Ovviamente non vale per tutti, ma dovremmo analizzare i singoli casi. Ad alcuni il denaro fa bene ad altri no...chiss�Originariamente Scritto da dark lady
Ovviamente non vale per tutti, ma dovremmo analizzare i singoli casi. Ad alcuni il denaro fa bene ad altri no...chiss�
Io sono il problema e io la soluzione
"L'attesa del piacere � essa stessa il piacere" G.E.L
Per� Dark fai attenzione che in questa frase c'� nascosta una condanna, molto comune, per quella che � a tutti gli effetti una malattia. Nessuno sceglie di stare male.
I comportamenti compulsivi di tua madre sono proprio il sintomo di un disagio, anche se capisco che un figlio possa vivere queste situazioni con sofferenza e sviluppando ostilit� per un genitore incapace di prendersi cura di lui.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
No guarda conosco benissimo la depressione, come ho detto ne soffre il mio compagno ed � una patologia che prendo molto seriamente. Ma ti dico che a mia mamma il problema � passato ora che � in difficolt� economiche, mentre lo ha avuto finch� i soldi non sono mancati. Poi io l'ho messa gi� un po' acida perch� ho i miei motivi, ma non per questo sottovaluto la cosa. Ho una cugina che per depressione si � suicidata.
Il mio discorso era solo per dire che i problemi economici non c'entrano nulla con l'infelicit�.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Questo lo penso anche io, per� a volte le difficolt� economiche possono accentuare la cosa.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
appunto dando la spallata finale..
se no non si capisce perche gli imprenditori in disgrazia si suicidano
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
Io quegli episodi non li attribuisco alla depressione. Ma trovarsi di punto in bianco senza pi� una via d'uscita, magari con i creditori e le banche alle costole... io credo che sia angoscia quella, senso di oppressione... E' quello che dicevo prima: sicuramente � pi� infelice chi avendo avuto tutto poi si ritrova a non avere pi� niente (che poi magari quel niente � comunque molto pi� di quanto abbia chi � davvero povero), di chi invece vive da sempre in povert�. Ho spesso a che fare con i poveri, facendo volontariato. Da loro c'� molto da imparare. Una fiducia nella vita, una capacit� di essere felici per il poco o nulla che hanno, che noi col nostro benessere abbiamo disimparato.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
corretto; il suicidio � l'ultimo gesto "attivo", che vuol comunicare;
dipende dall'orizzonte dei desideri immaginabili, delle aspettative;E' quello che dicevo prima: sicuramente � pi� infelice chi avendo avuto tutto poi si ritrova a non avere pi� niente (che poi magari quel niente � comunque molto pi� di quanto abbia chi � davvero povero), di chi invece vive da sempre in povert�.
di solito, non si riprendono dalla caduta in povert� persone appena benestanti, che si limitavano a consumare il proprio reddito;
chi � stato davvero ricco per funzione sociale, imprenditori di un certo livello, manager, ecc... normalmente ha un rapporto strumentale con la ricchezza, in cui il tenore di vita passa in secondo piano, nonostante dall'esterno colpisca la fantasia;
queste persone pi� spesso continuano a concepire la possibilit� di racimolare capitali e ricominciare, perch� quello � l'orizzonte, lo spazio in cui naviga la loro mente.
c'� del lardo in Garfagnana
Certo, ma bisogna anche avere una certa forza interiore per riuscirci.
Prendi l'imprenditore leader della Maschio-Gaspardo, che si � suicidato a causa dei debiti della sua azienda. Lo avevo conosciuto, era una persona apparentemente molto forte (anche se non mi piaceva per nulla come persona). Eppure non ha retto al peso dei debiti, anche se poi ora l'azienda sta comunque andando avanti, tra mille difficolt�.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
beh, certo; poi incidono altri fattori; ma il suicidio � una cosa statisticamente eccezionale;
io ho notate che le persone nate e cresciute in un determinato tenore di vita tendono spesso a recuperarlo, anche in modi originali; ho diversi casi in famiglia;
nel caso dei veri abbienti di rilievo sociale, questi possono perdere tutto il capitale, ma hanno le relazioni e l'abitudine all'audacia, a giocare con progetti ambiziosi; non � che mentalmente ed educativamente si ritrovano a pensare come l'impiegato delle poste...
ho amici imprenditori che, senza aver bisogno di guadagnare, osservano la realt� in termini di possibilit� di investimento e spesso guadagnano pure occupandosi dei loro hobbies; a volte ho dovuto rifiutare offerte di capitali, dopo due chiacchiere su una mia attivit�; appena scatta la curiosit� per capire il meccanismo, si mette in moto l'immaginazione dell'imprenditore e va per conto suo...
c'� del lardo in Garfagnana
i debiti li ha fatti per espandersi ancora di piu..e di piu..
ma quello che mi fa meditare piuttosto � come fa uno a 73 anni con un fatturato di 364 milioni di euro annui CONTINUARE a lavorare?
bastava che si prendeva mezza dozzina di milioni e viveva da nababbo ai caraibi,per dire
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
Dopo una vita di impegno difficile organizzare e sostenere una vita clandestina dovendo fare il bancarottiere.
Il fatturato e' ben diverso dagli utili netti, inoltre a certi livelli, diversamente dai poveri, non crolli da solo e questo cerchio puo' comportare decisioni diverse da quando si decide da se per se senza estese implicazioni.
Inoltre non metterei in correlazione felicita'/serenita', infelicita' con depressione che e' una patologia con tante cause sue.
Ne che l'immagine del povero felice sia cosi' percepibile.
Ultima modifica di meogatto; 22-07-2016 alle 12:59
perch� quella � la sua identit� sociale, ci� per cui � riconosciuto;
tu o io, che facciamo altro, staccheremmo prima di subito; io mi fionderei in Sardegna quattro mesi l'anno e il resto in giro per il mondo;
quello lavora perch� altrimenti penserebbe di non esistere; per lui, i capitali non sono un mezzo per consumare, ma per realizzare progetti ed essere la persona che pensa di essere.
c'� del lardo in Garfagnana
Progetti realizzabili e realizzati a fronte di risorse economiche.
Ma ove coesistano progettualita' e assenza di risorse come si mette?
E nel comune tutti hanno progetti, piccoli o grandi che siano, ma ben di meno hanno risorse adeguate.
guarda che l'imprenditore mica attinge a fondi suoi, bench� ricco, eh...
il lavoro suo � esattamente reperire capitali di rischio, dal sistema creditizio, dalla borsa, da ventures dirette in cordata, ecc...
certo, se pensi al padrone delle ferriere o a qualche figura deamicisiana, � un po' pi� difficile.
c'� del lardo in Garfagnana
Resta che non e' il morto di fame privo di risorse di base, siano economiche che sociali, il che da sbocco alle sue aspirazioni e collegata ricerca della felicita'.
Diverso e' per chi non dispone di risorse adeguate alle sue aspirazioni che mediamente taglia e si accontenta e mediamente non cammina saltando per quanto sia appagato nelle sue limitazioni.
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