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Risultati da 16 a 30 di 588

Discussione: Coppie e situazioni paradossali

  1. #16
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Mi chiedo se vedere le cose cos�, sotto questa luce da sala operatoria, non sia un abbandono definitivo della possibilit� di innamorarsi di nuovo. Perch� innamorarsi in una certa misura � accecamento, � chiudere gli occhi.
    anche questo � un pregiudizio, credo associato all'esperienza giovanile;
    io credo che innamorarsi sia - invece, e in circostanze adeguate di consapevolezza - aprire gli occhi sull'essenziale; che poi, effettivamente, risponde a circostanze di prosaica materialit�, anche se discendenti da una condizione spirituale;

    cio�, nun me devi da rompe er cazzo, dopodich� sono tutto per te, riposato e fresco come una rosa
    il che, significa aver individuato dei bisogni umani fondamentali, soddisfatti i quali si � in grado di essere presenti e disponibili; laddove, in caso contrario, una gran parte dell'energia, che col tempo � sempre meno, viene impiegata a contenere frustrazione e tristezza, ansia e controllo, timore di essere;
    nella coppia, quella che inizialmente pu� essere tolleranza per i difetti dell'altro, dovrebbe diventare amore e divertimento per quelli, come il rovescio della medaglia dei pregi che ci piacciono (� sempre cos�) - esperienza di cui posso testimoniare - e non restare tolleranza; perch� quello che tolleri nei momenti di entusiasmo diventa distruttivo alla prima difficolt�
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #17
    Astensionista L'avatar di nahui
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    anche questo � un pregiudizio, credo associato all'esperienza giovanile;
    io credo che innamorarsi sia - invece, e in circostanze adeguate di consapevolezza - aprire gli occhi sull'essenziale; che poi, effettivamente, risponde a circostanze di prosaica materialit�, anche se discendenti da una condizione spirituale;

    cio�, nun me devi da rompe er cazzo, dopodich� sono tutto per te, riposato e fresco come una rosa
    il che, significa aver individuato dei bisogni umani fondamentali, soddisfatti i quali si � in grado di essere presenti e disponibili; laddove, in caso contrario, una gran parte dell'energia, che col tempo � sempre meno, viene impiegata a contenere frustrazione e tristezza, ansia e controllo, timore di essere;
    nella coppia, quella che inizialmente pu� essere tolleranza per i difetti dell'altro, dovrebbe diventare amore e divertimento per quelli, come il rovescio della medaglia dei pregi che ci piacciono (� sempre cos�) - esperienza di cui posso testimoniare - e non restare tolleranza; perch� quello che tolleri nei momenti di entusiasmo diventa distruttivo alla prima difficolt�
    Sono d'accordo con quello che scrivi, � un ragionamento adulto, maturo e consapevole. Per� nell'aprirsi all'altro, pur attentamente vagliato , c'� sempre un rendersi vulnerabili, accettare il rischio di una sofferenza, sperare, confidare, affidarsi, che comporta la necessit� di allentare la razionalit�.
    Ti amo, vedo i tuoi difetti, amo pure quelli, come as you are, ma non � mai scendere un gradino, � lanciarsi da un aereo. Tu porti il tuo paracadute razionale, io attivo la mia parte spiritualista , chiudo gli occhi, inshallah
    Se questo non riesci pi� a farlo, trovi cavilli, ti ritiri in te stesso.
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  3. #18
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Per� nell'aprirsi all'altro, pur attentamente vagliato , c'� sempre un rendersi vulnerabili, accettare il rischio di una sofferenza, sperare, confidare, affidarsi, che comporta la necessit� di allentare la razionalit�.
    vedi, il pregiudizio mi porterebbe a darti ragione;
    se, invece, rivedo il tutto con attenzione, devo constatare che � esattamente u' cuntrario, come diceva la prof missinese di mate

    se operasse davvero la razionalit�, la circostanza verrebbe vista come un'opportunit� da gestire, in cui ci pu� essere solo un lato positivo, nella probabilit� che le cose funzionino;
    il timore connesso all'ipotesi del rifiuto � la vera irrazionalit�, perch� l'eventuale malus non ha a che vedere con la perdita di qualcosa che non c'� ancora, ma con la pregressa vulnerabilit�;

    la stessa che si pu� curare, attenuare, solo esponendosi e venendo accettati;
    anche in questo caso il pregiudizio opera un sabotaggio e impedisce di far propria una necessaria manovra di controsterzo che ti fa governare l'auto che sbanda;

    hai il culone, le rughe, ecc... fottitene; vedrai quanto � pi� divertente trovare quello che se ne fotte e ti fotte allegramente, e magari si innamora proprio di quel tuo fotterne dei clich�s; e se non gli piaci, pazienza; avrai de-selezionato una palla al piede; ma il problema culone o rughe � una cosa che puoi e devi affrontare da sola, e non proiettandolo sull'eventuale gradimento altrui;

    se poi ci sono le clausole vessatorie che inibiscono, vuol dire che ci sono motivi contrattuali nascosti che si capiscono solo quando vai a vedere la procedura di soluzione delle controversie e che poco appaiono nella formulazione generale;
    insomma, riguarda altro.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #19
    Astensionista L'avatar di nahui
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    se poi ci sono le clausole vessatorie che inibiscono, vuol dire che ci sono motivi contrattuali nascosti che si capiscono solo quando vai a vedere la procedura di soluzione delle controversie e che poco appaiono nella formulazione generale;
    insomma, riguarda altro.
    Fino a questo punto sono d'accordo, sono le stesse cose che dico a mia figlia. Poi quest'ultima frase non l'ho capita, decripta

    Non temete ragazzi, nella pratica � tutto pi� semplice !
    Per tornare in topic, il consiglio di zia Nahui, quando vi prendono i sacri furori come alla signora del racconto di Dark, non � di pensare: "Cosa mi pu� dare questa persona, cosa mi succeder� con lui" ma "Cosa perdo se inizio questa storia ? Sono disposta a perdere quello che ho per lui ?". Perch� � il piede in due scarpe che non funziona, quindi conviene impazzire s�, ma con giudizio, e farsi quelle due o tre domande che ti impediranno di disperarti quando non si trover� il coperchio per la pentola che hai messo sul fuoco.
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  5. #20
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Fino a questo punto sono d'accordo, sono le stesse cose che dico a mia figlia. Poi quest'ultima frase non l'ho capita, decripta
    vuol dire che se si azionano clausole ostative agiscono riserve sostanziali nella disciplina della fattispecie; e cio� che il fine del contratto non � solo quello apparente, ma include l'ipotesi del fallimento o della rinuncia come confortevole; il che, si ricollega al passo successivo:

    Non temete ragazzi, nella pratica � tutto pi� semplice !
    Per tornare in topic, il consiglio di zia Nahui, quando vi prendono i sacri furori come alla signora del racconto di Dark, non � di pensare: "Cosa mi pu� dare questa persona, cosa mi succeder� con lui" ma "Cosa perdo se inizio questa storia ? Sono disposta a perdere quello che ho per lui ?". Perch� � il piede in due scarpe che non funziona, quindi conviene impazzire s�, ma con giudizio, e farsi quelle due o tre domande che ti impediranno di disperarti quando non si trover� il coperchio per la pentola che hai messo sul fuoco.
    alla fine, il tornaconto non � nemmeno consapevole; paura e speranza agiscono nella percezione dell'adesso e del poi, fuori dal razionale; altrimenti non vedremmo cos� tante persone che indulgono in confortevoli comportamenti palesemente e consapevolmente autodistruttivi, dal fumo, agli eccessi alimentari, fino alle relazioni malate; in questo incide la propensione al rischio, che in parte � genetica;

    ma un desiderio rimosso, una gioia negata, finiscono sempre da qualche parte nel sistema chiuso di una persona, magari nella creativit� o pi� spesso nella nevrosi, che rinvia ad altre condizioni patologiche;
    alla fine, calcolo o non calcolo, buona o cattiva che sia l'opzione incendiaria, non si pu� mai sapere in anticipo quale tra le scelte rappresenta la vita, e quale l'autodistruzione, perch� gli esiti sono troppo distanti e i conti si fanno sulle scale
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #21
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Fino a questo punto sono d'accordo, sono le stesse cose che dico a mia figlia. Poi quest'ultima frase non l'ho capita, decripta

    Non temete ragazzi, nella pratica � tutto pi� semplice !
    Per tornare in topic, il consiglio di zia Nahui, quando vi prendono i sacri furori come alla signora del racconto di Dark, non � di pensare: "Cosa mi pu� dare questa persona, cosa mi succeder� con lui" ma "Cosa perdo se inizio questa storia ? Sono disposta a perdere quello che ho per lui ?". Perch� � il piede in due scarpe che non funziona, quindi conviene impazzire s�, ma con giudizio, e farsi quelle due o tre domande che ti impediranno di disperarti quando non si trover� il coperchio per la pentola che hai messo sul fuoco.
    Condivido parola per parola. E' esattamente quanto ho fatto io quando mi successe un paio d'anni fa... Ho deciso praticamente subito quello che volevo, chiedendomi "Cosa sto perdendo" pi� che "cosa potrei guadagnare". Poi vabb�, una volta presa la decisione non � che sia finita. O meglio, se decidi di "lasciare il vecchio per il nuovo" alla fine vai via abbastanza liscia. Se decidi il contrario, ti rendi conto che vuoi esattamente quello che gi� hai, non � che l'attrazione e la spinta che ti proiettavano verso un'altra persona se ne vadano cos� come sono venute. Io ci ho messo tipo un anno e mezzo per uscirne del tutto. Una mia amica si � trascinata una situazione simile per due anni e mezzo.
    E poi comunque quando scegli mica lo sai se stai scegliendo bene. A me � andata egregiamente, ma potevo anche invece rendermi conto tempo dopo di aver fatto la scelta sbagliata.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  7. #22
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    E poi comunque quando scegli mica lo sai se stai scegliendo bene. A me � andata egregiamente, ma potevo anche invece rendermi conto tempo dopo di aver fatto la scelta sbagliata.
    uno dei luoghi comuni della saggezza dei padri pi� perversamente vero � quello del: fai la scelta pi� difficile, che � sicuramente quella giusta;
    si dimostra vero perch� l'eroismo della circostanza ha un potere gratificate, come una pippata di coca; quindi uno si sente nel giusto perch� il sacrificio lo rende irreprensibile e gasato; una sensazione di potenza;
    ma, � sicuro che esiste una lettura opposta della circostanza che ribalterebbe l'opportunit� di quella scelta e la declasserebbe ad opzione vanitosa, di narcisismo morale;

    in soldoni, agiamo sempre per egoismo, ma spesso non abbiamo gli strumenti per individuarlo, n� determinarne la qualit� in termini di complessivo miglioramento ambientale, che � molto frutto di circostanze non ponderabili.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #23
    Astensionista L'avatar di nahui
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    alla fine, calcolo o non calcolo, buona o cattiva che sia l'opzione incendiaria, non si pu� mai sapere in anticipo quale tra le scelte rappresenta la vita, e quale l'autodistruzione, perch� gli esiti sono troppo distanti e i conti si fanno sulle scale
    E quindi vedi che torni a me ? Ti lanci, senza paracadute, ed anche per una frazione di secondo - prima di goderti il panorama dall'alto - devi chiudere gli occhi. Quando non sei pi� disponibile, o non sei pi� capace di fare questo Atto di Fede, vi saluto suonatori, sei fuori dal club. E questo nell'iniziare qualsiasi relazione, non solo quando si tratta di scegliere tra la strada vecchia e quella nuova.
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  9. #24
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    uno dei luoghi comuni della saggezza dei padri pi� perversamente vero � quello del: fai la scelta pi� difficile, che � sicuramente quella giusta;
    si dimostra vero perch� l'eroismo della circostanza ha un potere gratificate, come una pippata di coca; quindi uno si sente nel giusto perch� il sacrificio lo rende irreprensibile e gasato; una sensazione di potenza;
    ma, � sicuro che esiste una lettura opposta della circostanza che ribalterebbe l'opportunit� di quella scelta e la declasserebbe ad opzione vanitosa, di narcisismo morale;

    in soldoni, agiamo sempre per egoismo, ma spesso non abbiamo gli strumenti per individuarlo, n� determinarne la qualit� in termini di complessivo miglioramento ambientale, che � molto frutto di circostanze non ponderabili.
    Beh, chiaro che agisci per egoismo. Nella scelta sentimentale cerchi quello che ti fa stare meglio, o che comunque tu pensi ti faccia stare meglio. E' solo col senno di poi che capisci se hai fatto la scelta giusta. A volte ti va bene, a volte no.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  10. #25
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    E quindi vedi che torni a me ? Ti lanci, senza paracadute, ed anche per una frazione di secondo - prima di goderti il panorama dall'alto - devi chiudere gli occhi. Quando non sei pi� disponibile, o non sei pi� capace di fare questo Atto di Fede, vi saluto suonatori, sei fuori dal club. E questo nell'iniziare qualsiasi relazione, non solo quando si tratta di scegliere tra la strada vecchia e quella nuova.
    fai attenzione, perch� chiamarlo atto di fede implica necessariamente la relazione con un obiettivo futuro, presente nella percezione del momento; altrimenti � fede in cosa ?

    anche non sapendo quali saranno le conseguenze e, forse, a maggior ragione, per me pesa di pi� la percezione del danno attuale in termini di stress, come saldo tra gratificazione eroica e inibizione del desiderio;
    a volte la prima ha un costrutto riconosciuto e premiante, virtuoso; in altri casi, si tratta di uno stress ingiustificato, persino da una retorica del sentimento;

    a volte la rielaborazione a posteriori edulcora e impedisce una corretta valutazione, ma quando sale uno stress tale da consumare le energie e somatizzare, scatta un meccanismo di difesa e sopravvivenza, perch� non puoi pi� nemmeno essere presente come persona virtuosa; sei una larva e basta, che non ha avuto l'istinto sufficiente per fuggire e ci ha rimesso le penne.
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #26
    Libra L'avatar di Neliel*
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    Si, ma senza dubbio spesso � qualcosa che manca al soggetto individuale. Ma questo � comunque sintomo che nella coppia c'� qualcosa che non soddisfa, di cui si sente la mancanza.
    Perch� alla fine se � a te che manca "un pezzetto di strada da fare per conto tuo" non � che c'entri la relazione sentimentale. Per me cercare se stessi nell'altro non porta ad un rapporto sano. Io vedo la coppia come due persone che camminano lungo strade che corrono parallele, sostenendosi a vicenda quando uno dei due � in difficolt�, ma pur sempre restando indipendenti nell'autoaffermazione individuale.
    La mia impressione � che le cose inizino a funzionare davvero, in una coppia, quando entrambi i componenti si trovano ad avere la percezione di potercela fare da soli in ogni caso. Allora il rapporto di coppia si ripulisce dalle dinamiche di dipendenza l'uno dall'altro che a volte possono essere deleterie.
    Poi certo, mica � detto che duri per sempre. Come tu dici, poi magari pu� capitare che le due strade parallele si allontanino tra loro. Sono cose di cui ti rendi conto solo quando accadono.
    A questo proposito mi viene da pensare che il fatto di sentirmi 'arrivata', � proprio uno dei motivi che mi ha spinto a concludere la mia precedente relazione.
    Sentivo che insieme a lui mi sarei sempre trovata sotto ad una specie di campana di vetro, protetta dal mondo esterno, da una parte di cattiverie, ingiustizie e situazioni spiacevoli ma anche da possibilit� di crescita personali verso le quali lui non mi accompagnava o sosteneva in pieno, o altrimenti, che non avrei potuto sperimentare in quanto seppur vero che si dovrebbe viaggiare su binari paralleli, essi non possono comunque allontanarsi pi� di tanto o si rischia che i due treni scompaiano alla vista l'uno dell'altro.
    In semplice: in una relazione, volenti o nolenti bisogna fare dei sacrifici e/o scendere a compromessi se si vuole rimanere insieme. Se viene meno la voglia di farlo e la scarpa inizia a starci stretta viene spontaneo svincolarsi, sia che si adocchi una scarpa pi� comoda, sia che questo non accada, rischiando di trovarsi scalzi dall'oggi al domani.
    A me � capitata la seconda opzione e per quanto mi sia fatta male a camminare sulla terra nuda, non me ne pento.

    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Condivido parola per parola. E' esattamente quanto ho fatto io quando mi successe un paio d'anni fa... Ho deciso praticamente subito quello che volevo, chiedendomi "Cosa sto perdendo" pi� che "cosa potrei guadagnare". Poi vabb�, una volta presa la decisione non � che sia finita. O meglio, se decidi di "lasciare il vecchio per il nuovo" alla fine vai via abbastanza liscia. Se decidi il contrario, ti rendi conto che vuoi esattamente quello che gi� hai, non � che l'attrazione e la spinta che ti proiettavano verso un'altra persona se ne vadano cos� come sono venute. Io ci ho messo tipo un anno e mezzo per uscirne del tutto.
    Non � finita neppure in quel caso. Devi rimettere in discussione tutta la tua vita, ripartire da 0 se vogliamo, soprattutto dopo una relazione durata anni.
    E non � detto che con la nuova persona vada tutto liscio o che ci si stia lasciando dal vecchio per il grande amore.
    A volte una terza variabile funge solo come cartina al tornasole a aiuta ad aprire gli occhi sulla situazione presente, che tanto bene magari non va.
    Io sono una persona molto diversa da quella che ero 2 anni fa, sotto svariati punti di vista.


    Tornando alla situazione che hai descritto nel post iniziale direi che la tipa � stata parecchio impulsiva.. a meno di non incappare sul serio nel 'colpo di fulmine' o di trovarsi in una situazione dalla quale non si vede l'ora di sbrogliarsi io ci avrei pensato bene prima di agire in una maniera simile. Come dice nahui non � per forza 'sbagliato', la presa di coscienza � quantomeno sintomo di una persona attiva e non passiva nei confronti della vita.

    Che poi ci sta, come diceva axe, che non si passi per forza all'azione.. che conoscendo questa persona ci si renda conto di averla quantomeno idealizzata e si torni nei ranghi prima di arrivare al 'punto di non ritorno'.
    Ultima modifica di Neliel*; 01-06-2016 alle 14:11
    ..Spes ultima Dea..

  12. #27
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Vero Neliel, dici bene. A volte intraprendere qualcosa di nuovo � uno stress. Io credo vi siano molte persone che scelgono di non buttarsi in qualcosa di diverso non tanto perch� preferiscono quello che hanno gi� ma perch� alla fine non hanno voglia di ricominciare tutto da capo. A volte � semplicemente pigrizia.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  13. #28
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Vero Neliel, dici bene. A volte intraprendere qualcosa di nuovo � uno stress. Io credo vi siano molte persone che scelgono di non buttarsi in qualcosa di diverso non tanto perch� preferiscono quello che hanno gi� ma perch� alla fine non hanno voglia di ricominciare tutto da capo. A volte � semplicemente pigrizia.
    hmmm, la pigrizia � sempre sintomo di un disagio maggiore, magari nascosto;
    nessun esser umano � pigro, che � una definizione morale, dispregiativa;
    te lo dice un pigro

    una persona pigra vive un corto circuito del desiderio vitale, una forma di depressione; non fa perch� non � in grado di proiettare alcuna aspettativa di gratificazione e gioia nel fare, come sarebbe naturale per l'istinto desiderante, che � desiderio di qualsiasi cosa, beninteso; questo � sempre il frutto di un trauma molto profondo;
    la cosa � speculare per gli iperattivi, che disprezzano i pigri ma sono vittime di un trauma analogo, che li costringe a riempire il tempo di attivit� che li distraggano dall'elaborazione consapevole di quel trauma, ch� non sono in grado di reggere.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #29
    Libra L'avatar di Neliel*
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    La pigrizia in questo senso pu� esser causata proprio da quell'accontentarsi di cui parlavi.
    Uno pensa: ma chi me lo fa fare di mollare una situazione che ho, tranquilla, senza particolari scosse anche se non mi regala pi� chiss� quali stimoli, piuttosto che mettermi in discussione e andare per una strada totalmente sconosciuta e faticosa?
    Pu� essere intesa anche come paura se vogliamo.
    Paura del mondo circostante, paura di perdere la stabilit�, la sicurezza, appigli ai quali aggrapparsi in caso di tempesta.
    Un po' come quel lavoro a tempo indeterminato, anche noioso, ma che ci permette di pagare il mutuo. Poi c'� anche chi si licenzia, vende la casa e inizia a viaggiare intorno al mondo ma.. vai a trovarli quanti sono..

    Una persona fondamentalmente insicura anche nel caso riuscisse a trovare la forza o la voglia di svincolarsi da una situazione poco piacevole (e di solito lo fanno quando arrivano a livelli di sopportazione sovrumani), o se viene piantato dal partner andr� quasi immediatamente a cercarne un'altra, anche fosse di pari portata e non, come ci si aspetterebbe, pi� soddisfacente della prima.
    Della serie: meglio male accompagnati che soli.
    Ultima modifica di Neliel*; 01-06-2016 alle 14:51
    ..Spes ultima Dea..

  15. #30
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Neliel* Visualizza Messaggio
    La pigrizia in questo senso pu� esser causata proprio da quell'accontentarsi di cui parlavi.
    Uno pensa: ma chi me lo fa fare di mollare una situazione che ho, tranquilla, senza particolari scosse anche se non mi regala pi� chiss� quali stimoli, piuttosto che mettermi in discussione e andare per una strada totalmente sconosciuta e faticosa?
    Pu� essere intesa anche come paura se vogliamo.
    Paura del mondo circostante, paura di perdere la stabilit�, la sicurezza, appigli ai quali aggrapparsi in caso di tempesta.
    appunto, � paura derivata da un trauma; la pigrizia descrive un atteggiamento sotto forma di stigma morale, un sotto-standard; mentre la paura - ancorch� deprecata, vedi mitologia del coraggio e dell'eroismo - � una condizione che riguarda tutti, prima o poi;
    un essere umano per default trova energia nel desiderio, di stare meglio, fare meno fatica, accumulare risorse, ecc... e perci� si ingegna e si d� da fare; quando il meccanismo si blocca, � segno della presenza di un grosso ostacolo;

    Una persona fondamentalmente insicura anche nel caso riuscisse a trovare la forza o la voglia di svincolarsi da una situazione poco piacevole (e di solito lo fanno quando arrivano a livelli di sopportazione sovrumani)
    quando lo stress mina il sistema nervoso al punto di compromettere capacit� elementari, certo;
    o se viene piantato dal partner andr� quasi immediatamente a cercarne un'altra, anche fosse di pari portata e non, come ci si aspetterebbe, pi� soddisfacente della prima.
    Della serie: meglio male accompagnati che soli.
    il guaio � che allo stress crescente ci si adatta, se somministrato gradualmente; � un meccanismo sperimentato ed efficace, come nel percorso dalle prime discriminazioni razziali fino ai campi di sterminio, o nel far debiti con gli strozzini;

    se ti dicessero da subito qual � il tuo destino, combatteresti per evitarlo; ma attraverso adattamenti successivi la personalit� si adegua a rinunce sempre maggiori e viene espropriata della propria identit�; una tranquillit� elaborata precedentemente come "vantaggio" costa sempre di pi� per incrementi "accettabili", fino al completo annullamento;

    di solito, nelle questioni sentimentali prima o poi l'equilibrio si rompe, perch� basta un incontro a smuovere, nel senso della rottura o di una rassegnazione mutilata.
    c'� del lardo in Garfagnana

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