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Risultati da 1 a 15 di 179

Discussione: Le relazioni dopo i 40 anni

  1. #1
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Le relazioni dopo i 40 anni

    "I 40 anni sono i nuovi 20", dicono.
    Ma nelle relazioni? Ne parlavo con un'amica, ieri. Credo che dopo una certa età le relazioni con l'altro sesso e anche solo l'approccio cambino moltissimo. Voi che ne pensate?
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  2. #2
    Trovare l'amore dopo i 40 anni credo che non solo sia possibile, ma in molti casi penso sia addirittura meglio. L'amore dopo i 40, così come le altre relazioni intraprese anche dopo questa età, credo siano più mature e consapevoli, oltre (penso) più inclini a durare.
    Tutto si manifesta alla luce dell’esperienza. Ci si inoltra su sentieri già percorsi, credo si facciano meno errori.
    Si è consapevoli dei rischi che si corrono, si prendono le adeguate misure e se ne vale la pena si ama e ci si mette in gioco.
    Un amore "misurato"… anche per non soffrire più.

  3. #3
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Dopo i quaranta di solito vige la regola dell'"ognuno a casa sua". Ed è molto meglio così.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  4. #4
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    è l'età in cui più o meno si fanno i conti con la limitatezza delle prospettive; quindi, con maggiore o minore soddisfazione, ci si accetta, nei lati positivi come in quelli negativi;
    già questo aiuta parecchio a far chiarezza sui propri bisogni e individuare circostanze essenziali in base a quell'esperienza che dice Kanyu;

    il resto lo fa molto l'equilibrio che nel frattempo si è prodotto; a volte l'esperienza ha incistato conflitti che hanno nevrotizzato o sono stati rimossi;

    una cosa che mi viene in mente, perché più o meno di questo si tratta, la citavo a Vega in "religioni" a proposito della necessità dei limiti per desiderare, e ieri un'amica, psicanalista, scriveva questo:

    Certe volte, certe persone, si incagliano una vita davanti a una scelta, e si crea in loro una strana illusione ottica. L'enpasse per loro è dovuto al fatto che non sono sicuri di essere felici nelle opzioni che gli si parano davanti. Rinviano matrimoni, rinviano genitorialità, rinviano drastici cambiamenti sul lavoro, si sentono in assoluta buona fede respinti da qualcosa, non arriva loro il piacere possibile. In certi casi tristi, i partner li lasciano perchè è giusto che questo succeda, il lavoro si deteriori. Quando non scegliamo infatti la vita - sceglie per noi.
    Con il lavoro - devo dire principalmente con il lavoro - ho osservato questo fenomeno che mi ha sorpresa. Quelli che, principalmente per la terapia, ma in qualche caso per ricatti disperati delle persone con cui stanno insieme, cedono alla scelta e li vedi che non sono mai mai mai stati così felici. Si tuffano in qualcosa che si erano vigorosamente interdetti - con intellettualizzazioni razionalizzazioni scetticismi. Scoprono in modo cristallino che quello che temevano non era la strettoia della definizione: quel lavoro, quella moglie, il figlio, ma l'atto di definirsi e forse la stessa propria felicità.
    Non è così facile capire cosa pensiamo quando pensiamo le cose che crediamo oggettive e razionali.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    comunque, alcune cose più o meno ricorrenti e significative ci sono: a 40 più o meno si ha un lavoro e un'identità sociale; chi voleva figli, li ha fatti; quindi si proiettano meno aspettative sull'altro, che si vede meglio, per quello che è;
    in genere si è più interessanti entrambi, si hanno più cose da raccontare e suggerire, più esperienze da rivivere e condividere, oltre alla consapevolezza del tempo;
    serve, come sempre, un po' di culo negli incontri, oltre a farci caso.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #6
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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    Sarà che i 40 sono i nuovi 20
    Io quelli che ho me li sento tutti
    Credo di non fare testo, perché sono in un momento della mia vita in cui devo stare altamente concentrata su altro, per cui semmai dovesse capitare qualcosa di buono, nemmeno me ne accorgerei
    Dopotutto sono anche molto orientata su quello che ha scritto Pazza
    Tanto prima o poi, barbaramente detto, ci si ritrova con, più o meno, le stesse rogne con le quali avere a che fare
    E lo dico per entrambi i sessi
    Gli esseri umani sono molto più simili tra di loro di quanto si pensi
    E poi tra i miliardi che siamo mica e’ facile avere culo e trovare quello/a meno problematico/a
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  7. #7
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    A me sembra invece che più avanti si va più difficile diventa trovare un'anima gemella...
    ...nella mia lunghissima relazione il tempo si è come fermato, ed una dozzina d'anni fa quand'è finita mi sono ritrovato a ragionare come il venticinquenne che ero all'inizio di suddetta relazione
    ...sfortunatamente incappai nella famigerata che, sebbene di 7 anni più giovane di me aveva un know how ben più sostanzioso del mio
    ...vabbè almeno è stata una storia mooolto intensa sebbene sia durata come la luce delle scale [cit,non mi ricordo di chi ]
    ...adesso, come già detto qua e la ho accettato una situazione di compromesso che, limitando le emozioni mi mette al riparo da delusioni e dispiaceri
    Ultima modifica di Ale; 06-04-2024 alle 13:41

  8. #8
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Vedere cosa scrivete mi fa riflettere.
    Io ho scritto "le relazioni dopo i 40", ma tutti, o quasi, avete tirato in ballo l'amore.
    Sarà che io sono in una fase di cinismo e disillusione, ma i sentimenti sono l'ultimo dei miei pensieri.
    Comunque, riflettevo sull'approccio.
    In età giovanile si è pieni di ansie e paure, di tabù e di gabbie mentali. Trovo che invece con la maturità piena si impari ad approcciarsi in modo più rilassato, senza troppi filtri e senza il timore di come gli altri potrebbero giudicarti.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  9. #9
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    Dopo i quaranta di solito vige la regola dell'"ognuno a casa sua". Ed è molto meglio così.
    Credo anch'io che siano le relazioni migliori, quelle.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  10. #10
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da efua Visualizza Messaggio
    Sarà che i 40 sono i nuovi 20
    Io quelli che ho me li sento tutti
    Credo di non fare testo, perché sono in un momento della mia vita in cui devo stare altamente concentrata su altro, per cui semmai dovesse capitare qualcosa di buono, nemmeno me ne accorgerei
    Dopotutto sono anche molto orientata su quello che ha scritto Pazza
    Tanto prima o poi, barbaramente detto, ci si ritrova con, più o meno, le stesse rogne con le quali avere a che fare
    E lo dico per entrambi i sessi
    Gli esseri umani sono molto più simili tra di loro di quanto si pensi
    E poi tra i miliardi che siamo mica e’ facile avere culo e trovare quello/a meno problematico/a
    Perché problematici, in fondo, lo siamo tutti.
    E alla fine entrare in una relazione seria ti porta a sommare i problemi di entrambi gli individui che ne fanno parte.
    Forse a 20 anni si ha pure voglia di accollarsi cose del genere. Invecchiando, se ne ha molta meno. L'esperienza, la consapevolezza, le scottature, servono da armatura. Ci si è già passati, e ci si dice: ma perché dovrei farei il bis?
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  11. #11
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Vedere cosa scrivete mi fa riflettere.
    Io ho scritto "le relazioni dopo i 40", ma tutti, o quasi, avete tirato in ballo l'amore.
    Sarà che io sono in una fase di cinismo e disillusione, ma i sentimenti sono l'ultimo dei miei pensieri.
    Comunque, riflettevo sull'approccio.
    In età giovanile si è pieni di ansie e paure, di tabù e di gabbie mentali. Trovo che invece con la maturità piena si impari ad approcciarsi in modo più rilassato, senza troppi filtri e senza il timore di come gli altri potrebbero giudicarti.
    Mi ripeto anche perchè presumo che l'amore sia uno dei pochi sentimenti per cui vale la pena vivere. A me non interessa un bel niente di farmi una scopata e poi "ognuno a casa propria"; come tu sei arrivata ad uno stadio nel quale questa situazione ti aggrada e ti soddisfa, io al contrario, alla mia età, sono arrivato a rivalutare un sentimento che mi tiene in vita.
    A 40 anni – o, ancor di più, dopo i 50 - si dispone di un bagaglio di vita e di esperienze che impedisce ai partner di ripetere sempre gli stessi errori, consentendo di relazionarsi meglio.
    Io la vedo così.

  12. #12
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Comunque, riflettevo sull'approccio.
    In età giovanile si è pieni di ansie e paure, di tabù e di gabbie mentali. Trovo che invece con la maturità piena si impari ad approcciarsi in modo più rilassato, senza troppi filtri e senza il timore di come gli altri potrebbero giudicarti.
    c'è un adattamento, per diversi motivi; poi, come ci si sia adattati, è tutto da vedere; il che, rimanda alla prima frase:

    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Vedere cosa scrivete mi fa riflettere.
    Io ho scritto "le relazioni dopo i 40", ma tutti, o quasi, avete tirato in ballo l'amore.
    Sarà che io sono in una fase di cinismo e disillusione, ma i sentimenti sono l'ultimo dei miei pensieri.
    posto che l"amore" è una parola che andrebbe abolita, per quanto è ambigua e induce confusione, pure una distinzione o estrapolazione dei "sentimenti", come categoria fondata su qualcosa di diverso dalle pulsioni, è una cosa parecchio fuorviante;

    ognuno di noi vive necessariamente dentro una narrazione che si fa di se stesso n rapporto agli altri; è proprio un fatto fisiologico e psicologico accertato; e a tutto ciò presiede il linguaggio, dapprima visivo, poi verbale; nessuno ha davvero ricordi antecedenti allo sviluppo di un linguaggio verbale, perché, mancando quello, non si può elaborare un pensiero che si fissa;

    una relazione si può fissare solo quando si ha coscienza del proprio essere distinti dalla propria pulsione; finché tu bambina non ti sei vista allo specchio con tua madre, non hai potuto elaborare la nozione di essere una cosa distinta da lei, né dare un nome alla frustrazione della circostanza del suo allontanamento; eri solo il tuo bisogno e la relativa aggressività nel momento della sua frustrazione; la quale, ha un oggetto - fantasma - che è tuo padre, il motivo dell'allontanamento, in termini simbolici, il cazzo;

    inciso: quando ho fatto presente la cosa nel 3d sulla pornografia, tutti a ridere e fatti meno pippe ridevo io, sotto i baffi che non ho oltretutto, chi si è inventato sta cosa della Trinità, sbertucciata sul piano teologico, era in realtà un gran genio della psicanalisi ante-litteram

    quella del prendere le cose alla leggera è un po' come dire ad una studentessa di canto lirico di cantare con sentimento come la Callas; oppure spiegare in modo semplice e in sei righe perché gli aeroplani volano; per farlo, devi essere davvero padrone della materia;

    cioè, essere semplici è la cosa più complicata che ci sia, perché in effetti quello che siamo è il risultato di infiniti strati di coscienza che devono essere tutti rivisti e affrontati in termini emotivi per essere neutralizzati in modo consapevole; e questo per il semplice fatto che tutto quello che facciamo nel relazionarci a qualsiasi cosa o persona, circostanza, ecc... è il frutto di un'elaborazione nel quadro di un linguaggio/sistema, che c'è comunque e condiziona tutto;

    più pensiamo di liberarci dai condizionamenti, più lasciamo che questi operino a nostra insaputa, come sovra strutture, più o meno reattive;

    già cominciare ad osservare e osservarsi - come esercizio di curiosità, mettendo da parte giudizi, per quanto si riesce - sarebbe un primo passo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #13
    Opinionista L'avatar di Ale
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    Citazione Originariamente Scritto da Kanyu Visualizza Messaggio
    Mi ripeto anche perchè presumo che l'amore sia uno dei pochi sentimenti per cui vale la pena vivere. A me non interessa un bel niente di farmi una scopata e poi "ognuno a casa propria"; come tu sei arrivata ad uno stadio nel quale questa situazione ti aggrada e ti soddisfa, io al contrario, alla mia età, sono arrivato a rivalutare un sentimento che mi tiene in vita.
    A 40 anni – o, ancor di più, dopo i 50 - si dispone di un bagaglio di vita e di esperienze che impedisce ai partner di ripetere sempre gli stessi errori, consentendo di relazionarsi meglio.
    Io la vedo così.
    Quoto appieno, vuotarsi le @@ non ti riempie la vita [perdonatemi il linguaggio crudo, ma l'ho appena coniata per l'occasione... ]
    ...magari riuscissi a liberarmi dei sentimenti, cambierei subito modus operandi [le donne che costano meno sono quelle che si pagano (cit.)]

    ------------ -------------

    ...maaa, sbaglio od in questo thread ci stiamo invertindo i ruoli?


  14. #14
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Credo anch'io che siano le relazioni migliori, quelle.
    in teoria, sarei d'accordo; però, il piacere di una presenza che non allarma, non rompe i coglioni, ma anzi calma, per motivi imponderabili, può essere insostituibile o diventare una droga; come lo è il suo opposto, per chi ha bisogno di conflitto o tensione, altrimenti si perde in se stesso;

    l'equilibrio nervoso, dello spazio di promiscuità, è una cosa a cui ho cominciato a far caso tardi; non so se concorrono circostanze strutturate di personalità, tipo l'educazione, i modo, i pensieri; può darsi; è una cosa, una differenza, che ho notato anche con gli amici;

    credo sia proprio parte del bagaglio "animale" di ognuno e di come si combina con la prominenza altrui nello spazio materiale; fateci caso quando avete ospiti:
    a parità di affetto, con alcuni vi si crea una tensione ad averli per casa; tanto cari ma quando vanno via vi pare d'a'é ca'ato d'una settimana, direbbe il mio amico livornese mentre altri vi lasciano rilassati come non ci fossero e potrebbero restare mesi.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #15
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    in teoria, sarei d'accordo; però, il piacere di una presenza che non allarma, non rompe i coglioni, ma anzi calma, per motivi imponderabili, può essere insostituibile o diventare una droga; come lo è il suo opposto, per chi ha bisogno di conflitto o tensione, altrimenti si perde in se stesso;

    l'equilibrio nervoso, dello spazio di promiscuità, è una cosa a cui ho cominciato a far caso tardi; non so se concorrono circostanze strutturate di personalità, tipo l'educazione, i modo, i pensieri; può darsi; è una cosa, una differenza, che ho notato anche con gli amici;

    credo sia proprio parte del bagaglio "animale" di ognuno e di come si combina con la prominenza altrui nello spazio materiale; fateci caso quando avete ospiti:
    a parità di affetto, con alcuni vi si crea una tensione ad averli per casa; tanto cari ma quando vanno via vi pare d'a'é ca'ato d'una settimana, direbbe il mio amico livornese mentre altri vi lasciano rilassati come non ci fossero e potrebbero restare mesi.
    Sicuramente è un discorso soggettivo, nel senso che non tutti abbiamo le stesse percezioni.
    Sinceramente, mi sto innamorando della solitudine della casa vuota. Ma nel mio caso è normale: dopo una lunga relazione ritrovare i propri spazi e se stessi all'interno di essi è un percorso bellissimo.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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