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Discussione: Numeri

  1. #16
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Spero di non trovarmeli di fronte, se poi son scalmanati � meglio la fuga di corsa in discesa per una via laterale

  2. #17
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    ma qual'�? E' tanto che lo dici.
    ...................
    Tra l'altro San Paolo neanche ha conosciuto Ges�, quindi caso mai avrebbe portato la testimonianza della testimonianza ossia la testimonianza al quadrato, stai sempre dando i numeri....; oppure si pu� credere che la sua testimonianza non � su o di Ges� poich� non l'ha, come ho detto, n e a n c h e c o n o s c i u t o; non � certo quella di Ges� non essendo stato apostolo sin dalla prima ora, come i 12 e tanti altri/e. Saulo di Tarso poi Paolo di Roma crea la differenza, cittadino romano per acquisizione paterna poich� costui faceva tende, soprattutto da guerra e non da sole, per i Romani invasori del suo paese, poi and�, sempre come cittadino romano ( ed allora era meglio di una vincita al superenalotto) a Gerusalemme alla scuola del famoso fariseo Hillel, quello che difese gli apostoli dopo la morte di Ges�. Saulo di Tarso era un bravo traduttore, a vantaggio di tutti e suo, dal vecchio al nuovo testamento poich� si rivolgeva a quelli che lui chiamava gentili, ossia quelli dell'Impero Romano che non sapevano nulla n� del Dio ebraico e n� di Ges�, Erode, Pilato e &. e neanche della storia del suo popolo. Quindi nella sua testa Ges� non � un simbolo ma diventa il simbolo per educare secondo la sua testa che diceva ispirata dallo Spirito....di chi?
    Questa � la domanda da porsi su ci� che lascia scritto Paolo; di Dio o di Ges�?; non sembra che tra i Vangeli e gli scritti Paolini o per alcuni dei suoi falsari in quanto si sono spacciati per lui ( sono sempre in corso dispute interpretative, alcune lettere, e quindi pensieri,di sicuro non sono di Paolo) ci sia qualcosa di losco da parte dei secondi? In senso buono ovviamente, cio� diciamo chiaramente che non sono omogenei anche se tendono ad omogeneizzare i pensieri infantili, ossia dei semplici con sempliciotti e tutto?
    Secondo te come mai da giovane perseguitava fieramente i Cristiani? Cos'� poi accaduto di cos� prorompente nella sua vita se non un incontro che gliel'ha rovesciata?

    �Io sono un giudeo, nato a Tarso, in Cilicia, ma educato in questa citt�, istruito ai piedi di Gamaliele, nella rigorosa osservanza della legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come lo siete voi tutti oggi. Io ho perseguitato a morte questa Via, mettendo in catene e gettando in prigione uomini e donne, come me ne fa testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il consiglio degli anziani. Da essi avevo anzi ricevuto lettere per i fratelli di Damasco e stavo andando per condurvi incatenati a Gerusalemme anche quelli che si trovavano l�, perch� vi fossero puniti. Or mentre io ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all�improvviso una gran luce venuta dal cielo mi sfolgor� tutt�intorno. Io caddi a terra e udii una voce che mi diceva. �Saulo, Saulo, perch� mi perseguiti?� Io rsposi:�Chi sei, o Signore?� E mi disse: �Io sono Ges� il Nazareno che tu perseguiti�. Quelli che mi accompagnavano videro la luce, ma non udirono la voce di colui che parlava. Io ripresi: �Che debbo fare, Signore?�. E il Signore mi disse: �Alzati, v� a Damasco e l� ti sar� detto tutto ci� che � stabilito che tu faccia�. Ma poich� non potevo pi� vedere per lo splendore di quella luce, fui condotto per mano dai miei compagni di viaggio e giunsi a Damasco. Un certo Anania� mi disse: � Saulo, fratello mio, torna a vedere!� E io nella stessa ora riuscii a vederlo. Egli disse:�Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volont�, a vedere il giusto e a udire una parola dalla sua bocca, poich� tu renderai testimonianza a suo favore presso tutti gli uomini di ci� che hai visto e udito�. (At 22,3-15)
    amate i vostri nemici

  3. #18
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Secondo te come mai da giovane perseguitava fieramente i Cristiani? Cos'� poi accaduto di cos� prorompente nella sua vita se non un incontro che gliel'ha rovesciata?
    Prima perch� era uno zelante fariseo rendendosi complice di un assassinio su mandato che qualcuno non gli ha mai perdonato ( vedi storia di S. Stefano); poi probabilmente intu� ( come Ges� del resto) la fine che avrebbe fatto Gerusalemme con il suo popolo. Segni premonitori? Forse. Comunque quegli avvenimenti temuti si avverarono nel 70 circa.
    Ultima modifica di crepuscolo; 09-06-2016 alle 16:22

  4. #19
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Secondo te come mai da giovane perseguitava fieramente i Cristiani? Cos'� poi accaduto di cos� prorompente nella sua vita se non un incontro che gliel'ha rovesciata?

    �Io sono un giudeo, nato a Tarso, in Cilicia, ma educato in questa citt�, istruito ai piedi di Gamaliele, nella rigorosa osservanza della legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come lo siete voi tutti oggi. Io ho perseguitato a morte questa Via, mettendo in catene e gettando in prigione uomini e donne, come me ne fa testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il consiglio degli anziani. Da essi avevo anzi ricevuto lettere per i fratelli di Damasco e stavo andando per condurvi incatenati a Gerusalemme anche quelli che si trovavano l�, perch� vi fossero puniti. Or mentre io ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all�improvviso una gran luce venuta dal cielo mi sfolgor� tutt�intorno. Io caddi a terra e udii una voce che mi diceva. �Saulo, Saulo, perch� mi perseguiti?� Io rsposi:�Chi sei, o Signore?� E mi disse: �Io sono Ges� il Nazareno che tu perseguiti�. Quelli che mi accompagnavano videro la luce, ma non udirono la voce di colui che parlava. Io ripresi: �Che debbo fare, Signore?�. E il Signore mi disse: �Alzati, v� a Damasco e l� ti sar� detto tutto ci� che � stabilito che tu faccia�. Ma poich� non potevo pi� vedere per lo splendore di quella luce, fui condotto per mano dai miei compagni di viaggio e giunsi a Damasco. Un certo Anania� mi disse: � Saulo, fratello mio, torna a vedere!� E io nella stessa ora riuscii a vederlo. Egli disse:�Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volont�, a vedere il giusto e a udire una parola dalla sua bocca, poich� tu renderai testimonianza a suo favore presso tutti gli uomini di ci� che hai visto e udito�. (At 22,3-15)
    come un colpo di sole, insolazione ,chiamatela come volete ,pu� cambiare il corso della storia...

    oggi una ragazza messicana mi chiedeva dove si trovasse nyhavn "oltre quell�alta palizzata di lavori in corso" risposi,
    mi ringrazi� per averla illuminata..a volte basta cosi poco a far ritrovare la via...
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  5. #20
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    ...ma l'hai poi rivista?

  6. #21
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    come un colpo di sole, insolazione ,chiamatela come volete ,pu� cambiare il corso della storia...

    oggi una ragazza messicana mi chiedeva dove si trovasse nyhavn "oltre quell�alta palizzata di lavori in corso" risposi,
    mi ringrazi� per averla illuminata..a volte basta cosi poco a far ritrovare la via...
    �Io sono il pi� piccolo tra gli apostoli perch� ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, per�, sono quello che sono, e la sua grazia in me non � stata vana� (1 Cor 15,9-10). L�apostolo Paolo cos� riassume il significato della sua conversione. Essa, avvenuta dopo il folgorante incontro con Ges� Risorto sulla strada da Gerusalemme a Damasco, non � prima di tutto un cambiamento morale, ma un�esperienza trasformante della grazia di Cristo, e al tempo stesso la chiamata ad una nuova missione, quella di annunciare a tutti quel Ges� che prima perseguitava . In quel momento, infatti, Paolo comprende che tra il Cristo vivente in eterno e i suoi seguaci esiste un�unione reale e trascendente: Ges� vive ed � presente in loro ed essi vivono in Lui. La vocazione ad essere apostolo si fonda non sui meriti umani di Paolo, che si considera �infimo� e �indegno�, ma sulla bont� infinita di Dio, che lo ha scelto e gli ha affidato il ministero.

    Te continua pure a parlare di insolazione, Giuseppe. Che Paolo ha reso la vita, martirizzato alle Tre Fontane, per via di un'insolazione....
    amate i vostri nemici

  7. #22
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Te continua pure a parlare di insolazione, Giuseppe. Che Paolo ha reso la vita, martirizzato alle Tre Fontane, per via di un'insolazione....
    Il racconto tradizionale, che vuole Paolo di Tarso �pi� volte imprigionato dai romani� non � giudicato attendibile secondo alcune recenti ricerche storiografiche. Mentre per il periodo storico preso in esame non mancano fonti antiche, come Tacito e Giuseppe Flavio (gli accenni alla prigionia di Paolo sono presenti solamente in alcuni passi degli Atti degli apostoli), che vengono ora diversamente interpretati sulla base delle conclusioni raggiunte da una branca della moderna storiografia che si occupa del controllo delle fonti.
    Durante i suoi viaggi, Paolo di Tarso aveva fatto tappa nelle citt� di Filippi e Tessalonica, in entrambe le localit� rimediando l'accusa di esercizio della magia da parte dei capi delle comunit� ebraiche, cui i magistrati romani non dettero credito. Anche a Corinto fu portato in giudizio, da un certo Sostene (Sosthenes in greco),[69] capo della comunit� israelita corinzia, per rispondere delle accuse di "religione non permessa". Infatti i culti, per essere "legali", dovevano essere riconosciuti dall'autorit� di Roma, e il cristianesimo non era tra quelli: dicevano infatti �Costui persuade la gente a rendere un culto a Dio in modo contrario alla legge� (At 18,13). Il proconsole Giunio Anneo Gallio (fratello di Lucio Anneo Seneca) rifiut� di procedere ritenendo che la giustizia romana non fosse interessata a questioni puramente religiose (At 18,12-17). Gli Atti aggiungono che il capo della sinagoga fu malmenato dal popolo che reclamava attenzione: �Allora tutti afferrarono S�stene, capo della sinagoga, e lo percossero davanti al tribunale, ma Gallione non si curava affatto di tutto ci�.� (At 18,17).
    Forte della protezione delle leggi di Roma, Paolo era tornato a Gerusalemme nel 58 e, contro il parere dei capi della comunit� cristiana, si era recato nel tempio ebraico per predicare, scatenando la prevedibile reazione degli ebrei.
    Paolo, quindi, sarebbe stato non arrestato, ma strappato in extremis al linciaggio dal pronto intervento dei soldati romani, agli ordini del tribuno Claudio Lissa, i quali portarono al sicuro l'apostolo nella fortezza Antonia, incalzati dalla folla inferocita che gridava �ammazzalo, ammazzalo!�. Il racconto degli Atti degli Apostoli parla s� di arresto, ma fa chiaramente intendere che ci fu un salvataggio (At 21,27-36).

    Il tribuno Lissa convoc� il sinedrio, ma non si ritenne in grado di prendere una decisione. Tuttavia, avuta notizia che si stava preparando un colpo di mano per eliminare Paolo, probabilmente allo scopo di evitare altri disordini, lo fece trasferire a Cesarea - protetto da una forte scorta di duecento fanti, duecento arcieri e settanta cavalieri - sede del governatore Antonio Felice e della pi� importante guarnigione romana in Giudea.
    Anche il governatore rimand� la decisione, ma fece restare Paolo all'interno del castrum in "custodia militaris", ovvero sotto protezione. Secondo l'ordinamento Romano, la custodia militaris era una misura ben diversa dalla "custodia publica" (ovvero l'arresto) e lasciava la possibilit� al "custodito", di ricevere chiunque volesse e condurre una vita pressoch� normale, certo col divieto di lasciare la fortezza. Ma � facile dedurre che Paolo, in tale situazione, neppure si sarebbe sognato di contravvenire al divieto.
    Rimase in questa condizione due anni, durante i quali pare che il governatore propose all'apostolo di trasferirlo sotto scorta in altra citt�, in cambio d'una adeguata somma di denaro. Antonio Felice (fratello di Pallante, il pi� importante consigliere di Claudio) era un uomo avido e corrotto e, per questo motivo, fu destituito da Nerone che nomin� governatore il pi� scrupoloso Porcio Festo.[70]
    A una sola settimana dal suo insediamento, il nuovo governatore decise di risolvere la situazione riconvocando il sinedrio e, ascoltata la richiesta di condanna a morte, estern� la propria incompetenza giuridica: �Se si trattasse di qualche ingiustizia o di qualche malvagia azione, io vi ascolterei come di ragione, o Ebrei. Ma si tratta di discussioni su una parola, su dei nomi e sulla vostra legge: io non voglio dover giudicare di cose come queste.�[71] In teoria aveva dato ragione a Paolo, ma in pratica la liberazione l'avrebbe esposto alla vendetta dei Giudei. D'altro canto mantenerlo all'infinito in "custodia militaris" significava ammettere implicitamente l'inefficacia dell'autorit� di Roma.
    A trarre d'impaccio il governatore fu lo stesso Paolo che, nella sua qualit� di cittadino romano esercit� il diritto di appellarsi al giudizio dell'imperatore Nerone: (�Civis romanus sum. Caesarem appello!�). Occorre precisare che, pochi anni prima (57), Paolo aveva definito l'imperatore "autorit� istituita da Dio", raccomandandone l'obbedienza ai cristiani dell'Urbe.[72]
    L'apostolo fu dunque imbarcato nel porto militare di Cesarea e scortato a Roma dal centurione Giulio. Qui giunto nel 60, in attesa del giudizio imperiale fu posto agli "arresti domiciliari", da dove tuttavia pot� predicare in assoluta libert� e senza ostacoli.[73]
    Nel 62 fu sottoposto al giudizio del tribunale di Roma, presieduto dal Prefetto del pretorio Afranio Burro, che lo assolse.

    Te continua pure a farneticare delle tre fontane, che le fonti storiche serie (anche cristiane) dicono altro...
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  8. #23
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    ...ma l'hai poi rivista?
    vi era pure un palizzata di ...et� !
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  9. #24
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    Il racconto tradizionale, che vuole Paolo di Tarso �pi� volte imprigionato dai romani� non � giudicato attendibile secondo alcune recenti ricerche storiografiche. Mentre per il periodo storico preso in esame non mancano fonti antiche, come Tacito e Giuseppe Flavio (gli accenni alla prigionia di Paolo sono presenti solamente in alcuni passi degli Atti degli apostoli), che vengono ora diversamente interpretati sulla base delle conclusioni raggiunte da una branca della moderna storiografia che si occupa del controllo delle fonti.
    Durante i suoi viaggi, Paolo di Tarso aveva fatto tappa nelle citt� di Filippi e Tessalonica, in entrambe le localit� rimediando l'accusa di esercizio della magia da parte dei capi delle comunit� ebraiche, cui i magistrati romani non dettero credito. Anche a Corinto fu portato in giudizio, da un certo Sostene (Sosthenes in greco),[69] capo della comunit� israelita corinzia, per rispondere delle accuse di "religione non permessa". Infatti i culti, per essere "legali", dovevano essere riconosciuti dall'autorit� di Roma, e il cristianesimo non era tra quelli: dicevano infatti �Costui persuade la gente a rendere un culto a Dio in modo contrario alla legge� (At 18,13). Il proconsole Giunio Anneo Gallio (fratello di Lucio Anneo Seneca) rifiut� di procedere ritenendo che la giustizia romana non fosse interessata a questioni puramente religiose (At 18,12-17). Gli Atti aggiungono che il capo della sinagoga fu malmenato dal popolo che reclamava attenzione: �Allora tutti afferrarono S�stene, capo della sinagoga, e lo percossero davanti al tribunale, ma Gallione non si curava affatto di tutto ci�.� (At 18,17).
    Forte della protezione delle leggi di Roma, Paolo era tornato a Gerusalemme nel 58 e, contro il parere dei capi della comunit� cristiana, si era recato nel tempio ebraico per predicare, scatenando la prevedibile reazione degli ebrei.
    Paolo, quindi, sarebbe stato non arrestato, ma strappato in extremis al linciaggio dal pronto intervento dei soldati romani, agli ordini del tribuno Claudio Lissa, i quali portarono al sicuro l'apostolo nella fortezza Antonia, incalzati dalla folla inferocita che gridava �ammazzalo, ammazzalo!�. Il racconto degli Atti degli Apostoli parla s� di arresto, ma fa chiaramente intendere che ci fu un salvataggio (At 21,27-36).

    Il tribuno Lissa convoc� il sinedrio, ma non si ritenne in grado di prendere una decisione. Tuttavia, avuta notizia che si stava preparando un colpo di mano per eliminare Paolo, probabilmente allo scopo di evitare altri disordini, lo fece trasferire a Cesarea - protetto da una forte scorta di duecento fanti, duecento arcieri e settanta cavalieri - sede del governatore Antonio Felice e della pi� importante guarnigione romana in Giudea.
    Anche il governatore rimand� la decisione, ma fece restare Paolo all'interno del castrum in "custodia militaris", ovvero sotto protezione. Secondo l'ordinamento Romano, la custodia militaris era una misura ben diversa dalla "custodia publica" (ovvero l'arresto) e lasciava la possibilit� al "custodito", di ricevere chiunque volesse e condurre una vita pressoch� normale, certo col divieto di lasciare la fortezza. Ma � facile dedurre che Paolo, in tale situazione, neppure si sarebbe sognato di contravvenire al divieto.
    Rimase in questa condizione due anni, durante i quali pare che il governatore propose all'apostolo di trasferirlo sotto scorta in altra citt�, in cambio d'una adeguata somma di denaro. Antonio Felice (fratello di Pallante, il pi� importante consigliere di Claudio) era un uomo avido e corrotto e, per questo motivo, fu destituito da Nerone che nomin� governatore il pi� scrupoloso Porcio Festo.[70]
    A una sola settimana dal suo insediamento, il nuovo governatore decise di risolvere la situazione riconvocando il sinedrio e, ascoltata la richiesta di condanna a morte, estern� la propria incompetenza giuridica: �Se si trattasse di qualche ingiustizia o di qualche malvagia azione, io vi ascolterei come di ragione, o Ebrei. Ma si tratta di discussioni su una parola, su dei nomi e sulla vostra legge: io non voglio dover giudicare di cose come queste.�[71] In teoria aveva dato ragione a Paolo, ma in pratica la liberazione l'avrebbe esposto alla vendetta dei Giudei. D'altro canto mantenerlo all'infinito in "custodia militaris" significava ammettere implicitamente l'inefficacia dell'autorit� di Roma.
    A trarre d'impaccio il governatore fu lo stesso Paolo che, nella sua qualit� di cittadino romano esercit� il diritto di appellarsi al giudizio dell'imperatore Nerone: (�Civis romanus sum. Caesarem appello!�). Occorre precisare che, pochi anni prima (57), Paolo aveva definito l'imperatore "autorit� istituita da Dio", raccomandandone l'obbedienza ai cristiani dell'Urbe.[72]
    L'apostolo fu dunque imbarcato nel porto militare di Cesarea e scortato a Roma dal centurione Giulio. Qui giunto nel 60, in attesa del giudizio imperiale fu posto agli "arresti domiciliari", da dove tuttavia pot� predicare in assoluta libert� e senza ostacoli.[73]
    Nel 62 fu sottoposto al giudizio del tribunale di Roma, presieduto dal Prefetto del pretorio Afranio Burro, che lo assolse.

    Te continua pure a farneticare delle tre fontane, che le fonti storiche serie (anche cristiane) dicono altro...
    molto interessante grazie
    le testimonianze vanno diffuse

    quindi: doppia insolazione!
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  10. #25
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Il racconto tradizionale, che vuole Paolo di Tarso �pi� volte imprigionato dai romani� non � giudicato attendibile secondo alcune recenti ricerche storiografiche. Mentre per il periodo storico preso in esame non mancano fonti antiche, come Tacito e Giuseppe Flavio (gli accenni alla prigionia di Paolo sono presenti solamente in alcuni passi degli Atti degli apostoli), che vengono ora diversamente interpretati sulla base delle conclusioni raggiunte da una branca della moderna storiografia che si occupa del controllo delle fonti.
    Durante i suoi viaggi, Paolo di Tarso aveva fatto tappa nelle citt� di Filippi e Tessalonica, in entrambe le localit� rimediando l'accusa di esercizio della magia da parte dei capi delle comunit� ebraiche, cui i magistrati romani non dettero credito. Anche a Corinto fu portato in giudizio, da un certo Sostene (Sosthenes in greco),[69] capo della comunit� israelita corinzia, per rispondere delle accuse di "religione non permessa". Infatti i culti, per essere "legali", dovevano essere riconosciuti dall'autorit� di Roma, e il cristianesimo non era tra quelli: dicevano infatti �Costui persuade la gente a rendere un culto a Dio in modo contrario alla legge� (At 18,13). Il proconsole Giunio Anneo Gallio (fratello di Lucio Anneo Seneca) rifiut� di procedere ritenendo che la giustizia romana non fosse interessata a questioni puramente religiose (At 18,12-17). Gli Atti aggiungono che il capo della sinagoga fu malmenato dal popolo che reclamava attenzione: �Allora tutti afferrarono S�stene, capo della sinagoga, e lo percossero davanti al tribunale, ma Gallione non si curava affatto di tutto ci�.� (At 18,17).
    Forte della protezione delle leggi di Roma, Paolo era tornato a Gerusalemme nel 58 e, contro il parere dei capi della comunit� cristiana, si era recato nel tempio ebraico per predicare, scatenando la prevedibile reazione degli ebrei.
    Paolo, quindi, sarebbe stato non arrestato, ma strappato in extremis al linciaggio dal pronto intervento dei soldati romani, agli ordini del tribuno Claudio Lissa, i quali portarono al sicuro l'apostolo nella fortezza Antonia, incalzati dalla folla inferocita che gridava �ammazzalo, ammazzalo!�. Il racconto degli Atti degli Apostoli parla s� di arresto, ma fa chiaramente intendere che ci fu un salvataggio (At 21,27-36).

    Il tribuno Lissa convoc� il sinedrio, ma non si ritenne in grado di prendere una decisione. Tuttavia, avuta notizia che si stava preparando un colpo di mano per eliminare Paolo, probabilmente allo scopo di evitare altri disordini, lo fece trasferire a Cesarea - protetto da una forte scorta di duecento fanti, duecento arcieri e settanta cavalieri - sede del governatore Antonio Felice e della pi� importante guarnigione romana in Giudea.
    Anche il governatore rimand� la decisione, ma fece restare Paolo all'interno del castrum in "custodia militaris", ovvero sotto protezione. Secondo l'ordinamento Romano, la custodia militaris era una misura ben diversa dalla "custodia publica" (ovvero l'arresto) e lasciava la possibilit� al "custodito", di ricevere chiunque volesse e condurre una vita pressoch� normale, certo col divieto di lasciare la fortezza. Ma � facile dedurre che Paolo, in tale situazione, neppure si sarebbe sognato di contravvenire al divieto.
    Rimase in questa condizione due anni, durante i quali pare che il governatore propose all'apostolo di trasferirlo sotto scorta in altra citt�, in cambio d'una adeguata somma di denaro. Antonio Felice (fratello di Pallante, il pi� importante consigliere di Claudio) era un uomo avido e corrotto e, per questo motivo, fu destituito da Nerone che nomin� governatore il pi� scrupoloso Porcio Festo.[70]
    A una sola settimana dal suo insediamento, il nuovo governatore decise di risolvere la situazione riconvocando il sinedrio e, ascoltata la richiesta di condanna a morte, estern� la propria incompetenza giuridica: �Se si trattasse di qualche ingiustizia o di qualche malvagia azione, io vi ascolterei come di ragione, o Ebrei. Ma si tratta di discussioni su una parola, su dei nomi e sulla vostra legge: io non voglio dover giudicare di cose come queste.�[71] In teoria aveva dato ragione a Paolo, ma in pratica la liberazione l'avrebbe esposto alla vendetta dei Giudei. D'altro canto mantenerlo all'infinito in "custodia militaris" significava ammettere implicitamente l'inefficacia dell'autorit� di Roma.
    A trarre d'impaccio il governatore fu lo stesso Paolo che, nella sua qualit� di cittadino romano esercit� il diritto di appellarsi al giudizio dell'imperatore Nerone: (�Civis romanus sum. Caesarem appello!�). Occorre precisare che, pochi anni prima (57), Paolo aveva definito l'imperatore "autorit� istituita da Dio", raccomandandone l'obbedienza ai cristiani dell'Urbe.[72]
    L'apostolo fu dunque imbarcato nel porto militare di Cesarea e scortato a Roma dal centurione Giulio. Qui giunto nel 60, in attesa del giudizio imperiale fu posto agli "arresti domiciliari", da dove tuttavia pot� predicare in assoluta libert� e senza ostacoli.[73]
    Nel 62 fu sottoposto al giudizio del tribunale di Roma, presieduto dal Prefetto del pretorio Afranio Burro, che lo assolse.

    Te continua pure a farneticare delle tre fontane, che le fonti storiche serie (anche cristiane) dicono altro...
    Interessante, me lo finisco pi� tardi, ciao P_d_A

  11. #26
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    molto interessante grazie
    le testimonianze vanno diffuse

    quindi: doppia insolazione!
    Stupendo! Molte fonti autorevoli ritengono anche Ges� Cristo un esaltato�.un mitomane�un imbonitore�..e che sia morto di sonno, fra le altre cose.

    Mentre voi continuate a parlare di insolazione (doppia!) noi constatiamo che i due Polmoni coi quali respira la Chiesa (San Pietro e San Paolo) ancora oggi godono ottima salute�.



    � di 9.100.935 il numero dei pellegrini giunti a Roma dalla apertura del Giubileo a oggi, che hanno visitato le 4 basiliche giubilari e il santuario del Divino Amore. �I dati - ha aggiunto monsignor Fisichella - sono aggiornati a oggi, e mostrano un numero certamente significativo, che conferma la grande attenzione dei fedeli di tutto il mondo nel loro desiderio di giungere a Roma per incontrare Papa Francesco, nonostante la Porta della misericordia sia estremamente diffusa in tutto il mondo�. Il titolo del topic parla di numeri, no?
    http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine...offerenza.aspx



    San Paolo � senz�altro il pi� grande missionario di tutti i tempi, non conobbe personalmente Cristo, ma per la Sua folgorante chiamata sulla via di Damasco, ne divenne un discepolo fra i pi� grandi, peror� la causa dei pagani convertiti, fu l�apostolo delle Genti; insieme a Pietro diffuse il messaggio evangelico nel mondo mediterraneo di allora; con la sua parola e con i suoi scritti oper� la prima e fondamentale inculturazione del Vangelo nella storia.

    Nel 66, forse a Nicopoli, fu di nuovo arrestato e condotto a Roma, dove fu lasciato solo dai discepoli, alcuni erano lontani ad evangelizzare nuovi popoli, qualcun altro aveva lasciato la fede di Cristo; i cristiani di Roma terrorizzati dalla persecuzione, lo avevano abbandonato o quasi, solo Luca era con lui.
    Paolo presagiva ormai la fine e lanci� un commovente appello a Timoteo: �Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed � giunto il momento di sciogliere le vele� Cerca di venire presto da me perch� Dema mi ha abbandonato�, Crescente � andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca � con me. Prendi Marco e portalo con te, perch� mi sar� utile per il ministero��.
    Questa volta il tribunale romano lo condann� a morte perch� cristiano; fu decapitato tradizionalmente un 29 giugno di un anno imprecisato, forse il 67, essendo cittadino romano gli fu risparmiata la crocifissione; la sentenza ebbe luogo in una localit� detta �palude Salvia�, presso Roma (poi detta Tre Fontane, nome derivato dai tre zampilli sgorgati quando la testa mozzata rimbalz� tre volte a terra); i cristiani raccolsero il suo corpo seppellendolo sulla via Ostiense, dove poi � sorta la magnifica Basilica di San Paolo fuori le Mura.

    Culto
    Non c�� certezza se i due apostoli Pietro e Paolo, siano morti contemporaneamente o in anni diversi, � certo comunque che il 29 giugno 258, sotto l�imperatore Valeriano (253-260) le salme dei due apostoli furono trasportate nelle Catacombe di San Sebastiano, per metterle al riparo da profanatori; quasi un secolo dopo, papa s. Silvestro I (314-335) fece riportare le reliquie di Paolo nel luogo della prima sepoltura e in quell�occasione l�imperatore Costantino I, fece erigere sulla tomba una chiesa, trasformata in Basilica nel 395, che sopravvisse fino al 1823, quando un violento incendio la distrusse; nello stesso luogo fu ricostruita l�attuale Basilica.



    http://www.santiebeati.it/dettaglio/20400
    amate i vostri nemici

  12. #27
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Stupendo! Molte fonti autorevoli ritengono anche Ges� Cristo un esaltato�.un mitomane�un imbonitore�..e che sia morto di sonno, fra le altre cose.

    Mentre voi continuate a parlare di insolazione (doppia!) noi constatiamo che i due Polmoni coi quali respira la Chiesa (San Pietro e San Paolo) ancora oggi godono ottima salute�.
    Luca 8:47-49

    47 Quando la donna si rese conto che Ges� sapeva, cominci� a tremare e cadde in ginocchio davanti a lui, confessando che era stata lei a toccarlo e che ora era guarita.

    48 � Figliola �, le disse Ges�, � la tua fede ti ha salvato. Va� in pace �.

    49 Stava ancora parlando con lei, che arriv� un uomo dalla casa di Gi�iro per comunicargli che la bambina era morta, e aggiunse: � Ormai non occorre pi� disturbare il Maestro! �

    se basta la fede perch� disturbare ancora il Maestro?!
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  13. #28
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Stupendo! Molte fonti autorevoli ritengono anche Ges� Cristo un esaltato�.un mitomane�un imbonitore�..e che sia morto di sonno, fra le altre cose.
    la miglior mortema basta usare un po' di cervello per capire che Ges� non era affatto scemo, come � riferito ai morti di sonno perch� finch� dormono non possono morire, altrimenti quando si sveglierebbero che direbbero? ahim�! Son morto...Oh, no, per fortuna non son morto, ma che incubo che ho avuto, mi sembrava di esser morto, fammi dare un pizzicotto. -

    Gli ecclesiastici ad oltranza son proprio con molta fantasia ma senza cervello per via dei dogmi, raramente usano il cosiddetto raziocinio.
    ma conooo che ti frega di che cosa dicono gli altri, alla fine sei tu che introiti, non ci sono mogli e figli che possono prendere il tuo posto visto che il dialogo con la coscienza � un fatto personalissimo.
    Ultima modifica di crepuscolo; 13-06-2016 alle 17:39

  14. #29
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Luca 8:47-49

    47 Quando la donna si rese conto che Ges� sapeva, cominci� a tremare e cadde in ginocchio davanti a lui, confessando che era stata lei a toccarlo e che ora era guarita.

    48 � Figliola �, le disse Ges�, � la tua fede ti ha salvato. Va� in pace �.

    49 Stava ancora parlando con lei, che arriv� un uomo dalla casa di Gi�iro per comunicargli che la bambina era morta, e aggiunse: � Ormai non occorre pi� disturbare il Maestro! �

    se basta la fede perch� disturbare ancora il Maestro?!
    Hai postato questo passo di Luca per?

    E� sempre la Fede delle Persone che muove Dio all�azione�.
    amate i vostri nemici

  15. #30
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    la miglior mortema basta usare un po' di cervello per capire che Ges� non era affatto scemo, come � riferito ai morti di sonno perch� finch� dormono non possono morire, altrimenti quando si sveglierebbero che direbbero? ahim�! Son morto...Oh, no, per fortuna non son morto, ma che incubo che ho avuto, mi sembrava di esser morto, fammi dare un pizzicotto. -

    Gli ecclesiastici ad oltranza son proprio con molta fantasia ma senza cervello per via dei dogmi, raramente usano il cosiddetto raziocinio.
    ma conooo che ti frega di che cosa dicono gli altri, alla fine sei tu che introiti, non ci sono mogli e figli che possono prendere il tuo posto visto che il dialogo con la coscienza � un fatto personalissimo.
    Se parli di dialogo non pu� essere esclusivamente con noi stessi o con una parte di noi.....
    Il dialogo presuppone sempre mettersi in relazione con....
    Con Altri fuori di noi e con Dio Padre: Proprio come faceva Ges� Cristo.
    amate i vostri nemici

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