Risultati da 1 a 7 di 7

Discussione: La tragedia di Andria

  1. #1
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    La tragedia di Andria

    Al di l� del fatto che la cosa mi colpisce molto perch� ad Andria ho una parte della mia famiglia (fortunatamente nessuno di loro era su quel treno), sono stufa di sentir dire che "Queste cose succedono solo al Sud". Nella ricchissima Lombardia i pendolari della bassa viaggiano quotidianamente su linee a binario unico e con materiale rotabile in condizioni pietose. Il problema sono i servizi pubblici gestiti da questi colossi pubblico/privati che perseguono solo il fine economico. E sulle linee "di serie B" non investono.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  2. #2
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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  3. #3
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    Se un servizio diventa una impresa non puo' non essere dipendente dal risultato economico.
    Metteresti i tuoi risparmi in una banca che non chiede restituzione e distribuisce soldi per beneficenza?

    Detto cio' era implementabile un sistema di sicurezza banale, quanto meno un gps collegato ad un gsm, maglio con una banale rappresentazione sinottica in cabina dove i macchinisti vedono la situazione di impegno delle linee.
    Su una riga verde entrambi i macchinisti e le stazioni vedono un "coso/i" rossi che si muovono in una certa direzione, ad un costo trascurabile.
    Si usano pure nei plastici ferroviari.

  4. #4
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Dark vorrei chiederti; ma metti pure tu tutta questa enfasi quando scrivi un�articolo(vedi video) o � semplice narcisismo giornalistico?
    "...la natarura che rivendica la sua presenza in mezzo alle lamiere..."


    http://video.repubblica.it/dossier/p...64?ref=HRER2-1
    Ultima modifica di Misterikx; 13-07-2016 alle 16:43
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  5. #5
    random L'avatar di giusepebottazzi
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    tragedia vergognosa.
    perseguire i responsabili,quelli che prendono laute prebende per amministrare le imprese ma non adottano le precauzioni che prenderebbe il buon padre di famiglia.
    io nell'impresa edile non badavo a spremere gli operai ma pretendevo sicurezza e nei miei cantieri il peggior infortunio � stato un chiodo in un piede!
    Scusate ma ho scritto col riconoscimento vocale e non ho riletto prima di pubblicare!!!

  6. #6
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    ANDRIA. Undici e trentotto minuti. Da una porticina grigia, pittata di fresco ma che sembra uscita da un film in bianco e nero, viene fuori un ferroviere esperto, ha la camicia a maniche corte e la faccia sudata: fuori ci sono quasi 40 gradi, sul binario c'� un treno con il motore acceso, la banchina � vuota, sono appena salite una ventina di persone, studenti, un poliziotto, due signori che devono andare al Policlinico di Bari. Il semaforo sulla destra � verde, la vettura � pronta ad allontanarsi ma aspetta il solito segnale: il capostazione alza la paletta, tutta verde, con un cerchio bianco al centro. � il segnale della tragedia. Il treno ET1023 parte. Tre minuti dopo ci sar� lo schianto. In quella paletta c'� tutto l'orrendo e tutto l'assurdo di questa storia. Omicidio colposo plurimo. Disastro ferroviario, dice la magistratura. Ma � troppo poco per descrivere quello che � successo: un binario unico con "due treni che per partire hanno bisogno di un fonogramma e una paletta: esattamente come 60 anni fa".
    A spiegare quello che � accaduto � uno dei protagonisti, suo malgrado, di questa storia. Un ferroviere in divisa che apre la porta del capostazione alla fermata di Corato nel primo pomeriggio, mentre i passeggeri scesi da un pullman salgono su una vettura in direzione Bari. "Questa tratta � su binario unico". Che significa? "Due treni nello stesso momento non possono passare, non si possono incrociare". Tra la stazione di Andria e quella di Corato ci sono 17 chilometri e dieci minuti esatti di viaggio. "Nel momento in cui un treno parte da qui io do comunicazione al collega di Andria che tiene il treno fermo in stazione e gli d� il via libera per partire soltanto quando la vettura � arrivata". Si chiama "punto di scambio". "Queste comunicazioni avvengono attraverso questa macchina", continua, indicando una strumentazione che avr� almeno quarant'anni di vita con dei pulsanti colorati e una vecchia stampante. "Comunichiamo tra noi via fonogrammi ". Quelli che contenevano il report della mattinata li ha sequestrati da poco la Polfer. "Quando avviene lo scambio, quando cio� i treni si incrociano, noi facciamo scattare il verde e con la paletta diamo il segnale al treno di partire ". Il sistema si chiama "blocco telefonico". Le comunicazioni passano via telefono e il segnale arriva dalla paletta.
    Questo � quello che accade da 50 anni. E questo � accaduto anche ieri. Il treno Et 1018 partito da Bari alle 10,42 e in arrivo a Barletta alle 11.50 arriva alla stazione di Corato alle 11,35 con circa 8 minuti di ritardo. Non � la sola vettura fuori orario: dall'inizio della mattinata ci sono stati problemi sulla rete dovuti ad alcuni lavori in corso. Il capostazione di Corato invia ad Andria (o almeno cos� sembra) il fonogramma indicando la partenza con il ritardo, aziona il verde, tira su la paletta e fa partire il treno. Qualche minuto dopo nella stazione di Andria arriva in perfetto orario alle 11,37 l'Et 1023 partito da Barletta alle 11,24 e diretto a Bari alle 12,34.
    Qui c'� qualcosa che si intoppa. Forse confuso per i ritardi che avevano funestato la giornata, forse perch� c'era stato qualche errore nella comunicazione tra le due stazioni, fatto sta che l'esperto capostazione V.P. fa partire il treno; aziona dunque il verde, avvisa il capotreno e viene fuori con la paletta. Il 1023 parte. Affronta un rettilineo, poi una curva, poi ancora un rettilineo, una curva.
    Dall'altra parte � in arrivo l'altra vettura. Secondo le prime rilevazioni entrambi i treni viaggiavano a 80-90 chilometri orari, i macchinisti cos� come previsto li conducevano al pieno della velocit�. Nessuno poteva sapere che l'altro stava sopraggiungendo. Su quel tratto di linea, seppur a binario unico, non esiste infatti alcun sistema automatico di controllo. La sicurezza � affidata esclusivamente all'abilit� dei macchinisti (ma il tratto dello scontro � subito dopo una curva) e appunto ai due capistazione.
    Mancava quindi l'Scmt, il Sistema di controllo marcia treno. Un paradosso: entrambe le vetture hanno il sistema di sicurezza montato ma non pu� funzionare perch� i binari sono obsoleti e quindi non riesce a dialogare. "� come avere l'Abs su un'auto ma ruote che non possono frenare". "Sistemi automatici di sicurezza - spiega Stefania Gnesi, ricercatrice del Cnr - ci sono sul 98% delle linee italiane. Ci sono sensori su tutta la linea ferroviarie che segnalano blocco per blocco se la linea � occupata. Man mano che il treno avanza si bloccano gli altri treni, c'� come una distanza di sicurezza. Se per caso un treno sfora, viene mandato il blocco automatico, che pu� essere il classico semaforo rosso oppure l'interruzione della corsa.
    In tutta Italia le tratte a binario unico hanno questo tipo di sistema, tranne che qui. Le Ferrovie Nord Barese avevano avuto dall'Ustif (l'organo di controllo competente per la sicurezza sulle ferrovie concesse) la delega ad attivarlo entro dicembre 2016 fino a Ruvo, ed entro dicembre 2017 da Ruvo fino ad Andria sud dove dovrebbe essere realizzato il secondo binario: doveva essere tutto pronto da un anno e invece � stato appena pubblicato (sabato la scadenza) il bando di gara, finanziato dalla Regione per 31 milioni.
    Anche i ritardi finiranno nell'indagine condotta dal procuratore aggiunto Francesco Giannella che regge in questi mesi la procura di Trani. Al momento "l'errore umano" resta la pista privilegiata. "� molto difficile che in un caso come questo possa esserci la responsabilit� di un guasto" spiega uno dei tecnici chiamati a fare chiarezza sulla vicenda. I magistrati pugliesi lavoreranno con la Polfer e la Polizia di Stato e con gli esperti del Ministero delle Infrastrutture che con la Fema (l'organo delle investigazioni) e l'Ustif hanno aperto altri due fascicoli. "Ho visto il collega piangere - raccontava ieri sera alla stazione di Andria un macchinista, con gli occhi lucidi - Ma � troppo facile dire che la colpa � sua: l'unica responsabilit� � di chi non doveva permettere che uno sbaglio, uno solo, potesse portare a questa tragedia".

    http://www.repubblica.it/cronaca/201...38/?ref=HREA-1
    amate i vostri nemici

  7. #7
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Misterikx Visualizza Messaggio
    Dark vorrei chiederti; ma metti pure tu tutta questa enfasi quando scrivi un�articolo(vedi video) o � semplice narcisismo giornalistico?
    "...la natarura che rivendica la sua presenza in mezzo alle lamiere..."


    http://video.repubblica.it/dossier/p...64?ref=HRER2-1
    Normalmente gli articoli sono una semplice cronaca dei fatti. Tuttavia credo che di fronte a certe tragedie la componente emozionale non possa non uscire, ed � anche giusto che esca. La rabbia, il dolore, lo sconcerto sono emozioni che investono anche chi le tragedie le racconta di mestiere. E sono emozioni che � giusto trasmettere, per come la vedo io. In casi come questi una cronaca asettica sarebbe triste e inopportuna. Il giornalista non dovrebbe mai dimenticare la propria umanit�. Se ti piace leggere, leggi gli articoli di Dino Buzzati. Ci sono diverse raccolte. Soprattutto quella denominata "La Nera". Quello � il modo pi� bello per fare giornalismo.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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