Originariamente Scritto da
axeUgene
no, non sono d'accordo;
questa � una visione molto superficiale;
ripeto:
tu vedi la crisi ora, solo perch� questa ora si pu� manifestare, laddove prima era solo soffocata dall'abbrutimento dell'esistenza e da un sistema di valori autoritario e sessista, oltre che classista;
la libert� comporta conflitti e responsabilit�; � faticosa e pu� far paura;
� come se di fronte ad uno sciopero, si provasse nostalgia per il Fascismo, che non ne consentiva il diritto; grazie...
io posso capire il tuo sentimento di paura dell'altrui esercizio della libert� che pu� mettere in discussione i tuoi progetti, ma assolutamente non lo posso condividere;
e non posso perch� impegna la condizione umana nell'abbrutimento, in sentimenti di fatto orribili, di controllo, possesso, sospetto e, appunto, paura; camuffati dietro parole alate, quanto vane;
il concetto a cui sei comprensibilmente estraneo � proprio quello del genuino apprezzamento della libert�, per cui vedi questa come minaccia egoistica, la temi, perch� sei incapace di venerare anche la libert� altrui - anche di abbandonarti - di farne tuo patrimonio come estrema tutela anche della tua stessa realizzazione;
per te la libert� � quella di obbedire, di rinunciare; cosa assolutamente lecita, ma che reggi solo se gli altri fanno altrettanto; se tu te ne privi e gli altri no, resti frustrato e ti spendi per convincere gli altri ad emularti, perch� la cosa ti pesa;
io non vorrei mai vivere secondo una legge/precetto che mortifica il desiderio altrui - non un desiderio effimero, ma il bisogno di essere se stessi, di realizzare i propri talenti;
non mi interessa essere carceriere, poliziotto, coltivare il sospetto, guardare il prossimo come un peccatore, e tanto pi� diffido di chi pretende di dirmi che sarebbe Dio a volere questo;
vivere cos� � sprecare l'esistenza e inquinarla di queste brutture, di musi, rassegnazione, disperazione, violenza materiale e psicologica;
non sono le "famiglie" ad essere sofferenti; una famiglia � un istituto, non una persona; le persone soffrono, in quanto individui; e se le si vuole guarire, in alcuni casi � possibile tenendole insieme; in molti altri no, perch� la causa di quella sofferenza � esattamente il modo di essere - non di comportarsi a livello superficiale, corregibile - dell'altro;
se una relazione � intrinsecamente mortificante, esilia i talenti e le capacit� di una persona di contribuire alla bellezza e alla gioia del mondo, � giusto che si ponga fine ad essa e che si apra la possibilit� di una rinascita, per entrambi;
anche io sono tendenzialmente conservatore, se in coppia; ma quando constato di essere io stesso un ostacolo alla serenit� e al benessere della mia compagna, ho il dovere di fare un passo indietro e lasciarla libera; e non puoi in nessun modo attribuire questa posizione ad "egoismo"; semmai, sarebbe piccineria egoista, e anche molto miope, perseguire la strada opposta;
che te ne fai di una vita da carceriere, oppressore, con una persona che vorrebbe essere altrove e non con te ?
no, no, no...