Originariamente Scritto da
axeUgene
la religione non � il movente;
tutta la questione, in realt�, � piuttosto semplice da capire per grandi linee, se si osserva nei tempi lunghi, tenendo presenti alcune circostanze essenziali:
a) l'area geo-culturale che va dal Nord-Africa al Medio-Oriente � contraddistinta da modelli di potere e identit� di tipo tribale e rurale;
b) durante la Guerra fredda, la politica di quei paesi � stata ingabbiata negli schemi ideologici e di tutela delle due superpotenze, che hanno imposto regimi, secondo un modulo di continuit� con l'idea dei protettorati; perci�, identit� e ideologie erano "ingessate" di necessit�;
c) verso la fine degli anni '70, con lo scemare della potenza sovietica, l'ideologia arabo-"socialista" di cartapesta � sfumata; pertanto, l'unica opzione ideologica "forte" in societ� di tipo tribale e feudale � divenuta quella religiosa, che in quel contesto � anche politica, nelle sue diverse ramificazioni;
per oltre due decenni, USA e Occidente si sono illusi riguardo alla possibilit� di controllare l'area da soli, fino a tutto il mandato di G.W.Bush; l'illusione si � rivelata tale, e la strategia troppo dispendiosa e controproducente, come testimonia il progressivo disimpegno diretto di Obama;
d) gli sviluppi recenti mostrano il ritorno della Russia come partner necessario nell'equilibrio della regione e il sostanziale accordo occidentale; si � visto che l'eventuale democrazia rappresentativa produce governi dei Fratelli mussulmani o di formazioni analoghe, relativamente moderate ma in prospettiva molto indipendentiste e poco controllabili, sul modello politico iraniano;
perci�, la politica internazionale tende spontaneamente alla ricostruzione di equilibri da Guerra fredda, anche con una riedizione attenuata del confronto coi russi, perch� questo consentir� in prospettiva la stabilizzazione di regimi autoritari, ma a bassa turbolenza ideologica, controllabili;
l'attentato all'aereo di linea sul Sinai sembra essere un pretesto ideale per legittimare di fatto la presenza russa, e in generale - senza addentrarmi nelle dietrologie - l'ISIS � qualcosa di perfettamente funzionale al nuovo equilibrio, perch� in un solo colpo spiazza per intensit� e radicalismo e delegittima, mette in grave difficolt� politica ogni movimento che si richiama all'Islam, come le varie ramificazioni dei Fratelli mussulmani; e, al tempo stesso, fornisce giustificazioni per interventi militari e presenza politica;
paradossalmente, questi attentati, pi� che atti di guerra contro gli occidentali, sono una manifestazione, ormai quasi residuale, della guerra tra fazioni dell'Islam politico per assumere la leadership dell'ideologia islamista radicale; insomma, per chi deve fare il capo trib� in quanto pi� estremo, capace di tutto, puro e radicale di tutti, e quindi in grado di negoziare future posizioni di potere con i protettori stranieri.