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Discussione: L'ultimo spettacolo a cui avete assistito

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  1. #1
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    Per i melomani, sempre dal Trovatore, Tacea la notte placida, a mio avviso la più bella aria per soprano scritta da Verdi.



  2. #2
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    Nel complesso una buona prestazione dei cantanti, ottima quella del soprano nel ruolo di Leonora, ma il direttore d’orchestra Francesco Pasqualetti ha dato della partitura verdiana una lettura che mi è sembrata piatta nelle dinamiche, che sono state sì controllate e prive di clangori, ma hanno anche depauperato di qualsiasi pathos la vicenda.
    Scene e costumi di ispirazione pittorica, ma la regia ha imposto eccessiva staticità all’insieme.

    Dedicato a chi piace il Trovatore:



  3. #3
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    Vincent Van Gogh, L’odore assordante del bianco di Stefano Massini, uno dei drammaturghi italiani più accreditati a livello internazionale, con Alessandro Preziosi.

    Qui viene ritratto l’artista nella parte finale della sua dolorosa esistenza, quando è ricoverato al manicomio.

    Il testo mi sembra più adeguato ad una lettura che ad una rappresentazione teatrale, perché le problematiche rappresentate non hanno sviluppi e perciò l’effetto finale è quello di un’eccessiva staticità.

  4. #4
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Martedì sera un concerto assolutamente straordinario con Paolo Fresu (tromba) e l'ensemble d'archi I Virtuosi Italiani. Credo uno dei più bei concerti a cui io abbia mai assistito.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  5. #5
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    Andrò a vedere La Fille du régiment (in italiano, La figlia del reggimento), un’opéra-comique in due atti di Gaetano Donizetti.

    Ecco la più famosa aria dell'opera, ossia Ah, mes amis, quel jour de fete (in italiano Amici miei, che lieto giorno). La cabaletta che conclude la scena (Pour mon âme, in italiano Qual destin) prevede l'esecuzione di otto do acuti (più un nono nella cadenza) che, nella prassi esecutiva ottocentesca venivano eseguiti in falsetto ma che, con il passaggio ad una fonazione a piena voce secondo un gusto più moderno, hanno fatto diventare il brano un autentico pezzo di bravura di esecuzione particolarmente ostica che, in gioventù, contribuì non poco a consacrare Luciano Pavarotti e che oggi vede nel tenore peruviano Juan Diego Flórez un autentico specialista.



  6. #6
    IL nono do4 che chiude la cabaletta è uno strappa-applausi al limite della gigioneria, ed è un po' innaturale sentirlo uscire dalla bocca di un barbuto militare come Tonio, se fossi la fille comincerei a preoccuparmi dei suoi attributi.
    Appena meglio nei tenori con voce più scura, come Kraus, comunque se a Trieste c'era Juan Diego Flórez invece di Mironov o Misseri, ci si poteva fare un pensierino anche da lontano.
    Ma Donizetti non sbaglia mai, comunque vada, sarà un successo.

  7. #7
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    Io non ho ancora visto quest’opera, ma tu ne parli come se la conoscessi bene.

    Nel teatro della mia città di solito io spero solo che i cantanti svolgano decorosamente la loro parte, non molto di più, sebbene ci siano state sinora parecchie sorprese di emeriti sconosciuti.

    Non c’è nessun tenore di spicco, ma Shalva Mukeria di cui però mi hanno detto che alla prima avrebbe potuto cantare ad libitum, tanto facili e lucenti erano sembrati i suoi acuti. Quindi mi posso aspettare una serata colma di soddisfazione.

  8. #8
    Citazione Originariamente Scritto da follemente Visualizza Messaggio


    Io non ho ancora visto quest’opera, ma tu ne parli come se la conoscessi bene.
    No, sono solo un assiduo ascoltatore della Barcaccia...

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Kurono Toriga Visualizza Messaggio
    No, sono solo un assiduo ascoltatore della Barcaccia...
    Ho dovuto googlare per scoprire che si tratta di un programma radiofonico…

    Non so dove abiti, ma se vuoi vedere il programma ed i nomi dei cantanti per le rappresentazioni del teatro di Trieste, ecco qui il link:

    http://www.teatroverdi-trieste.com/it/

    Sono previste opere famosissime, come Lucia di Lammermoor, Così fan tutte, L’italiana in Algeri e La traviata.

  10. #10
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    Intrigo e amore di F. Schiller, regia di M. Sciaccaluga, con lo Stabile di Genova

    Scritto da uno Schiller poco più che ventenne, il dramma incarna gli aneliti della Germania dello “Sturm und Drang” e dei riformatori del teatro tedesco, e ponendo in primo piano la passione pura di Ferdinand e Luise, tratteggia con ricchezza di chiaroscuri la corruzione, gli intrighi, le gelosie, i duelli, le verità e le menzogne della vita di corte. È lo scontro fra le ragioni del potere e quelle del sentimento e al contempo fra la classe dei ricchi notabili di un principato tedesco e quella borghese.

    A questo lavoro preromantico Giuseppe Verdi ispirò la sua Luisa Miller.

    Certo che ci vuole coraggio per rappresentare un’opera così datata al giorno d’oggi, ma l’esperimento è pienamente riuscito, anche per la bravura degli attori, ed alcuni aspetti del dramma sono parsi attualissimi (Se la donna amata non è mia, non sarà di nessuno).

  11. #11
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    Non che ami molto i musical, ma gli amici mi hanno convinto ad andarci.




    Arriva in Italia il musical "Sunset Boulevard" di Andrew Lloyd Webber, con un'unica tappa.
    "Sunset Boulevard" è uno dei più grandi musical di tutti i tempi, vincitore di numerosissimi premi. Racconta di un amore ossessivo, di seduzione, del doloroso declino di una diva, del cinismo dello star system, basandosi sull'omonimo e leggendario film di Billy Wilder. Il libretto e le liriche sono di Don Black and Christopher Hamptons. Notevole la colonna sonora composta da musiche e arie celebri come Sunset Boulevard, With One Look, As If We Never Said Goodbye, The Greatest Star Of All and The Perfect Year. Saranno eseguite, con una grande orchestra dal vivo, da artisti di ineccepibile talento e fama che sono stati già confermati dalla produzione inglese del musical. In particolare, nei due ruoli principali spiccano i nomi di Ria Jones e di Danny Mac.

    Speriamo bene.
    Ultima modifica di follemente; 19-03-2018 alle 16:56

  12. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da follemente Visualizza Messaggio
    Non che ami molto i musical, ma gli amici mi hanno convinto ad andarci.




    Arriva in Italia il musical "Sunset Boulevard" di Andrew Lloyd Webber, con un'unica tappa.
    "Sunset Boulevard" è uno dei più grandi musical di tutti i tempi, vincitore di numerosissimi premi. Racconta di un amore ossessivo, di seduzione, del doloroso declino di una diva, del cinismo dello star system, basandosi sull'omonimo e leggendario film di Billy Wilder. Il libretto e le liriche sono di Don Black and Christopher Hamptons. Notevole la colonna sonora composta da musiche e arie celebri come Sunset Boulevard, With One Look, As If We Never Said Goodbye, The Greatest Star Of All and The Perfect Year. Saranno eseguite, con una grande orchestra dal vivo, da artisti di ineccepibile talento e fama che sono stati già confermati dalla produzione inglese del musical. In particolare, nei due ruoli principali spiccano i nomi di Ria Jones e di Danny Mac.

    Speriamo bene.
    E’ stato uno spettacolo fantastico: libretto, musica e trama si intrecciano alla perfezione e il livello artistico di questa compagnia inglese è assai elevato, a partire dall’interprete del complesso ruolo di Norma Desmond che con la voce, l’interpretazione, i numerosissimi costumi e trucchi ha dato vita alla decadenza della diva.

    Pensavo non mi piacessero i musical (dopo alcune esperienze negative) ed invece mi sono dovuta ricredere.

  13. #13
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    “Lucia di Lammermoor”, l’opera seria più famosa di Gaetano Donizetti.

    Il libretto, di Salvatore Cammarano, è ispirato a una novella di Sir Walter Scott ambientata nel XVI secolo. Lucia, una ragazza di nobile famiglia, si innamora dell’unico erede della casata rivale, Edgardo, e il loro amore viene osteggiato con l’inganno dal fratello di lei, Enrico. L’amore avrà la meglio sui giochi di potere, ma a carissimo prezzo, e la passione tra i due prevarrà anche sul senno e la ragione di entrambi.

    Indiscussa la popolarità dell’aria “Il dolce suono” o “Scena della pazzia”, ripresa in diverse versioni pop, una delle quali figura anche nella colonna sonora de “Il quinto elemento” di Luc Besson. Celebre quanto struggente anche il gran finale “Tu che a Dio spiegasti l’ali”, annoverato tra i più bei brani tenorili di tutti i tempi.

    Per i melomani, la scena della pazzia


  14. #14
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    Posto anche il sestetto Chi mi frena in tal momento del II atto, che adoro, per tutti.





    Lo spettacolo del regista Giulio Ciabatti è ben concepito nella sua sobria e scabra eleganza.
    La vicenda si svolge su di una scena fissa rappresentata da un piano inclinato che simula un terreno aspro e pietroso dove si muovono i protagonisti e il coro. Allestimento minimalista ma curato.





    Il direttore Fabrizio Maria Carminati mi è sembrato protagonista di una lettura davvero rimarchevole della partitura donizettiana, mettendone in luce la profonda vena drammatica senza soffocare le molte pause elegiache improntate a quello stile nobilmente larmoyant che la caratterizza.
    L’orchestra ha risposto in pieno e con grande incisività e precisione alle sollecitazioni del direttore, brillando in tutte le sezioni, comprese quelle più a rischio per gli attacchi scoperti. Ottimo il rendimento, tra gli altri, del primo flauto e dell’arpa.

    Il soprano Aleksandra Kubas-Kruk è sembrata animata da eccellenti intenzioni interpretative, ha uno strumento adatto alla parte ma purtroppo ha sporcato una prestazione di buon livello con due acuti completamente fuori fuoco proprio là dove tutti attendono le interpreti di Lucia e cioè nella grande scena della pazzia.
    Bravissimo Piero Pretti nei panni di Edgardo, di cui ha colto con vigore sia gli slanci eroici sia i ripiegamenti più intimi e meditativi con una voce di bel colore, un’emissione sana e una linea di canto impeccabile, oltre che con una recitazione sobria e calibrata.
    Bravo anche Devid Cecconi nella parte di Enrico che gli si addice per temperamento e vocalità.

    Il pubblico ha apprezzato tutta la compagnia di canto e in generale questa produzione, acclamando intensamente tutti i protagonisti e tributando un trionfo a Piero Pretti, Devid Cecconi e Fabrizio Maria Carminati.
    Ultima modifica di follemente; 25-03-2018 alle 17:50

  15. #15
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    Mariti e mogli, adattamento teatrale di uno dei film più celebri di Woody Allen, nel quale il regista newyorchese compie con la consueta ironia e divertimento un’attenta analisi della psiche dell’uomo contemporaneo.

    Un nubifragio trasforma una consueta serata tra amici in una claustrofobica occasione di sfoderare pubbliche confessioni, malcelati sotterfugi, rivelazioni, intrighi clandestini. Lo scroscio notturno di rivelazioni è aperto da un marito e moglie che annunciano la loro separazione civile e condivisa solo a livello di facciata, perché quando lui si mette con una ragazza più giovane, ma soprattutto quando lei fa altrettanto con un quarantenne, i due riscoprono la gelosia e l’amore perduto.
    Un altro legame di coppia che invece sembrava inossidabile ed inscalfibile finisce per sgretolarsi.

    P.S. Il “figo” della serata era molto somigliante ad Axe.

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