick-name di Blasel
Mi spiace non potervi linkare la discussione a cui mi riferisco. La prendereste in modo diverso.
p.s. chi riesce a contare quanti sono i cricetini?
Gutta cavat lapidem.
Per�, dipende: queste donne di cui parli sono bellissime e ci� nonostante insicure, o non riescono ad accettare i loro difetti? Io ho una splendida ragazza insicura, col fisico da modella e mille paranoie, ed ha 13 anni... Non dipende dall'et�. Certo, la maturit� che si suppone in un over 35 dovrebbe aiutare e fare la differenza. Ieri leggevo un'esortazione molto carina su FB: una donna invitava le sue simili a godersi l'estate senza paranoie su capelli, ciccia, rughe; scriveva "nuotate, bevete vino, perch� la vita � breve, le stagioni non ritornano". Ecco: dovrebbe essere cos�. Poi, se sei sicura di te, diventi pi� attraente, se ti piaci hai pi� possibilit� di piacere agli altri, � un circolo virtuoso. A volte vedo delle ragazze latine, con le tipiche loro forme, inguainate in vestitini che io, che sono la met� di loro, avrei scrupoli ad indossare, ed hanno un portamento, una sicurezza, per i diversi canoni di bellezza che condividono, che le rendono davvero sexy.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Queste donne sono variegate. Alcune le ho viste in foto o addirittura le conosco e leggere come si vedono mi ha lasciata di sale. Perch� sono belle donne, sul serio. Ma leggere che si trovano peggio di Maga Mag� perch� magari hanno un chilo in pi� (in pi� de che poi?), una mezza zampa di gallina o un accenno di pancetta (dopo aver avuto figli tra l'altro) mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Io ho sempre odiato il mio corpo, non mi ci trovavo. Ora ho fatto pace con me stessa, ma quanto ci ho lavorato! Per questo mi sembrava un argomento serio e non faceto. Mi sono spiegata, Nahui?
Gutta cavat lapidem.
"vergogna" � gi� una concetto sociale, molto mediato, nel senso che costringe a pensarlo in relazione a giudizi complessi;
se penso al mio corpo, non mi sono mai sentito particolarmente "bello", ma sono ancora a mio agio se in forma; soffro molto il sovrappeso, anche lieve, perch� mi fa sentire goffo, mentre sarei naturalmente di costituzione leggera e agile;
so che mi sento molto bene dopo un buon periodo al mare selvaggio, perch� sento che il mio corpo � molto felice e respira bene in quell'ambiente; anche se ci sono risvolti "sociali" in questa percezione, c'� proprio un piacere da contatto fisico con la natura, al punto che dopo qualche giorno smetto praticamente che qualsiasi calzatura e vado a piedi nudi anche per quei 500 mt di asfalto e sterrata che mi separano dalla spiaggia;
� da molto tempo che non mi capita pi� di trovarmi in circostanze sociali o personali pi� intime in cui potrei sentirmi giudicato in base ad una nozione standard di corporeit� approvata, perci� devo proprio aver rimosso la questione, anche perch� alla mia et� si � anche piuttosto rassegnati all'idea di poter essere imperfetti
va anche detto che normalmente nelle stesse circostanze in cui si esibisce il corpo - a meno di non trovarsi in mezzo ad un'orgia in un priv�, ma non � detto - contribuiscono comunque altri segnali di status, dall'abbigliamento, per quanto risicato, ad altri "ornamenti" o artifici, dal tatuaggio alla muscolatura innaturale della palestra, che comunicano secondo un linguaggio complesso la storia della percezione di s� della o delle persone da cui ci si potrebbe sentire giudicati.
c'� del lardo in Garfagnana
Ho gi� detto altrove di essere un plurisopravvissuto, e alcune vicissitudini subite hanno lasciato strascichi anche sul mio corpo. Un corpo che fin dalla nascita e per molti decenni non ho sentito mio, anzi da piccolo mi prendevo pure a schiaffi per essere sicuro di starci dentro. Ormai ci ho fatto pace e mi sono accorto che, se per certi versi � oggettivamente imperfetto e deficitario, per altri � perfino formidabile. Se non avessi avuto niente, forse sarei diventato un atleta.
Fatto sta che piaccio, e piaccio ancora di pi� da quando me ne frego sul serio. Inoltre ho la fortuna di poter ancora indossare le taglie di 20 e pi� anni fa, e a volte lo faccio. Non mi interessa apparire pi� di quanto farei per me stesso, quindi in ogni circostanza mi sento a mio agio con ci� che indosso. A 42 anni posso ancora andare vestito come cazzo mi pare, e (mi) dispiace per gli altri (cit.).
Dove si colloca chi a dispetto dell'ostentazione di sicurezza circa la propria avvenenza fisica pu� essere facilmente destabilizzato dal pi� piccolo commento tendente al negativo? � molto comune.
Non avete ancora visto niente
Moderatore droghe
l'aspetto fisico ha un valore istintivo importantissimo per la pulsione principale, quella riproduttiva;
possiamo sovrapporre tutte le pippe culturali che vogliamo - che possono diventare anche molto rilevanti - ma la bellezza, la simmetria, la prestanza, ecc... in tutto il mondo animale sono percepiti come appetibili per la riproduzione;
perci�, � normale che in et� riproduttiva si sia condizionati dalla percezione che si ha della propria appetibilit�;
come � normale che gli schemi culturali che si producono in questa elaborazione continuino ad operare man mano che si cambia;
poi le sfumature nella percezione possono essere tante, da una moderata insoddisfazione fino alla vera e propria dismorfofobia;
quando l'insicurezza tende a fissarsi su quel valore specifico vuol dire che a monte ci sono rifiuti, conflitti rimossi, di cui la corporeit� diventa il feticcio; anche perch� con un minimo di sforzo nella maggior parte dei casi � piuttosto facile risultare gradevoli, almeno in una misura ordinaria.
c'� del lardo in Garfagnana
Basta capire che l'essere felici, anche in amore, non dipende dalla bellezza fisica. Magari hai pi� corteggiatori, maggiori possibilit�, ma questo non si traduce automaticamente in relazioni appaganti. E' una cosa che ripeto spesso a mia figlia. Forse, capito questo, l'insicurezza sul fisico perde davvero senso, perch� capisci che quello che pu� darti la felicit� � altro. Se si accoppiassero felicemente solo i bellissimi staremmo freschi, l'umanit� sarebbe gi� estinta, e rimasta all'et� della pietra, perch� i meno belli non avrebbero avuto bisogno di sviluppare l'ingegno per potersi riprodurre
Ultima modifica di nahui; 23-07-2015 alle 10:03
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Mah, secondo me il non piacersi o non amare il proprio corpo ha poco a che vedere con l'amore. Le patologie alimentari ad esempio, il massimo sfogo del mancato apprezzamento del corpo, derivano quasi sempre da traumi psicologici del passato o da un errato sviluppo. Solitamente le persone che faticano maggiormente ad accettarsi sono quelle che hanno la maggiore attenzione al proprio aspetto fisico, e che quindi magari sono anche apprezzabili esteticamente.
Chi se ne frega non sta neppure a porre particolare attenzione alla cura del proprio corpo e quindi lo vive meglio.
Io questo l'ho provato sulla mia pelle. Me ne sono sempre fregata dei chili di troppo (ed erano tra i 10 e i 15) e stavo bene al mondo. Da quando sono dimagrita, mi trovo molti pi� difetti, non sopporto i due chili messi su che non scendono, mi faccio molte pi� paranoie su come mi vesto (tanto che con 10 chili in pi� indossavo vestiti che ora invece mi vergogno a indossare).
E' lo stesso meccanismo dei soldi: coloro che si preoccupano maggiormente dei soldi sono quelli che ne hanno di pi�.
Alla fine ogni problema ha la dimensione che noi stessi gli diamo, e tale dimensione � maggiore in proporzione a quanto cresce l'importanza di una determinata cosa nella nostra vita. Non � neppure questione di preoccuparsi del giudizio altrui, ma prima di tutto del giudizio di s� stessi.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .