Mascolinit� e femminilit�

[crepuscolo]

Riporto il pensiero di F. J. J. Buytendijk, antropologo per quanto riguarda una profonda definizione.
Spero vi piaccia.

L'essere uomo in s�, cos� dice, non esiste. L'essere uomo esiste piuttosto sempre e soltanto in due possibilit�, che sono "il mondo della maschilit�" o "il mondo della femminilit�". Sia l'uno che l'altro modo dell'esistenza umana, singolarmente presi, rivelano uno specifico atteggiamento di base, tendono verso una propria maniera di progettare il mondo, si manifestano con una particolare logica, e sono inconfondibili nel loro operare. Secondo Buytendijk, il modo maschile di vivere l'esistenza si presenta come un pervenire a s�, sgorgante da s� e oltrepassante se stesso, in quanto l'uomo assume attivamente la responsabilit� e si oppone ad essa. Il modo femminile dell'esistenza � invece un modo di presenza nello stesso essere, un essere-noi, un essere con, un reciproco dare e ricevere. C'� da osservare, per�, che i due modi maschile e femminile di progettare la propria esistenza non sono distribuiti nei due sessi in maniera divise e del tutto distinta. Accade piuttosto che, come in ogni individuo si trova sia il gene maschile sia il gene femminile, cos� fa parte dello sviluppo pieno della persona che insieme al modo fondamentale pi� spiccatamente riconoscibile e pregnante venga realizzato relativamente anche il modo contrario. "Quindi la piena esistenza umana richiede ambedue i progetti, ambedue le prospettive, in ogni uomo le forme d'essere maschile e femminile. Buytendijk sa mostrare in modo impressionante come soltanto essere-con-l'altro e accanto-all'altro pu� condurre all'altezza del proprio progetto di s�, a con ci� all'effettiva altezza culturale del matrimonio in quanto comunit� del noi, societ�, comunit� di popolo e dei popoli. del resto, � chiaro che questa concezione si connette all'idea di integrazione di C. G. Jung. Dunque, il fatto che Ges� fosse un uomo significa, per la moderna antropologia che egli visse la sua umanit� nel modo di essere maschile.

Vi ci ho portato

[axeUgene]

Riporto il pensiero di F. J. J. Buytendijk, antropologo per quanto riguarda una profonda definizione.
Spero vi piaccia.

L'essere uomo in s�, cos� dice, non esiste. L'essere uomo esiste piuttosto sempre e soltanto in due possibilit�, che sono "il mondo della maschilit�" o "il mondo della femminilit�". Sia l'uno che l'altro modo dell'esistenza umana, singolarmente presi, rivelano uno specifico atteggiamento di base, tendono verso una propria maniera di progettare il mondo, si manifestano con una particolare logica, e sono inconfondibili nel loro operare. Secondo Buytendijk, il modo maschile di vivere l'esistenza si presenta come un pervenire a s�, sgorgante da s� e oltrepassante se stesso, in quanto l'uomo assume attivamente la responsabilit� e si oppone ad essa. Il modo femminile dell'esistenza � invece un modo di presenza nello stesso essere, un essere-noi, un essere con, un reciproco dare e ricevere. C'� da osservare...

che ti vuoi osservare ?
dovremmo partire da queste premesse fantasiose, che contengono gi� una tesi ?
chi � che commenta il pensiero di B. ?
la vulgata dice che l'uomo ragionerebbe pi� secondo raziocinio, ma l'autore di questa tesi ne sembra totalmente privo;
si dice anche che gli uomini non postano titoli di nuovi 3ds con gli accenti

[nahui]

Perch� ? Cio�: perch� non superare questo dualismo e considerarci reciprocamente esseri unici, con caratteristiche peculiari ed uniche, a prescindere dai generi ? In due si pu� stare molto bene, l'amore � un regalo, un miracolo, sboccia dove trova le condizioni, dove il vento ha portato il seme. Mi trovo d'accordo sul fatto che ognuno di noi ha parti maschili e femminili variamente dosate, ma non capisco dove vuoi arrivare. E Ges� maschio che c'entra ? Una donna a quei tempi ed in quei luoghi non sarebbe neppure riuscita ad uscire di casa. Chiss� quante professa misconosciute, come le scienziate, letterate, pittrici, scultrici, cuoche, politiche, statiste, spie, ecc.ecc.ecc.

[axeUgene]

... ma non capisco dove vuoi arrivare. E Ges� maschio che c'entra ?

Buytendijk era un antropologo olandese a cavallo tra Ottocento e Novecento, accademico pontificio della scienza

si presentasse oggi ad un convegno scientifico con queste tesi le pernacchie produrrebbero un'eco che durerebbe ore
se mi piglia, mi metto a commentare asserzione per asserzione quello che si viene affermato nel commento di ignoto su quelle tesi bizzarre e obsolete, secondo una logica scientifica moderna;

e pensare che oggi � l'anniversario della morte di Karl Popper; spero che dall'Aldil� non legga questo post, poveretto, cos� ignorato...

[Yele]

C'� da osservare, per�, che i due modi maschile e femminile di progettare la propria esistenza non sono distribuiti nei due sessi in maniera divise e del tutto distinta. Accade piuttosto che, come in ogni individuo si trova sia il gene maschile sia il gene femminile, cos� fa parte dello sviluppo pieno della persona che insieme al modo fondamentale pi� spiccatamente riconoscibile e pregnante venga realizzato relativamente anche il modo contrario.

Ammesso che sia vero che esiste "un modo maschile" e "un modo femminile" a prescindere dalla cultura in cui si impara "un modo" di essere, mi pare che in quest'affermazione si dica che un maschio pu� essere "al modo femminile" e viceversa, quindi questo contraddirebbe la premessa.
In definitiva, secondo me, i modi "di genere" sono del tutto culturali e si apprendono. Infatti conosco uomini che non corrispondono per niente al "modo maschile" definito come "l'uomo assume attivamente la responsabilit�".

[crepuscolo]

che ti vuoi osservare ?
dovremmo partire da queste premesse fantasiose, che contengono gi� una tesi ?
chi � che commenta il pensiero di B. ?
la vulgata dice che l'uomo ragionerebbe pi� secondo raziocinio, ma l'autore di questa tesi ne sembra totalmente privo;
si dice anche che gli uomini non postano titoli di nuovi 3ds con gli accenti

Non sei mica solo tu.

[axeUgene]

Riporto il pensiero di F. J. J. Buytendijk, antropologo per quanto riguarda una profonda definizione.
Spero vi piaccia.

L'essere uomo in s�, cos� dice, non esiste. L'essere uomo esiste piuttosto sempre e soltanto in due possibilit�, che sono "il mondo della maschilit�" o "il mondo della femminilit�". Sia l'uno che l'altro modo dell'esistenza umana, singolarmente presi, rivelano uno specifico atteggiamento di base, tendono verso una propria maniera di progettare il mondo, si manifestano con una particolare logica, e sono inconfondibili nel loro operare.

come lui dire qvesto ? direbbe herr professor...

con quale metodo sarebbe mai possibile affermare come un dato di realt� l'esistenza di due categorie, dei mondi della maschilit�/femminilit� ?
li postula come innati, vincolati alla costituzione genitale ?
e come pu� prescindere dall'educazione intervenuta su quel materiali umano, la cui identificazione biologica un secolo fa era molto approssimativa ? (non si conosceva il genoma, n� le variabilit� ormonali);
inconfondibili ?

Secondo Buytendijk, il modo maschile di vivere l'esistenza si presenta come un pervenire a s�, sgorgante da s� e oltrepassante se stesso, in quanto l'uomo assume attivamente la responsabilit� e si oppone ad essa. Il modo femminile dell'esistenza � invece un modo di presenza nello stesso essere, un essere-noi, un essere con, un reciproco dare e ricevere.

eeehhh ???
questa sarebbe scienza ?
come si osserva e, eventualmente, confuta un'asserzione del genere ?

C'� da osservare, per�, che i due modi maschile e femminile di progettare la propria esistenza non sono distribuiti nei due sessi in maniera divise e del tutto distinta. Accade piuttosto che, come in ogni individuo si trova sia il gene maschile sia il gene femminile, cos� fa parte dello sviluppo pieno della persona che insieme al modo fondamentale pi� spiccatamente riconoscibile e pregnante venga realizzato relativamente anche il modo contrario.

e quindi, data questa mescolanza, dove sarebbe possibile osservare sperimentalmente in natura gli elementi puri che descriverebbero le due polarit�, maschile e femminile ?

"Quindi la piena esistenza umana

qui si passa addirittura al precettizio; sulla base di quelle fantasie, il commentatore passa a discettare di quale debba essere la piena esistenza umana;

richiede ambedue i progetti, ambedue le prospettive, in ogni uomo le forme d'essere maschile e femminile. Buytendijk sa mostrare in modo impressionante

davvero impressionante;

come soltanto essere-con-l'altro e accanto-all'altro pu� condurre all'altezza del proprio progetto di s�, a con ci� all'effettiva altezza culturale del matrimonio in quanto comunit� del noi, societ�, comunit� di popolo e dei popoli. del resto, � chiaro che questa concezione si connette all'idea di integrazione di C. G. Jung. Dunque, il fatto che Ges� fosse un uomo significa, per la moderna antropologia che egli visse la sua umanit� nel modo di essere maschile.

insomma, il commentatore si serve di tesi bizzarre in partenza per spandere parole in libert� - come le avrebbe chiamate il mio prof, mancato da pochi giorni - e affermare che - prendendo per buone quelle bizzarrie - Ges� avrebbe vissuto "la sua umanit� nel modo di essere maschile";

e io intanto mi rammarico sempre di pi� di non aver fatto il truffatore

[Yele]

Pi� che un antropologo, comunque, a me sembra un filosofo.

[crepuscolo]

Perch� ? Cio�: perch� non superare questo dualismo e considerarci reciprocamente esseri unici, con caratteristiche peculiari ed uniche, a prescindere dai generi ? In due si pu� stare molto bene, l'amore � un regalo, un miracolo, sboccia dove trova le condizioni, dove il vento ha portato il seme. Mi trovo d'accordo sul fatto che ognuno di noi ha parti maschili e femminili variamente dosate, ma non capisco dove vuoi arrivare. E Ges� maschio che c'entra ? Una donna a quei tempi ed in quei luoghi non sarebbe neppure riuscita ad uscire di casa. Chiss� quante professa misconosciute, come le scienziate, letterate, pittrici, scultrici, cuoche, politiche, statiste, spie, ecc.ecc.ecc.

Il fatto � che sto leggendo il secondo libro di Hanna Wolff che � intitolato: Ges�,la mascolinit� esemplare. Poich� � stata una donna molto impegnata e colta, specialmente sulla psicologia del profondo, e cita persone importanti nel suo campo di ricerca, mi ha colpito molto per la sua determinatezza e per questo nuovo modo di vedere le cose, un modo che pu� racchiuderci tutti indistintamente, e, secondo me � una concezione attualissima, specialmente per chi vive ai margini se non escluso della cosi detta societ� moderna. Se non altro � un modo di sentirsi responsabilizzato e responsabile. Se poi a qualcuno non fa nessun effetto, come sembrerebbe, allora il discorso � gi� chiuso quasi partenza senza alcuna discussione costruttiva.

[Yele]

Perch� ? Cio�: perch� non superare questo dualismo e considerarci reciprocamente esseri unici, con caratteristiche peculiari ed uniche, a prescindere dai generi ?

Concordo.

Poi esistono "modalit� culturali di genere", ma ognuno poi "sceglie" (pi� o meno consapevolmente) quali adottare o rifiutare... no ?

[axeUgene]

Pi� che un antropologo, comunque, a me sembra un filosofo.

soprattutto, un uomo formatosi nell'Ottocento e privo delle nozioni di cui disponiamo oggi;

non l'ho letto, quindi non posso giudicare pi� di tanto; ma se � vero ci� che il commentatore gli attribuisce come tesi, quelle sono scientificamente ridicole; ma forse anche per la sua stessa epoca;
come fai ad asserire una categoria non osservabile in natura, come una connotazione univoca di genere - individuato dall'apparato genitale - e la sua relazione con un comportamento complesso, sociale, prescindendo dall'educazione di genere ?

vabb�, quella era l'epoca del positivismo in cui si ipotizzavano le razze in base ai fenotipi, ipotizzandone di puri poi mescolati, e ribaltando quella che oggi sappiamo essere la realt�, e cio� che � avvenuto il contrario per selezione naturale.

[crepuscolo]

Pi� che un antropologo, comunque, a me sembra un filosofo.

E' tutto meno che filosofo, biologista, antropologo,psicologo e fisiologista. Nato il 1887 e morto il 1974.
Io credo sia stato un uomo saggio.

[Yele]

E' tutto meno che filosofo, biologista, antropologo,psicologo e fisiologista. Nato il 1887 e morto il 1974.
Io credo sia stato un uomo saggio.

Ah ecco, il concetto euristico di "genere" � stato elaborato da Gayle Rubin giusto nel 1974, nel saggio "The traffic in women: notes on the "political economy" of sex"


https://genderstudiesgroupdu.files.w...c-in-women.pdf

[axeUgene]

Il fatto � che sto leggendo il secondo libro di Hanna Wolff che � intitolato: Ges�,la mascolinit� esemplare. Poich� � stata una donna molto impegnata e colta, specialmente sulla psicologia del profondo, e cita persone importanti nel suo campo di ricerca, mi ha colpito molto per la sua determinatezza e per questo nuovo modo di vedere le cose, un modo che pu� racchiuderci tutti indistintamente, e, secondo me � una concezione attualissima, specialmente per chi vive ai margini se non escluso della cosi detta societ� moderna. Se non altro � un modo di sentirsi responsabilizzato e responsabile. Se poi a qualcuno non fa nessun effetto, come sembrerebbe, allora il discorso � gi� chiuso quasi partenza senza alcuna discussione costruttiva.

crep, la "psicologia del profondo", Freud e Jung inclusi, non sono scienze;
certo, le tesi di Freud trovano anche diversi riscontri in nelle scienze cognitive; ma restano pur sempre impossibili da verificare sperimentalmente;

ci sono tanti autori che hanno espresso tesi suggestive partendo da proprie asserzioni, ma al dunque queste servono solo di appoggio mitologico ad ideologie sociale determinate, come quella che hai postato, sul matrimonio;

sono risposte "travestite" da domande, tesi autoassertive che, sulla base di quei presupposti di fantasia, costruiscono una dottrina;
non si prestano a discutere troppo, perch� o accetti quei presupposti fantastici, e allora discendono le conclusioni, oppure eserciti l'intelligenza e lo spirito critico e rispondi:
ma che minchia dice questo ?

[axeUgene]

E' tutto meno che filosofo, biologista, antropologo,psicologo e fisiologista. Nato il 1887 e morto il 1974.
Io credo sia stato un uomo saggio.

forse investiva saggiamente i suoi soldi, da buon olandese;
ma le idee che gli si attribuiscono nel commento che hai postato sono fantasia pura, per i motivi metodologici che ho spiegato;
quello che vi si asserisce non � scientificamente osservabile, in alcun modo; e tantomeno lo sarebbe stato ai tempi dell'autore;

ma il problema non � lui, ma la nostra incapacit� media di persone mediamente istruite di individuare l'inconsistenza di qualsiasi teoria ci venga propinata, se questa incontra le nostre aspettative;
succede con tutto, l'economia, la politica internazionale, la medicina e le diete;
siamo mediamente istruiti, ma creduloni come analfabeti del V� secolo...